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Le immagini dei dritt

I.2. Immagini riflesse nelle monete: il contributo delle fonti numismatiche

I.2.5. Le immagini dei dritt

Tutti i dritti delle monete dedicate ad Antinoo sono caratterizzati dall’effigie del giovane. Si individuano le seguenti tipologie di rappresentazioni43:

1)

- Tipo: Testa di Antinoo, rivolta a destra o a sinistra. - Tipi monetari: • RPC III, nn. 326, 334 (Mantinea); • RPC III, nn. 1633-1634 (Adrianotere); 40 Paus. VIII, 9, 8. 41 IGR III 73. 42 SHA, Hadr. 14, 7.

43 Questa rassegna è il risultato di un’analisi dei tipi monetari riportati dal RPC III. In essa non è stato preso in considerazione il tipo monetario RPC III, n. 1109 (Bitinio/Claudiopoli), dal momento che l’unico esemplare esistente di questo tipo è stato rilavorato.

37 • RPC III, nn. 1786-1787 (Stratonicea).

2)

- Tipo: Busto nudo di Antinoo, rivolto a destra o a sinistra. - Tipi monetari:

• RPC III, nn. 442-445 (Delfi);

• RPC III, n. 1025 (Koinòn di Bitinia); • RPC III, n. 1056 (Cio/Prusias ad Mare);

• RPC III, nn. 1093-1094, 1096-1097 (Nicomedia); • RPC III, nn. 1193-1194, 1197 (Tio); • RPC III, n. 1228 (Sinope); • RPC III, n. 1258 (Amiso); • RPC III, n. 1528 (Cizico); • RPC III, n. 1677 (Adramittio); • RPC III, nn. 1693-1694 (Mitilene); • RPC III, n. 1738 (Pergamo); • RPC III, nn. 1975-1983 (Smirne); • RPC III, n. 2407 (Sardi); • RPC III, nn. 2838-2839 (Ancyra); • RPC III, nn. 3289, 3291-3293, 3296-3297 (Tarso); • RPC III, n. 3327 (Mallo);

• RPC III, n. 6569 (zecca incerta).

3)

- Tipo: Busto drappeggiato di Antinoo, rivolto a destra o a sinistra. - Tipi monetari: • RPC III, nn. 260-262 (Corinto); • RPC III, nn. 332-333 (Mantinea); • RPC III, nn. 390-393 (Argo); • RPC III, nn. 535-538 (Nicopoli); • RPC III, nn. 1110-1119 (Bitinio/Claudiopoli); • RPC III, nn. 1191-1192, 1195-1196 (Tio);

38 • RPC III, n. 2084 (Efeso); • RPC III, n. 2386 (Filadelfia); • RPC III, n. 2389 (Tmolo); • RPC III, nn. 2446-2447 (Sala); • RPC III, nn. 2835-2837 (Ancyra); • RPC III, n. 3355 (Aigai). 4)

- Tipo: Busto nudo di Antinoo, rivolto a destra, con mantello appoggiato sulla spalla sinistra.

- Tipi monetari:

• RPC III, n. 1120 (Bitinio/Claudiopoli).

5)

- Tipo: Busto nudo di Antinoo, rivolto a sinistra; corona d’edera sul capo. - Tipi monetari:

• RPC III, n. 3288 (Tarso).

6)

- Tipo: Busto nudo di Antinoo, rivolto a sinistra; corona d’edera e corona hem- hem sul capo.

- Tipi monetari:

• RPC III, n. 3287 (Tarso).

7)

- Tipo: Busto drappeggiato di Antinoo, rivolto a destra; corona d’edera e corona hem-hem sul capo.

- Tipi monetari:

39 8)

- Tipo: Busto drappeggiato di Antinoo, rivolto a sinistra; corona d’alloro sul capo.

- Tipi monetari:

• RPC III, n. 1054 (Cio/Prusias ad Mare).

9)

- Tipo: Busto nudo di Antinoo, rivolto a sinistra; corona hem-hem sul capo. - Tipi monetari:

• RPC III, n. 3295 (Tarso).

10)

- Tipo: Busto drappeggiato di Antinoo, rivolto a destra o a sinistra; corona hem- hem sul capo.

- Tipi monetari:

• RPC III, nn. 3289A, 3290, 3294 (Tarso);

• RPC III, nn. 6062-6064, 6073-6074, 6082, 6086, 6228, 6235, 6243, 6249 (Alessandria).

11)

- Tipo: Busto nudo di Antinoo, rappresentato fino ai pettorali, rivolto a destra o a sinistra.

- Tipi monetari:

• RPC III, nn. 263-264 (Corinto); • RPC III, nn. 325, 327-331 (Mantinea); • RPC III, nn. 532-534 (Nicopoli);

• RPC III, n. 1055 (Cio/Prusias ad Mare); • RPC III, nn. 1065-1066 (Calcedonia); • RPC III, n. 1095 (Nicomedia);

40 12)

- Tipo: Busto nudo di Antinoo, rappresentato fino ai pettorali, rivolto a destra, con mantello appoggiato sulla spalla sinistra.

- Tipi monetari:

• RPC III, nn. 1631-1632 (Adrianotere).

