• Non ci sono risultati.

Flusso finanziario dopo le altre rettifiche

Average accounts receivable

CAUSE ESOGENE CAUSE ENDOGENE

A. Flussi finanziari derivanti dalla gestione reddituale (metodo diretto) Incassi da client

4. Flusso finanziario dopo le altre rettifiche

Flusso finanziario della gestione reddituale

Per quanto riguarda la rendicontazione della parte attinente la gestione finanziaria e degli in- vestimenti lo schema continua indipendentemente dal metodo utilizzato per il calcolo della gestione reddituale, ossia:

228

114

Flussi finanziari derivanti dall’attività d’investimento

Immobilizzazioni materiali

(investimenti)

Prezzo di realizzo disinvestimenti

Immobilizzazioni immateriali

(investimenti)

Prezzo di realizzo disinvestimenti

Immobilizzazioni finanziarie

(investimenti)

Prezzo di realizzo disinvestimenti

Attività finanziarie non immobilizzate

(investimenti)

Prezzo di realizzo disinvestimenti

Acquisizione o cessione di società controllate o di rami d‘azienda al netto delle disponibilità li- quide

Flusso finanziario dell‟attività d‟investimento

Flussi finanziari derivanti dall’attività di finanziamento

Mezzi di terzi

Incremento debiti a breve verso le banche Accensione finanziamenti

Rimborso finanziamenti

Mezzi propri

Aumento di capital a pagamento Cessione (acquisto) di azioni proprie Dividendi (e acconti su dividendi) pagati

Flusso finanziario dell‟attività di finanziamento

Incremento (decremento) delle disponibilità liquide (A+/-B+/-C) Disponibilità liquide al 1 gennaio 20XX

Disponibilità liquide al 31 dicembre 20XX

Dopo l‟analisi di questi schemi si nota come la riforma dei principi contabili nazionali si sia uniformata a quanto prevedevano e prevedono i principi contabili internazionali. Difatti anche all‟interno dello IAS 7, in appendice, è presente una esemplificazione delle differenti modalità di strutturazione del rendiconto finanziario a seconda del calcolo del flusso della gestione

115 reddituale secondo il metodo diretto ed indiretto.229 L‟impostazione nuova dei principi conta- bili nazionali è quindi stata notevolmente rivisitata, abbandonando gli schemi precedentemen- te utilizzati ed adattandosi alla linea tracciata dai principi contabili internazionali già molti anni fa. Per precisione, mentre prima l‟OIC12 individuava come esempi tre schemi di rendi- conto (testualmente denominati rendiconto finanziario di flussi di disponibilità liquide, rendi- conto finanziario che espone le variazioni nella situazione patrimoniale e finanziaria in termi- ni di liquidità per l‟esercizio e rendiconto finanziario in termini di variazioni di capitale circo- lante netto), l‟OIC 10 individua un solo schema di riferimento, molto simile a quello presente all‟interno dei principi contabili internazionali.

A parere di chi scrive, è presente però una importante novità. Mentre nel principio contabile nazionale vi era un'espressa indicazione su come gli schemi presenti all‟interno dell‟appendice fossero solo esemplificativi230

e presentati con numeri reali di un esempio ar- chitettato in modo da coordinare conto economico, stato patrimoniale e rendiconto finanzia- rio, la nuova disposizione non lascia spazio a scelte indicando come lo schema presente in ap- pendice sia l‟unico di riferimento. Anche i principi contabili internazionali, nella loro impo- stazione, non prevedono uno schema obbligatorio ma allegano solo un esempio numerico che non fa parte del principio stesso, infatti ―gli schemi esemplificativi di rendiconto finanziario

sono riportati nell‘appendice A dello IAS 7, non inserita nei regolamenti comunitari, in quan- to parte non integrante del principio contabile.‖231

Il nuovo principio nazionale 10 non lascia spazio a molte interpretazioni su come strutturare il rendiconto finanziario. Al punto 17 il principio precisa che ―la forma di presentazione del

rendiconto finanziario è di tipo scalare. Gli schemi di riferimento sono presenti nell‘appendice A; le categorie precedute dalle lettere maiuscole e i subtotali preceduti dai numeri arabi non possono essere raggruppati.‖ Seppur concessa la possibilità di raggruppare

alcune poste e aggiungerne altre per aumentare la valenza informativa del documento232, lo schema di riferimento viene espressamente indicato.

229 Lo IAS 7, ai punti 18 prevede la possibilità di comporre il rendiconto secondo metodo diretto ed indiretto. Es-

so indica: “An enterprise should report cash flows from operating activities using either: a) the direct method, whereby major classes of gross cash receipts and gross cash payments are disclosed; or b) the indirect method, whereby net profit or loss is adjusted for the effects of transactions of a non-cash nature, any deferrals or ac- cruals of past or future operating cash receipts or payments, and items of income or expense associated with in- vesting or financing cash flows.”

