III.1. Committenza e fruizione: la risposta dell’impero alla creazione del nuovo ἥρως/θεός
III.1.3. Riprodurre, interpretare, semplificare: le modalità della ricezione
Al termine di questa analisi che ha coinvolto diverse tipologie di documenti, sembra ora opportuno riassumere di seguito alcune osservazioni.
85 Parlasca - Frenz 2003, 57, n. 745; Parlasca 2009, 352. Sulla base del nome del defunto, il ritratto funerario viene genericamente datato dopo il 130 d.C. (Parlasca - Frenz 2003, 57, n. 745).
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Innanzitutto, da tale approfondimento emerge chiaramente il successo del culto di Antinoo, che andò ben oltre la devozione personale di Adriano.
Il culto del nuovo eroe/dio venne dapprima accolto e promosso dall’élite, più vicina all’imperatore, i cui membri commissionarono statue raffiguranti il bitinio, destinate a contesti sia pubblici che privati. Più precisamente, le dediche pubbliche si riscontrano solo nella parte orientale dell’Impero, mentre le raffigurazioni destinate ad ambiti privati si rilevano anche in quella occidentale, come mostra il caso della scultura dalla villa di Els Munts.
Le dediche pubbliche dovettero avere principalmente lo scopo di rafforzare il potere sociale dei loro committenti (si pensi soprattutto alla dedica di Julius Fidus Aquila).
Diversamente, non si può escludere del tutto la possibilità di una disinteressata devozione nei confronti del nuovo eroe/dio da parte di coloro che fecero ornare le proprie ville con la sua immagine (Erode Attico e il proprietario della villa di Els Munts) o che possedevano gemme recanti la sua effigie (proprietario della Gemma Marlborough). Tuttavia, contro questa supposizione, si pongono gli interessi dei membri della classe dirigente locale nel compiacere il potere centrale; un obiettivo che poteva essere ben perseguito anche mediante l’ostentazione delle immagini del favorito dell’imperatore.
D’altro canto, a differenza di quanto sostenuto dalle fonti letterarie, a mio avviso, il nuovo eroe/dio godette di una venerazione più spontanea, svincolata dalla volontà imperiale. Ciò sarebbe mostrato da una serie di manufatti recanti l’effigie di Antinoo, che, per fattura e materiale, dovevano essere destinati a cerchie meno ristrette della popolazione.
Tali materiali - vale a dire le monete emesse in Grecia e in Asia Minore che furono reimpiegate come gioielli, ornamenti o amuleti, nonché come specchietti e meridiane portatili; le placchette fittili da Aquileia; le lucerne da Mileto e da Cencree e il frammento di vaso decorato con un medaglione-applique da Vienne - dimostrano, secondo l’opinione di chi scrive, che una devozione più genuina nei confronti del favorito di Adriano non fu affatto limitata all’Egitto o ad ambiti connessi con la tradizione egiziana, come invece viene sostenuto da Meyer86.
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Il culto di Antinoo fu dunque recepito secondo due diverse vie: la prima è quella ufficiale, di matrice “imperiale”, derivata dalla volontà dell’imperatore e seguita dai membri dell’élite; la seconda è quella “popolare”, che, svincolata dalla diretta volontà dell’imperatore, coinvolse una più ampia parte della popolazione87.
Come si è avuto modo di vedere, questi due “filoni” si riflettono sia nella produzione di differenti classi di materiali che vennero adottati per rappresentare Antinoo, sia nelle diverse modalità in cui furono realizzate le immagini del bitinio. Per quanto riguarda queste ultime, è stato innanzitutto possibile rilevare che, tra le statue commissionate da eminenti cittadini, quelle destinate a contesti pubblici, dovevano riprodurre il modello ufficiale dell’immagine di Antinoo, come è senza dubbio dimostrato dal busto dedicato da Marcus Lucceius Flaccus. Diversamente, in contesti privati, quali la villa di Erode Attico a Loukou e la villa di Els Munts, sono state rinvenute rappresentazioni che, pur basandosi sullo stesso modello, ne costituiscono un’interpretazione più originale. Da ciò emerge, quindi, un ruolo tutt’altro che passivo degli esponenti dell’élite nella ricezione delle immagini del favorito di Adriano.
