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The Defenders occupa le prime trenta pagine del numero datato gennaio 1953 di Galaxy ed è uno dei primi racconti scritti da un Philip K. Dick ancora in erba che

espanderà questi sforzi giovanili nel 1964, dando alle stampe The Penultimate Truth, complicando ed espandendo alcune delle suggestioni originali.346 Il testo che

esamineremo, invece, rimane più semplice, anche stilisticamente, ma risulta ugualmente molto interessante poiché in grado di collegare in maniera esemplare gli incubi nucleari della guerra fredda al tema della manipolazione. In questo caso il conflitto fra russi e statunitensi è portato avanti non da umani ma da robot, i cosiddetti “leady”, appositamente costruiti per resistere all’intensa radioattività della superficie terrestre, che ha costretto l’umanità a rifugiarsi nel sottosuolo per non rischiare l’estinzione.

You couldn't expect to have everything perfect, living undersurface, with an artificial sun and artificial food. Naturally it was a strain, not seeing the sky or being able to go any place or see anything other than metal walls, great roaring factories, the plantyards, barracks. But it was better than being on surface.347

Mentre il protagonista, tecnico di alto livello, vive con relativa serenità le nuove condizioni e ostenta ottimismo nei confronti dei bombardamenti contro gli avversi, la moglie si serve, per descrivere il suo disagio, dei già visti paragoni con la fauna sotterranea: vivere nei rifugi significa condannarsi ad una morte lenta, “like vermin in the ground”.348

346 Philip K. Dick, The Defenders, in «Galaxy Science Fiction», gennaio 1953, pp. 4-28. 347 Ibid., p. 7.

Rinchiusi sotto la cieca coltre di metri e metri di suolo gli umani sono costretti, da otto anni, a seguire l’andamento della guerra esclusivamente attraverso i dispacci e le notizie inviati dalle macchine. Periodicamente, alcuni degli automi operanti in superficie sono interrogati; nel passo citato sono proprio gli uomini ad ammettere la loro dipendenza da una fonte informativa indiretta.

“Our contact with you has been through vidscreen only. We must rely on indirect evidence, since none of us goes above. We can only infer what is going on. We never see anything ourselves. We have to take it all secondhand. Some top leaders are beginning to think there's too much room for error."349

Per ovviare al problema viene deciso di inviare una spedizione, in modo da investigare ed accertare la realtà della superficie, diventata in questo caso un mistero da libro giallo. Il manipolo di stupiti terrestri scopre ben presto, dopo una colluttazione coi robot, che il pianeta è nuovamente in fiore, pacifico e radioso come nessuno lo immaginava.

“Eight years. We were tricked. There was no war. As soon as we left the surface...” “Yes” an A-class leady admitted. “As soon as you left, the war ceased. You’re right, it was a hoax. You worked hard undersurface, sending up guns and weapons, and we destroyed them as fast as they came up”.350

Rimaste sole, le macchine di ambo gli schieramenti hanno realizzato l’inutilità della guerra, irrazionale scontro in grado di distruggere la razza umana e ne hanno pianificato la definitiva scomparsa. Cittadini americani e statunitensi vengono manipolati e raggirati attraverso finti bollettini, filmati propagandistici e resoconti posticci, in mondo da costringerli ad una lunga permanenza sotterranea, fino a quando non sarà maturata in loro la cultura che consenta una pace perpetua.

“For the present, the hoax must go on, at least for a while longer. You are not ready to learn the truth. You would want to continue the war.”351

349 Ibid., p. 10. 350 Ibid., p. 21. 351 Ibid., p. 22.

La vita sotterranea diventa dunque sinonimo di ignoranza e di cieca dipendenza dai sistemi informativi; mascherata sotto la finzione catastrofista si può cogliere senza troppa fatica l’allegoria del reale. I metodi con cui i “leady” hanno perpetrato questa truffa in buona fede ricordano da vicino quelli utilizzati dalla televisione e dal cinema, il breve tour concesso alle gerarchie dell’esercito sembra quello in uno studios hollywoodiano.

“Work goes on constantly, whole staffs laboring to maintain a coherent and convincing picture of a global war” […] “Examine this project here” the A-class leady said. Two leadys were carefully photographing something, an elaborate model on a table top. “It is a good example”. The men grouped around, trying to see. It was a model of a ruined city. [….] “This is a model of San Francisco, destroyed. I saw this on the vidscreen, piped down to us. The bridges were hit…” “Yes, notice the bridges” The leady traced the ruined span with his metal finger. “You have no doubt seen photographs of this many times, and of the other tables in the building. “San Francisco itself is completely intact. We restored it soon after you left”352

Con grande stupore degli orgogliosi americani, i sovietici hanno scoperto il raggiro robotico ben prima di loro ed hanno già accettato la possibilità di una cooperazione, dimostrando una benevola saggezza che doveva stridere non poco con le rappresentazioni coeve dell’avversario comunista. Tutto questo permette di chiudere il racconto sui toni pastello di un’edenica concordanza fra gli uomini, stimolata dall’avanzamento morale portato dai robot e che profuma tanto di fine della storia.

Each war was a step toward uniting mankind. And now the end is in sight: a world without war. But even that is only the beginning of a new stage of history.353

C’è dunque un notevole orizzonte pacifista in quest’opera, che si fa gioco della ristretta mentalità umana e americana, ed un sottofondo di fiducia nella tecnica che però non riesce a dispiegarsi fino in fondo. I robot perseguono uno scopo alto e puro, raggiungibile solo dal loro intelletto squisitamente razionale, ma per ottenerlo sono

352 Ibid., p. 22. 353 Ibid., p. 28.

pronti a mentire e a raggirare un’umanità totalmente in balia di quelle che oggi definiremmo fake news, pronta a prestar fede a qualunque informazione le sia servita. Una cittadinanza dunque cieca, che non ha accesso alla verità poiché essa viene manipolata da soggetti esterni e che agisce di conseguenza senza vedere. Verso la fine dell’opera il protagonista si serve, ancora una volta, di un paragone con gli esseri sotterranei.

It wouldn’t be too long before he and Mary and the rest of humanity would be living on the surface like rational human beings instead of blindly hating moles.354

Il racconto, allora, ci propone anche uno sguardo sui temi in formazione di quello che è forse il più conosciuto autore di fantascienza: prima di divenire il cantore di una realtà sfaldata dagli allucinogeni, quando non del tutto illusoria o inesistente, Dick interroga il reale in quanto simulacro contraffatto dalle forze politiche e dei media. Dietro i reportage posticci dei robot c’è una verità tangibile, ma forse ciò che conta è che l’uomo non sia stato in grado, per otto anni, di intravederla. Questo cambiamento di prospettiva si riflette anche nel titolo: se nel 1953 si può ancora parlare della terra e dei suoi “defender”, negli anni Sessanta non esiste una definitiva possibilità di giudizio e valutazione, tutto ciò che resta è una “penultima verità”.