• Non ci sono risultati.

Anche in Giappone esistono degli organi periferici dell’amministrazione centrale, dotati di una propria autonomia e capaci di auto-regolamentarsi. La Costituzione però non specifica espressamente quali e quanti essi siano, prevedendo alcune riserve di legge al riguardo.

I regolamenti relativi all’organizzazione e all’amministrazione delle autonomie pubbliche locali sono infatti determinati dalla legge, in ossequio ai principi dell’autonomia degli enti locali. Le autonomie pubbliche locali eleggono delle assemblee in qualità di loro organi deliberativi, in conformità alla legge; hanno quindi il potere di organizzarsi autonomamente. Il direttore generale di tutte le autonomie pubbliche locali, i membri delle loro assemblee e gli altri funzionari locali, ecc. sono eletti con voto popolare diretto324 nell’ambito di ciascuna comunità territoriale, con le

modalità previste dalla legge ordinaria. Le autonomie locali hanno il diritto di amministrare i propri beni325, i propri affari e il proprio funzionamento e possono promulgare degli atti regolamentativi

come previsto dalla legge ordinaria. Nessuna legge speciale, applicabile solo alle autonomie locali, può essere promulgata dal Parlamento senza il consenso della maggioranza dei votanti dell’autonomia locale interessata, in ossequio alla legge.

L’amministrazione locale gode di uno status giuridico specifico nell’ambito del quadro normativo del Giappone, in particolare attraverso la ‘Legge sulle Autonomie Locali’, che è stata promulgata nel 1946. I principi di questa legge rispettano le autonomie locali, la separazione dei poteri esecutivo e legislativo e la normativa sui Consigli locali e il loro status in relazione al governo centrale. Questo

324 BROADBENT, Jeffrey. State as process: The effect of party and class on citizen participation in Japanese local

government, in: Social problems, vol. 35, n. 2, 1988, pp. 131-144.

325 MEYER, Steven A.; NAKA, Shigeto. Legislative influences in Japanese budgetary politics, in: Public choice, vol. 94,

Chiara Gallese - La riforma del diritto internazionale privato in Giappone

sistema è molto influenzato dal modello americano326, com’è normale dato il ruolo svolto

nell’amministrazione del paese nella sua era post-bellica, durante la ricostruzione, e la presenza (come negli Stati Uniti) di sindaci eletti dall’esecutivo.

L’amministrazione locale in Giappone è strutturata su due livelli: le cosiddette prefetture327

(paragonabili alle contee o alle regioni) e i comuni (paragonabili alle province). Anche se le prefetture e i comuni godono di un notevole livello di autonomia 328 sia in materia di

amministrazione, sia nelle questioni di bilancio e nella legislazione locale, il Giappone è uno Stato unitario senza alcun tipo di struttura federale. Il sistema prefettizio è stato ereditato dalla società precedente, prima che il paese iniziasse la creazione di uno stato vero e proprio nel diciannovesimo secolo, dunque è mantenuto per ragioni storiche.

Ogni prefettura ha un proprio dirigente, eletto dal popolo a livello locale, chiamato Governatore. Il loro numero, circa quarantasette, non è mutato rispetto al periodo Meiji (1868-1912), e si pensa che queste unità siano state create a causa delle strutture dello shogunato che esistevano già durante il periodo Edo, dopo l’era del feudalesimo, che ha avuto inizio nel 1603. Proprio per questo, i confini delle prefetture e le loro caratteristiche sono rigidamente sanciti.

Il moderno sistema municipale del Giappone, invece, è una creazione molto recente, provocata da un’ondata di fusioni promosse dal governo centrale nei primi anni ‘50, che ha visto diminuire il loro numero del 50 per cento329. In parte, questo sviluppo è stato guidato dalla necessità di una

maggiore autonomia, ma soprattutto è nato dalla rapida urbanizzazione che seguì la ricostruzione post-bellica del paese.

Bisogna notare che, a seguito della riforma amministrativa330 degli anni novanta, in Giappone

l’amministrazione locale ha compiti e responsabilità che in molte altre nazioni sono normalmente di competenza del governo centrale. In particolare, il governo locale è gravato di responsabilità per

326 KELEMEN, R. Daniel; SIBBITT, Eric C. The Americanization of Japanese Law, in: University of Pennsylvania journal

of international economic law, vol. 23, 2002, p. 269.

