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L’Haupttypus e le sue variant

I.3. Forme antiche e tipi moderni: la documentazione scultorea

I.3.1.2. L’Haupttypus e le sue variant

Il tipo ritrattistico principale di Antinoo, vale a dire quello attestato nel maggior numero di rappresentazioni del giovane, è noto come Haupttypus.

L’Haupttypus presenta, oltre ai tratti caratteristici del volto del giovane (sopracciglia rettilinee con leggero inarcamento verso l’esterno, naso largo e dritto,

3 Si vedano, per esempio, Backe 2005, 12 e Vout 2005.

4 Goette 1998; Goette 2001, 84 e nota 39; Fittschen 2010, 244-245; Cadario 2012, 65. Tale questione risulta ancora aperta in Evers 2013, 92.

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bocca carnosa e mento arrotondato), una folta capigliatura costituita da morbidi riccioli di varia lunghezza, larghi e corposi, che ricadono sulla fronte, e coprono le orecchie e la nuca. Dalla sommità del capo si dipartono delle spesse ciocche curvilinee che si dispongono verso destra e verso sinistra, mentre le ciocche ai lati della testa curvano in avanti verso le tempie. La frangia è costituita da una serie di ciocche falcate più corte, tutte orientate verso la sinistra del soggetto. In diversi casi essa è caratterizzata dalla presenza sull’occhio sinistro di una piccola ciocca che, anziché essere rivolta verso sinistra come tutte le altre, è orientata nella direzione opposta (ciocca definita “a2” da C.W. Clairmont5). I ritratti che presentano tale caratteristica vengono generalmente ritenuti appartenenti alla variante A dell’Haupttypus, mentre quelli in cui manca la ciocca “a2” vengono ricondotti a una variante B dello stesso tipo ritrattistico.

La suddivisione dell’Haupttypus nelle varianti A e B, a cui si fa comunemente riferimento negli studi più recenti, si deve a K. Fittschen, che la propose nel suo commento sulle sculture di Antinoo appartenenti alla collezione dei Musei Capitolini, semplificando così la precedente suddivisione elaborata da Clairmont6.

Tale ripartizione è stata ignorata da H. Meyer, il quale, nel suo lavoro sulle rappresentazioni di Antinoo, indica una sola variante dell’Haupttypus, vale a dire la Stirngabelvariante des Haupttypus, che si distingue per la presenza di una “forcella” sopra l’occhio destro7.

H.R. Goette e K. Fittschen sostengono, al contrario, che la Stirngabelvariante des Haupttypus non esista. Secondo l’opinione di Goette, ripresa e sostenuta da Fittschen, delle cinque presunte repliche della Stirngabelvariante, la statuetta di Berlino (cat. 13) non potrebbe essere presa in considerazione in quanto gran parte della frangia è stata integrata; la statuetta di Atene (cat. 6), che effettivamente si distingue per una forcella sopra l’occhio destro, sarebbe una variazione copistica dell’Haupttypus; ciò varrebbe anche per la testina oggi conservata in una collezione privata (cat. 85); infine le statue da Aidepsos (cat. 18) e da Olimpia (cat. 54) non rappresenterebbero Antinoo, ma dei privati8. Nel dettaglio, quest’ultima conclusione è stata dedotta dal fatto che i due

5 Clairmont 1966, 24, tav. 38. 6 Fittschen - Zanker 1985, 59-60. 7 Meyer 1991, 101-103, tavv. 146-147.

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ritratti non corrisponderebbero ad alcun tipo ritrattistico9.

A differenza di questi studiosi, ritengo che sia opportuno continuare a tenere in considerazione la variante individuata da Meyer.

Infatti, anche se la statuetta di Berlino non può essere considerata un esempio sicuro di tale variante, in quanto la sua testa è stata effettivamente integrata in vari punti della capigliatura, tra cui la frangia10, mi pare troppo frettoloso catalogare due sculture, vale a dire la statuetta di Atene e la testina nella collezione privata, entrambe effettivamente caratterizzate da una forcella sopra l’occhio destro, come il risultato di variazioni copistiche. Poi, a mio avviso, le statue da Aidepsos e da Olimpia dovrebbero essere identificate con Antinoo, dal momento che entrambe presentano i tratti fisionomici del bitinio. In più, l’attribuzione ad Antinoo della statua da Aidepsos sarebbe avvalorata dagli attributi dionisiaci (corona d’edera e corimbi, nebride e tirso), che caratterizzano la maggior parte delle rappresentazioni del favorito di Adriano, e dal contesto di provenienza della scultura, vale a dire un edificio di Aidepsos (Eubea), la cui funzione non è chiara, ma che sembra essere connesso a Erode Attico11, il personaggio che commissionò il maggior numero di immagini di Antinoo, dopo Adriano12. Detto questo, poiché nei ritratti di Calcide e di Olimpia la frangia è caratterizzata da una forcella sopra l’occhio destro, non ritengo errato considerarli esemplari della Stirngabelvariante des Haupttypus, nonostante queste due teste si distinguano dalla statuetta di Atene e dalla testina della collezione privata per una diversa disposizione delle ciocche del resto della capigliatura. Infatti, non sarebbe di certo una novità riscontrare in un ritratto delle variazioni, rispetto al suo modello, nella disposizione delle ciocche delle parti meno visibili. Inoltre, le divergenze che le due teste presentano rispetto alle altre repliche della Stirngabelvariante des Haupttypus troverebbero, secondo l’opinione di chi scrive, una valida spiegazione nelle diverse circostanze nelle quali le due sculture vennero prodotte13.

9 Goette 1998, 41: «Es handelt sich nicht um Repliken nach einem gemeinsamen Vorbild, sondern um Einzelstücke, die zwar den gesicherten Portraits des Antinoos ähneln, aber nicht typologisch gebunden, also als Antinoos nicht zu benennen sind».

10 L’analisi autoptica della capigliatura non ha consentito di distinguere chiaramente le integrazioni dalle parti originali della frangia. Di conseguenza, non mi è stato possibile verificare l’appartenenza del ritratto alla Stirngabelvariante del tipo principale, come sostenuto da H. Meyer. Allo scopo di chiarire ciò, sarebbe auspicabile eseguire in futuro un esame più dettagliato della scultura. Colgo l’occasione per ringraziare il Dottor Andreas Scholl (Direktor der Antikensammlung, Staatliche Museen zu Berlin), con il quale ho avuto l’opportunità di esaminare la statuetta.

11 Per un approfondimento sul contesto di provenienza della statua di Calcide, si veda il capitolo II.1. 12 Per le immagini di Antinoo commissionate da Erode Attico, si rinvia al capitolo III.1.

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Infine, si aggiunga che, dal punto di vista della lock-scheme methodology14, non può passare inosservato il fatto che in quasi tutti gli esemplari della variante A e in alcuni casi appartenenti alla variante B dell’Haupttypus, sia presente una ciocca - non definita da Clairmont15 e che, pertanto, indicherò in questo studio come “f1” - che nella sua parte terminale è rivolta verso destra, formando così una forcella. Mi sembra quindi assai probabile che tale disposizione delle ciocche sulla fronte sia alla base della formazione della Stirngabelvariante.

Alla luce di queste considerazioni, la Stirngabelvariante dovrebbe dunque essere aggiunta alla ormai consolidata suddivisione dell’Haupttypus nelle varianti A e B. Per questo motivo, nel presente studio i ritratti del tipo principale saranno classificati secondo i sottogruppi A, B e Stirngabelvariante.