Meser Marco Polo La so lezenda
5. Sono giente di conplisiun molto alliegri e tuti si diletano vivere senpre in piaceri et in
sonare de tuti strumenti et chantare et prendere dilleto de tute lor persone. 6. Et àno per chostumo che chadauno forestiero che in chaxa loro voieno abitare i l’àno molto agratto e quello con grandisima leticia i receveno e forçasi de farge tuti piaceri i pono et chometeno alla moglie che ogni piacere faça al forestiero. 7. Et molti de loro se parteno di chaxa et vano nel contatto e llasa la moglie con el forestiero dela qualle el forestiero ne prende quel piacere ge dilleta e quella si força de farge tutti i apiaceri possibelle chome dal marito ge fi inposto, né mai torneria a chaxa fino el forestiero vi sta: e tense a grande onore quando el forestiero entra nele loro chaxe et dicono molto piacere ai dii loro el bon riceto fano a forestieri viadanti besognosi de ogni recreacione; et per tal chaxone ogni bene i multiplicha, i figiuoli et ogni sua cossa sono guardati da ogni pericollo. 8. I fruti dela tera creschono et abondantemente, tute chosse i sociedo con grandissima fellecità e bono augurio. 9. E però se ’l forestiero èt chaxone di tanto ben loro, beati quelli i pono recevere et fargi apiacere, non sollamente cosentirgie la moglie ma ogni alltra soa facultà possa || [238r] che tanto bene per questa delicione verso el forestiero i debeno sucedere. 10. Malgu Gran Chan, segnor de Tartaria a chui è sottoposto questa provincia de Camul, saputo questo nuovo chostume, despiacendoli molto, deliberòssi removerli de questa disonesta oppinione e feçe far a tuti quelli de quella provincia comandamento, sotto gravissima pena, alchuno de quella provincia non ardiseno albergar alchuno forestiero. 11. Intexo ch’ebeno i Camulli el despiacevolle a loro comandamento, tuti dolenti, convochati, insieme tutti i principalli dela provincia, preseno insieme consiglio de remediar a ttanto suo dano, dubiando i dii non se adiraseno con lloro se apiacere e bon receto i non fesseno a forestieri, e che i lloro beni non andaseno a ruina et in perdicione. 12. Delliberòno mandar al suo segnor Malgu solenissimi anbasatori con magni et belli doni per otegnire che tanto torto chon tanto suo dano et pericollo non i foseno fato et che le lemosene soe verso forestieri tanto grate ai suo’ dii non i foseno oviate, esendo quelle chaxone de tante suo prosperità et fellicisimi augurii. 13. Aparechiati i anbasiatori con i lloro magni et notabellissimi presenti, çonti alla presencia dil Gran Chane fono receuti liettamente, chome è di costuma a quelli portano le man piene, non dicho di segnori de queste nostre parte però che quelli sono molto allieni da questa opinione. 14. Odito ebe el Gran Chane l’anbasiata di Camuli anbasatori, con grande amiracione e rixa de tuti i auditori, avendosse sforçato el Gran Chane di cavarge dela mente
59
questa suo derissiva oppinione; ma quelli, stando senpre più costanti che bene alguno dai loro idii i non poteano sperare, se tanto despiacere i ardiscono fare a quelli contra i suo’ laudevelli comandamenti per oservaciun di qualli i beni loro senpre de tenpo in tenpo erano prosperati, i figiuoli loro e le cosse soe senpre da ogni pericollo guardate78 e che da quell’ora in avanti i aspetavano ruina e tenpestade nele cose soe, se la79 suma clemencia dela soa segnoria a questo suo emenente pericollo non provedesse, che ’l dicreto, tanto despiacevelle ai loro idii, non fosse revocato. 