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Gli ortofrutticoli

Nel documento Rapporto 2008 (.pdf 3.1mb) (pagine 102-113)

Frutta. Le gelate tardive presentatesi nella primavera avanzata hanno se-riamente compromesso la produzione frutticola in alcune zone dell’Emilia. Le drupacee hanno risentito in modo particolare dell’andamento climatico: in provincia di Modena gli albicocchi sono stati colpiti dalle gelate nel momento dell’allegagione, e fenomeni di necrosi sono stati riscontrati su pesco e nettari-ne. Analoga ripercussione negativa è stata registrata sui ciliegi, con elevate percentuali di fiori necrotizzati. Sulle ciliegie hanno inciso pesantemente an-che le avversità climatian-che del mese di maggio, an-che soprattutto sulle varietà precoci hanno indotto fenomeni di fessurazione dei frutti e spaccature per via dell’eccessiva esposizione all’acqua piovana, e conseguenti infezioni da moni-lia nelle fasi di pre-raccolta. Le gelate hanno avuto ripercussioni minori sulle zone collinari della Romagna, mentre gli areali di pianura (in particolare la provincia di Ravenna) hanno risentito maggiormente dei ritorni di freddo. I fe-nomeni di piovosità eccezionale dei mesi di maggio e giugno hanno determi-nato, per le pesche dell’areale romagnolo, un inizio di campagna all’insegna della scarsa conservabilità del prodotto precoce e di qualità organolettica non ottimale (grado zuccherino piuttosto basso). Le produzioni tardive hanno inve-ce mostrato caratteristiche organolettiche migliori e buona serbevolezza.

Anche per le pomacee l’andamento climatico ha pesantemente inciso sul risultato produttivo stagionale: il comparto pericolo ha subito una riduzione delle quantità prodotte per effetto del manifestarsi di temperature particolar-mente basse in fase di fioritura, tanto da determinare l’annerimento dell’ovaio di buona parte dei fiori e fenomeni eccezionali di cascola e da inficiare il risul-tato produttivo delle cultivar più importanti (i danni più ingenti sono stati rile-vati sui fiori delle fasce più basse di Conference e William, sulla quale si sono aggiunti problemi di rugginosità che hanno impedito di soddisfare il mercato del consumo fresco). Il livello qualitativo ottenuto è stato comunque soddisfa-cente, consentendo di ottenere buoni risultati in termini di pezzature e contenu-to zuccherino.

Merita infine un cenno la produzione olivicola regionale: la performance

del comparto è stata depressa, sotto il profilo quantitativo, dalla siccità prolun-gata, che a fronte di una primavera favorevole (il rifornimento idrico alle pian-te duranpian-te i mesi primaverili ha ridotto la cascola fisiologica), ha stressato le piante, riducendone il potenziale produttivo ma conducendo all’ottenimento di un prodotto di ottima qualità. Sotto il profilo fitopatologico, la siccità ha an-nullato gli attacchi della mosca dell’olivo, e di media entità è risultata la casco-la delle olive verdi in settembre, provocata dalcasco-la generazione carpofaga delcasco-la tignola dell’olivo.

Sotto il profilo produttivo (tabella 4.1), il comparto ha fatto registrare lievi riduzioni degli investimenti superficiali in produzione, che per la maggior par-te dei fruttiferi si sono accompagnati a deboli riduzioni di rese e ad una conse-guente flessione del risultato produttivo. Per le pomacee, a fronte di una buona performance del comparto melicolo (che ha risposto al protrarsi della contra-zione delle superfici -3,5% nel 2008 - con un incremento delle rese, riducendo la flessione del dato produttivo a -1,4% rispetto al 2007), la pericoltura ha sofferto per l’effetto del clima, soprattutto in fase di allegagione), che ha ridot-to le rese ettariali e appesantiridot-to la performance produttiva (-9,7%), già peggio-rata dalla riduzione delle superfici in produzione (-1,9%), fenomeno che negli ultimi anni ha condotto alla perdita di circa 2000 ha di pereti in regione. Ana-logo andamento, sia per gli investimenti superficiali che per rese e produzioni, è stato registrato tra le drupacee: sulle pesche e le nettarine hanno influito sia le sensibili contrazioni delle superfici (rispettivamente, -2,2% e -0,3%), sia le riduzioni delle rese (condizionate dagli eventi atmosferici); pur non marcate, le flessioni hanno condotto ad un risultato produttivo negativo rispetto al 2007 (-3,6% per le pesche e -0,9% per le nettarine). Susine e albicocche, colpite dalle gelate tardive primaverili, a fronte di ridotte contrazioni delle superfici in produzione, hanno fatto registrare marcate diminuzioni della produzione rac-colta (susine:-5,5%; albicocche: -8,7%); le ciliegie sono la coltura arborea che ha maggiormente risentito dell’andamento climatico, mostrando il dimezza-mento delle rese ettariali e il crollo della performance quantitativa (-46,6%).

Actinidia e loto si sono contraddistinti, insieme all’olivo, per il risultato posi-tivo conseguito sotto il profilo quantitaposi-tivo: olivo e actinidia hanno potuto gio-varsi sia di un risultato positivo in termini di incremento degli investimenti su-perficiali (rispettivamente, +3,9% e +0,8%), sia di una performance migliorata nelle rese ettariali, arrivando ad un soddisfacente risultato quantitativo (+6% e +13%); il loto ha compensato la contrazione delle superfici investite (-4,2%) con un buon incremento delle rese, riuscendo a migliorare il risultato quantita-tivo del 2007 (+2,6%).

Ortaggi. L’andamento meteorologico ha influenzato in modo significativo la performance del comparto, in quanto le abbondanti piogge estive hanno

Tabella 4.1 - Superfici e produzioni delle principali colture arboree da frutta in Emilia-Romagna

2007 2008 Variazione % 2008/07

Superficie (ha)

Produzione raccolta

Superficie (ha)

Produzione raccolta Coltivazioni

totale* in

produz. (100 kg) totale* In

produz. (100 kg)

sup.

totale*

sup. in produz.

prod.

raccolta

Melo 6.118 5.444 1.572.909 6.124 5.253 1.550.140 0,1 -3,5 -1,4 Pero 25.584 22.974 5.762.454 25.611 22.532 5.204.295 0,1 -1,9 -9,7 Pesco 11.594 10.131 2.174.524 11.454 9.909 2.096.025 -1,2 -2,2 -3,6 Nettarine 15.223 13.232 2.732.120 15.181 13.187 2.706.490 -0,3 -0,3 -0,9 Susino 5.064 4.121 616.598 5.065 4.152 582.928 0,0 0,8 -5,5 Albicocco 4.826 4.226 585.631 4.853 4.271 534.619 0,6 1,1 -8,7 Ciliegio 1.979 1.780 120.976 2.011 1.787 64.583 1,6 0,4 -46,6 Actinidia 3.486 2.789 517.551 3.499 2.810 584.878 0,4 0,8 13,0 Olivo 3.176 2.392 46.735 3.281 2.485 49.539 3,3 3,9 6,0 Loto 1.150 1.084 154.733 n.d. 1.038 158.764 n.d. -4,2 2,6 TOTALE 78.200 68.173 14.284.231 77.079 67.424 13.532.261 -1,43 -1,10 -5,26

*Istat - Coltivazioni 2007 e 2008 Regione Emilia-Romagna.

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Direzione Generale Agricoltura.

IL SISTEMA AGRO-ALIMENTARE DELL’EMILIA-ROMAGNA. RAPPORTO 20

contribuito ad incrementare, su alcune colture (meloni e cocomeri), la pressio-ne delle malattie fungipressio-ne e ad inficiare la qualità dei prodotti ottenuti (fragole).

Per quanto riguarda il pomodoro da industria, gli agenti atmosferici dell’annata hanno provocato problemi alle coltivazioni, abbattendosi con piogge record in maggio e giugno sulle produzioni nei campi, ed incrementan-do il rischio di asfissie radicali, marciumi e attacchi di malattie batteriche e fungine. Tra le orticole, non ha particolarmente risentito delle condizioni me-teorologiche la produzione pataticola, che ha sfruttato l’abbondanza di acqua senza ripercussioni fitopatologiche. Gli attacchi di tignola, pur presenti, si so-no mantenuti a livelli inferiori rispetto al 2007, anche per la maggior coso-no- cono-scenza del problema da parte degli agricoltori.

Sotto il profilo quantitativo (tabella 4.2) la performance delle principali or-ticole è stata inferiore rispetto al 2007. Le riduzioni delle superfici investite hanno interessato in modo significativo patate (-9,6%), cocomeri (-5,2%) e meloni (-7,5%); per quanto riguarda le patate, la contrazione, presumibilmente indotta dalla maggiore appetibilità di altre colture (frumento, mais) è stata ac-compagnata da una riduzione sensibile delle rese, conducendo ad un risultato produttivo fortemente negativo (-12,4%). Cocomeri e meloni hanno risentito in modo particolare delle condizioni climatiche tardo primaverili (che hanno ostacolato l’impollinazione e l’allegagione, ed hanno generato problemi fito-sanitari), e hanno messo in evidenza un andamento flettente delle rese ettariali, ottenendo una drastica riduzione delle quantità prodotte (cocomeri: -18,1%;

meloni: -30,3%). Nel caso dei meloni, si sottolinea che laddove protetta dai tunnel, la coltura ha risentito solo in modo parziale delle avversità climatiche della tarda primavera, facendo registrare soltanto arresti di vegetazione.

Sotto il profilo quantitativo buona è la performance di fragole e cipolle: le prime, per le quali la tendenza alla marcata riduzione degli investimenti super-ficiali ha segnato una battuta di arresto (-0,2%), hanno fatto registrare un in-cremento nelle rese, che ha contribuito al risultato positivo della produzione (+2,5%). Le cipolle si sono giovate del contemporaneo incremento delle rese e delle superfici investite (+14,4%), e rappresentano l’orticola migliore, sotto il profilo produttivo, per l’anno 2008 (+28,9%).

Il pomodoro da industria ha fortemente risentito dell’azione combinata di agenti atmosferici e patogeni: la peronospora ha attaccato in modo consi-stente le produzioni e il regime pluviometrico eccezionale ha ostacolato l’adeguata difesa sanitaria e provocato (soprattutto nell’areale ferrarese) ri-stagni protrattisi per lungo tempo. Gli eventi atmosferici eccezionali hanno fatto parlare concretamente di calamità naturale, e sul pomodoro hanno pro-vocato danni ingenti, sia per il prodotto precoce (con riduzioni di rese pari a -50%), che per il prodotto tardivo, sul quale le condizioni meteorologiche

Tabella 4.2 - Superfici e produzioni di ortaggi e legumi freschi in Emilia-Romagna (Continua)

2007 2008 Var. % 2008/2007

superfici (ha)

produzioni raccolte (100 kg)

superfici (ha)

produzioni raccolte

(100 kg) colt. in piena aria colt. in serra in piena in serra in piena in serra in piena in serra in piena in serra

Coltivazioni

aria aria aria aria sup. prod. sup. prod.

Aglio e scalogno 414,0 - 44.377 - 292,0 - 30.258 - -29,5 -31,8 - - Asparago 846,0 13,0 56.117 1.300 848,0 13,2 54.165 1.320 0,2 -3,5 1,5 1,5

Basilico - 41,8 - 8.830 - 42,8 - 8.430 - - 2,4 -4,5

Bietola 52,0 27,2 14.080 11.305 50,0 28,0 13.580 11.495 -3,8 -3,6 2,9 1,7

Carciofo 193,0 - 7.178 - 205,0 - 8.030 - 6,2 11,9 - -

Carota 2.513,0 - 1.378.900 - 2.520,0 - 1.457.830 - 0,3 5,7 - - Cavolfiore 156,0 - 45.670 - 151,0 - 47.516 - -3,2 4,0 - - Cavolo cappuccio 95,0 - 30.070 - 96,0 - 33.440 - 1,1 11,2 - -

Cavolo verza 55,0 - 18.550 - 59,0 - 19.140 - 7,3 3,2 - -

Cetriolo da mensa 55,0 78,6 20.880 54.374 50,0 75,7 17.240 52.246 -9,1 -17,4 -3,8 -3,9 Cipolla 2.995,0 - 1.055.826 - 3.427,0 - 1.360.964 - 14,4 28,9 - - Cocomero 1.535,0 27,3 672.692 11.590 1.455,0 37,3 550.890 11.615 -5,2 -18,1 36,7 0,2 Fagiolo - Fagiolino 4.402,0 20,6 412.036 6.109 4.136,0 24,7 377.718 6.834 -6,0 -8,3 20,0 11,9 Fava per legume fresco 31,0 - 1.145 - 37,0 - 1.450 - 19,4 26,6 - - Finocchio 200,0 1,0 52.690 200 201,0 1,0 52.220 500 0,5 -0,9 0,0 150,0 Fragola 594,0 194,3 150.290 57.877 593,0 197,6 154.001 58.909 -0,2 2,5 1,7 1,8 Indivia 288,0 52,2 98.774 15.985 273,0 50,0 98.660 15.900 -5,2 -0,1 -4,2 -0,5 Lattuga 1.388,0 164,5 431.261 51.906 1.379,0 162,7 433.900 51.060 -0,6 0,6 -1,1 -1,6 Melanzana 92,0 41,6 36.360 19.569 89,0 40,9 36.975 18.140 -3,3 1,7 -1,8 -7,3

IL SISTEMA AGRO-ALIMENTARE DELL’EMILIA-ROMAGNA. RAPPORTO 2008

Tabella 4.2 - Continua

2007 2008 Var. % 2008/2007

superfici (ha)

produzioni raccolte (100 kg)

superfici (ha)

produzioni raccolte

(100 kg) colt. in piena aria colt. in serra in piena in serra in piena in serra in piena in serra in piena in serra

Coltivazioni

aria aria aria aria sup. prod. sup. prod.

