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L’Italia è un paese ricco di biodiversità, sia animale che vegetale e di forme endemiche, vicine nello spazio ma molto diversificate fra loro. Tale ricchezza è dovuta principalmente alle peculiari condizioni orografiche e climatiche che si snodano lungo una penisola di moderate dimensioni, che si

26 C.Ferrari, Le buone pratiche delle aree protette del Trentino, Trento, Esperia Srl, 2010, p.39.

27 Ivi, p.41.

28https://www.greenplanetnews.it/biosfera-lambiente-che-abitiamo-ne-parliamo-con-

32 estende da nord a sud, passando da climi nivali tipici delle vette più elevate al clima temperato delle pianure a quello mediterraneo delle coste e delle isole. Tali condizioni generano una eterogeneità ambientale che determina un proliferare di nicchie ecologiche. Tuttavia è un Paese che, per la sua storia millenaria, ha subito una notevole pressione antropica a scapito delle risorse naturali, situazione che è comune a larga parte del nostro pianeta29.

Diversi studi e ricerche hanno dimostrato che la sostenibilità turistica è una tematica fondamentale per indirizzare la scelta del turista, avendo una grande rilevanza nella gestione delle attività ricettive ed aumentandone l’importanza quando si tratta di programmazione territoriale superiori30.

Solitamente i visitatori entrano in contatto con la popolazione locale, dalla quale ricevono diversi tipi di informazioni riguardanti il territorio. Si intuisce chiaramente che la sensibilizzazione diffusa tra gli abitanti crea un processo di valorizzazione territoriale che supera la semplice informazione, ma inizia ad avere dei forti effetti di promozione/attrazione verso gli esterni. La sensibilizzazione di operatori che lavorano in stretto contatto con i turisti genera una maggiore promozione rispetto a quelli che non riguardano il settore turistico. Per questo motivo è necessario ideare dei gruppi di attività economiche ed organizzazioni locali in base al grado di esposizione al flusso turistico.

Le necessità primarie sono per lo più attività di tipo economico che garantiscono al turista di rimanere sul territorio, pertanto vi rientrano tutti i tipi di aziende che offrono pernottamento.

Mentre nelle necessità secondarie rientrano tutti i vari servizi dei quali il turista usufruisce liberamente durante tutta la durata del soggiorno.

29 Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare: “Linee Guida Nazionali per le Riserve della Biosfera, Programma Man and Biosphere UNESCO”, p.3.

30 S. Zanoni, F.Parisi, Opportunità turistiche derivanti dalla Riserva della Biosfera UNESCO Alpi Ledrensi e Judicaria, (cit.nota 24), p.68.

33 Per quanto riguarda il gruppo esplorare il territorio, ne prendono parte tutti quei fornitori di servizi e organizzazioni che rendono vivo il territorio e che non usufruiscono dei turisti come loro principali clienti.

Invece il gruppo vivere il territorio è formato dalla parte restante della comunità, comprese organizzazioni non legate al mondo del turismo31.

<Il turismo nelle RB è principalmente di tipo esperienziale dove l’ospite è accompagnato dai residenti alla conoscenza delle proprie tradizioni, della propria cultura e della natura del proprio territorio. Per cogliere a pieno il potenziale di un’offerta turistica collegata alla Riserva della Biosfera è necessario far sì che le comunità locali in primis, ed in particolare gli operatori turistici, siano pienamente consapevoli degli eccezionali valori che l’UNESCO ha riconosciuto al loro territorio e alla loro comunità e che siano inoltre in grado di trasmetterli con orgoglio ed entusiasmo ai propri ospiti. Sono dunque fondamentali azioni strutturate di sensibilizzazione e formazione in grado di comunicare il significato del riconoscimento UNESCO, i valori che esso tutela e promuove e le corrette modalità per presentarli e diffonderli>32.

All’interno delle RB oltre al turismo esperienziale, la forma migliore di turismo da poter applicare è quello del turismo sostenibile. <Il turismo sostenibile è un approccio trasversale al turismo che ambisce ad assicurare il vantaggio economico e competitivo di una destinazione e lo sviluppo del territorio attraverso l’innovazione e l’evoluzione del proprio sistema, garantendo l’integrità e la non mercificazione del patrimonio ambientale e culturale della comunità locale, così come il benessere della stessa in modo da trasmettere intatto tale patrimonio alle generazioni future.

31 Ivi, pp. 95-96. 32 Ivi, p.118

34

“Se il turismo responsabile fosse un piano cartesiano, le ascisse e le ordinate sarebbero le seguenti: destagionalizzazione e decentramento. La prima rappresenta la capacità di muovere visitatori nei mesi di spalla o addirittura durante tutto l’anno; la seconda indica l’impegno a valorizzare borghi e attrazioni minori, che minori non sono affatto. Entrambe costituiscono l’unico vero antidoto all’iperconcentrato turismo di massa”>33 (Maurizio

Davolio, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Responsabile).

