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a) La Storia

<I ritrovamenti archeologici rinvenuti nel Parco Nazionale del Circeo documentano la presenza di insediamenti umani nel territorio sin da epoche lontane. Un territorio esteso che comprende testimonianze, 14 siti archeo- storici ed emergenze architettoniche relative ad epoche storiche diverse: paleoecologiche e preistoriche; dal Tardo Arcaismo all’età imperiale; dall’anno Mille al dominio dei Caetani (1000-1301); i Caetani (1301-1713). Per arrivare sino alla bonifica e all’architettura razionalista delle Città di Fondazione97>.

- Preistoria: il fascino più antico del Parco del Circeo

La presenza umana nel territorio del Parco risale al Paleolitico Medio, con grotte e ripari sotto roccia presenti lungo tutto il perimetro del Monte Circeo. Durante il Quaternario il territorio Pontino passò da un ampio golfo dai fondali bassi nei periodi caldi a aree emerse più estese di quelle attuali nei

95http://www.parcocirceo.it/pagina.php?id=32 (consultato il 28 luglio 2020).

96https://blog.zingarate.com/parconazionaledelcirceo/fogliano-latina/ (consultato il 28 luglio

2020).

88 periodi glaciali. Le coste, il sottosuolo e i fondali marini sono la testimonianza di queste lontane e remote vicende alle quali 75.000 anni fa alle quali presenziarono l’uomo di Neanderthal e l’Homo Sapiens.

La grotta Guatteri fu scoperta casualmente nel 1939 grazie a alcuni operai, che illuminarono una grotta non troppo profonda che si sviluppava in antri secondari. Il suolo della cavità era pieno di resti fossili e in un antro terminale fu ritrovato il cranio fossile di un uomo di Neanderthal, in un ottimo stato di conservazione. La grotta è riuscita a preservare per oltre 50.000 anni un suggestivo e incantevole ambiente, così come è stato lasciato dall’uomo di Neanderthal.

La grotta delle Capre e la grotta del Fossellone

La grotta delle Capre si presenta come una cavità caratterizzata da un meraviglioso solco fossile di battigia, che evidenzia un livello marino interglaciale più alto dell’attuale. Nel 1935 Blanc, intraprese scavi sistematici dopo aver intuito l’importanza del sito98.

Il Riparo Blanc

Questo sito, è stato in grado di conservare tracce di manufatti ottenuti da piccoli ciottoli costieri e una grande quantità di conchiglie e molluschi. I pochi elementi utili per la cronologia risalirebbero al mesolitico.

La grotta Barbara

Questa cavità è caratterizzata da dimensioni ridottissime e si affaccia su un tratto di costa molto scosceso. Il piano interno è in leggera pendenza, costituito da pietrame calcareo a spigoli smussati su cui si trovano le tracce di industria litica. Al di sotto del pietrame si scorge un terreno rosso bruno che contiene fauna fossile molto varia99.

98http://www.parcocirceo.it/pagina.php?id=38 (consultato il 30 luglio 2020).

89 -Dal Tardo Arcaismo all’età imperiale

Gli anni tumultuosi successivi al crollo dell’egemonia dei Tarquini sono stati caratterizzati da forti scontri per il consolidamento del potere nel Lazio. Questi scontri tra Romani e Latini facilitarono l’affermarsi dei Volsci nel Lazio meridionale.

Il secolo e mezzo a cavallo tra il foedus Cassianum e la fine della guerra latina si articolò nella difesa dai Volsci e nel confronto tra Roma e le città Latine.

Modeste sono le testimonianze storiche relative al II secolo a.C, mentre la documentazione si arricchisce per il I secolo a.C e anche un’iscrizione del Foro di Augusto commemora il padre di Giulio Cesare come condottiero fondatore di una colonia presso il Circeo.

Nella seconda metà del I secolo d.C, dopo lo sviluppo delle infrastrutture che riguardava le sponde meridionali del Lago Paola, si optò per la realizzazione di una residenza imperiale, che in parte utilizzò strutture di una villa precedente ed occupò molte decine di ettari100.

-Dall’anno Mille al dominio dei Caetani (1000-1301)

Questo periodo di storia che abbraccia il periodo storico compreso tra IV secolo e il XI secolo si mostra come di grande oscurità. Con molta probabilità un duro colpo agli insediamenti dell’area venne dalle scorrerie dei pirati saraceni. Il XII sarà il secolo in grado di dare informazioni sull’antica Circeii. Ignota rimane la data della prima costruzione della fortezza e di chi ne fu l’autore, se il Pontefice o gli abitanti di Terracina, ai quali papa Gelasio II volle che fosse affidata, tra il 1118 e il 1119.

Questa delega terracinese durò poco, infatti successivamente l’amministrazione della Rocca passò a Marino di Formosa e ai suoi figli, in circostanze non molto chiare. Nel XIII secolo scoppiò la rivolta di Terracina contro i Frangipane ai quali vennero sottratte la Rocca Traversa nel 1202 e la

90 Rocca Circea nel 1203 e immediatamente Papa Innocenzo III ordinò la restituzione dei feudi. Nel 1207 Terracina tornò a controllare la Rocca Circea, anche se sotto la supervisione dei Frangipane.

