I.3. Forme antiche e tipi moderni: la documentazione scultorea
I.3.1.4. Il ritratto della divinità: il tipo Mondragone
Questo tipo ritrattistico prende il nome dalla testa nota come Antinoo Mondragone,
28 La Rocca - Parisi Presicce - Lo Monaco 2012, 274, n. I.23 (M. Cadario).
29Grenier 2012, 44-46: «D’abord, Antinoüs par sa naissance acquit ainsi de son vivant, en tant que fils de Rê, une nature royale l’assimilant à un Pharaon; cela suffit à expliquer son iconographie à l’égyptienne avec némès (avec parfois l’uræus au front) et pagne-chendjyt, image qui, contrairement à ce que l’on dit trop souvent, n’a rien à voir avec celle d’Osiris». Questa spiegazione viene accettata e riportata in Calament 2012, 42.
30 Ashton 2010, 984-986; La Rocca - Parisi Presicce - Lo Monaco 2012, 274-275, n. I.23 (M. Cadario). È invece, a mio avviso, da rigettare l’idea sostenuta da P. Romeo di identificare in gran parte delle rappresentazioni egittizzanti attribuite ad Antinoo l’imperatore Adriano, per via della presenza degli attributi faraonici, in particolare dell’ureo; lo studioso non specifica i pezzi che a suo avviso sarebbero da attribuire all’imperatore, limitandosi a riportare un solo esempio, vale a dire la testa di Dresda (cat. 35), in cui, secondo me a torto, vedrebbe una somiglianza con il ritratto di Adriano (Romeo 2004, 125- 127 e nota 16; Romeo 2007, 96).
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oggi conservata al Musée du Louvre (cat. 58). Il Leitstück, vale a dire la replica ritenuta più fedele, del tipo Mondragone è però una testa attualmente dispersa (cat. 87), di cui oggi resta solo la documentazione fotografica.
Il tipo Mondragone si distingue dall’Haupttypus in primo luogo per l’acconciatura, costituita da lunghe ciocche ondulate divise sulla fronte da una scriminatura centrale, generalmente passate al di sopra e al di sotto di una benda, per poi essere raccolte sulla nuca, solitamente in una grossa treccia oppure in un krobylos.
Questa pettinatura è tipica delle divinità greche. Essa rimanda soprattutto all’iconografia di Apollo: si pensi in primo luogo all’Apollo Parnopios di Fidia e, per quanto riguarda le ciocche sollevate sopra la benda, all’Apollo Sauroctono di Prassitele. Tuttavia, come già affermato da H. Meyer32, sarebbe inutile cercare un modello diretto per il tipo Mondragone, dal momento che esso è una creazione eclettica per la quale ci si è evidentemente ispirati a più di un’opera.
Nel tipo Mondragone l’aspetto divino di Antinoo viene espresso non solo mediante la tipologia di acconciatura, ma anche con una idealizzazione dei tratti del volto, accentuata rispetto a quanto si può riscontrare negli esemplari appartenenti al tipo principale.
La connotazione divina di tali rappresentazioni è poi rafforzata dagli attributi. Negli esemplari appartenenti al tipo Mondragone Antinoo è rappresentato con corone d’edera e corimbi, come è mostrato dalla testa di Cambridge (cat. 19) e come verosimilmente era in origine nell’Antinoo Mondragone, e con delle ali, come nel caso della testa di Berlino (cat. 16). Inoltre, l’Antinoo Mondragone, la testa dei Musei Vaticani (cat. 25), la testa attualmente dispersa (cat. 87) e forse, stando alle parole di L. Dietrichson33, anche la testa di San Pietroburgo (cat. 77) presentano, o presentavano, sopra la fronte un foro che originariamente serviva per l’alloggiamento di un oggetto metallico. Purtroppo, non si hanno elementi per poter definire gli attributi in metallo che dovevano ornare queste teste. Secondo un’ipotesi di Meyer, recentemente riproposta per l’Antinoo Mondragone34, in origine le teste potevano essere ornate da una corona egizia, sulla base dei confronti con le emissioni monetali da Tarso (RPC III, nn. 3285-3287), sul dritto delle quali il bitinio è raffigurato con la corona hem-hem e, al contempo, con una corona d’edera; dunque, per lo studioso, si
32 Meyer 1991, 111-112. 33 Dietrichson 1884, 258, n. 127. 34 Cacciotti 2015, 65-66.
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tratterebbe di rappresentazioni di Antinoo come Dioniso-Osiride35. Tuttavia, il fatto che nelle monete il giovane è rappresentato secondo l’Haupttypus e non nel tipo Mondragone invita, a mio avviso, a considerare con prudenza l’ipotesi di Meyer. Di fatto, non sappiamo cosa potesse essere posto sulla sommità di queste teste.
La maggiore idealizzazione del tipo Mondragone ha suscitato qualche perplessità in alcuni studiosi. Tra questi, si ricorda ancora una volta K. Fittschen, che, facendo riferimento alla recensione di H.R. Goette sul lavoro di Meyer36, afferma:
«It is unclear whether the so-called Antinoos Mondragone and the heads attached to this piece can be viewed as portraits of Antinoos (as an historical person): although the form of the mouth and brow in these portraits accords with that typical in portraits of Antinoos, the heads do not display contemporary hairstyles but rather ones that are oriented towards images of Greek gods and, in this way, differ clearly from the portraits of Antinoos with divine attributes (Hermes’ wings or foliate crowns, for example). They all come from the Villa Hadriana and presumably owe their origins to the particular conception of Hadrian himself. It has therefore recently been questioned, rightly in my opinion, whether these sculptures can actually be assigned to the genre of portraiture (Goette 1998)»37.
Sulla questione si è espresso anche M. Cadario:
«Il distacco così netto dal tipo principale (Haupttypus) resta però più significativo rispetto agli Antinoi “egizi” e va spiegato: si può pensare che più che ritrarre il giovane Antinoo assimilato a una divinità, come di solito accadeva, si intendesse creare l’immagine di un dio (Dioniso/Osiride oppure Apollo) con i lineamenti propri del giovane, attribuendo così alla statua un’identità ambigua e uno scopo non propriamente ritrattistico»38.
Nonostante l’acconciatura divina e una tendenza alla rappresentazione ideale, l’innegabile presenza dei tratti fisionomici di Antinoo non consentirebbe, a mio avviso,
35 Meyer 1991, 111-112. 36 Goette 1998.
37 Fittschen 2010, 244-245.
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di mettere in discussione l’inclusione nel corpus di ritratti del favorito di Adriano delle immagini appartenenti al tipo Mondragone.
Ritengo che questo tipo ritrattistico sia stato creato con l’intenzione di valorizzare la natura divina di Antinoo, ma, in maniera del tutto analoga alle immagini dell’Haupttypus, in forme in cui il bitinio è assimilato ad altre divinità, come dimostrano i tipi di attributi che compaiono in tali ritratti. La corona d’edera e di corimbi rimanda, infatti, a Dioniso, mentre le ali sulla testa di Berlino rievocano Ermes; inoltre, come detto, la maggior parte di questi ritratti era caratterizzata in origine dalla presenza di un attributo sulla testa, che oggi non è possibile identificare con certezza, ma che in passato arricchiva e definiva il significato di tali rappresentazioni.