13)

- Tipo: Busto nudo di Antinoo, rappresentato fino ai pettorali, rivolto a destra, con mantello appoggiato sulla spalla sinistra e pedum; (?) corona d’edera sul capo.

- Tipi monetari:

• RPC III, n. 6570 (zecca incerta).

14)

- Tipo: Busto nudo di Antinoo, rivolto a sinistra. Antinoo con pettinatura costituita da corti ricci?

- Tipi monetari:

• RPC III, n. 2408 (Sardi).

Da questa rassegna emerge che si predilige la forma del busto, che in alcune emissioni è raffigurato fino ai pettorali (tipi nn. 11-13). In queste la figura non è resa di profilo, ma di tre quarti ed è sempre nuda.

Il busto è nudo o drappeggiato. In quest’ultimo caso Antinoo porta un mantello fermato sulla spalla, in cui si riconosce la clamide, indossata in ambito greco soprattutto dai cavalieri, dai cacciatori e dai viaggiatori. Talvolta il mantello è soltanto appoggiato su una spalla (tipi nn. 4, 12-13).

Nelle monete battute a Tarso Antinoo ha sul capo una corona d’edera (tipo n. 5), una corona hem-hem (tipi nn. 9 e 10) o entrambi questi elementi (tipi nn. 6 e 7). Invece, in un esemplare da Cio/Prusias ad Mare (RPC III, n. 1054; tipo n. 8) Antinoo indossa una corona d’alloro. Infine, tutte le monete coniate ad Alessandria presentano un ritratto del giovane con corona hem-hem sul capo (tipo n. 10). Se le corone d’edera e d’alloro associano Antinoo rispettivamente a Dioniso e ad Apollo, la corona hem-hem definisce il giovane come una divinità egiziana.

41

Antinoo è, inoltre, rappresentato con un pedum sul dritto di una moneta la cui zecca non è stata ancora definita (RPC III, n. 6570; tipo n. 13) e probabilmente anche di un esemplare da Cio/Prusias ad Mare (RPC III, n. 1055), la cui superficie è troppo rovinata per affermarlo con certezza. Il pedum è un bastone di media lunghezza, ricurvo alla sommità, che nell’antichità era utilizzato da pastori e da cacciatori e, pertanto, è un attributo delle divinità di carattere agreste. In entrambi i casi Antinoo è infatti assimilato a Pan, come confermano le legende sui dritti di queste monete. Il giovane è sempre rappresentato con un’acconciatura costituita da morbidi riccioli che coprono la fronte, le orecchie e la nuca, che è riconducibile al principale tipo ritrattistico di Antinoo, denominato Haupttypus, sul quale ci si soffermerà nel capitolo successivo. Si deve notare, però, che in un unico esemplare, emesso a Sardi (RPC III, n. 2408; tipo n. 14), Antinoo sembra essere raffigurato con una pettinatura costituita da corti ricci, che ricorda la statua dell’Antinoo Capitolino44, in passato erroneamente identificata con il favorito di Adriano. L’unicità di questa immagine, non documentata in nessun’altra delle monete a noi note, aveva fatto pensare a Blum che l’esemplare fosse stato realizzato in età moderna45. Tale conclusione potrebbe essere supportata dal fatto che questa moneta è giunta al Kunsthistorisches Museum di Vienna (inv. n. GR 19575) da una raccolta di cui facevano parte molte produzioni moderne, anche se si deve segnalare che dal punto di vista tecnico essa non presenta elementi che farebbero pensare a una creazione non antica46. Tuttavia, tenendo presente che un’effigie di Antinoo con pettinatura costituita da corti ricci è attestata solamente nella moneta di Vienna e considerando l’eccezionale fama che l’Antinoo Capitolino ebbe fin dal XVIII secolo, come dimostrano le numerose copie in marmo, bronzo e porcellana, nonché le sue riproduzioni in disegni e incisioni47, non bisognerebbe escludere la possibilità che la moneta possa essere stata rilavorata, certo con estrema perizia, in epoca moderna.

Per i conii vennero create e utilizzate più matrici. Ciononostante, si nota che il ritratto del bitinio viene riprodotto in maniera sostanzialmente analoga nelle monete emesse da più zecche. Ciò vale non solo per le emissioni di zecche geograficamente vicine (si confrontino le monete di Corinto con le monete di Mantinea; l’emissione di

44 Roma, Musei Capitolini, inv. n. 741. 45 Blum 1914, 51, n. 2.

46 Desidero ringraziare il Dott. Klaus Vondrovec, curatore del Münzkabinett del Kunsthistorisches Museum di Vienna, per le informazioni che mi ha fornito su questa moneta.

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Pergamo con l’emissione di Cizico; i conii di Smirne con i conii di Stratonicea e di Efeso), ma anche per quelle di città molto distanti tra loro (si confrontino le monete di Corinto e di Mantinea con le monete di Bitinio/Claudiopoli e Alessandria; gli esemplari di Cio/Prusias ad Mare con gli esemplari di Tarso; i conii di Smirne, Stratonicea ed Efeso con i conii di Amiso, Tarso, Koinòn di Bitinia e Tio). In questi casi non si può parlare di un’influenza locale; pertanto il fenomeno trova spiegazione e allo stesso tempo dimostra la circolazione di queste monete e/o delle loro matrici48.