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Chi sono i turisti che visitano il Parco Nazionale della Sila?

Il territorio della Sila è sempre stato meta di consistenti flussi turistici attratti dal fascino indiscusso di un patrimonio naturale molto stimato e rinomato, che riesce a distinguersi per i suoi paesaggi di alta montagna che convivono con un clima temperato e la netta vicinanza ai due mari. La maggior parte del turismo silano proviene dai centri più popolosi della Calabria e dalle regioni vicine come Puglia, Campania e Sicilia. In passato il turismo della Sila era caratterizzato da una duplice stagionalità, il turismo familiare in estate (con utilizzo di seconde case e periodi di villeggiatura prolungati) e il turismo invernale legato alla presenza della neve e delle varie stazioni sciistiche.

Nella seconda metà degli anni ’80 il turismo montano ha subito una forte

74http://www.parcosila.it/it/visita-il-parco/turismo-accessibile.html (aggiornato il 17

74 caduta dovuta alla forte concorrenza delle mete estere. Da quel momento è iniziato un lento processo di riconversione del settore che ha condotto a un’offerta maggiormente diversificata e alla valorizzazione dell’identità culturale. Negli ultimi anni vi è stato un notevole incremento di iniziative estremamente eterogenee che si rivolgono a differenti target: dal turismo naturalistico al turismo esperienziale, ma non solo anche al turismo enogastronomico, al turismo culturale, al turismo sportivo e all’escursionismo.

-La domanda

Nell’area CETS nel 2016 gli arrivi sono stati pari a 97.475 con un aumento del 9,6% rispetto al 2015. Questo aumento è dovuto principalmente al boom di arrivi da parte dei turisti stranieri che hanno mostrato un forte interesse verso il territorio silano. I turisti stranieri che amano soggiornare nella Sila sono principalmente tedeschi, che rappresentano circa il 17,5% delle presenze complessive.

Nel 2016 si è ridotta in media la frequentazione da parte dei visitatori dei paesi dell’Est Europa.

Emerge una chiara differenza tra turisti italiani e turisti stranieri, dal momento che i turisti stranieri scelgono di rimanere sul territorio silano più a lungo per una media di 10 giorni. L’analisi della ripartizione degli arrivi nel corso dei mesi dell’anno 2016 evidenzia come il turismo in Sila sia ancora fortemente stagionale con i valori più alti toccati nei mesi di luglio e agosto. Questa alta affluenza nei due mesi estivi è portata da turisti italiani, diversamente dai turisti stranieri che si distribuiscono in maniera equilibrata durante tutti i mesi dell’anno, registrando anche numeri alti nel periodo autunnale.

Importante è evidenziare i tipi di visitatori del Parco Nazionale della Sila resi noti tramite un questionario sottoposto ai diversi turisti. I risultati emersi hanno evidenziato come i frequentatori del Parco siano principalmente persone con un livello culturale medio-alto, una buona condizione professionale, e che viaggiano con il proprio coniuge o con la propria famiglia, in automobile, organizzandosi il viaggio da soli.

75 La maggior parte è consapevole di visitare un’area protetta e l’83% dei visitatori vi è già stato almeno una volta, pertanto si presentano come già fidelizzati. Solitamente visitano il Parco per un massimo di 24 ore e se rimangono pernottano presso case di amici o famigliari. Decidono di trascorrere nel Parco il loro tempo libero per potersi rilassare, godere il paesaggio e intraprendere passeggiate, ma anche svolgere attività legate all’enogastronomia e alla cultura. Inoltre sono molto soddisfatti del Parco, al quale associano natura e tranquillità, della sentieristica e dei sistemi di ristorazione, offrendo un buon giudizio alla pubblicità che il Parco si è fatto75.

Attività svolte nel Parco della Sila a seconda del tipo di

turismo che si vuole praticare

Le attività che possono essere svolte all’interno del Parco sono molteplici dal momento che la Sila è caratterizzata da una marcata poliedricità. All’interno dell’area i visitatori possono confrontarsi e sperimentare diverse forme di turismo.

-Turismo naturalistico e esperienziale: Per riuscire ad ammirare le bellezze incontrastate della Sila è stato introdotto il Trenino della Sila. <Il Trenino della Sila non è un treno comune, ma un mezzo pensato come strumento che, attraversando un territorio di già suggestiva unicità, lo avrebbe trasformato in una delle più feconde, prospere e belle zone della penisola. Insomma, un mezzo che avrebbe ravvicinato e messo in relazione genti e luoghi della Sila.

