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L E ELEZIONI DEL 1951: R ASSEMBLEMENT D EMOCRATIQUE A FRICAINE PERDE LA MAGGIORANZA DEI SEGG

Nel mese di ottobre del 1950 ci fu un tentativo di mediazione tra il RDA ed il partito

Indépendants d’Outre-Mer (IOM) che però si concluse il 17 ottobre a causa della

definitiva rottura tra RDA ed il partito comunista. In seguito, il RDA prese la decisione di sostenere nell’Assemblea Francese il governo in carica ed unirsi dunque alla maggioranza, rinunciando a sostenere quella politica di opposizione intransigente che

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avevano portato avanti fino ad allora. Nonostante ciò, l’IOM probabilmente riteneva che questo cambiamento fosse solamente di facciata e che i membri del Rassemblement non fossero realmente convinti di questo avvicinamento al governo. Per questo motivo, gli indipendentisti si mostravano comunque diffidenti e aspettavano di poter giudicare la loro affidabilità politica nella prova dei fatti. Questa situazione rappresentava effettivamente un cambiamento di ruoli, per la prima volta il RDA si trovava in una posizione di inferiorità ed era costretta ad agire con minore libertà rispetto a quanto avesse fatto fino ad allora. Le reazioni politiche nei vari territori dell’AOF, furono diverse e dunque è necessario soffermarsi su ogni singolo territorio, stante l’impossibilità di fare un ragionamento che riguardi l’AOF nella sua interezza. Per quanto riguarda il Soudan, si registrò una frattura all’interno dell’Unione Soudanese che interessò principalmente la corrente filocomunista presente all’interno del partito. Kasse Keita si fece promotore di una serie di incontri tra comunisti o comunque esponenti vicini all’ideologia comunista per far si che questi comunque rimanessero all’interno del partito, tutto ciò avvenne con il benestare di suo fratello Modibo Keita, segretario dell’US83

. Il tentativo di allargare il consenso era la mossa politica decisiva, consigliata dallo stesso Raymond Barbé, e che ambiva a sbaragliare la concorrenza di altri partiti, tra cui il PSP, ma soprattutto il neonato Mouvement d’Union Française (MUF) voluto da Giudicello Cortinchi, consigliere dell’Unione. Insomma, i dirigenti del RDA cercavano di ricucire vecchie alleanze e di crearne di nuove proprio perché l’appuntamento elettorale, ma soprattutto una sconfitta, rischiavano di creare serie ripercussioni sulla stessa leadership84.

Dunque, la decisione di Houphouet-Boigny di rompere ogni contatto con il blocco comunista e di allontanare Gabriel d’Arboussier dal partito, segnò profondamente la storia dell’Africa Occidentale, insieme alla volontà di sostenere il governo in carica e diventare dunque una forza di maggioranza. Ciò, sembrava far supporre che un capitolo della storia delle relazioni politiche tra RDA e gli altri partiti dell’Africa Occidentale

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Vedi Joly V., Le Soudan Français de 1939 à 1945, une colonie dans la guerre, 2006, Karthala, Paris,

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Note sur la situation du R.D.A. Octobre-Novembre et Decembre 1950, gennaio 1951, in British National Archives London, FO 371/90235

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Francese era giunto alla fine, di fatti l’avvicinamento con l’IOM rientrava in questo cambiamento politico. Ciò che preoccupava il Foreign Office britannico, anch’esso impegnato a monitorare le attività del blocco comunista in Africa, era il fatto che gli uomini politici di quella sinistra radicale sarebbero confluiti in nuove entità partitiche e la loro rinomata capacità organizzativa sarebbe stata appetibile per molti. Nello stesso periodo, il governo francese cercava di attivarsi e procedere allo sviluppo di quel piano di riforme che ancora non era stato realmente messo in pratica. In particolar modo, il 3 ottobre 1950 all’apertura della sessione di bilancio del Gran Consiglio, l’Alto commissario annunciava una riorganizzazione dello Stato civile e si stava pensando ad un allargamento dei diritti personali dei cittadini. L’obiettivo che si voleva perseguire era il riconoscimento dello status di cittadino ad un maggior numero di persone e per questo motivo era già stato preventivato di aumentare il numero dei centri di dichiarazione (centres de déclaration), i fondi per fare ciò si sarebbero trovati anche grazie ad una semplificazione del sistema allora vigente. Infatti, l’Alto Commissario annunciò che a partire dal 1 gennaio 1950 sarebbe stata abolita la ‘Carte de Dioula’, a favore dell’allargamento del rilascio delle carte d’identità che sarebbero così diventate l’unico documento di riconoscimento, obbligatorio per chiunque dovesse lasciare il distretto dove risiedeva. All’inizio furono notevoli le difficoltà per mandare a regime un sistema così complesso, era stato previsto infatti un introduzione graduale delle norme e delle sanzioni. Anche Jacques Fourcade, presidente dell’Assemblea dell’Unione Francese, si trovo ad affrontare questi temi durante una visita ufficiale a Dakar nel agosto di quell’anno. Oltre a fare appello alla necessità di affrontare i problemi seguendo una linea comune ed evitare quindi divisioni interne, che in passato avevano inficiato gran parte dell’attività parlamentare. Fourcade parlò anche della questione legata al ruolo che avrebbero potuto assumere i leader locali in un futuro prossimo, facendo capire che ci fosse la disponibilità ad un dialogo in tal senso e aprendo ad una vera e propria rivalutazione. Il presidente riteneva che fosse ancora possibile coinvolgere nella gestione amministrativa i capi locali tradizionali, questione che sembrava ormai da tempo superata e che comunque forniva notevoli spunti di riflessione. Fourcade sosteneva che si era

