5. C RITERIO DEL VALORE DELLA RELAZIONE CON IL CLIENTE * Metodi più accreditati nella pratica
1.8 Principi contabili nazionali ed internazional
Una delle funzioni più importanti del bilancio è quello di fornire informazioni peculiari e dettagliate per tutti i portatori di interesse in contatto con l’azienda. Per poter fare ciò occorre che il redattore del bilancio sia obbligato a tenere un comportamento corretto, segua cioè dei corretti principi contabili. I nostri corretti principi contabili sono concettualmente simili ai principi contabili di generale accettazione (Generally Accepted Accounting Standards o più semplicemente GAAS), che nascono principalmente nei paesi anglosassoni dove i comportamenti generalmente accettati e ritenuti corretti (consuetudini) diventano rilevanti giuridicamente, in realtà i principi contabili
predisposti da associazioni professionali legalmente riconosciute generano dei veri e propri obblighi giuridici. Ma perché un principio sia giudicato “di generale accettazione” è fondamentale che esso sia positivamente valutato dagli studiosi e che trovi generale attuazione nel mondo operativo.
Nel nostro paese, come in altri, prevale l’ordinamento giuridico codificato, vale a dire che è la norma scritta che disciplina nei fatti i rapporti, mettendo in subordine gli usi e le consuetudini. Naturalmente anche nel nostro paese si è resa necessaria la istituzione di corretti principi contabili, che in sintesi rappresentano delle regole ragionieristiche che sono alla base della redazione del bilancio. I corretti principi contabili definiscono i fatti da registrare, le modalità di contabilizzazione dei fatti, i criteri di valutazione, i criteri di esposizione, in modo da assicurare la sua corretta funzione informativa.
Comunemente, quando si parla di principi contabili si fa riferimento ai principi emanati in passato dagli organi professionali e in particolare dal CNDC & CNR. Ma tutto ciò non basta in quanto a fine 2001 venne costituita una fondazione: OIC alias Organismo Italiano di Contabilità, in cui sono rappresentate le professioni contabili LABI, l’ANIA, la Confindustria, l’Assonime e gli altri operatori coinvolti nell’utilizzo dei principi contabili. Trattasi di un organismo che elabora documenti tecnici che invierà a Bruxelles e fornisce orientamenti per l’applicazione degli Ias/Ifrs; inoltre, esso elabora principi contabili nazionali. Sull’operato dell’OIC esprimono pareri il Ministero della Giustizia e dell’Economia, la Banca d’Italia, la Consob e l’Isvap. È certamente da far notare che il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e il Consiglio Nazionale dei Ragionieri, che in precedenza emanavano i principi contabili nazionali fino all’istituzione dell’OIC, hanno istituito il Gruppo di studio paritetico per i principi contabili che svolge consulenza nei confronti dell’OIC.
I principi contabili sono oggetto di costante monitoraggio e revisione in relazione ai cambiamenti delle norme giuridiche, all’evoluzione della dottrina ragionieristica ed ai contesti internazionali in continui mutamenti. I Principi
IAS/IFRS si applicano ai Bilanci di Esercizio e Consolidati destinati a pubblicazione (general purpose financial statements) prevalentemente di imprese cosiddette profit.
Molto brevemente, i principi contabili si suddividono in principi contabili generali, detti postulati di bilancio che sono le regole generali per predisporre la stesura del bilancio d’esercizio, e principi contabili applicati che stabiliscono le corrette modalità di contabilizzazione, valutazione ed esposizione delle diverse poste di bilancio. Le loro funzioni, oltre a quelle appena menzionate, si possono sintetizzare nell’interpretazione della legge, da un punto di vista tecnico-ragionieristico, e nell’integrazione della legge medesima quando essa si riveli insufficiente. Tali principi sono destinati ad essere sostituiti progressivamente da una serie di norme riconosciute a livello internazionale.
