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La formazione delle immagini di Antinoo

I.3. Forme antiche e tipi moderni: la documentazione scultorea

I.3.2. La formazione delle immagini di Antinoo

Come si ricava dalle fonti letterarie che definiscono le rappresentazioni di Antinoo «immagini sacre»58, è certo che tali immagini vennero realizzate in seguito alla prematura scomparsa del favorito di Adriano, vale a dire dopo il 130 d.C.

56 Un’opinione diversa ha H.R. Goette, che, basandosi solo sul metodo tipologico per l’identificazione delle rappresentazioni di Antinoo, nella sua recensione a Meyer 1991, mette in dubbio l’attribuzione del busto dei Musei Vaticani (Museo Pio Clementino, inv. n. 251) al favorito di Adriano (Goette 1998, 44). Si noti, invece, che tale identificazione è accettata da K. Fittschen (Fittschen - Zanker 1985, 60, nota 15).

57 Il rapporto tra forme e contesti sarà oggetto di approfondimento nel capitolo II.2.

58 Si ricorda che sia Cassio Dione che Pausania utilizzano, per le statue di Antinoo, il termine ἄγαλμα (Dio Cass. LXIX, 11, 4; Paus. VIII,9, 7-8).

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Dopo aver esaminato i ritratti, si può ora affermare che l’Haupttypus fu realizzato prima dei tipi egittizzante e Mondragone, in quanto questi ultimi derivano dal primo, rispetto al quale presentano un più elevato grado di idealizzazione. Inoltre, per quanto riguarda il tipo principale, si può aggiungere che la variante B e la Stirngabelvariante furono create dopo la variante A, in quanto sono rispettivamente una semplificazione e una variazione di quest’ultima. La prima immagine di Antinoo (Ur-Antinoos) doveva dunque avere le caratteristiche della variante A dell’Haupttypus, che, come è già stato affermato da K. Fittschen, costituisce la lectio difficilior59.

Dal momento che il culto del bitinio venne istituito per volere di Adriano, si può affermare con una certa sicurezza che l’Haupttypus fosse stato commissionato dall’imperatore stesso. È allora possibile definire il momento e il luogo in cui venne creata la prima immagine del favorito di Adriano?

Come visto nel precedente capitolo, le prime immagini datate di Antinoo sono le effigi monetali che si trovano nelle emissioni di Amiso, del 133/134 d.C., e di Alessandria d’Egitto, del 134/135 d.C. Esse riproducono una versione schematica del tipo principale, caratterizzata da un’acconciatura con lunghi riccioli che ricadono dritti sulla nuca e sulle orecchie. Tuttavia, bisogna prestare attenzione. Il fatto che queste effigi monetali siano le prime immagini di Antinoo datate a noi note non significa che esse siano le più antiche rappresentazioni del giovane: è infatti difficile immaginare che i ritratti del nuovo eroe/dio non fossero stati realizzati prima del 133/134 d.C. Sarà, quindi, più opportuno limitarci a considerarle come un prezioso documento della ricezione dell’immagine del bitinio, che si afferma nella sua forma canonica in maniera graduale nelle fonti numismatiche, come risulta evidente confrontando le effigi della prima e della seconda serie alessandrina, del 136/137 d.C.60.

Tenendo in considerazione gli eventi che seguirono la morte di Antinoo, potrebbe non essere fuori luogo supporre che l’elaborazione dell’immagine del nuovo eroe/dio avesse visto le sue fasi iniziali ad Alessandria d’Egitto, dove l’imperatore tornò dopo la scomparsa del giovane e dove cominciò a svilupparsi il mito di Antinoo.

Tuttavia, si deve constatare che sono a noi note solo due immagini scultoree del favorito di Adriano probabilmente provenienti dall’Egitto: una testa in marmo conservata a Berlino (cat. 14) e un piccolo busto in alabastro, oggi a Stoccarda (cat.

59 Fittschen - Zanker 1985, 59.

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78), entrambe acquistate sul mercato antiquario egiziano. Esse, purtroppo, non sono utili per la nostra conoscenza delle fasi iniziali della formazione del ritratto di Antinoo, dal momento che rappresentano chiaramente un’elaborazione, con ogni probabilità da parte di una bottega provinciale, di un modello già esistente.

Diversamente, sulla base della documentazione in nostro possesso, si può constatare che la variante A dell’Haupttypus ebbe una maggiore diffusione in Grecia, da dove provengono gli esemplari di migliore qualità. Questo potrebbe far pensare che l’immagine del favorito di Adriano fosse stata creata in una bottega attica, verosimilmente durante il viaggio che l’imperatore compì ad Atene nel 131 d.C.61. Sulla base di tale ricostruzione, sarebbe quindi più opportuno considerare, come data post quem per i ritratti di Antinoo appartenenti all’Haupttypus, il 131 d.C., anziché il 130 d.C., come viene generalmente sostenuto.

Per quanto riguarda le altre varianti del tipo principale, sembra che anche la Stirngabelvariante des Haupttypus fosse stata concepita in un atelier greco, dal momento che, come già osservato da H. Meyer, delle cinque repliche a noi note, tre hanno una provenienza greca62. Al contrario, il fatto che gli esemplari della variante B provengono soprattutto dalla parte occidentale dell’impero, in particolare da Roma e dai suoi dintorni, potrebbe indicare quest’area come il luogo in cui si sviluppò tale versione del ritratto di Antinoo.

Se i luoghi di provenienza degli esemplari della Stirngabelvariante e della variante B ci permettono di avanzare ipotesi circa i contesti in cui vennero elaborate le due variazioni del tipo principale di ritratto del favorito di Adriano, da essi non si può però ricavare alcun dato circa il momento della creazione di tali varianti. Si può quindi dire solo che tali variazioni vennero create dopo il 131 d.C.

Il fatto che quasi tutti i ritratti di Antinoo appartengono all’Haupttypus indica che questo tipo ritrattistico venne concepito come il ritratto ufficiale del favorito di Adriano; una conclusione avvalorata dalla riproduzione dello stesso tipo di ritratto sulle monete.

61 Per la corrispondenza di tale ricostruzione con la vicenda storica di Adriano, si veda Calandra 2012, 83: «Esaminando il quadro delle date, il tipo statuario di Antinoo è creato dopo la morte di questi nel 130 d.C., durante l’ultimo viaggio dell’imperatore: tale invenzione avviene dunque lontano da Roma, dove Adriano rientra anni dopo, e può essere indiziariamente collegata alle officine attive in Attica». Per l’ipotesi della creazione dell’Ur-Bild di Antinoo in una bottega attica, si veda anche Calandra 2014, 101-102.

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Diversamente, i tipi egittizzante e Mondragone, attestati solamente in un numero limitato di sculture, nonché i ritratti “unici” (Einzelstücke), sembrano essere stati ideati per rispondere a esigenze comunicative più specifiche, da connettere con ogni probabilità a contesti di destinazione particolari.

All’esame dei contesti di provenienza delle sculture di Antinoo dovrà quindi rivolgersi la nostra attenzione, con lo scopo di chiarire la funzione delle immagini e di capire come i contesti a cui esse erano destinate abbiano influito sulla scelta di determinate forme di rappresentazione.

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II.1. Contesti di provenienza e luoghi di esposizione: