<Il Parco nacque nel 1934 insieme a Sabaudia, con lo scopo di tutelare e migliorare la flora e la fauna, di conservare le speciali bellezze geologiche, nonché le bellezze del paesaggio e di promuovere lo sviluppo del turismo. Era il terzo per ordine di tempo in Italia dopo quelli dell’Abruzzo e del Gran Paradiso e l’unico a includere una zona umida di pianura, mentre gli altri erano costituiti solo da aree di alta montagna.
La presenza al suo interno dei cinque ambienti naturali diversi, oltre a dimostrare che il Parco del Circeo è forse la più diversificata fra le aree protette italiane, lo rende un complesso attraente in ogni stagione.
A primavera offre lo straordinario spettacolo delle fioriture; d’estate presenta al massimo il fascino del mare; in autunno e in inverno gli appassionati del birdwatching possono assistere all’arrivo di molte specie di uccelli migratori, mentre l’aria fredda e limpida rende ineguagliabili i panorami che si susseguono verso le montagne, il mare e il sole87>.
1) Il Promontorio del Circeo: un grande incontro tra natura, mito e storia
Il promontorio si presenta come un rilievo calcareo alto 541 mt, icona del Parco e che riesce fin da sempre a risvegliare la fantasia umana,
86https://www.google.com/maps/place/Parco+Nazionale+del+Circeo/ (consultato il 24 luglio
2020).
87 M.A Lozzi Bonaventura, I borghi del Lazio: il Circeo, S.Egidio alla Vibrata, Iter Edizioni, 2012, pp. 22-23.
83 trasformandolo in una dimora di dei, maghe e eroi. Infatti secondo la tradizione Ulisse sarebbe arrivato a bordo della sua nave nell’odierna Cala dei Pescatori sul Lago di Paola e successivamente sarebbe caduto vittima della ammaliante Maga Circe, la cui immagine è ancora visibile nella sagoma della montagna.
Il Promontorio si configura come l’elemento paesaggistico più caratteristico di tutta l’area pontina. Il suo versante interno è chiamato “quarto freddo” ed ospita una fitta foresta termofila, mentre sull’altro versante definito quarto caldo” esposto a sud e a ridosso del mare, le condizioni ambientali favoriscono una vegetazione a macchia mediterranea meno rigogliosa e esigente, con specie alofile resistenti a salsedine, siccità ed alte temperature.
Inoltre sul versante mare si può scorgere la presenza diffusa di numerose grotte che rendono questo ambiente particolarmente importante sotto il profilo geo-speleologico e di notevole interesse preistorico, per i numerosi reperti rinvenuti. La grotta più nota è la Grotta Guattari, dove nel 1939 fu scoperto un cranio neanderthaliano88
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Figura 23 Promontorio del Circeo
88http://www.parcocirceo.it/pagina.php?id=30 (consultato il 25 luglio 2020).
89http://www.sentiero.eu/prodotto/la-reggia-della-maga-circe-promontorio-del-circeo/
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2) La Foresta: la Selva di Circe una magia che dura nel tempo
La Foresta, meglio conosciuta come la selva di Circe, è uno dei pochi esempi meglio conservati e più estesi di foresta planiziaria, ovvero di pianura, esistente in Italia con un’estensione di 3.330 ettari.
Nella Foresta del Parco Nazionale del Circeo si possono trovare tre aree di Riserva Naturale Integrale: la Piscina delle Bagnature, la Piscina della Gattuccia e la Lestra della Coscia. Le piscine sono aree paludose che si formano in maniera completamente naturale, grazie all’alta concentrazione di acqua piovana e l’affioramento delle falde. Diversamente le Lestre sono aree nelle quali una volta gli abitanti costruivano i loro villaggi, ma oggigiorno se ne conservano solo le rovine.
La particolarità della Foresta è il fatto che a seconda delle stagioni cambia aspetto offrendo sempre scenari differenti. Si passa dalle meravigliose fioriture primaverili, accompagnate dal canto degli uccelli e dalla vista delle piscine, alla gradevole frescura estiva durante la quale è possibile ammirare il silenzioso volo delle farfalle. Mentre nel periodo autunnale si può assistere alle scorribande dei cinghiali, immersi nel variegato e colorato scenario creato dai frutti di bosco, dai ciclamini e dalla fioritura invernale del prugnolo90.