Per quanto concerne le immagini della devozione “popolare”, si è potuto constatare che, per la loro realizzazione, vennero sfruttate le effigi monetali del bitinio, “riciclandole”, come mostrano i numerosi casi di monete reimpiegate, o riproducendole mediante impressione, come nelle placchette di Aquileia. Risulta dunque evidente l’importanza che le monete ebbero per la diffusione delle immagini di Antinoo; un fatto che trova un’ulteriore conferma in un’eccezionale immagine dall’Egitto: la maschera funeraria di un defunto, raffigurato avvolto in un mantello trattenuto da una moneta-spilla del bitinio.
La venerazione “popolare”, però, produsse anche nuove immagini del bitinio, come attestano le raffigurazioni sulle lucerne e il medaglione-applique da Vienne. In questi casi il ritratto di Antinoo è semplificato. Nel dettaglio, non si rileva una particolare attenzione nella resa delle singole ciocche della capigliatura, mentre è possibile riscontrare la presenza dei tipici tratti del volto, benché realizzati in maniera più sommaria.
Infine, si nota la fortuna del formato del busto scultoreo. Quest’ultimo, infatti, fu il modello per rappresentazioni di Antinoo realizzate sia su manufatti di lusso, come la
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phiale da Armaziskhevi, sia su oggetti comuni, quali le lucerne. Inoltre, si tratta di un formato che, come è stato precedentemente notato, venne riprodotto anche sui dritti di alcune emissioni monetali di Antinoo88.
La rappresentazione dei busti scultorei su tali oggetti costituisce un prezioso indicatore sulle modalità di diffusione e di ricezione delle immagini del favorito di Adriano. Infatti, dalla frequenza con cui questo tipo di rappresentazione venne riprodotto, anche su media diversi, si può supporre che si trattasse della tipologia di immagine di Antinoo più diffusa, quella mediante la quale la maggior parte degli abitanti dell’impero conobbe quel giovane divenuto dio, del quale, prima della sua morte, si ignorava l’esistenza89.
88 Per la riproduzione dei busti scultorei nelle monete emesse in onore di Antinoo, si veda il paragrafo I.2.7. del presente lavoro.
89 Si ricordino, a tal proposito, le parole di Pausania riportate all’inizio di questo capitolo.
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N. Esemplare Tipo Zecca / Autorità
emittente Classificazione Modifica
1 NAC 64, 17-18 May 2012, lot
1176 RPC III, n. 260 Hostilius Marcellus (Corinto)
moneta-medaglia Foro riempito a ore 11:00 del rovescio.
2 Ankara, Museum of Anatolian Civilizations, inv. n. 112-3/1-93
RPC III, n. 260 Hostilius Marcellus (Corinto)
moneta-medaglia Due fori1.
3 Triton VII, 14 Jan. 2004, lot
720 RPC III, n. 261 Hostilius Marcellus (Corinto)
moneta-medaglia Il rovescio presenta quattro piccole cavità circolari riempite.
4 Boston, Museum of Fine Arts, inv. n. 1982.283 (ex Leu 30, 28
Apr. 1982, lot 369) D) RPC III, n. 327 R) RPC III, n. 1112 D) Vetourios (Mantinea) R) Bitinio/ Claudiopoli D) moneta-medaglia R) moneta-medaglia
Specchietto ricavato da due monete: una emessa da Vetourios, di cui è visibile il dritto, e una battuta dalla città di Bitinio/Claudiopoli, di cui si riconosce il rovescio.
5 New York, American Numismatic Society, inv. n.
1967.152.356
RPC III, n. 328 Vetourios (Mantinea)
moneta-medaglia Tre fori realizzati presso il bordo della moneta, tra loro equidistanti. Il rovescio è stato eraso2.
6 Vienna, Kunsthistorisches
Museum, inv. n. GR 35259 RPC III, n. 442 Delfi - Aristotimos moneta-medaglia Foro a ore 12:00 del dritto. 7 Milano, Museo Archeologico,
inv. n. 3849
RPC III, n. 1065 Calcedonia - Hippon moneta-medaglia Il rovescio è stato completamente eraso e vi è stata incisa una meridiana.
