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D ISCUSSIONE E CONCLUSION

Nel documento Introduzione (pagine 67-71)

MAPPARE LA RESILIENZA AGLI EVENTI ESTREMI E AI DISASTRI: UNA VIA PER LO SVILUPPO TERRITORIALE

4. D ISCUSSIONE E CONCLUSION

Il trasferimento cartografico tramite sistemi matriciali degli indici «organizzazione» e «rischio», produrrà una rappresentazione più realistica (rispetto alle attuali mappe) delle capacità di risposta di un territorio al verificarsi di un evento estremo. Queste mappe potranno evidenziare con immediatezza punti deboli e di forza di un tessuto socioeconomico. Lo sviluppo degli indici del fattore «organizzazione» dovrà evidenziare la molteplicità di elementi che svolgono un ruolo centrale nello spazio temporale dell’emergenza. Al contempo lo sviluppo degli indici del fattore «rischio» si caratterizzerà sulle azioni riassumibili negli ambiti della pianificazione e formazione. Per contesti differenti sarà possibile calibrare

(3) Il Rischio totale viene visto come prodotto tra i fattori Pericolosità (P) in riferimento alle caratteristiche dell’agente scatenante, al fattore Vulnerabilità (V) riferito al grado di danno dell’oggetto impattato e al fattore Esposizione (E) riferito al valore (non solo economico) dell’oggetto impattato.

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e evidenziare differenti indici, modellando le più disparate caratteristiche di un territorio. I fattori che entreranno in questa analisi sono di natura tecnica, ambientale, sociale e geografica e, tutti indistintamente, collegati a dimensioni spaziali trasferibili in una rappresentazione di tipo cartografico. La realizzazione delle suddette mappe resilienti porterebbe ad un ulteriore sviluppo nel campo della protezione civile permettendo di realizzare una pianificazione territoriale sostenibile, aumentare il livello di preparazione della popolazione alle emergenze e ottimizzare i sistemi d’emergenza. Azioni queste in grado di mantenere basso l’impatto di un evento, raggiungendo di fatto l’obiettivo di una riduzione del rischio disastri come espressa nel documento di Hyogo. Lo sviluppo di tale approccio consentirebbe a pianificatori ed amministratori di realizzare una politica di reale salvaguardia, recupero e sviluppo delle comunità locali. Le mappe di resilienza risulterebbero degli utilissimi Decision support System per politiche di sviluppo economico/assicurativo in grado di: a) valorizzare le aree sicure e resilienti, b) recuperare le aree fragili e vulnerabili e c) contrastare lo sviluppo e costruzione di infrastrutture in aree vulnerabili. Infine, lo sviluppo di piani d’emergenza resilienti, unitamente ad una più ampia strategia di pianificazione territoriale resiliente mirata ad un generale rafforzamento della cultura di prevenzione e mitigazione (disaster preparedness) porterebbe ad una sensibile riduzione della vulnerabilità di un sistema sociale-ecologico, causa principale dei disastri.

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f.toseroni@univpm.it, f.marincioni@univpm.it.

RIASSUNTO – Mappare la resilienza agli eventi estremi e ai disastri: una via per lo sviluppo territoriale. Nel 2005 la Hyogo

Declaration ONU introdusse il concetto di resilienza nel settore della riduzione del rischio disastri, proponendo l’unione tra

sostenibilità ambientale e protezione civile. Attraverso la fusione delle scienze tecnico-ingegneristiche con quelle socio- ecologiche, si auspica un maggior collegamento tra pianificazione e gestione dell’emergenza. A quasi dieci anni dalla Hyogo

Declaration molto lavoro è stato fatto in questa direzione, tuttavia molto rimane ancora da fare. Per esempio, il concetto

astratto di resilienza deve essere tradotto in formule ed indici quantitativi che permettano l’analisi spaziale della capacità adattativa di un territorio. Questo è uno degli obbiettivi principali di un progetto di dottorato di ricerca presso l’Università Politecnica delle Marche.

SUMMARY – The UN Hyogo Declaration of 2005 introduced the concept of resilience in the field of disaster risk reduction, proposing the union of environmental sustainability with civil protection. By merging the technical and engineering sciences with the social-ecological one on the subject of disaster reduction, it was expected stronger links between planning and emergency management. Almost ten years after the Hyogo Declaration lot of work has been done in this direction, yet much remains to be done. For example, the abstract concept of resilience must be translated into formulas and quantitative indices that allow spatial analysis of the adaptive capacity of an area. This is one of the main objective of a PhD project on disaster risk reduction at the Polytechnic University of Marche, Italy.

Parole chiave: resilienza, riduzione rischio disastri, indici e mappe di resilienza. Keywords: resilience, disaster risk reduction, resilience index and maps of resilience.

Sessione 3

SOSTENIBILITÀ,

Nel documento Introduzione (pagine 67-71)