6. La prevenzione del gioco d'azzardo
patologico: misure e iniziative
6.1. Misure di prevenzione del gioco
patologico
Per inquadrare le misure preventive attivate a livello nazi- onale ed internazionale, questo paragrafo illustra i principi e modelli preventivi adottati nell’ambito del contrasto al gioco d’azzardo patologico ed i fattori di vulnerabilità e re- silienza specifici in relazione al GAP.
6.1.1. Principi e modelli preventivi
La prevenzione è un’azione positiva svolta da vari agenti che prevede interventi a differenti livelli per ridurre i fat- tori di rischio e gli effetti negativi di condotte devianti, patologie o disturbi di differente origine (van der Stel e Voordewind 2001).
Tradizionalmente, gli interventi preventivi sono suddivisi in tre tipologie (Caplan 1964; Gordon 1983; 1987):
1. prevenzione primaria (o scelta informata o universale); 2. prevenzione secondaria (o protezione o selettiva); 3. prevenzione terziaria (o consulenza o specifica). Questa classificazione, nata in ambito medico, è stata spesso criticata poiché ritenuta poco adatta alla comples- sità dei fenomeni, tuttavia è tuttora largamente utilizzata in differenti ambiti (Santinello e Cenedese 2002) ed è stata adottata anche in riferimento al gioco d’azzardo patologi- co. In particolare, in base a tale classificazione, gli inter- venti di prevenzione possono essere raggruppati in (IPART Staff e Wales 2004; Dickson-Gillespie et al. 2008):
1. prevenzione primaria o “scelta informata” (“informed choice”): mira a rendere la popolazione consapevole dei rischi e delle potenziali conseguenze negative associate al gioco d’azzardo eccessivo. L’obiettivo è offrire ai cit- tadini e a categorie specifiche di soggetti (es. giovani, anziani, ecc.) informazioni utili a indirizzarsi verso un comportamento di gioco responsabile. Esempi di que- sto tipo di misure sono le campagne di consapevolezza dei rischi associati al gioco, le indicazioni sulle reali pro- babilità di vincita e le campagne informative sui servizi che possono offrire aiuto;
2. prevenzione secondaria o “protezione” (“protection”): mira a diminuire il danno potenziale per i giocatori a rischio e problematici senza incidere negativamente
sui giocatori ricreazionali109 prevenendo tuttavia che questi ultimi sviluppino una dipendenza. Esempi di tali interventi sono la formazione e la sensibilizzazione de- gli operatori di gioco, i programmi di auto-esclusione, le modificazioni ambientali e sugli apparecchi da gioco (AWP, VLT) al fine di contrastare le decisioni impulsive ed il gioco eccessivo, la pubblicizzazione dei servizi di assistenza e trattamento;
3. prevenzione terziaria o “consulenza” (“counselling”): si riferisce ai diversi tipi di trattamenti volti ad assistere le persone che stanno sviluppando o hanno sviluppato un problema nella gestione del gioco d’azzardo. Queste mi- sure comprendono, ad esempio, la terapia individuale o di gruppo, i gruppi di auto mutuo aiuto, la consulenza finanziaria e l’assistenza per la famiglia del giocatore. Le azioni volte a minimizzare gli effetti negativi del gioco d’azzardo patologico possono essere prese in esame non solo in relazione al livello di prevenzione su cui lavorano – e dunque al target cui si riferiscono – ma anche in una prospettiva più globale di salute pubblica (Korn, Gibbins, e Azmier 2003; Marshall 2009; Messerlian, Derevensky, e Gupta 2005). Questo punto di vista, oltre ad affrontare gli aspetti della prevenzione e del trattamento, presta atten- zione ai processi e alle attività che migliorano la qualità del- la vita e alle strategie adattive di coping (Dickson-Gillespie et al. 2008). Questa prospettiva permette di comprendere il complesso fenomeno del gioco d’azzardo su più piani. In particolare (Korn, Gibbins, e Azmier 2003):
• consente un’analisi dei costi e dei benefici ad esso connessi;
• coglie l’impatto economico e sociale di tale attività; • favorisce un dibattito allargato;
• permette di identificare strategie di interventi a più livelli. Secondo questo inquadramento, i principi guida che devo- no accompagnare il processo decisionale nel campo della politica socio-sanitaria sono tre:
1. garantire la prevenzione dei problemi connessi al gioco
d’azzardo, la quale si pone come priorità della comunità,
con un’adeguata ripartizione delle risorse fra interventi di prevenzione primaria, secondaria e terziaria;
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2. adottare un approccio interdisciplinare di promozione
alla salute in grado di costruire coesione sociale all’in-
terno della comunità, rispondendo alle esigenze dei gio- catori a rischio (o problematici) e dei loro familiari; 3. promuovere la responsabilità individuale e sociale per
le politiche e le scelte relative al gioco d’azzardo. Tali principi dettano gli obiettivi in tema di salute pubblica, le strategie di azione e gli standard di responsabilità pub- blica e mirano a (Korn, Gibbins, e Azmier 2003):
• prevenire problemi legati al gioco d’azzardo in individui e gruppi a rischio di dipendenza;
• promuovere atteggiamenti, comportamenti e politiche
consapevoli ed equilibrati rispetto al gioco e ai giocatori,
sia da parte dei singoli individui, sia da parte della comu- nità e dell’opinione pubblica in generale;
• proteggere i soggetti vulnerabili dai pericoli legati al gio- co d’azzardo eccessivo.
A fronte di tali obiettivi, i modelli principali di questo ap- proccio sono due:
• la “riduzione del danno” (Dickson-Gillespie, Derevensky, e Gupta 2002a; 2004a; 2004b; Dickson-Gillespie et al. 2008);
• il “gioco responsabile” (Blaszczynski et al. 2011). Di seguito sono poste a confronto le caratteristiche più rile- vanti dei due modelli (Tab. 41).
Tab. 41 Principali caratteristiche dei modelli di riduzione del danno e di gioco responsabile
Modello della riduzione del danno Modello del gioco responsabile
Target Principalmente i giovani Amministrazione, industria e giocatori
Obiettivo Identificare i fattori di rischio e promuovere la resilienza Promuovere il gioco responsabile
Responsabilità del giocatore Astinenza non richiesta Giocare d’azzardo sulla base di decisioni informate ed entro limiti ragionevoli
Responsabilità dell’industria Prevenire l’esposizione dei giovani all’ambiente del casinò
(e ai luoghi di gioco in genere, n.d.r.)
• Offrire informazioni sui prodotti di gioco
• Incoraggiare scommesse entro limiti ragionevoli
Responsabilità delle
amministrazioni Assumere un interesse attivo nel programma Identificare programmi di intervento efficaci e servizi di trattamento
Fonte: elaborazione Transcrime di Ariyabuddhiphongs (2013, 569)
Come illustra la tabella, mentre il modello di riduzione del danno ha come target principale i giovani giocatori e si pone l’obiettivo di identificare e ridurre i possibili fattori di rischio e di promuovere la resilienza – aspetti questi che saranno affrontati nel prossimo paragrafo – il modello del gioco responsabile si riferisce ad una vasta gamma di con- cetti applicati a questioni e politiche differenti, dal compor- tamento individuale ad aspetti di salute pubblica. Esso mira ad un coinvolgimento ampio di attori al fine di incoraggiare un gioco responsabile e offrire programmi di intervento e servizi di trattamento (Dickson-Gillespie et al. 2008)110.