1 In questo caso, così come per l’esemplare n. 16, non mi è stato possibile, a causa della mancanza di immagini, verificare la posizione dei fori.
2 Che il rovescio sia stato volutamente eraso è chiaramente mostrato dal fatto che la moneta ha un peso notevolmente ridotto (10,15 gr) rispetto agli altri esemplari dello stesso tipo (24,42 gr - 26,65 gr). Il lato visibile della moneta era dunque il dritto con l’effigie di Antinoo.
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8 Gemini III, 9 Jan. 2007, lot 387 RPC III, n. 1093 Nicomedia moneta-medaglia Moneta inserita in una cornice circolare bronzea.
9 Paunov 2010 RPC III, n. 1117 Bitinio/ Claudiopoli
moneta-medaglia Due fori (uno a ore 12:00 e uno a ore 6:00 del dritto).
10 Collezione privata3 RPC III, nn.
1115-1119?4 Bitinio/
Claudiopoli
moneta-medaglia Il rovescio è stato completamente eraso e vi è stata incisa una meridiana5.
11 Classical Numismatic Group,
MBS 51, 15 Sep. 1999, lot 867 RPC III, n. 1632 Adrianotere moneta-medaglia Foro a ore 1:00 del dritto. 12 Triton VIII, 11 Jan. 2005, lot
725 (ex Waddell 1, 9 Dec. 1982, lot 217)
RPC III, n. 1975 Smirne – M. Antonius Polemon moneta-medaglia Aggiunta di un anello di sospensione in ferro.
13 Vienna, Kunsthistorisches
Museum, inv. n. GR 17786 RPC III, n. 1977 Smirne – M. Antonius Polemon moneta-medaglia Foro a ore 12:00 del rovescio. 14 New York, American
Numismatic Society, inv. n. 2005.19.1
RPC III, n. 1977 Smirne – M. Antonius Polemon moneta-medaglia Due monete dello stesso tipo monetario (RPC III, n. 1977), trasformate in uno specchietto6.
15 Künker 133, 11-12 Oct. 2007, lot 8856
RPC III, n. 3286 Tarso moneta-medaglia Bordo dentellato.
16 Ankara, Museum of Anatolian
Civilizations, inv. n. 1761-1 RPC III, n. 3288 Tarso moneta-medaglia Foro.
3 Di tale esemplare è stata realizzata una copia per il Museo della Civiltà Romana di Roma (inv. n. 3902): Galli - Pisani Sartorio 2009, 69, Sez. 1.3 a (E. Silvestro). 4 Dal momento che il rovescio è stato completamente eraso, non mi è possibile ricondurre la moneta a uno specifico tipo monetario. Sulla base del dritto, l’emissione potrebbe essere attribuita a uno dei tipi compresi dal n. 1115 al n. 1119 del RPC III, caratterizzati tutti, come nel caso dell’esemplare in esame, da un busto drappeggiato di Antinoo rivolto a sinistra, ma allo stesso tempo non può essere esclusa la possibilità che la moneta appartenga a un tipo diverso da questi.
5 Per una puntuale descrizione della meridiana, si veda Buchner 1976, 329-336. 6 Heath 2006.
195 17 Parigi, Bibliothèque Nationale
de France, inv. n. 1226 RPC III, n. 3297 Tarso moneta-medaglia Moneta inserita in due cornici circolari bronzee.
Tab. 6.1: Emissioni monetali dedicate ad Antinoo con tracce di reimpiego7.
7 La presente tabella è stata compilata sulla base delle mie conoscenze, ricavate principalmente dal Roman Provincial Coinage Online, che, come già detto, costituisce oggi il catalogo più aggiornato per le monete emesse in onore di Antinoo. Ho integrato i dati forniti da tale risorsa aggiungendo gli esemplari nn. 9, 10 e 12, non segnalati nel Roman Provincial Coinage Online. Desidero, a tal proposito, precisare che l’elenco qui proposto non pretende di essere definitivo: esso, infatti, potrebbe essere ampliato in futuro con l’aggiunta di altre monete.