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Figura 24 La Foresta del Circeo
3) La Duna Litoranea: Una mezzaluna ricca di vita
90http://www.parcocirceo.it/pagina.php?id=28 (consultato il 25 luglio 2020).
85 La Duna, con la sua caratteristica forma a mezzaluna, si estende per circa 25 km verso nord lungo la costa, dalle falde fino a Capo Portiere. La spiaggia è caratterizzata da sabbie sottili e esattamente alle sue spalle si erge il cordone dunale, che raggiunge un’altezza di 27 metri.
Lungo la duna rimane difficile poter notare specie vegetali dal momento che le alte temperature, le lunghe siccità, il terreno poco fertile e i forti venti rendono difficoltoso la crescita di qualsiasi specie.
Diversamente il lato mare, esposto in gran misura al vento carico di salsedine, si distingue per la vegetazione alofila; mentre il versante interno protetto dai venti marini è caratterizzato dalla macchia mediterranea, che ospita una fauna diversificata.
La fascia costiera è frequentata da moltissimi turisti nel periodo estivo, per il bellissimo mare e le ampie spiagge che propone. Ma in realtà il momento in cui la Duna si mostra in tutta la sua bellezza è nel periodo della primavera, momento in cui si configura come un mosaico di colori grazie alla rigogliosa fioritura dalla quale emergono il giallo delle Leguminose e il rosa della Silene.
Vista la bellezza e ricchezza del suo territorio la Duna si configura come un ambiente molto fragile, pertanto per tutelare e conservare in maniera adeguata questo ameno paesaggio è importante che regole come la non invasione dell’area e l’utilizzo corretto di passerelle in legno vengano rispettate dagli innumerevoli visitatori.
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Figura 25 La Duna del Circeo
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4) Isola di Zannone: un paradiso perfettamente conservato
L’Isola di Zannone rientra nell’Arcipelago delle Isole Ponziane e si presenta come l’isola più settentrionale di tutte e la terzultima per estensione (103 ettari). Zannone è l’unica tra le isole ponziane ad essere costituita oltre che da rocce vulcaniche, anche da rocce metamorfiche e sedimentarie risalenti ad oltre 200 milioni di anni fa.
Nonostante questa isola si configuri di piccola dimensione, possiede importanti endemismi floristici e faunistici che nel corso degli anni si sono riusciti a preservare grazie alla scarsa o addirittura assente presenza umana. Pertanto, Zannone diversamente dalle altre isole dell’Arcipelago, spesso frastagliate e brulle, è regolare e caratterizzata da una ricca vegetazione mediterranea, rigogliosa e ben conservata, diventando il luogo di sosta per migliaia di uccelli migratori93.
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Figura 26 Isola di Zannone
5) Zone Umide: uno spettacolo da preservare
A ridosso e parallelamente alla Duna litoranea si trova un ambiente umido e lagunare costituito da quattro laghi costieri in successione: il lago di Sabaudia o di Paola, il lago di Caprolace, il lago dei Monaci e il lago di Fogliano e da zone umide, che si allagano stagionalmente. I laghi insieme alle zone umide circostanti rappresentano il più importante ecosistema palustre d’Italia e si trasformano in un complesso territoriale denominato come:
93http://www.parcocirceo.it/pagina.php?id=34 (consultato il 27 luglio 2020).
94http://magazine.snav.it/lisola-di-zannone-nel-parco-naturale-del-circeo/ (consultato il 27
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“Zona Umida di interesse Internazionale” ai sensi della Convenzione di Ramsar (Iran 1971). Le lagune salmastre e le aree stagionalmente impaludate da acqua dolce del Parco Nazionale del Circeo diventano un ambiente idoneo per le varie esigenze di sosta, svernamento o nidificazione di numerosissime
specie dell’avifauna migratoria95.
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Figura 27 Lago di Fogliano