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discusso a lungo su quali funzioni assegnare a queste personalità legate alla storia stessa dei territori, nonostante le lunghe trattazioni fatte non era mai stata presa una decisione. Egli era certo del fatto che fosse auspicabile l’integrazione di questa figura all’interno della struttura politica che era stata creata ed in qualche modo imposta dalla madrepatria, al tempo stesso era conscio delle difficoltà di fare ciò. Infatti, i problemi erano dovuti al fatto che per raggiungere questo obiettivo bisognava affrontare due temi: il riconoscimento legale del ruolo di capo tradizionale e la conseguente adozione di un nuovo ordinamento per i territori d’oltre-mare adatto a questa nuova figura istituzionale. Insomma se è vero che da un lato è necessario riconoscere a Fourcade il merito di aver affrontate questo tema, sembra quasi che fosse stato lui stesso a sentenziare che vi erano degli ostacoli che andavano superati. In quel determinato periodo, dove la politica francese nei confronti del proprio impero coloniale era debole e poco audace, questi ostacoli sembravano insormontabili85.

Nell’estate del 1951 si tennero le elezioni politiche in Africa Occidentale Francese, un appuntamento che trovò alcune sezioni locali dell’RDA non pronta al confronto elettorale. Infatti, come abbiamo visto, le divisioni nei più alti livella della dirigenza del partito erano ormai talmente profonde da rendere impossibile ogni rappacificamento. Nonostante la data delle elezioni fosse nota da tempo, le parti in lotta non riuscirono a trovare spazio per abbassare le armi almeno a ridosso della chiamata alle urne. Questa possibilità avrebbe in qualche modo dato l’idea di un’armonia ritrovata e avrebbe anche dato modo di organizzare una campagna elettorale capace di diffondere il messaggio lanciato. Il fatto più rilevante fu che questa lotta per la leadership in realtà non mirava ad una sostituzione dell’uomo al vertice, cioè Houphouet-Boigny, cosa che anche per i suoi più acerrimi nemici appariva come irrealizzabile, ma ad un suo indebolimento. Sembrava quasi che questa fazione a lui invisa, sperasse quasi in una sconfitta alle elezioni di giugno, in modo tale da far implodere il Rassemblement e quindi ridiscutere la politica

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Anglo-French collaboration in West Africa, Fifth bulletin of information on French Affairs, Febbraio 1951, in British National Archives London, FO371/90249

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del movimento e la sua nomenclatura. Gli indipendentisti dell’IOM che avevano trovato una fruttifera alleanza con il Movimento Repubblicano Popolare riuscirono a conquistare ben 9 seggi, mentre il partito guidato dal leader ivoriano riuscì a conquistare soli 3 seggi. Questo risultato fu alquanto inatteso, il RDA non riuscì a superare lo 0,5% del totale dei voti, compresa la Francia metropolitana, mentre gli indipendentisti riuscirono a conquistare l’1,4% dei voti espressi86. L’apparentamento che scelsero gli indipendentisti,

quindi in realtà neanche così tanto indipendenti sembrava però aver premiato, mentre le divisioni e le scelte di Houphouet-Boigny si rilevarono dunque fallimentari. Per quanto riguarda il Soudan, il risultato fu, così come avvenne già nel 1946, un’altra sconfitta a favore del PSP, il solo Mamadou Konaté riuscì ad essere eletto tra le file dell’US. A livello locale cominciarono tutta una serie di discussioni che fecero pensare che l’alleanza politica con l’RDA stesse iniziando a diventare un ostacolo piuttosto che un peso. La leadership di Houphouet-Boigny stava realmente iniziando a vacillare? Le elezioni dell’Assemblea Nazionale del 1951 segnarono la fine di un periodo in cui il Rassemblement aveva avuto modo di sperimentare geometrie politiche audaci ed in alcuni casi fallimentari. I primi 5 anni del partito furono travagliati e difficili e la sconfitta alle urne sembrava determinare la fine del partito, oppure solamente la fine di una fase e l’inizio di una nuova? In realtà, nuove dinamiche e nuovi scenari sia sulla scena politica francese, sia su quella africana ma soprattutto su quella mondiale erano pronte ad intervenire e a determinare una necessità di cambiamento sempre più incalzante. Una nuova fase politica era alle porte, gli oppositori del politico ivoriano si iniziarono domandare se il loro piano stesse funzionando oppure Houphouet-Boigny avrebbe sfruttato questa sconfitta a suo favore? La possibilità così di superare l’alleanza con la sinistra e cercare, così come avevano fatto gli indipendentisti, di tracciare una nuova strada.

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83 Secondo Capitolo

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