CAPITOLO TERZO
5. stakeholder engagement: in cui l'organizzazione in tutte le fasi del processo rimane in stretto collegamento con i suoi gruppi di interesse.
3.7.3 Global Reporting Iniziative: linee guida
Fondata nel 1997 dallo UNEP (United Nations Environment Programme società che fa parte dell’ONU) e dalla CERES (Coalitions for Environmentally Responsible Economies), la Global Reporting Iniziative (GRI) è un ente che ha emanato un processo che elabora schemi di report della sostenibilità (in riferimento alle dimensioni economica, sociale ed ambientale definite con la locuzione inglese di triple-bottom line- TBL) per varie organizzazioni, e sviluppa anche protocolli tecnici o meglio dei parametri metodologici per assistere meglio gli utenti dei report. In parole povere è uno standard internazionale che fissa le linee guida e i principi di redazione del bilancio di sostenibilità, oltre i contenuti del documento stesso. Le primordiali Linee Guida sono state pubblicate nel giugno 2000.
In riferimento a tali indicazioni alcuni esempi contenutistici del bilancio di sostenibilità possono essere ricondotti ai valori, alla mission ed alla strategia aziendale di sostenibilità, alla struttura dell’azienda e all’attività svolta, ai sistemi di gestione e coinvolgimento degli stakeholder, ai numeri della sostenibilità mostrati da indicatori sintetici di performance delle dimensioni aziendali: performance economica, performance ambientale, performance sociale. Nell’ultima versione del 2002 gli indicatori individuati sono distribuiti su quattro principali aspetti: vision e strategia, profilo della società, governance e struttura organizzativa, indicatori di performance.
Gli aspetti principali rappresentati da globalizzazione, governo d’impresa e accountability si sono spostate nei filoni del dibattito politico e di gestione in molte aziende e in molti paesi in cui esse svolgono la propria attività.
Concretamente, come anticipato poc’anzi, le linee guida GRI costituiscono i principi di reporting e di contenuti specifici per guidare le aziende e più in generale qualunque tipo di organizzazione nella preparazione dei report di sostenibilità; e danno assistenza alle aziende nel presentare un quadro corretto riguardo alla loro posizione nei termini che si è spiegato sopra; favoriscono la comparabilità dei report di sostenibilità, e dunque supportano la tecnica del benchmarking delle performance di sostenibilità; rappresentano uno degli strumenti più importanti nel coinvolgimento degli stakeholder.
Al giorno d’oggi, è sempre in continuo aumento la richiesta, sia da parte della società civile che dai governi e in misura leggermente maggiore dai lavoratori, di un supporto che definisca un quadro ben determinato di principi di riferimento generalmente accettati di reporting di sostenibilità.
Proprio a tal fine, le linee guida GRI hanno permesso di offrire una concreta espressione del concetto accountability, basandosi e ponendo le proprie fondamenta su principi quali la trasparenza, l’inclusività, la neutralità e il miglioramento continuo.
Le linee guida GRI sono composte da cinque parti, anteposte da un introduzione in cui sono riportate le analisi dei trends che sono alla base della sostenibilità per quell’azienda. Nella parte A si possono ritrovare le linee guida generali per l’utilizzo delle GRI; nella seconda parte sono riportati i principi e le pratiche che promuovono il reporting che deve essere rigoroso; nella parte C si chiarisce il contenuto e le modalità di compilazione dei report di sostenibilità; c’è poi una parte che è formata da un glossario che fornisce informazioni addizionali per l’utilizzo delle stesse; l’ultima parte è costituita da un appendice, o meglio da una serie di appendici che contribuiscono ulteriormente ad aggiungere informazioni alle linee guida.
Fin quando le linee guida nella versione 2002 saranno in vigore121, nella
loro adozione e implementazione, le aziende potranno scegliere tra due alternative di fondo:
una rendicontazione in conformità (in accordance reporter), normalmente riservata a quelle aziende che hanno un’elevata esperienza nel reporting di sostenibilità o che vogliono distinguersi come leader per la trasparenza e la comunicazione integrata;
una rendicontazione incrementale (incremental reporter) nella quale si dichiara di ispirarsi ai principi GRI e alla struttura delineata dalla linee guida, senza tuttavia rispondere a tutti gli elementi numerati e agli indicatori-chiave previsti nel documento.
Tra le due alternative esistono ovviamente molti livelli intermedi di applicazione che, tuttavia, non sono riconosciuti formalmente da GRI. Nelle linee guida del 2002 si nota, quindi, il tentativo di un contemperamento tra la necessità di tutelare la comparabilità spazio-temporale dei report ed il mantenimento di un margine di flessibilità e personalizzazione nella redazione. In effetti, in una fase storica come quella attuale nella quale il sustainability reporting è ancora nella sua fase evolutiva122, molte aziende ed organizzazioni
internazionali non concordano nello stabilire schemi ed indicatori vincolanti
123, onde non soffocare le spinte verso ulteriori sperimentazioni. Al riguardo, il
processo di improvement ha condotto alla possibilità di articolare il grado di
121 Le linee guida sono oggetto di un processo di miglioramento continuo che ha portato alla
pubblicazione, nel gennaio 2006, della exposure draft (bozza per commenti) della terza versione. Le linee guida saranno pubblicate in versione definitiva nell’ottobre 2006. Per approfondimenti si veda: GRI, G3 Guidelines Draft. Version for public comment, Amsterdam, 2006.
122 È stato giustamente osservato che «la standardizzazione del rendiconto non solo non si concilia
con la situazione attuale di sperimentazione, ma anche con le finalità dello stesso; la cultura di un organismo produttivo, i valori che muovono il suo operare, l’interconnessione con l’ambiente sociale e naturale etc. rappresentano finalità che mal si contemperano con una regolamentazione analitica del rendiconto etico-ambientale». Cfr. PARIS A., Il ruolo del rendiconto etico-ambientale nel sistema della comunicazione aziendale, Cedam, Padova, 2003, p. 167.
123 Si veda in particolare: WORLD BUSINESS COUNCIL FOR SUSTAINABLE DEVELOPMENT,
Sustainable development reporting: striking the balance, Ginevra, 2003. Il documento è consultabile on line alla pagina web: www.wbcsd.ch
conformità alle guidelines utilizzando un range di 3-5 livelli124 che troverà
un’esplicita illustrazione nella versione finale.
L’utilizzo di una graduazione nel riconoscimento della conformità permetterà alle aziende di modellare progressivamente il proprio sistema informativo sui contenuti dello standard e, agli stakeholder, di poter distinguere i report che seguono fedelmente le linee guida da quelli che vi si ispirano soltanto in linea generale.