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Remunerazione della Pubblica Amministrazione Imposte dirette

CAPITALE INVESTITO

VALORE AGGIUNTO GLOBALE LORDO ammortamento immobilizzazion

B. Remunerazione della Pubblica Amministrazione Imposte dirette

Imposte indirette

- sovvenzioni in c/esercizio

57 RUSCONI G., DORIGATTI M., Teoria generale del bilancio sociale e applicazioni pratiche, Fondazione Acli

Milanesi, Pag. 64.

58 Grafico da: FOSSATI S., LUONI L., TETTAMANZI P., Il bilancio sociale e la comunicazione con gli stake-

43 C. Remunerazione del capitale di credito

Oneri per capitali a breve termine Oneri per capitali a lungo termine D. Remunerazione del capitale di rischio

Dividendi (utili distribuiti alla proprietà) E. Remunerazione dell’azienda

+/- Variazioni di riserve (Ammortamenti*) F. Liberalità esterne

Valore aggiunto globale netto

*Solo nel caso in cui consideri il Valore Aggiunto Lordo.

Concludendo l‟analisi possiamo vedere come accanto allo schema di calcolo del valore ag- giunto creato è utile capire come questo valore venga distribuito. Uno schema che evidenzi come i portatori d'interesse vengono remunerati può essere utile per il management per capire l‟impatto dell‟attività sulla realtà sociale. Questo può essere un primo elemento informativo al quale devono essere affiancati altri report di carattere sociale, primo tra tutti il bilancio sociale d‟impresa.

2.4.3 riclassificazione dello stato patrimoniale secondo altri metodi

Oltre alle riclassificazioni a costo del venduto e a valore aggiunto la dottrina propone anche altri schemi riclassificatori. Una prima riclassificazione, già accennata nella spiegazione del- lo schema a costo del venduto è la riclassificazione a margine di contribuzione. Questa, vol- ta al calcolo del margine di contribuzione, ―[…] è quello che più difficilmente può essere ot-

tenuto da un analista esterno utilizzando i dati del bilancio pubblicato‖ 59perché occorre il supporto della contabilità analitica.

Analizzando l‟utilità dello schema si scopre che il margine di contribuzione, in un'ottica di contabilità analitica, ha una elevatissima importanza ai fini decisori, in quanto permette il calcolo dei margini di prodotto, margine di primo livello, di secondo livello, ecc. ottenendo così una informativa specifica sui vari prodotti aziendali e permettendo al management di prendere decisioni strategiche adatte su cosa produrre e quanto produrre, quali prodotti spin- gere o quali prodotti abbandonare. Dal punto di vista della riclassificazione invece è un ag-

59 FACCHINETTI I. Analisi di bilancio, metodologie, procedure e casi di analisi per margini, indici e flussi, se-

44 gregato che riassume tutta l‟attività come un'unica realtà, non specificando come avviene la produzione. La sua importanza informativa si viene a sgonfiare facendo diventare questo ti- po di rielaborazione poco significativa.

Un altro schema è quello ad EBIT, EBITDA, EBITDAR e EBITDAX. Questi vari aggregati sono funzionali alla valutazione dell‟andamento delle performance aziendali qualora parte dei costi imputati a conto economico non dipendano dalle azioni strategiche del management ma da ordini impartiti dalla capogruppo. Una valutazione dei responsabili ba- sata su dati che non dipendono interamente dalle loro decisione non è corretta. Il significato di questa struttura varia quindi anche dall‟insieme di deleghe che la casa madre accorda al managment della controllata. Racchiudiamo ora in un unico schema questa classificazione

Ricavi (tutti)

-costi (tutti ad esclusione di oneri finanziari, imposte, ammortamenti, svalutazioni e canoni di leasing/affitti passivi)

EBITDAR

- Canoni di leasing/affitti passivi EBITDA - Ammortamenti - Svalutazioni EBIT - Oneri finanziari - Imposte Reddito d‘esercizio