Con il D. Lgs. N. 127/91 sono state recepite in Italia due direttive comunitarie: la Direttiva 78/660/CEE, più conosciuta come IV DIRETTIVA CEE inerente il bilancio di esercizio, e la Direttiva 83/349/CEE, nota come VII DIRETTIVA CEE riguardante il bilancio consolidato. Ma, più recentemente, a livello nazionale la L. 366/2001, la cosiddetta Legge Delega per la Riforma del Diritto societario, comprendeva fra le linee guida del nuovo diritto societario l’individuazione delle «condizioni in presenza delle quali le società, in considerazione della loro vocazione internazionale e del carattere finanziario, possono utilizzare per il bilancio consolidato principi contabili riconosciuti internazionalmente». In attuazione delle legge delega, viene varato il D. Lgs. n. 6/2003 che prevedeva che le nuove norme dovessero portare delle modifiche e cioè: all’eliminazione delle interferenze prodotte nel bilancio dalla normativa fiscale e all’introduzione di regole che tenessero conto della fiscalità differita; alla previsione di regole che comportano una chiara e scrupolosa disciplina delle poste del patrimonio netto; ad inserire una disciplina delle operazioni in valuta, degli strumenti finanziari derivati; a determinare le condizioni che permettano alle società di utilizzare per il bilancio consolidato principi
contabili internazionali; ad estendere i casi in cui è accettato il ricorso al bilancio in forma abbreviata.
A livello internazionale opera un organismo denominato IASC, International Accounting Standard Committee59, a cui partecipano le principali
organizzazioni professionali e non professionali di stati europei e non solo60.
Inizialmente nati come documenti interpretativi della legge, i cosiddetti IAS - International Accounting Standars61- hanno assunto il carattere di norma con
forza di legge.
I cambiamenti negli schemi di bilancio e nei criteri di valutazione rispetto alle norme tradizionali possono essere riassunti nella seguente tabella:
59 Lo IASC venne istituito nel 1973, è nel 2001 che venne attuata la sua revisione strutturale che era costituita esclusivamente da contabili internazionali, senza un equilibrio in materia di altri destinatari, ovvero le società stesse, gli investitori e gli analisti finanziari.
Il 1º aprile 2001 venne costituita la nuova struttura della “IASC-Foundation”, così strutturata:
IASC Foundation
S.A.C.
Standards Accounting Board International Accounting IASB Standards Board IFRIC International Financial Reporting Interpretation Committee I.F.R.S. International Financial Reporting IFRIC Norme interpretative
Fonte: Dezzani Flavio: Principi civilistici e principi IAS/IFRS, gennaio 2005.
60 L’Italia aderisce nel 1980 con il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti. 61 In appendice si può vedere l’elenco degli Ias e i relativi ambiti cui fanno riferimento.
TEMA NORMA REGOLA Principi di redazione del
bilancio Art. 2423- Bis Riferimento alla funzione economica Stato Patrimoniale (attivo) Art. 2424
Introduzione della voce CII 4bis (crediti tributari) e CII4ter (imposte
anticipate) Stato patrimoniale (passivo) Art. 2424
Introduzione della voce D3 – debiti verso soci per finanziamenti Conto economico Art. 2425
Introduzione della voce 17-bis (utili e perdite su cambi); indicazione al punto
22 delle imposte correnti, anticipate e differite
Criteri di valutazione Art. 2426
Eliminato il riferimento alla possibilità di effettuare rettifiche di valore e accantonamenti di pura valenza fiscale
Nota integrativa Art. 2427
Nel punto 14) occorre inserire un apposito prospetto contenente la
descrizione delle differenze temporanee e l’ammontare delle imposte anticipate contabilizzato in bilancio attinenti a perdite dell’ex o di
ex precedenti
Tab. 2: Fonte Romilda Mazzotta, Ragioneria generale ed applicata.
In sostanza, però, le differenze in tema di principi su cui si basa il bilancio, come spiega Flavio Dezzani sono qui di seguito riportate: