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Per trovare la nostra prossima storia dobbiamo spostarci ora verso i bordi del periodo preso in esame, per la precisione fino al Gennaio del 1955 quando troviamo, in un numero composto solo di novelettes e racconti brevi, The Tunnel Under the World scritto questa volta dal solo Frederik Pohl.363 Il tema principale rimane quello trattato

anche in precedenza dal futuro editor di Galaxy, ovvero l’invasività delle tecniche pubblicitarie, criticate qui con ulteriore asprezza e servendosi di un bagaglio di immagini che rientra ottimamente nella nostra esposizione. Uomo, bianco, di mezza età, lavoratore efficiente, sposato ad una donna servizievole, Guy Burchart è un personaggio tradizionale, anche stereotipato, simbolo di una classe media statunitense forse più immaginata che effettivamente reale. La sua vita, per come ci è introdotta dalle prime pagine, pare fatta di sane abitudini americane: la rasatura, la colazione con la moglie, il

daily commuting, le solite sigarette comprate al solito stand. Nella consuetudine

giornaliera di Burchart ci sono, e Pohl ci fa capire che è una situazione generale, anche gli annunci pubblicitari, i prodotti di consumo, ed è soprattutto in tale ambito che in questo anonimo quindici giugno immaginario sembrano infiltrarsi novità inconsuete, quasi spiacevoli.

No, not the usual commercials, Burckhardt realized. He had been exposed to the captive-audience commercials so long that they hardly registered on the outer ear any more, but what was coming from the recorded program in the basement

of the building caught his attention. It wasn't merely that the brands were mostly unfamiliar; it was a difference in pattern. There were jingles with an insistent, bouncy rhythm, about soft drinks he had never tasted.364

La routine quotidiana del protagonista è turbata da tante piccole, sinistre incongruenze che si ripetono, diversamente simili, anche il giorno successivo. Ma il giorno successivo, e solo ora siamo sicuri di essere al cospetto di un racconto di fantascienza, rimane sempre il 15 giugno: nella fittizia cittadina di Tylerton le giornate si ripetono uguali tra loro non per monotonia, quanto a causa di un misterioso stallo nel tempo.

Ogni mattina il medesimo incubo inaugura un altro giorno di inedite intromissioni pubblicitarie, sempre più invasive, come quella ad esempio di un nuovo tipo di frigorifero, che turba il risveglio di tutto il vicinato.

A small panel truck, cruising slowly along. Flaring loudspeaker horns crowned its top. From them issued the screaming sound of sirens, growing in intensity. […] The car took a position in the middle of the block and stood silent for a few minutes. Then there was a crackle from the speaker, and a giant voice chanted:

"Feckle Freezers! Feckle Freezers! Gotta have a Feckle Freezer! Feckle, Feckle, —“365

Il messaggio continua, sempre più aggressivo (“Cheap freezers ruin your food. You’ll get sick and die. Buy a Feckle, Feckle, Feckle, Feckle”)366 fino a quando Burchart

non cerca, inutilmente, di chiamare la polizia. Contro il motore del benessere americano, le forze dell’ordine possono poco, soprattutto in questa tranquilla cittadina di provincia, dove tutto sembra essere predisposto per favorire le vendite: bevande rinfrescanti contro il caldo soffocante, ragazze attraenti come testimonial, pubblicità martellanti ed orecchiabili. Sempre più insospettiti, Burchart e il compagno di avventure

364 Ibid., pp. 9 – 10. 365 Ibid., p. 14. 366 Ibid., p. 15.

Swanson scoprono un tunnel sotterraneo che si dipana sotto l’intera cittadina di Tylerton, nascondendo i responsabili dell’ennesimo raggiro (“mad masquerade”, com’è definita nel testo)367 che costringe uomini e donne ignari a riviere ogni giorno le stesse

identiche situazioni.

Finalmente, dopo una disperata ricerca, i nostri arrivano a scoprire i colpevoli: per noi, viziati oramai dalle precedenti storie, la rivelazione ha ben poco di sorprendente, ma per i protagonisti è tutto fuorché scontata.

