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Alcune fictions hanno come fulcro il potere, nelle sue varie declinazioni, ma altrettante (e forse una maggioranza) si occupano invece di immaginare l’economia futura o aliena, usano come ingredienti per i loro intrecci gli innumerevoli drammi e le sfide che la vita pone all’homo oeconomicus ed ai suoi omonimi extraterrestri. Anche in questo frangente l’unico limite è rappresentato dalla fantasia degli autori: c’è spazio per le canoniche elucubrazioni sulla sistemazione economica delle nuove colonie spaziali, ma anche per più ambigue raffigurazioni di piccole imprese stellari, rapporti commerciali e finanza più che globalizzata.

Nella prima categoria rientra Mars Child, il serial pubblicato nel 1951 da Cyril Judd, nome fittizio che nasconde il lavoro a quattro mani fra Cyril Kornbluth e Judith Merril, moglie di Frederik Pohl, e che segue i tentativi dei coloni di distaccarsi dalle attitudini terrestri, rispettando l’ecologia marziana e creando un sistema senza sfruttamento.399 Da questa impostazione di derivazione utopica (ripresa più

recentemente dal successo di Kim Stanley Robinson) si distaccano storie come ad esempio The Pilot and the Bushman di Sylvia Jacobs.400

I visitatori alieni di questa storia estiva non sono feroci conquistatori, anzi, la loro estetica da cordiali businessmen maschera un totale disinteresse per il guadagno e l’accumulo di ricchezza. Tanta è la distanza fra il nostro sistema economico ed il loro che la pubblicità è un’arte totalmente sconosciuta.

“Earth is the only planet we’ve discovered where advertising

399 Cyril Judd, Mars Child, in «Galaxy Science Fiction”, maggio – luglio 1951. La storia della fantascienza è anche una storia di pseudonimi, di posticce figure autoriali e della difficile integrazione di donne ed afroamericani nel milieu del genere. Un succoso esempio di uso fraudolento dello pseudonimo riguarda proprio Galaxy ed il concorso indetto nella primavera del 1953: nessuno dei lavori recapitati fu giudicato da Gold degno dei 6500 $ in palio, che assegnò il premio a Pohl e Kornbluth, nascondendoli sotto l’identità di Edson McCann e del suo Preferred Risk, interessante satira assicurativa.

– or promotion to use the broader term – exists as social and economic force”401

Tutta la società aliena è basata sul “Matter Repositor”, un congegno in grado di riprodurre ogni oggetto già presente nel mondo, dagli elettrodomestici alle proteine contenute in una bistecca; pur non volendo importare sulla Terra il macchinario, in modo da non distruggere una civiltà inferiore, la semplice menzione di esso ha creato notevoli problemi.

“Just the news that something as advanced as the Matter Repositor exists has sent unemployment to a new high, and the stock market to a new low”402

Per ristabilirsi agli occhi dell’opinione pubblica, l’ambasciatore alieno che ha erroneamente parlato del dispositivo assume il pubblicitario Jerry Jergins come

manager della sua immagine. In cambio di questo servizio Jergins, faina di Madison Avenue, ottiene la possibilità di vendere agli extraterrestri le attrattive del suo pianeta

natale. Le pagine centrali del racconto, in cui la campagna per cancellare dalla mente degli Americani il “Matter Repositor” prende vita, sono memorabili. Jerry si dimostra un manipolatore interessato soprattutto al guadagno ed il pubblico, nella sua mente, è ancora una volta una massa ignorante facilmente manipolabile.

It’s much harder to kill a notion that has penetrated the public mind that it is to implant one.403

Proprio per questo, fiducioso nelle sue abilità di salesman, egli decide di allargare ulteriormente il bacino di audience al quale rivolgere le sue pubblicità; gli alieni mancheranno forse della nozione di merce, ma si riveleranno un target semplice da sfruttare.

“Your people, then, will have less sales resistance than an audience of Earth kindergarten kids, who have had spot commercials dinned into their ears since birth!”404

Come i veri squali del marketing sanno fare, Jergins decide di sfruttare i sentimenti ed i desideri più repressi degli alieni per vendere un prodotto, in questo caso

401 Ibid., p. 74. 402 Ibid., p. 77. 403 Ibid., p. 81. 404 Ibid., p. 83.

la Terra stessa con i suoi abitanti e con i suoi difetti. Giocando sul senso di superiorità della razza straniera la Terra diventa una meta turistica ambitissima, dove gli evoluti alieni vengono ad osservare le strane e barbare usanze di miliardi di “primitivi”.

The primitive aspects of Earth, Jerry predicted, would exert a powerful appeal on the citizens of the Federated Planets, who must be pretty bored with civilization, and badly in need of a vacation from too much perfection. […] Now all he had to do was prove in dollars and cents that he knew more about mass sales psychology than his clients.405

Il successo è immediato e dirompente, orde di alieni si riversano sul nostro pianeta, con una capacità di spesa infinita ed un vorace appetito per i più sordidi e squallidi passatempi terrestri; in poco tempo lo spettro della corruzione inizia ad affiorare fra i perfetti abitanti dello spazio.