327 Il termine “prefettura” è usato qui soltanto per comodità, in quanto entrato nella prassi terminologica legata al

Giappone, ma non è da ritenere una traduzione corretta.

328 JACOBS, Anthony J. Devolving authority and expanding autonomy in Japanese prefectures and municipalities, in:

Governance, vol. 16, n. 4, 2003, pp. 601-623.

329 村松岐夫.戦後日本の官僚制. 東洋経済新報社, 1981.

Chiara Gallese - La riforma del diritto internazionale privato in Giappone

le assicurazioni sociali e sanitarie, poiché le prefetture e i comuni svolgono al fianco del governo centrale i compiti riguardanti il sistema sociale. Alcune differenze sussistono tra i vari livelli: ad esempio, i comuni sono responsabili per l’assistenza sanitaria331 di base, mentre le prefetture

amministrano gli ospedali. Le strade si dividono in autostrade statali, strade statali, strade prefettizie e strade comunali.

Il governo locale è anche competente in materia di polizia, di norme antincendio e di gestione delle catastrofi332, cose che assumono un ruolo importante nella vita nazionale, visto il frequente numero

di terremoti. Le forze di polizia sono gestite dai comitati per la sicurezza pubblica delle prefetture, mentre i vigili del fuoco sono una prerogativa comunale.

A livello organizzativo, il sistema di amministrazione locale in Giappone è in gran parte uniforme, in confronto al Regno Unito o agli USA, visto che ciascuno dei Comuni è guidato da un sindaco eletto direttamente dall’esecutivo e ha anche un’assemblea comunale a elezione diretta. Le uniche eccezioni a questo sistema sono diciassette città designate, che godono di maggiore autonomia dai comuni di base, e la città di Tokyo, che, come capitale della nazione, gode di un regime speciale avente un governo metropolitano guidato da un governatore e ventitré circoscrizioni come sotto- consigli per la zona centrale. In base a tale sistema, la divisione delle responsabilità che ha luogo tra prefetture e comuni è diversificata.

Le attività dei governi locali sono finanziate da un paniere di varie imposte, con la conseguenza che i giapponesi hanno un notevole onere fiscale per i servizi di cui godono. Per esempio, le prefetture hanno la facoltà di imporre tasse sul consumo di tabacco, carburante, sull’acquisto di automobili e una tassa generale sulle vendite, mentre i Comuni possono riscuotere tasse sulla proprietà, sul soggiorno e in materia urbanistica.

I consiglieri sono eletti per quattro anni e la loro funzione è incompatibile con qualsiasi incarico presso altri pubblici uffici o enti locali. Anche se l’amministrazione locale è priva di una vera e propria regolamentazione sui partiti ed è caratterizzata da un numero relativamente elevato di candidati indipendenti, i consiglieri tendono comunque a provenire da uno dei maggiori partiti

331 NOMURA, Hideki; NAKAYAMA, Takeo. The Japanese healthcare system. 2005.

332 NAKAMURA, Hidenori; ELDER, Mark; MORI, Hideyuki. The surprising role of local governments in

international environmental cooperation: The case of Japanese collaboration with developing countries, in: The journal of environment and development, vol. 20, n. 3, 2011, pp. 219-250.

Chiara Gallese - La riforma del diritto internazionale privato in Giappone

politici, come il Partito Liberal-Democratico o il Partito Democratico.

L’amministrazione locale e i suoi enti si trovano spesso in difficoltà finanziarie333 a causa

dell’amministrazione centrale: il bilancio nazionale per il 2004/05, ad esempio, ha tagliato 1.000 miliardi di yen dalla spesa destinata alle amministrazioni non statali334. Questo processo di sempre

maggiore decentramento sta portando a varie fusioni tra enti pubblici e a una maggiore dipendenza dal settore privato.

Il Giappone ha vissuto periodi di grandi fusioni comunali prima nel 19° secolo, quando quasi 70.000 comuni furono accorpati in 15.000 unità, e poi nel periodo post-bellico; lo scopo attuale, in linea con quello di altri Paesi, è quello di riuscire a trasformare 3.110 comuni in 1.000 (nel 2008 l’obiettivo era di circa 1.800)335. Mentre il decentramento è stato affiancato da fusioni urbane per

ottenere maggiore efficienza ed economie di scala336, il numero delle prefetture rimane costante e

invariato a 47. La normativa che attualmente è in vigore mira a decentrare e raggruppare maggiormente le autonomie locali su base regionale.