Sulla base di una recente indagine compiuta dalla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO in Italia circa il 98% delle persone conosce UNESCO, che detiene un alto profilo d’immagine, infatti il 76% degli intervistati

33https://ceeto-network.eu/content/manuale_operatori_turistici.pdf, p.9 (consultato il 14

35 attribuisce ad UNESCO una reputazione eccellente. Tra le sue caratteristiche peculiari si trovano l’internazionalità, il prestigio e l’autorevolezza.

Pertanto proporre la propria RB come destinazione UNESCO significa: -differenziare l’offerta turistica rispetto ad altri competitors

-garantire ai propri ospiti autenticità, grazie al riconoscimento del brand UNESCO

-realizzare offerte turistiche alternative rispetto a quelle già esistenti -sviluppare nuove forme di contenuti sfruttando sia differenziati servizi culturali sia nuove conoscenze

-promuovere strategie turistiche legate alle imprese agricole, ittiche e artigiane34.

Un altro aspetto fondamentale delle RB che necessita di essere salvaguardato, controllato e gestito è quello della biodiversità.

< Prima di tutto si promuove la conservazione di attività agricole “tradizionali” attraverso il recupero di prati e appezzamenti ad agricoltura estensiva, contestualmente alla conservazione di un paesaggio agricolo attrattivo per il turismo. L’individuazione e il costante monitoraggio delle emergenze floro-faunistiche è un passaggio gestionale indispensabile per avere un quadro scientifico e preciso delle azioni necessarie da intraprendere per la conservazione attiva degli habitat. Non solo paesaggio, tradizioni e specie animali e vegetali, la conservazione e la tutela attiva della natura sono un vantaggio per le comunità. La rilevazione dell’assetto catastale e tavolare delle aree di intervento consente di coinvolgere nel progetto i diretti interessati in maniera attiva. E’ un’occasione preziosa per favorire uno sviluppo economico sostenibile a livello locale, integrando ricerca e studi alla progettazione partecipata. Se quindi da un lato si potenzia l’attivazione di un

36 processo di condivisione, dall’altro è proprio grazie alla modalità partecipata che se ne ottiene la validazione>35.

<La biodiversità è stata definita dalla Convenzione sulla diversità biologica (CBD) come la variabilità di tutti gli organismi viventi inclusi negli ecosistemi acquatici, terrestri e marini e nei complessi ecologici di cui essi sono parte. Le interazioni tra gli organismi viventi e l’ambiente fisico danno luogo a relazioni funzionali che evidenziano i diversi ecosistemi garantendola loro resilienza, il loro mantenimento in un buono stato di conservazione e la fornitura dei servizi ecosistemici.

La storia geologica e culturale dell’Italia, nonchè la posizione centrale nel Bacino del Mediterraneo hanno determinato le condizioni per lo sviluppo di un patrimonio di specie tra i più significativi a livello europeo. Rispetto al totale di specie presenti in Europa, in Italia si contano oltre il 30% di specie animali e quasi il 50% di quelle vegetali, il tutto su una superficie di circa 1/30 di quella del continente.

Più in dettaglio la fauna è stimata in oltre 58.000 specie, di cui circa 55.000 di invertebrati (95%), 1812 di Protozoi (3%) e 1265 di Vertebrati (2%), con un’incidenza complessiva di specie endemiche pari a circa il 30%. La flora è costituita da oltre 6.700 specie di piante vascolari (di cui il 15% endemiche), 851 di Muschi e 279 Epatiche. Per quanto riguarda i Funghi sono conosciute circa 20.000 specie di Macromiceti e Mixomiceti, funghi visibili a occhio nudo>36.

Dal momento che a causa di forti pressioni di origine antropica molti organismi ed habitat sono a rischio di estinzione è bene adoperare misure di protezione con l’intento di bloccare questo terribile e pericoloso avanzamento. Per riuscire a salvaguardare e tutelare in maniera corretta e attenta è fondamentale un impegno totale da parte della società che deve utilizzare le risorse naturali in maniera sostenibile.

Al fine di riuscire a ottenere una reale integrazione tra gli obiettivi di sviluppo del Paese e la tutela del suo inestimabile patrimonio di biodiversità, il

35 C.Ferrari, Le buone pratiche delle aree protette del Trentino, (cit.nota 26), p.25.

37 Ministero dell’Ambiente ha messo in atto nel 2010 la Strategia Nazionale per la Biodiversità, che nel 2016 ha prodotto la Revisione Intermedia della Strategia fino al 2020.

All’interno del quadro di riferimento costituito dalla Strategia Nazionale, la Direzione per la Protezione della Natura e del Mare (DPNM) si pone come obiettivo quello di tutela della biodiversità attraverso l’attuazione di convenzioni, accordi e protocolli internazionali, la produzione di pubblicazioni e banche dati riguardanti il patrimonio naturale, l’elaborazione di Piani d’azione, Linee guida e atti per la conservazione di specie ed habitat.

Fanno parte del capitale i servizi ecosistemici e i blocchi di risorse che la natura fornisce e che diventano indispensabili al nostro benessere, nonostante a volte venga sottovalutato il loro valore.