15. E prostatti ai piedi del signore, con grandissimi priegi, inploravano la rivocacione del deretto di lemosena specialle e che ’l padre et antecesori suo’ senpre in questi suo’ chostumi i aveano conservati et che, essendo suo’ fedelisimi servitori, el non volesse la ruina e desfaciun soa, però che la lemosena dele done loro versso i forestieri sopra ogni alltra lemosena era aceta ai dii e che, manchando quella, i cognosevano che la indegnacione dei dii vegneria sopra i lloro figuolli e beni con grandissima ruina dela provincia alla soa signoria tanto fedelle. 16. Alora el segnore, ridendo dela pacia de questa giente, dise: «Anbasiatori, siave fatta la gracia: andate e vivete segondo i costumi vostri, né vi dimentichate che le done vostre sia lemosenarie verso i viandanti e ben le choreçete che questo vostro comandamento tanto piacevolle ai dii le non preterischa, açò che i beni vostri da quelli siano multiplicati». 17. I anbasatori, aldito la gracia del segnore, con grandissima leticia referino infenite gracie a quello et, abuto brevilecii in anplisima forma dila concessa gracia, se ne retorno nela patria soa: et da tuti receuti con tanta leticia che niuna cossa più lieta i potevano, referendo infenite gracie ai loro idii, che aveano inspirato nel core del segnore, dela conçesa gracia façendo a quelli grandisimi sacrifici, e lle done sforcendosse essere molto più lemosenarie che prima e molto più che mai confortate dai mariti. 18. Et fina in questo çorno, questo diletevole costume in quella provincia se osserva et debe esser tal limosina molto piacevelle ai dii loro però che al mio iudicio in poche altre tere vidi più belle femene che in questa provincia e masime nela tera de Camul né più lemosenari |
Vb 41, Vl 41.
1. et chastele sotto a sì] e casteli soto dessi Vl. 2. parte si è el gran deserto] parte el gran dexerto Vl. 3. lingua de per sì] lingua da per ssi Vl.
et merchadanti] et a merchadanti Vl.
5. Sono giente di conplisiun] sono giente de conplession Vl. vivere senpre in piaceri] viver in piazere Vl.
6. loro voieno] loro voiono Vl.
con grandisima leticia] con grande letizia Vl.
forçasi de farge tuti piaceri] forzasi de fare tuti apiazeri Vl. piacere faça] piazer fazi Vl.
7. quel piacere ge] quel piazere li Vl.
si força de farge tutti i apiaceri possibelle chome dal marito ge] forzasse de fare tuti i apiazeri i è possibelle
78 guardate] con ‹da› aggiunto in interlinea. 79 soe se la] soe (in interlinea) loro (espunto) se la.
60 come per el marito i Vl.
e tense a grande onore] et tiensse a grande onore Vl. entra nele loro] entra in le lorVl.
ogni bene i] ogni bene li Vl.
et ogni suo cossa] et ogni altra suo cossa Vl.
8. I fruti dela tera creschon] i fruti della tera escono Vl. 9. sel forestiero et chaxone] sel forestiero he caxon Vl.
beati quelli i pono recevere et fargi apiacere non sollamente consentirgie] beati quelli i rezeveno et fage apiazere non sollamente consentirli Vl.
per questa delicione] per questa dezione Vl. 10. Malgu Gran Chan] Ma el Gran Chan Vl. delliberòssi removerli] delliberossi de muoverli Vl.
alchuno de quella provincia non ardiseno alberar alchuno forestiero] alchun de quello de quella provinzia non ardischono albergar alchuno forestiero Vl.
11. preseno insieme] presono insieme Vl. dubiando i dii] dubiando ai dij Vl.
bon receto i non fesseno] bon rezeto non fesseno Vl.
12. Delliberòno mandar al suo segnor] deliberono de mandar al segnor Vl. non i foseno oviate] non vi foseno oviate Vl.
chaxone de tante suo prosperità] cason de tanta sua prosperità Vl. 13. çonti alla presencia] zonti ale tere Vl.
è di costuma a quelli] he de costuma quelli Vl.
14. Odito ebe el Gran Chane l’anbasiata di] Odito che ebe el Gran Cane la inbassata del Vl. amiracione e rixa] amirazione et rize Vl.
avendosse sforçato] avendo sforzato Vl.
da ogni pericollo guardate e che da] da ogni perichollo guardati et da Vl. provedesse che ’l dicreto] provedexe che del zerto Vl.