Nuovi insediamenti avvennero nel 1212 con l’arrivo dei Templari che subentrarono al posto dei monaci di Grottaferrata presso la chiesa di S.Maria della Sorresca. Innocenzo III cercò di ottenere un controllo diretto su una postazione con alto valore strategico e tale scelta fu avvalorata anche da Papa Gregorio IX che nel 1239 ordinò ai terracinesi di creare fortificazioni presso il Circeo101.

-I Caetani (1301-1713)

Nel 1301 Riccardo degli Annibaldi lasciò tutto il castello di S.Felice, le località di Paola e Santa Maria della Sorresca a Pietro Caetani, facendo sì che questa nuova famiglia avesse il controllo sul territorio e questa supremazia durò per più di 400 anni. Nel 1323 il Circeo passò in eredità al cardinale Francesco Caetani e nel 1332 il nuovo feudo del Circeo passò nella persona di Nicolò I. Il Circeo nel 1378 risentì dello scisma di occidente e a partire dal 1401 si aprì un decennio di dominio diretto della Chiesa e tale sistema di governo e supremazia diretto durò fino al 1411, quando il feudo venne restituito ai Caetani.

La decadenza dei Caetani iniziò quando Alessandro VI Borgia fece chiudere Giacomo Caetani a Castel S.Angelo e poi lo fece avvelenare, dopo averlo accusato di lesa maestà ed avere preso i beni della famiglia. Così tutti i feudi appartenuti ai Caetani furono acquistati da Lucrezia Borgia.

Con la morte di Alessandro VI nel 1503 Guglielmo Caetani erede universale lasciò Mantova e giunse a Sermoneta dove fu accolto dal popolo esultante. Nel 1506 papa Giulio II diede l’autorizzazione a ricostruire il castello e l’arce e a questa fase va ricondotto l’inizio del nucleo dell’odierno paese di S. Felice102.

101http://www.parcocirceo.it/pagina.php?id=40 (consultato il 30 luglio 2020).

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b) Archeologia

Fra i siti archeologici presenti all’interno del Parco se ne contano 17, ma in particolare degni di nota sono 4 fra i quali emergono: l’Acropoli, l’Ara di Circe, la Piscina di Lucullo e le Terme di Torre Paola.

-Acropoli: Santuario o opera di ingegneria?

<Le mura dell’acropoli del Circeo furono realizzate con calcare locale in età medio repubblicana (III-II secolo a.C). Le mura furono portate avanti per tratti rettilinei, con lunghezze che variano a seconda della conformazione del pianoro103>.

La cinta muraria poggia sulla roccia viva ed è sagomata in guisa di blocco per garantire il primo filare di pietre. La struttura delle mura si distingue per due diversi trattamenti dei paramenti, in quanto quello esterno è realizzato usando blocchi di grandi dimensioni ben tagliati e levigati, mentre quello interno è stato creato con pietre medio-piccole appena uscite dalle cave104.

-L’Ara di Circe

L’Ara di Circe è posizionata a 540 metri di altezza, ovvero sul punto più alto del Promontorio ed è formata da una piattaforma che si innalza nella parte occidentale di esso. Questa struttura viene riconosciuta con un santuario dedicato a Circe. L’assenza di testimonianza che riporti a una struttura templare, insieme all’abbondante presenza di tegole, aveva fatto pensare a un’area sacra. I due muri di contenimento che compongono l’Ara possiedono una tecnica edilizia diversa e ciò ha fatto presupporre che per l’area sacra vi furono due fasi di costruzione avvenute in due fasi temporali diverse. La prima probabilmente nell’ epoca tardo-repubblicana, mentre la seconda è associabile ad un restauro risalente al principato di Caracalla105.

103http://www.parcocirceo.it/pun_dettaglio.php?id_pun=2034 (consultato il 31 luglio 2020).

104 Ibidem.

92 -Piscina di Lucullo: un’antica industria per l’allevamento del pesce La Piscina di Lucullo era una pescheria caratterizzata da due anelli concentrici divisi in quattro cunei diseguali da due setti murari che si incontrano nel centro. Le sue strutture ad oggi visibili sono fissate nel terreno e comunicano tra di loro mediante aperture rettangonali, collocate a altezze diverse.

Per quanto riguarda lo scomparto Ovest era invece distanziato dalla piscina ed era in comunicazione solo con il canale di alimentazione, ideato forse in epoca domizianea, e con una sorgente sulfurea sotterranea che sgorgava a circa 25 gradi. La prima fase della Piscina, quando era ancora alimentata attraverso un sistema di tubazioni, apparteneva cronologicamente allo stesso periodo in cui furono ideate le terme di Torre Paola, tra la fine della Repubblica e l’età augustea106.