Il Ministero si impegna regolarmente nella valorizzazione del capitale naturale attraverso attività volte a:

-promuovere e migliorare le conoscenze

-presentare strumenti e indicazioni per la valutazione e

contabilizzazione del Capitale Naturale

-garantire l’integrazione dei valori del Capitale Naturale e Culturale, degli ecosistemi e dei loro servizi

-aumentare la consapevolezza la sinergia tra i Capitali Naturale e Culturale37.

Nell’aprile del 2017 è stato inoltre tenuto un convegno dal titolo “Turismo nelle riserve di Biosfera MaB UNESCO” al quale hanno partecipato diversi rappresentanti provenienti dalle Riserve della Biosfera UNESCO italiani e europei. Dalle varie testimonianze dei diversi operatori facenti parte delle riserve della biosfera è emerso come la chiave per il successo del turismo nelle RB sia l’autenticità e il pieno coinvolgimento delle comunità locali. Il riconoscimento UNESCO non deve essere assolutamente utilizzato come una

38 etichetta per attirare turismo di massa, ma deve essere adoperato come uno strumento di crescita culturale del tessuto imprenditoriale del territorio, così che sia in grado di proporsi ai visitatori in cerca di esperienze vere e autentiche e sia in grado di lasciare alle comunità di residenti non solo un semplice indotto economico ma anche un valore sociale e relazionale.

Altro aspetto evidenziato durante il congresso è quello di puntare a fare evolvere le discipline outdoor che a secondo della struttura territoriale possono essere svolte nelle varie aree, con l’obiettivo non tanto di proporle come simbolo di motivazione turistica ma più che altro come modalità principe per la fruizione dei valori territoriali38.

Per quanto riguarda il turismo di tipo montano tipico di alcune riserve della biosfera come la Valle Camonica e il Monte Peglia 4 sono i principali servizi dell’ecosistema che sono stati riconosciuti:

1) Servizi di rifornimento come acqua, cibo, medicine e energia. L’acqua è il servizio dell’ecosistema più complicato nelle montagne. Dal momento che le precipitazioni sulle montagne sono più numerose e pertanto esse immagazzinano sia ghiaccio che neve, le aree montane diventano le risorse base per la maggior parte dei fiumi. I bassopiani fanno affidamento sull’acqua proveniente dalle montagne non solo per un uso domestico ma più che altro per l’irrigazione e per la produzione di energia idroelettrica. Le montagne sono centri globali di biodiversità molto di più rispetto al cibo o alle medicine. Le montagne sono la risorsa fondamentale per le coltivazioni dei campi nonostante i servizi dell’ecosistema forniti dalle montagne siano ancora poco conosciuti e sviluppati.

2) Servizi regolamentati come la regolazione del clima, la purificazione dell’acqua e dell’aria, controllo delle malattie. Gli ecosistemi della montagna regolano il clima, la qualità dell’aria e il fluire dell’acqua. Gli ecosistemi montani permettono una protezione da pericoli naturali e eventi catastrofici come inondazioni, siccità e tempeste. Nonostante ciò, meno

38http://www.biosferadeltapo.org/2017/04/sintesi-del-convegno-il-turismo-nelle-riserve-di-

39 conosciuta è l’importanza biologica delle montagne e dei suoi servizi come l’impollinazione e spargimento di semi.

3) Servizi culturali che sono necessari per la produzione di altri servizi dell’ecosistema. Le regioni montane garantiscono servizi intangibili come eredità culturale e valori estetici che sono profondamente riconosciuti. Turismo e divertimento sono alla base dell’economia montana e spesso la mancanza di infrastrutture limita uno sviluppo maggiore in aree meno evolute39.

Il termine biodiversità coniato dall’entomologo americano Edward Wilson evidenzia la ricchezza della vita sulla terra con i suoi milioni di piante, animali e microorganismi. La biodiversità è definita come la varietà e variabilità degli organismi viventi e dei sistemi ecologici in cui essi vivono, evidenziando che essa include e si organizza su 3 livelli:

-gli ecosistemi, quali foreste pluviali, steppe, barriere coralline, fiumi -le specie quali farfalle, salamandre, salmoni, pioppi, querce, petunie -i geni che danno vita alla diversità e all’eredità di ciascuna specie La biodiversità è importante dal momento che è fonte per l’umanità di beni, risorse e servizi diretti e indiretti indispensabili per la sua sopravvivenza e la sua prosperità racchiusi nell’espressione precedentemente utilizzata “servizi ecosistemici”. Fondamentale per la protezione delle biodiversità e dei servizi ecosistemici è una responsabilità condivisa con azioni coordinate all’interno del settore turistico e tra il turismo e altri settori. Essere consapevoli della grande importanza del paesaggio e della biodiversità per il turismo fornisce una motivazione politica e economica in più con il fine di raggiungere la conservazione della biodiversità e la protezione della natura, cercando di rallentare qualsiasi tipo di declino dell’integrità biologica del pianeta40.

39 M.Price, P.Egan, Our global water towers: ensuring ecosystem services from mountains under climate change, Parigi, IUCN Commission for Ecosystem Management, 2014, p.3.

40https://www.scienzainrete.it/articolo/turista-e-biodiversit%C3%A0/lorenzo-ciccarese/2017

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Capitolo 2: Analisi di alcune buone pratiche in Italia e