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M ETODOLOGIA E DAT

Nel documento Introduzione (pagine 178-180)

UN ASPETTO PARADOSSALE DELLO SVILUPPO: FRA EQUITÀ E SOSTENIBILITÀ

2. M ETODOLOGIA E DAT

L’approccio metodologico ed il modello elaborati per questo studio prendono spunto da quanto già descritto da HABERMAN et al. (2012) per la stima del potenziale dell’agricultura urbana a Montréal. Questa ricerca si ispira ai principi generali di sostenibilità ed equità, che vennero espressi e concordati durante il Rio Earth Summit nel 1992, e successivamente sottoscritti in maniera trasversale nell’United

Nations Framework Convention on Climate Change (UNFCCC). Questa conteneva due principi

fondamentali:

1) il riconoscimento che, nonostante le incertezze scientifiche inevitabili sul cambiamento climatico e sulle sue conseguenze, sia oramai indispensabile adottare un approccio precauzionale focalizzato sulla riduzione delle emissioni di gas serra.

2) il riconoscimento che vi debba essere una convergenza dei livelli di emissione nazionali sulla base del principio della parità di diritti. Ovvero, il diritto di usare l’energia, o di produrre gas ad effetto serra, o di utilizzare la capacità dell’ambiente naturale di assorbire agenti inquinanti deve poter essere esercitato in maniera multilaterale.

È bene notare come il primo principio sia stato in questi ultimi anni superato da evidenze scientifiche che hanno corroborato la relazione tra attività antropica ed impatto ambientale (LAMBIN, 2001; ROCKSTRÖM, 2009), se non sul piano climatico – sul quale il dibattito è ancora acceso (HOFFMAN, 2011) – sicuramente sul piano ambientale. Quindi, il primo di questi principi potrebbe essere sostituito con «sostenibilità».

L’insieme dei bisogni per i quali QES è stata calcolata sono definiti a livello teorico per tutti gli individui in maniera omogenea, ma il quantitativo energetico ad esso collegato varia in funzione delle caratteristiche socio-demografiche e geografiche dei componenti di ogni nucleo familiare. Contrariamente a quanto sperimentato in altri lavori di modellizzazione (PENOT-ANTONIOU e TETU, 2010; CERTU, 2011), in questo caso non è considerato il reddito. Infatti, sebbene questo sia funzionale alla determinazione di una specifica soglia per la povertà energetica (DEVALIÉRE, 2006; PRICE et al., 2007), esso non influenza in alcun modo QES. L’energia minima necessaria per scaldare adeguatamente un abitazione, o per recarsi da un punto A ad un punto B, varia, per esempio, in funzione del tipo di energia impiegata o della performance energetica dell’equipaggiamento (abitazione, mezzo di trasporto), ma non dipende dal reddito dell’individuo. Inoltre, ciò permette di evitare l’assunto che «chi guadagna di più può consumare di più»; concetto implicitamente iniquo ed insostenibile, e dunque in contraddizione con i principi fondamentali a cui si ispira questa ricerca.

I dati di partenza sono il censimento Nazionale francese dei nuclei familiari (INSEE, 2008) e la cartografia della performance energetica (EPC) delle abitazioni de l’Institute d’Amènagement et d’Urbanisme (IAU, 2005)(3). I bisogni considerati in ambiente domestico sono: la produzione di acqua

calda, il riscaldamento, la cucina, e l’energia per i principali elettrodomestici. Possono essere definiti come funzione della performance energetica degli equipaggiamenti, del numero di persone, del tipo di energia impiegata, e del tipo di abitazione:

Np * Te * S * EPC QesAb= +λ [1] Ove:

QesAb è Qes per il consumo in ambiente domestico; EPC è l’indice di performance energetica;

(3) Questo dataset è molto rilevante in quanto indicativo dell’energia necessaria in ogni abitazione per mantenere il confort termico e la produzione d’acqua calda, come stabilito dai criteri imposti per legge.

S è la superficie dell’abitazione;

Te è il tipo di energia (combustibili differenti hanno rese energetiche differenti);

λ è un Indice dei Consumi Energetici (ICE)(4) che varia in funzione del numero di persone (CTCU, 2013);

Np è il numero di persone che fanno parte del nucleo familiare.

Il fabbisogno energetico legato alla mobilità professionale è stato calcolato in funzione del percorso che minimizza il tempo di percorrenza tra due punti specifici punti nello spazio (origine = residenza; destinazione = luogo di lavoro) con il sistema di trasporto prescelto.