They aren't Russians and they aren't Martians. These people are advertising men! Somehow – heaven know how they did it - they've taken Tylerton over. They've got us, all of us, you and me and twenty or thirty thousand other people, right under their thumbs.368

The Tunnel Under the World agisce in parte come un collante fra i vari poli della

rappresentazione dei media e della manipolazione che abbiamo esaminato fino ad ora: la gente comune è ancora una volta nelle mani dell’industria e dei pubblicitari, controllata attraverso un gigantesco esperimento di marketing del quale è del tutto ignara. Si è operato però un piccolo cambiamento, anche se la confusione nel racconto (che affastella innumerevoli suggestioni nel giro di poche pagine) rende difficile distinguerlo. Ad essere nascosti sotto la crosta terrestre, al riparo da occhi indiscreti, sono ora i cospiratori e non le vittime, totalmente in balia delle sofisticatissime metodologie sviluppate dall’apparato di Madison Avenue. Nuovamente, esaminando i modi e gli scopi di questo raggiro, ritroviamo menzionata l’ipnosi, in questo caso ipotesi plausibile, ma poi smentita.

"Maybe they hypnotize us and maybe it's something else; but however they do it, what happens is that they let us live a day at a time. They pour advertising into us the whole damned day long. And at the end of the day, they see what happened—and then they wash the day out of our minds and start again the next day with different advertising."369

Il pericoloso persuasore, in questo caso la malvagia agenzia pubblicitaria di Mr. Dorchin, si è spinta però ben oltre, trasformando la paura di una vita guidata dagli

367 Ibid., p. 25. 368 Ibid., p. 27 – 28. 369 Ibid., p. 28.

interessi economici in un incubo senza via d’uscita. Tutti i cittadini di Tylerton sono morti nella drammatica esplosione dell’impianto chimico della città, ora sommariamente ricostruita e popolata da robot in cui sono state impiantate le memorie dei deceduti. Ogni sera, al termine delle simulazioni, i ricordi delle ventiquattr’ore trascorse vengono rimossi prima dell’inizio di un nuovo ciclo, aperto, invariabilmente dall’incubo dell’esplosione. La dimensione notturna assume una nuova sfumatura, pur rimanendo associata alla manipolazione: il momento del sonno è disumanizzato, trasformato in un processo meccanico ed elettronico, al quale solo i tecnici hanno accesso per poter operare una tabula rasa dell’individuo. Allo stesso modo la vita artificiale di Burchart e concittadini è accostata al sogno, un momento concesso dalla tecnica del quale non si dispone però liberamente, come suggerito dalle numerose ricorrenze, nella spiegazione fornita ai due fuggiaschi, della parola “dream”. Ogni possibilità di rivalsa o di autonomia è rifiuta dalla fantasia di Pohl, che si dimostra nel finale ulteriormente pessimista, quando rivela che Tylerton è stata sì ricostruita, ma come modello in miniatura, “a town built on a table top”.370

Il potere dei pubblicitari immaginato dallo scrittore è talmente vasto da togliere agli uomini scelti come cavie qualunque possibilità di azione, compresa quella di disporre della propria vita. Le oscure paure evocate travalicano però gli angusti confini di Tylerton e dei suoi cittadini usati come “guinea pigs”, i brillanti risultati ottenuti attraverso le sperimentazioni in corso permetteranno, non è mai messo in dubbio, successisi straordinari nel campo del convincimento commerciale e non solo.

"All this to sell merchandise! It must have cost millions!" "It did. But it has made millions for Dorchin, too. And that's not the end of it. Once he finds the master words that make people act, do you suppose he will stop with that?”371

La pubblicità, sembra implicitamente suggerire Pohl, diventerà presto in grado di guidare le nostre azioni e, come fa intuire il drammatico finale, anche le scelte politiche. Dai giganteschi altoparlanti che giorni prima eruttavano gli slogan di qualche marca di frigoriferi prorompe ora una violenta arringa politica.

Are you a coward? Are you a fool? Are you going to let crooked politicians steal the country from you? NO! Are you

370 Ibid., p. 36. 371 Ibid., p. 33.

going to put up with four more years of graft and crime? NO! Are you going to vote straight Federl Party all up and down the ballot? YES! You just bet you are!372