230 Ad esempio si può notare che nel principio contabile Oic 12 precedente la riforma, all‟interno del paragrafo

denominato “alcuni chiarimenti e problemi applicativi” viene espressamente indicato “per una esemplificazione del rendiconto finanziario in termini di capitale circolante netto si veda l‟allegato 1.”

231 MORO VISCONTI R., RENESTO M., Principi contabili OIC e IAS/IFRS, Buffetti, Roma, 2009, nota 32

Pag. 388.

232

116 È opportuno ricordare come questo documento non sia previsto dalla legge e la sua mancata creazione non comporti il principio di rappresentazione chiara, veritiera e corretta della situa- zione economica, patrimoniale e finanziaria. Il principio stesso, come del resto la sua versione precedente, precisa come il codice civile ―non prevede espressamente la redazione del rendi-

conto finanziario come schema di bilancio obbligatorio‖, ma il principio, soltanto, ne racco-

manda la redazione.233

Per questo motivo alcuni autori propongono schemi di rendiconto diversi da quelli disposti dal principio contabile indicando come ―lo schema di rendiconto non è disciplinato dalla le-

gislazione e, di conseguenza, può essere redatto secondo un qualsivoglia schema riassuntivo in cui vengano sintetizzati i movimenti dinamici di flusso‖234, perciò qualora non si ritenga

questo schema adatto alla rappresentazione possono esserne proposti altri. In linea generale quasi tutti gli autori propongono schemi simili a quello presentato in questo paragrafo.

Per ovvie ragioni tutta la materia di riferimento è ancora impostata sulla creazione di un ren- diconto finanziario basato su quanto disponeva il principio contabile OIC 12 prima di essere modificato, proponendo sia il rendiconto per flussi di cassa sia per variazioni di circolante. E‟ da sottolineare come, nella maggior parte dei casi, i testi si riferiscono a schemi di redazione proposti dai principi di riferimento, siano essi nazionali o internazionali.235

233 OIC 10 Punto 8 e 9 “l‟articolo 2423, comma 2, codice civile prevede che il bilancio deve essere redatto con

chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell‟esercizio. Il codice civile, tuttavia, non prevede espressamente la redazione del rendi- conto finanziario come schema di bilancio obbligatorio. Il presente principio raccomanda la redazione del rendi- conto finanziario tenuto conto della sua rilevanza informativa.”

234

AVI M. S., Management accounting, finance analysis, volume 1, EIF-e.Book, 2012, Pag. 284.

235 Per approfondire il tema e per analizzare alcuni schemi proposti si indicano alcuni riferimenti bibliografici:

FACCHINETTI I. Analisi di bilancio, metodologie, procedure e casi di analisi per margini, indici e flussi. Casi ed esempi, settima edizione, Il Sole 24 ORE, Milano, 2008; SOSTERO U., FERRARESE P., Il rendiconto fi- nanziario, logica di costruzione e suo utilizzo per l‟informativa esterna, Giuffrè, 1995; ERBONI F., CINQUINI L., SOSTERO U., Contabilità e bilancio, terza edizione, McGraw – Hill, Milano, 2011; FADDA L., FONTANA F., GARELLI R., Analisi di bilancio, Giappichelli editore, Torino, 2008; SOSTERO U., FERRARESE P., MANCIN M., MARCON C., Elementi di bilancio e di analisi economico-finanziaria, Cafoscarina, Venezia, 2011.

117

4.4 Il rendiconto finanziario in un'ottica integrata di bilancio.

Nell‟impostazione data in questo lavoro, il rendiconto finanziario si configura non come un elemento analizzabile singolarmente, ma come parte di un sistema coordinato di analisi, ossia un sistema integrato. ―La necessità a cui facciamo riferimento riguarda la necessità che, per

motivi di intelleggibilità dei risultati, è opportuno che l‘analisi sia svolta utilizzando una ter- minologia dotata da una sostanziale coerenza di significati. Utilizzare, nelle varie aree di a- nalisi, termini uguali con diverso significato provoca infatti una incongruenza terminologica che impedisce di considerare l‘analisi stessa come un tutt‘uno.‖236

Stato patrimoniale, conto

economico e rendiconto finanziario devono rappresentare un'unica entità e, se concepiti sotto questo profilo, devono poter comunicare tra di loro con una terminologia univoca. Occorre quindi precisare anticipatamente il significato dei termini utilizzati. Già dalle disposizioni dei principi contabili è indicato come i vari flussi debbano essere distinti per tipologia. Tuttavia potremmo avere degli elementi che, per caratteristiche, sono omogenei, ma vengono ricondot- ti nella classificazione del rendiconto in parti diverse a seconda che il loro contributo influisca o meno sull‟attività reddituale dell‟azienda. Prendendo come riferimento, per esempio, l‟ipostazione che viene data dai principi contabili, sia nazionali che internazionali, si può no- tare come elementi omogenei per caratteristiche vengano separati tra loro. Occorre prima di tutto quindi ripercorrere le definizioni che erano state date nel bilancio d‟esercizio nelle varie aree in modo da identificare i flussi che queste aree producono. In un'ottica integrata tutti gli schemi devono “parlare la stessa lingua” ed è palese come, qualora venga effettuata un‟analisi finanziaria dinamica su di un bilancio assemblato in un particolare modo, i risultati dell‟analisi devono necessariamente informare chi legge circa la consistenza delle variazioni che le poste hanno determinato durante il periodo di riferimento. Tornando alle definizioni abbiamo:

 Finanziario: sono due gli aspetti da tenere in considerazione ossia sotto il profilo atti- vo/passivo, rappresentato nello stato patrimoniale da debiti o crediti di finanziamento, e l‟aspetto reddituale, comprendente invece oneri e proventi provenienti da elementi attivi o passivi finanziari presenti nello stato patrimoniale. Rispetto al primo aspetto abbiamo nello stato patrimoniale le liquidità differite finanziarie, l‟attivo creditizio fi- nanziario, il passivo a breve finanziario e il passivo a lungo finanziario. All‟interno del conto economico invece ci sono i ricavi e i costi della gestione finanziaria;

236

118

 Patrimoniale: raccoglie gli elementi dello stato patrimoniale che hanno caratteristica dell‟investimento duraturo o non duraturo non appartenente alla gestione caratteristica. Dal punto di vista reddituale sono indicati nel conto economico i proventi e gli oneri che questi stessi elementi generano. Sono quindi ricompresi all‟interno della gestione patrimoniale l‟attivo a breve e a lungo patrimoniale e i ricavi e costi della gestione pa- trimoniale. Sia in questo caso, sia nel precedente, il termine di riferimento assume una connotazione ben precisa e non equivocabile.237

 Tributario: anche questa definizione racchiude a sè elementi dello stato patrimoniale e del conto economico, difatti mentre dalla parte dello stato patrimoniale possono essere presenti debiti/crediti connessi ad imposte e a oneri previdenziali, nel conto economi- co sono presenti costi delle imposte d‟esercizio.

 Non caratteristico per definizione: analogo ragionamento può essere fatto per questa categoria. Sono a essa riconducibili, per quanto riguarda lo stato patrimoniale, poste attive di credito connesse ad attività non rientranti nello svolgimento della gestione ti- pica d‟impresa e, dal lato del conto economico, possiamo trovare ―costi e ricavi che,

per definizione intrinseca del termine contabile, non possono mai essere fatti rientrati nello svolgimento dell‘attività tipica aziendale.‖238

È evidente come le interconnessioni tra conto economico e stato patrimoniale, impostati a livello riclassificatorio com'era stato proposto in questo lavoro, vedano una coerenza ter- minologica che non può essere messa in discussione. Se viene analizzata la situazione fi- nanziaria dinamica occorre indagare sul flusso che le varie gestioni hanno prodotto duran- te l‟esercizio, prendendo in considerazione tutte le voci riguardanti i singoli ambiti di rife- rimento. Uno schema di rendiconto finanziario come quello proposto dai principi contabili (sia nazionali, sia internazionali), dividendo i flussi in base alla gestione reddituale, finan- ziaria e degli investimenti, racchiude al suo interno elementi eterogenei. Ad esempio nella gestione reddituale sono inclusi tutti gli elementi presenti nel conto economico che abbia- no generato flusso, siano essi di carattere finanziario, patrimoniale, operativo, non caratte- ristico. In questo modo, calcolando comunque la consistenza delle variazioni di flusso, non si riesce a determinare il contributo apportato dalle varie gestioni e dalle poste dello stato patrimoniale.

237 Cfr. AVI M. S., Management accounting, finance analysis, volume 1, EIF-e., 2012, Pag. 257. 238

119

―Al fine di una corretta comunicazione dei dati, anche nell‘ambito ―interno‖ del management aziendale, è necessario redigere un documento di sintesi interconnesso, a li- vello sia formale che sostanziale, con le strutture riclassificatorie di stato patrimoniale e di conto economico, pena la stesura di documenti con messaggi ―configgenti‖ e quindi, potenzialmente, oggetto di pericolosi misunderstanding‖239

Uno schema che permette di raccogliere appieno questa esigenza informativa è quello propo- sto da Avi M. S. Questo schema differisce dall‟impostazione dei principi contabili ma fa nota- re come le varie funzioni abbiano generato flussi.

Rendiconto finanziario redatto nell’ambito di un sistema integra- to di analisi/programmazione

CASH FLOW MONETARIO IN SENSO STRETTO (o flusso di cassa della gestione caratteristica)

Gestione attivo a lungo termine materiale e immateriale

Gestione finanziaria

Gestione patrimoniale

Gestione fondi rischi e oneri

Gestione tributaria

Gestione non caratteristica per definizione

Gestione tfr

Gestione patrimonio netto e dividendi

Delta cassa e banca attiva