È logico come una azienda che debba valutare la prestazione del management non debba per forza calcolare tutti i risultati intermedi proposti. Se, ad esempio, la capogruppo controlla oneri finanziari, ammortamenti e svalutazioni, sarà opportuno confrontare le varie aziende controllate attraverso l‟EBITDA, e non avrebbe alcun senso calcolare l‟EBIT. Come pos- siamo notare dallo schema proposto l‟EBIT (Earning Before Interest and Tax) esclude dal suo calcolo gli oneri finanziari e le imposte, l‟EBITDA (Earning Before Interest, Tax, De-

preciation and Amortization) esclude oltre a oneri finanziari ed imposte anche ammortamen-

ti e svalutazioni in quanto le politiche della capogruppo potrebbero influenzare i valori am- mortizzati registrati in bilancio e le eventuali svalutazioni. Infine l‟ EBITDAR (Earning Be-

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fore Interest, Tax, Depreciation, Amortization and Rent) esclude anche i canoni di leasing e

gli affitti passivi. Un ultimo valore intermedio che può essere calcolato è l‟ EBITDAX, che sempre secondo la logica proposta negli altri calcoli, esclude, oltre a imposte interessi svalu- tazioni, e ammortamenti, anche i costi di gestione e sfruttamento di miniere o giacimenti, la cui sua applicazione è comunque limitata a questo tipo di aziende. Per approfondimenti circa queste riclassificazioni si rimanda a testi più specifici che affrontano la tematica in modo analitico.

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Capitolo 3 - Analisi per indici e margini

3.1 Analisi reddituale. indici e loro interpretazione.

Nelle riclassificazioni proposte negli schemi precedenti, vengono individuati una serie di va- lori che, pur dando informazione circa la quantificazione degli elementi stessi, hanno dei limi- ti interpretativi: ―[…] questi indicatori trovano alcuni limiti interpretativi proprio nella natu-

ra della loro dimensione espressa in termini assoluti. La disponibilità di dati in valore assolu- to, infatti, rende difficile – ed in molti casi addirittura impossibile – effettuare confronti con i risultati raggiunti con altre imprese che presentano caratteristiche dimensionali o modelli di business anche solo parzialmente differenti (confronto spaziale). In realtà, l‘impiego di indi- catori espressi in valore assoluto talvolta trova seri limiti anche nella lettura dei bilanci di una stessa azienda nel tempo (confronto temporale) in presenza di variazioni rilevanti della scala dimensionale dell‘impresa o di importanti ristrutturazioni aziendali avvenute da un e- sercizio all‘altro.‖60

Confronto spaziale e temporale giocano un ruolo fondamentale nella cre-

azione di un giudizio sull‟andamento delle performance aziendali. Di fatti ―l‘analisi per indi-

ci è utile se si fanno confronti nello spazio (fra più aziende) o nel tempo.‖ 61

Per far sì che si

possa assolvere appieno l‟esigenza informativa, vengono utilizzati degli indici, che, mettendo a rapporto due grandezze, riescono a rendere comparabili i valori presenti nel bilancio.

É stato già indicato come l‟analisi, soprattutto quella per indici, richieda un arco temporale ampio, perciò il calcolo dei quozienti di un solo anno non ci permette di identificare il trend delle performance aziendali, cosa decisamente importante per comprendere l‟andamento nel tempo. Potrebbe accadere, infatti, che un valore contenuto in un range accettabile in un preci- so momento, porti l‟analista ad esprimere comunque un giudizio negativo, o quantomeno po- sitivo con riserva, qualora la tendenza nel tempo non preluda al mantenimento della posizione di quel determinato momento. Una volta individuato l‟arco temporale adeguato occorre inizia- re l‟analisi seguendo gli step per la creazione e la comprensione di quanto calcolato: si co- struisce l‟indice partendo dalle grandezze individuate in via riclassificatoria, s'individua il si-

60

SOSTERO U., FERRARESE P., MANCIN M., MARCON C., Elementi di bilancio e di analisi economico- finanziaria, Cafoscarina, Venezia, 2011, Pag. 263.

61

FACCHINETTI I. Analisi di bilancio, metodologie, procedure e casi di analisi per margini, indici e flussi, se- sta edizione, Il Sole 24 ore, Milano, 2006, Pag. 227.

47 gnificato economico e aziendale del ratio interpretandone il risultato evidenziando i collega- menti presenti con gli altri indicatori.62

Una prima parte fondamentale per l‟analisi delle performance è la redditività che ―[…]è inte-

sa come la capacità dell‘azienda di remunerare tutti i fattori produttivi, compreso il rischio imprenditoriale.‖63, oppure come ―capacità dell‘impresa di produrre redditi positivi e soddi- sfacenti – rispetto al capitale investito – in un arco temporale di medio lungo periodo.‖64 La

redditività risponde ad una serie di domande quali:

―How large was net income relative to revenue? Is this amount about right or too small?