Nata dunque come piccola ferrovia a scartamento ridotto, fu organizzata su due assi ferrati: l’uno da Cosenza a Catanzaro, l’altro da Cosenza a San Giovanni in Fiore. Inutile dire quanto impegnativa e corposa sia stata la sua realizzazione, certo è che dal 1916 al 1956 a tappe diverse maestranze tenaci e vigorose resero percorribili i circa cento chilometri della Cosenza-Catanzaro ed i settanta circa della Cosenza-San Giovanni in

75http://parcosila.it/images/stories/ente_parco/CETS/Strategia-e-PDA_19.04.2018.pdf,

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Fiore. Quell’efficientismo delle ferrovie Calabro- Lucane, portato avanti dalle

Ferrovie della Calabria, oggi continua. Su carrozze recuperate alla storia, con restaurate locomotive a vapore, vecchio vanto dell’industria meccanica degli anni Venti-Trenta, lungo tutto il corso dell’anno con plurime corse giornaliere, il trenino della Sila continua a garantire pendolarismi occupazionali, corse verso i luoghi dello scii, percorrenze straordinarie dirette in particolare a un pubblico desideroso di recuperare nel viaggio le atmosfere pacificate di un habitat straordinario, al ritmo cadenzato dalle sonorità delle vecchie, indistruttibili traversine di legno76>.

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Figura 21 Treno della Sila

Altro metodo per riuscire ad apprezzare la natura silana è quello di intraprendere lunghe camminate sul territorio percorrendo i sentieri evidenziati dall’Ente Parco. Per poter affrontare le numerose escursioni a piedi sono necessarie scarpe comode e uno zaino leggero, in questo modo il visitatore potrà stare a stretto contatto con la natura godersi la vista di meravigliose fonti, mulini, torri, castelli, abbazie, santuari e ruderi.

<Attualmente la rete dei sentieri del Parco Nazionale della Sila, si sviluppa per 600 km per un numero complessivo di 66 sentieri, 51 secondari

76http://www.parcosila.it/it/visita-il-parco/cosa-fare.html?id (aggiornato il 16 febbraio 2017).

77 e 5 tratti del sentiero Italia. L’Ente Parco Nazionale della Sila, al fine di realizzare al meglio il progetto di riordino, ripristino e manutenzione dell’intera rete di sentieri, ha stipulato una convenzione con il CAI Nazionale, tramite la sezione calabrese dello stesso.

La principale finalità di tale progetto è quella di rendere fruibili i sentieri non solo ai visitatori più o meno esperti, ma anche a chi si avvicina per la prima volta al mondo dell’escursionismo. La segnaletica utilizzata sui percorsi è realizzata rispettando le convenzioni internazionali del CAI, indicando, quindi, il livello di difficoltà del tracciato, i tempi di percorrenza, la presenza di luoghi di particolare interesse, i punti di rifornimento per l’acqua ecc.

Lungo il tracciato dei sentieri sono posizionate delle tabelle segnavia, riportanti le indicazioni del percorso da seguire e posizionate in prossimità dei bivi e altre tabelle indicanti la denominazione della località e la quota corrispondente. Inoltre sul retro di ogni tabella è apposto un numero identificativo che, qualora segnalato in caso di necessità, consente ai soccorsi di individuare il luogo preciso in cui si trova il visitatore78>.

Come itinerari i visitatori potranno trovare percorsi all’interno della natura come <la traversata di Montenero, traversata che tocca la solitaria vetta di Montenero, la seconda più alta della Sila e una delle più panoramiche. Dalla cima di Colli Perilli si ammira uno dei più bei panorami sul Lago Arvo. Il percorso prevede il passaggio per Cagno, Montenero, Lago Arvo e la durata è di 6 ore.

Come alternativa sono presenti il sentiero dei caprioli, escursione in una delle zone più integre e protette del Parco, rifugio sicuro di cervi, caprioli e lupi. Nella Valle del Cecita vive il “Patriarca della Sila”, un abete bianco annoverato tra gli alberi più vecchi del parco. Il percorso prevede l’attraversamento di Fossiata, Cecita, Cozzo del Principe, con una durata di 5 ore; i sentieri della transumanza nel cuore del vecchio Parco Nazionale della Calabria tocca gli ambienti naturali tipici della Sila ovvero: limpidi laghetti,

78 sconfinati boschi di pino laricio, dolci vallate, ombrose faggete e luminose praterie d’alta quota. Il tragitto percorre Lago Ariamacina, Macchiualonga, Colle Napoletano, Lago Ariamacina con una durata di 8 ore79>.

Altre due tipologie di itinerario sono l’itinerario teatrale e quello

storico-religioso. L’itinerario teatrale viene rivolto a coloro che amano

vivere esperienze diverse riguardanti la narrazione e la rivisitazione di momenti storici e letterari80.

L’itinerario storico- religioso annovera i Sentieri dei passi perduti e l’itinerario Gioachimita. I Sentieri dei passi perduti permettono al turista di andare alla ricerca di funghi o castagne percorrendo mulattiere e sentieri di montagna, si presenta come un itinerario di durata di 4 ore.