Esso può essere espresso come:

) Wd , Mt , d ( f QesMob = [2] Ove:

QesMob è Qes per la mobilità professionale; viene calcolata per ogni membro del nucleo familiare che

abbia un lavoro;

d è la distanza del percorso effettuato considerando la reale offerta del modo di trasporto prescelto

(trasporto pubblico o veicolo privato);

Mt è il modo di trasporto prescelto; ogni Mt considerato può rappresentare una combinazione di tipi

di trasporto differenti (treno, metro, bus di periferia, bus cittadino, tramway, autovettura, motovettura);

Wd è il numero di giorni lavorativi (working days) per cui il tragitto casa-lavoro-casa viene effettuato;

questo dipende dal tipo di lavoro effettuato.

Per ottenere tale costo energetico è stato necessario ricostruire l’intera rete stradale de l’Ile-de- France in funzione della reale offerta di trasporto, assumendo fattori di consumo energetico al chilometro per passeggero e velocità media di percorrenza specifici per ogni tipo di trasporto (RATP, 2010). Tale lavoro è stato fatto mediante ArcGis Network Analyst.

Integrando le procedure sopra elencate è stato possibile stimare QES totale per ogni nucleo familiare residente nell’area oggetto di studio, e calcolare QES pro capite al più elevato dettaglio spaziale possibile(5). Infine, è stato possibile stimare il valore monetario associato a QES, in funzione

del tipo e del prezzo dell’energia impiegata (EUROSTAT, 2010).

3. RISULTATI

I risultati ottenuti confermano il carattere monocentrico de l’Ile-de-France, dominato dal suo nucleo centrale rappresentato dalla città di Parigi.

Infatti, ambedue le componenti di QES, seppur in proporzione diversa, aumentano col crescere della distanza da Parigi. Il costo medio associato a QESMOB che ogni famiglia deve potenzialmente affrontare per ogni lavoratore è minore verso il centro e aumenta nelle zone periferiche (Fig. IB). Ciò comporta che sia possibile effettuare delle osservazioni riguardo l’efficienza del sistema urbano/suburbano e del costo che questo ha. Analogamente, il costo medio pro capite associato a QESAB mostra grossomodo il medesimo pattern spaziale, seppur meno chiaramente; infatti vi sono diverse zone centrali in cui tale costo è singolarmente molto elevato in confronto alle aree circostanti (hot spot) (Fig. IA). Quindi, questo indica che QESAB, sebbene influenzata dalla distanza dal centro del sistema, è funzione anche di altre variabili con una distribuzione geografica ancora da esplorare. Volendo analizzare quale delle due componenti ha maggior impatto su QES totale, sebbene esse appartengono potenzialmente al medesimo ordine di grandezza, QESMOB rappresenta mediamente una porzione molto inferiore rispetto a QESAB.Tale rapporto (QESMOB = ~ 1/3 QESAB) vale sia dal punto di vista energetico (in Kwh; Fig. IC) sia dal punto di vista monetario (in Euro, Fig. ID). Infatti, l’area del poligono che identifica la distribuzione in quartili di QESAB medio è in ambedue i casi molto maggiore dell’area del poligono che identifica invece la distribuzione in quartili di

(4) L’ICE è stato elaborato da Vzvb (la Federazione delle Organizzazioni dei Consumatori Tedesche) e adottato dal Centro Tutela Consumatori Utenti italiano (CTCU).

(5) L’IRIS: Suddivisione territoriale per l’indagine statistica in uso in Francia; a ogni singolo elemento corrispondevano circa 2000 abitanti nel 1999. Nel 2008 tale suddivisione è stata leggermente modificata.

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QESMOB medio, ciò sottintende che sul budget energetico familiare totale il peso dell’energia per la mobilità professionale ha generalmente un impatto minore di quella ad uso domestico.

Fig. I - Quantità minima di risorse necessarie per soddisfare una serie di bisogni «fondamentali» (QES).

Distribuzione spaziale QESAB medio pro capite in Ile-de-France (1A) e QESMOB medio pro capite (1B). Distribuzione statistica di QES,QESAB e QESMOB medi per quartili sia in termini energetici (1C) che monetari

(1D). Tale rappresentazione permette di sottolineare meglio come QESMOB abbia un impatto generalmente minore su QES di quanto non lo abbiaQESAB (Il poligono di mezzo ricopre per ogni quartile un porzione molto

maggiore del poligono più esterno rispetto a quanto non faccia il poligono più interno).

Nel documento Introduzione (pagine 178-180)