To what extent is the net income figure valid? That is, was the figure based on esti-

mates?

What was the organization‘s return on assets? Is this about right or too low? What was the organization‘s return on equity? Is this about right or too low?‖65

Come indice per l‟analisi della redditività troviamo il ROE (Return on equity) che sintetizza la redditività del capitale proprio, ossia il rendimento dell‟investimento nell‟attività aziendale.

―Il allows investors or potential investors to compare the earnings on their investment in one organization with a variety of alternative use.‖66

L‟analisi tuttavia deve proseguire scompo- nendo questo indice riassuntivo per individuare in modo analitico le motivazioni che hanno portato alla creazione di quel rendimento. ―Ai fini dell‘analisi economica, tuttavia, non è suf-

ficiente constatare se il reddito netto dell‘esercizio è positivo o meno e se è sufficientemente capiente come base remunerativa del capitale proprio. È infatti necessario anche analizzare la varia origine, intesa come ―contributo‖ delle diverse ―gestioni‖ (…) alla sua formazione.‖

67

Come evidenziato in precedenza, l‟informativa che ci viene fornita dall‟indice, può essere uti- lizzata come identificazione del rendimento di un investimento. L‟impostazione internaziona-

62

Cfr. SOSTERO U., FERRARESE P., MANCIN M., MARCON C., Elementi di bilancio e di analisi economi- co-finanziaria, Cafoscarina, Venezia, 2011, Pag. 271.

63 FACCHINETTI I. Analisi di bilancio, metodologie, procedure e casi di analisi per margini, indici e flussi, se-

sta edizione, Il Sole 24 ore, Milano, 2006, Pag. 201.

64 SOSTERO U., FERRARESE P., MANCIN M., MARCON C., Elementi di bilancio e di analisi economico-

finanziaria, Cafoscarina, Venezia, 2011, Pag. 267.

65

YOUNG D. W., Introduction to Financial & Management Accounting, ITP, Boston, 1994, Pag. 280.

66

YOUNG D. W., Introduction to Financial & Management Accounting, ITP, Boston, 1994, Pag. 283.

67

FERRERO G., DEZZANI F., PISONI P., PUDDU L., Le analisi di bilancio, indici e flussi, seconda edizione, Giuffrè, Milano, 1998, Pag. 195 e 196.

48 le vede in questo indice un mezzo comparativo tra possibili investimenti alternativi. Fanno parte dell‟analisi della redditività anche gli Stock Market Ratios, indicatori che sono ―ratios

to analyze and compare the earnings and dividends of different size companies in different in- dustries.‖68 Essi sono costruiti secondo una visione di rendimento d‟investimento e come in-

dici di riferimento abbiamo:

Earnings per share che mette a confronto Net earnings available for common stock

con Average number of outstanding common share;

Book value per share con formula: (Stockholders‘ equity - Preferred rights)/ Out-

standing common shares;

Price-earnings ratio con formula: Market price per share/ Earnings per share;

Dividend yield che mette a rapporto Dividends per share e il Market price per share. Un importante indice, molto diffuso in ambito internazionale, è il ROCE, return on capital employed, che si pone l‟obiettivo di individuare la redditività degli azionisti. Nel suo calcolo mette a confronto69:

Un‟altra visione del medesimo indice può mettere a rapporto le Comprehensive income con L‟avarage common stockholder‟s equity70

.

―The reformulated statement yields the comprehensive rate of return on common equity, ROCE, the profitability of the owners‘ investment for the period. ROCE is also growth in e- quity from business activities.‖71

68 EDMONDS T. P., MCNAIR F. M., OLDS P. R., Fundamental Financial Accounting Concepts, Seventh Edi-

tion, McGraw-Hill Irwin, New York, 2011, Pag. 689.

69 Formula in COLLIER P. M., Accounting for Managers, Interpreting Accounting Information for Decision –

making, second edition, JOHN EILRY & SONS, LTD, San Francisco, 2007, Pag. 89.

70 PENMAN S. H., Financial Statement Analysis and Security Valuation, fourth edition, McGraw-hill, Singa-

pore, 2010, Pag. 363.

ROCE

Operating Profit before interest and tax