“What are you trying to do?” the Ambassador demanded. “Drag the citizens of the Federated Planets down to the level of your jungle?” […]

Jerry said: “All I’m trying to do is make some money for myself and other businessmen on Earth. Which I’m doing, thank you. And I doubt that you could stop me, at this point.406

Nel suo evidente intento allegorico, The Pilot and the Bushman è un ritratto allo stesso tempo celebrativo e canzonatorio delle innegabili abilità commerciali e pubblicitarie dell’uomo. La prospettiva aliena serve non solo a trasformare l’occidentale conquistatore in selvaggio conquistato, ma anche ad ironizzare su come gli stessi esponenti del genere umano siano pronti a sfruttare le proprie mancanze pur di ottenere benessere. Non a caso, gli extraterrestri sono fatalmente attratti dall’agenzia pubblicitaria del protagonista, poiché ritengono che sia “l’essenza primitiva del pianeta”407 e lo stesso superbo ambasciatore è costretto a riconoscere la grande abilità

terrestre nel convincimento.

“You have methods of manipulating public opinion and attitudes that are far more advanced than those found on

405 Ibid., p. 86. 406 Ibid., p. 95. 407 Ibid., p. 87.

other planets” […] “So you admit that Earth is advanced in

something!” Jerry said happily.408

Quella di Sylvia Jacobs si dimostra dunque una rappresentazione ambigua, poiché da un lato concorda con le critiche al modello di vendita pubblicitario che abbiamo già visto, ma dall’altro mostra il volto tronfio e ghignante dell’industria. Se la Terra ha inventato qualcosa di peculiare questa è la pubblicità, una trovata talmente potente da essere irresistibile tanto per gli abitanti della Terra, quanto per le razze aliene. The Pilot

and the Bushman rimane una sorniona e riuscitissima satira, ma non si può fare a meno

di notare come ancora una volta il suo vincitore sia un individuo, gli altri terrestri rimangono inermi consumatori pronti ad abboccare all’amo.

Gli usi economici terrestri e capitalisti si rivelano venefici sia quando esportati verso altre popolazioni dell’universo, sia quando sono i nuovi pionieri ad importarli ai bordi dell’universo.

In The Sentimentalists di Murray Leinster, Lon Simpson si è trasferito come colono sul pianeta Cetis Gamma 2, in cerca di riscatto e desideroso di poter sposare Cathy, anche lei acquirente di un costosissimo biglietto per questa nuova vita spaziale.409

Nella fattoria che ha comprato, Lon coltiva “Thanar”, le cui prodigiose foglie fermano l’invecchiamento e il cui commercio è controllato come un monopolio dalla Cetis Gamma Trading Company, dalla quale il protagonista acquista (in una sorta di franchising) macchinari, sementi e conoscenze agricole. La corporation, attraverso gli stratagemmi di obsolescenza programmata applicata ai propri strumenti e i subdoli sistemi di acquisto a credito fa indebitare i contadini, progressivamente costretti a divenire lavoratori dipendenti per la compagnia.

“It was a system. Beautifully legal, absolutely airtight. Not a thing wrong with it. The Company had a monopoly on Thanar, despite the law. It had all the cultivated land on Cetis Gamma Two under its control, and its labor problem was solved.”410

Solo grazie alla benevolenza di due mostruosi alieni in luna di miele, che donano al nostro speciali intuizioni, Lon riesce a non soccombere alle angherie della società proprietaria del Thanar, ma è evidente che il quadro sotteso dall’opera rimane quello di

408 Ibid., p. 96.

409 Murray Leinster, The Sentimentalists, in «Galaxy Science Fiction», aprile 1953, 118 – 159. 410 Ibid., p. 124.

un’economia immaginata incontrollabile anche nello spazio profondo.

Anche in A Gift From Earth (di Manly Bannister, pubblicato nell’agosto del 1955) l’operato degli attori economici è sregolato e mirato al massimo profitto, senza particolari scrupoli riguardo ai possibili danni subiti dai nuovi mercati verso cui ci si apre.411 Nella terra natale dei Thorabians, infatti, l’afflusso di merci e di metallo a buon

mercato, provenienti dalla Terra, ha causato la rovina della locale industria della ceramica, di cui la famiglia protagonista era leader. Rapidamente sopraffatti dalla concorrenza, gli strani esseri realizzano lo strettissimo legame fra commercio e

advertising.

“You forget it is not the Earthmen themselves at the bottom of your trouble, but the thing from earth. Think of the telegraph and the newspaper, how these spread news of every shipment from Earth. The merchandise of the Earthmen is put up for sale by means of these newspapers, which also are property of the Earthmen. The people are intrigued by these advertisement, as they are called, and flock to buy.”412

Si ricrea dunque, accelerato, il processo che ha portato al trionfo del modello di consumo capitalista, legando il progresso tecnologico nei mezzi di comunicazioni allo sviluppo di una domanda in grado di sostenere la produzione.

“This was Earth’s first step toward the natural follow-up in its campaign of advertising – radio programs - with commercials.”413

In pochi anni si è instaurata sul pianeta un’economia del consumo modellata su quella terrestre, con acquisti a credito, elettrodomestici, automobili e televisioni che spingono la famiglia protagonista del racconto ad indebitarsi, fino a cedere la propria attività quando ormai il governo stesso è stato usurpato dai terrestri. Come confessa nel finale uno dei primi pionieri di questa invasione commerciale è più facile conquistare attraverso il dollaro che con i carrarmati.

“The pressure of population on Earth has made us range the Galaxy for places to put our extra people. […] We take the

411 Manly Bannister, A Gift From Earth, in «Galaxy Science Fiction», agosto 1955, pp. 79 - 93. 412 Ibid., p. 85.

least populous world and – well, buy them out and move in.“ […] Zotul sat in silent thought. “But you did not have to buy us out. You had the power to conquer us, even to destroy us”. […] “No,” said Broderick, his usually smiling face almost pained with memory. “We know the history of conquest all too well. Our method causes more distress than we like to inflict, but it’s better – and more sure - than war and invasion by force.”414