15. inploravano la rivocacione] inploravano ala vochazione Vl. antecesori suo’ senpre in questi] antezessori suo senpre questi Vl. essendo suo’ fedelissimi servitori] essendo fedellissimi suo servidori Vl. e desfaciun soa] e desfazion sua Vl.
versso i forestieri] versso forestieri Vl.
16. dise: "Anbasiatori siave] disse ai anbassadori siave Vl. segondo i costumi vostri] secondo la costuma vostra Vl.
i beni vostri da quelli siano multiplichati] i beni vostri da chui siano moltiplicati Vl. 17. con grandissima leticia referino] con grandenissima letizia referì Vl.
cossa più lieta i potevano referendo infenite gracie] cossa piui lieta i potevano aver fato referendo infinite grazie Vl.
sacrefici e lle done sforcendosse] sacrifizi le done forzendossi Vl.
18. Et fina in questo çorno questo deletevole costume in quella] et in fina a questo zorno questo piazevolle costume et in quella Vl.
61
‹42›
[238v] 1. ‹G›iarçintalas è una provincia ch’è a’ lladi del deserto sopra dito fra maistro e tramontana et è granda per giornate XV et sotto la segnoria del Gran Can80. 2.
Àno citade et chastelli molte soto de si et abitano per la maçor parte idolatri, ma sòne molti che adorano Macometo.
Vb 42, Vl 42.
1. Giarçintalas] Giarzintallas Vl.
2. ma sòne molti che adorano] massime molti che adorano Vl.
62
‹43›
1. ‹A›le chonfine dela dita provincia, ver tramontana, è una montagna nela qualle è
vena de açalle et de andanico. 2. Et ecian in questa montagna se fano el pano salamandro; e denotovi che la salamandra non è animale chome se contano in questo nostro paexe né non è raxonevele la salamandra sia animal, però che l’animal à de 4 ellementi (çoè aiere, aqua, fogo e tera) sì che l’animal de chadauna specia à in si chaldo, umido, fredo e secho e però inposibele seria animal conposto de IIII° ellementi potesse viver in focho. 3. Ma
ricordomi ch’io fui in conpagnia con uno marchadante turcho homo al mio iudicio de bona condicione e veritevelle e real e bon marchadante, a chui largissima fede se pò dare, che nomea Cifficar , el qual ste’ per ani III per nome del Gran Chan in questo paexe a far
chavar salamandra et açale per la chorte soa; et ebe el governo de quella provincia el qual mi contò la salamandra farse in questo modo. 4. Dice che la salamandra se chava dela montagna chome se fa la vena del’açalle, la qual materia chavata la se fa molto batere e ronpere; e batutta e ben rotta, par reescha come filli de lana la qual lana se mete a sechare e dapoi secha si lla fa ben pestare in mortari de bronço. 5. Et dapoi ben pestà, si la fa lavare e tutta la tera si va nel fondo dil’aqua e lla lana (over filli a modo di lana) riman sopra a l’aqua, i qual filli si fano filare e dapo’ tesere: e fassene tovaie et altre pani. 6. E quando sono tesuti non sono bianchi ma pigliano la tovallia e metella nel focho e lasalla nel focho per bon spacio; et tratta del focho, diventa bianchissima: et questo che io ve dico dila tovaia ò visto con i ochi mei meterlla nel focho e diventare bianchissima. 7. El segnor Gran Chane mandò al papa una tovaia di sallamandra nela qualle è involto el sudario a Roma chome se dice.
Vb 43, Vl 43.
1. Ma ricordomi ch’io fui] a recordomi che fui Vl. Cifficar] Oificar Vl.
el qual stete per ani III per nome del Gran Chan in questo paexe] el qual ste per ani tre in quel paixe per nome del Gran Can Vl.
4. in mortari] in mortaro Vl.
5. la tera si va nel fondo] la tera si va in nel fondo Vl. i qual filli si fano] i qual fini so fano Vl.
fassene tovaie] fasse tovaie Vl.
6. ma pigliano la tovallia e metella] ma piano la tovaia et metono Vl.
lasalla nel focho per bon spacio] e lassala nel focho e lassala nel focho per bon spazio Vl. diventare bianchissima] ritornar bianchissima Vl.