Mentre l’itinerario Gioachimita è un vero e proprio viaggio nei diversi luoghi della Sila che rendono testimonianza del passaggio di un grande monaco del Medioevo e di un camminatore come Giacchino da Fiore. Nell’itinerario si possono scorgere abbazie collocate su alture, luoghi solitari di preghiera e la casa natale di Celico, il tutto per una durata di 1 giorno81.

Oltre agli itinerari e sentieri, un’altra maniera per vivere appieno l’esperienza immersi nello scenario naturale della Sila è l’attività di bio e bird-

watching, fotografia naturalistica. L’attività di bird-watching è un’attività

ecologica molto semplice che può essere svolta sia da adulti che da bambini e che ha uno scopo fortemente educativo dal momento che aiuta a conoscere le varie tipologie di uccelli. Ma non solo, il bird-watching è utile anche per allenare le proprie facoltà cognitive, la memoria e la capacità di orientamento. Per praticare birdwatching in maniera adeguata è fondamentale avere un abbigliamento comodo e neutro, scarpe da trekking, un buon binocolo e una macchina fotografica. L’ambiente del Parco Nazionale della Sila offe

79http://www.parcosila.it/it/visita-il-parco/itinerari/altri-itinerari.html?id (aggiornato il 28 luglio

2015).

80http://www.parcosila.it/it/visita-il-parco/itinerari/altri-itinerari.html?id (aggiornato il 28 luglio

2015).

81http://www.parcosila.it/it/visita-il-parco/itinerari/storico-religiosi.html (aggiornato il 17 luglio

79 innumerevoli occasioni per osservare la sua ricca fauna specialmente scoiattoli, volpi, gheppi, upupe, barbagianni, poiane e falchi che si librano nel cielo azzurro.

-Turismo sportivo: Per quanto riguarda il turismo sportivo numerose sono le iniziative nelle quali il visitatore amante dello sport e dell’avventura può cimentarsi. Come ad esempio escursioni in mountain-bike dove si possono percorrere sentieri battuti e piste ciclabili ben segnalate che si snodano attraverso le dolci vallate della Sila e che si rendono accessibili a tutti.

Altri tipi di escursioni che i turisti possono sperimentare sono l’escursione a cavallo e nei mesi invernali lo sci di fondo, questo tipo di attività è estremamente consigliata e indicata per chi decida introdursi con le proprie ciaspole all’interno dei boschi silani, lontano dalle affollate e caotiche piste da sci.

Per i più coraggiosi, intrepidi e amanti dell’adrenalina il Parco offre attività di torrentismo e canyoning grazie alle quali è possibile percorrere a piedi corsi d’acqua che attraversano cascate e che necessitano di corde e moschettoni per poter superare i vari dislivelli o vere e proprie gole.

Per un tipo di attività più tranquilla e riposante la Sila propone il tiro con l’arco e l’orienteering, attraverso il tiro con l’arco i turisti potranno dedicarsi sempre a un ottimo passatempo assaporando il silenzio del bosco; mentre la pratica dell’orienteering, di origine scandinava, elimina la paura dello smarrimento e dell’ostacolo dal momento che insegna a sapere utilizzare le mappe.

-Turismo culturale: Per questa forma di turismo è possibile far conoscere all’ospite sia le forme di attività produttive svolte nel Parco sia i vari musei che possono essere visitati.

Per quanto riguarda le attività produttive sono presenti: l’artigianato <nel Parco della Sila dopo un soggiorno nel Parco, è possibile tornare a casa con un cesto ad intrecci di castagno o salicone, con una cannata di argilla cotta, tornita alla maniera antica, con tessuti in trame di ginestra, lana, lino e

80 seta, con preziosi gioielli in filigrana al modo bizantino, con legni adattati a forme di variegata utilità ed espressività o con pezzi forgiati da pazienti battitori. Tutti prodotti che sono il frutto della paziente e faticosa creatività delle maestranze artigiane locali82>. Oltre all’artigianato vi è l’agricoltura, in quanto

la lavorazione della terra è sempre stata la fonte di vita e sussistenza per le genti silane, la sivilcoltura in quanto le foreste silane sono sempre state sfruttate per la pece e la raccolta di legname e infatti numerose navi, chiese e edifici furono costruiti utilizzando i tronchi della Sila e in ultimo la zootecnia, gli ovini, bovini caprini proprio come la terra hanno sempre saputo sfamare la popolazione della Sila.

Invece 2 sono i musei presenti nel Parco: il museo dell’Artigianato silano e della Difesa del suolo e il museo dell’olio di oliva e della civiltà contadina, che si identificano come ecomusei cioè istituzioni culturali le cui componenti fondamentali sono il territorio, la popolazione e il patrimonio.

2.2 Riserva della Biosfera del Circeo

Descrizione Parco del Circeo: dove si trova e come