- Terme di Torre Paola: un fortunato ritrovamento

Questo complesso fu scoperto per caso durante dei lavori di sistemazione stradale realizzati dal Consorzio di Bonifica di Piscinara negli anni della bonifica. Si compone di tre ambienti comunicanti caratteristici degli impianti termali: un apodyterium, un calidarium e un laconicum.

La decorazione a mosaico contraddistinta da una fascia perimetrale nera e da tessere piuttosto regolari, insieme alla decorazione parietale che rivisita partiti architettonici non molto leggibili, rimanda al periodo tardo- repubblicano107.

106http://www.parcocirceo.it/pun_dettaglio.php?id_pun=2030 (consultato il 31 luglio 2020).

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Figura 28 Terme di Torre Paola

Gastronomia

I Sapori del Circeo

Come immaginare un soggiorno davvero appagante nella costa di Circe senza approfondirne la conoscenza anche attraverso il gusto?

Tanto più che per alcuni dei prodotti più caratterizzanti vi sono testimonianze illustri di età romana, a partire dalla ben nota squisitezza di pesci come la piccola ma prelibata sogliola di questi mari e la palaja. Per non parlare dei vini e proprio dai vini parte il viaggio fra passato e presente: dopo i classici Falerno e Cecubo, l’antica tradizione aveva perso in parte il suo smalto.

Negli ultimi decenni, però, intelligenti produttori locali hanno voluto in qualche modo riafferrare il testimone della storia, riprendendo la produzione di vini provenienti da vitigni autoctoni, come il Moscato di Terracina, il Nero Buono di Cori, la Sanguinella Nera, il Greco Moro e il Greco Giallo. Oggi il territorio vanta ben quattro denominazioni DOC: Cori, Aprilia, Circeo e Terracina, fra le quali si può compiere un piacevole tour grazie alla neonata “Strada del vino di Latina”.

94 Per quanto riguarda la cucina, è prevalentemente di mare grazie alle specie locali rese prelibate dai pascoli marini. Il pesce conserva l’aroma se viene cotto sulla brace viva ed insaporito con aromi locali come: il rosmarino, il ginepro e la finocchiella, che nasce spontanea sul Circeo. Il pesce può anche creare sughi in grado di insaporire le deliziose paste alla marinara, accompagnate dai pomodori di Sperlonga e di Gaeta109.

La ricca e prelibata cucina tipica del Parco è caratterizzata anche dall’allevamento dei bufali che viene praticata nell’area che circonda i laghi costieri e che permette di ottenere alcuni prodotti come: la Bresaola di bufala, Cacciotta di bufala Pontina, carne di Bufala Pontina e il Carpaccio di bufala.

Mentre per quanto riguarda la sezione dolci nell’area che circonda il Circeo è possibile apprezzare i biscotti sezzesi, le ciambelle al vino Moscato di Terracina e le mostarde Ponzesi.

Non di minore importanza sono: il Carciofo romanesco del Lazio, il miele monoflora di eucalipto della pianura pontina, la fragola di Terracina.

Eventi

Gli eventi e le iniziative promosse dall’ente gestore sul territorio dell’area protetta sono numerose e spesso anche altri soggetti ne sono coinvolti. Per avere una panoramica sulle varie iniziative è messo a disposizione dei visitatori un fitto calendario che ordina in maniera cronologica: escursioni, attività didattiche e manifestazioni di vario genere. Ogni anno viene realizzato il progetto “Ospiti del Parco”, ovvero un programma di visite guidate organizzate dall’Istituto Pangea Onlus in collaborazione con Il Parco Nazionale del Circeo110.

109 M.A Lozzi Bonaventura, I borghi del Lazio: il Circeo, (cit. nota 87), p.25.

110http://www.parks.it/parco.nazionale.circeo/man_dettaglio_man (consultato il 4 agosto

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<L’Istituto Pangea è un’associazione ONLUS impegnata dal 1992 a

livello nazionale e internazionale in attività di formazione, educazione e interpretazione per l’ambiente e le aree naturali protette. L’Istituto gestisce, in convenzione con il comune di Sabaudia, il LABNET Lazio dove è possibile progettare e realizzare percorsi di educazione ambientale e di sviluppo sostenibile per tutte le scuole di ogni ordine e grado e, dal 2020, anche il Museo civico del Mare e della Costa “Marcello Zei”. Tutte le proposte nel Parco Nazionale del Circeo hanno la finalità di far scoprire ai visitatori il ricco patrimonio ambientale, storico e culturale del territorio coinvolgendoli e suscitando in loro un senso di appartenenza all’ambiente e ai suoi valori.

Il calendario per l’anno 2020 si articola in ben 67 appuntamenti di 16 diverse tipologie da luglio a fine dicembre, per rendere coerente ed efficace l’impegno del Parco nella destagionalizzazione del turismo, con la consapevolezza che le bellezze del territorio abbiano tanto da offrire ai visitatori oltre alla balneazione 111>.