Melone 1.613,0 344,2 476.450 104.649 1.492,0 341,4 331.920 57.556 -7,5 -30,3 -0,8 -45,0 Patata comune 7.716,0 - 2.561.679 - 6.972,0 - 2.244.830 - -9,6 -12,4 - - Peperone 59,0 28,4 19.510 14.134 51,0 28,0 16.545 14.920 -13,6 -15,2 -1,5 5,6 Pisello fresco 4.023,0 - 279.678 - 4.482,0 - 281.722 - 11,4 0,7 - - Pomodoro 540,0 86,7 252.620 63.480 280,0 106,6 156.567 73.690 -48,1 -38,0 22,9 16,1 Pomodoro da industria 22.310,0 - 14.629.363 - 23.375,0 - 14.694.404 - 4,8 0,4 - - Prezzemolo 18,0 9,5 4.320 3.203 15,0 9,7 3.525 3.153 -16,7 -18,4 2,1 -1,6 Radicchio 943,0 14,2 155.638 5.123 945,0 15,5 172.257 5.560 0,2 10,7 9,2 8,5 Ravanello 35,0 26,0 10.325 16.000 28,0 28,0 7.700 17.200 -20,0 -25,4 7,7 7,5 Sedano 118,0 6,1 63.250 3.370 106,0 6,6 57.500 3.560 -10,2 -9,1 8,2 5,6 Spinacio 752,0 3,0 135.152 540 749,0 0,0 135.828 0 -0,4 0,5 -100,0 -100,0

Valeriana - 15,3 - 2.980 - 15,8 - 3.080 - - 3,3 3,4

Zucche e zucchine 1.164,0 73,3 289.340 29.790 1.168,0 75,1 306.223 30.656 0,3 5,8 2,4 2,9 Altre in serra - 40,0 - 12.400 - 38,0 - 12.400 - - -5,0 0,0

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Direzione Generale Agricoltura.

4. LE PRODUZIONI VEGETALI

105

hanno inciso determinando scalarità di maturazione, ingenti scarti in campa-gna e lo slittamento delle fasi di lavorazione agricola e industriale. Gli am-manchi produttivi sono stati in parte compensati da una buona chiusura della campagna, risollevatasi nelle fasi finali. Sotto il profilo produttivo, dunque, a fronte di un valore pressoché stabile delle quantità prodotte (+0,4% grazie al recupero nelle fasi finali della campagna), si registra un buon incremento degli investimenti superficiali (+4,8%), dati inizialmente flettenti per via della mag-giore appetibilità di altre colture e per l’applicazione del disaccoppiamento parziale degli aiuti (previsto dall’OCM) ma poi sospinti dal buon accordo con-seguito per il 2008 tra produzione e industria.

Analizzando la situazione di mercato del comparto ortofrutticolo (tabella 4.3) si può riscontrare una marcata differenza tra le performance di prezzo dei fruttiferi (generalmente positive) e quelle degli ortaggi (spesso negative).

L’analisi della situazione di mercato dell’anno 2008 mette in evidenza, per le pomacee, uno scenario sostanzialmente positivo, soprattutto per le quota-zioni spuntate dai prodotti, che per effetto degli standard qualitativi conseguiti non hanno trovato difficoltà nella collocazione sul mercato. Le mele si sono giovate di una campagna regolare e del calo dell’offerta nazionale, che ha de-terminato un incremento delle quotazioni del prodotto e una buona performan-ce in termini di PLV (+7%); per quanto riguarda il comparto pericolo, le quo-tazioni si sono attestate su livelli superiori rispetto a quelli della scorsa stagio-ne (anche per effetto della scarsità di prodotto sui mercati), facendo registrare un buon risultato economico (PLV: +6,4%). Il prodotto sfuso, di piccolo cali-bro o difettato ha trovato migliore collocamento sul mercato, mentre le pere ben selezionate sono state offerte in quantità limitata per via di una domanda poco dinamica. Si deve sottolineare, tuttavia, che in alcuni casi, la presenza di prodotto destagionalizzato a basso prezzo, proveniente da Paesi extra-europei, ha creato problemi di speculazione e determinato rimanenze nei magazzini.

Per le drupacee, a fronte di un incremento di quotazioni che ha compensato le contrazioni produttive di pesche, nettarine e albicocche (facendo registrare per ciascuna delle colture un buon risultato in termini di PLV: +14,8%;

+17,9%; +5%), si deve sottolineare il crollo delle ciliegie, penalizzate dagli eventi climatici. La concentrazione elevata di acqua nei frutti (dovuta alle in-genti precipitazioni) ha influito sul profilo qualitativo delle ciliegie, risultato non ottimale, ed ha creato qualche difficoltà in termini di collocazione sul mercato per via dell’esigenza di rispettare tempi rapidi di smaltimento.

L’effetto combinato del collasso produttivo e della flessione delle quotazioni per la mediocre qualità del prodotto hanno fortemente condizionato la perfor-mance economica delle ciliegie (PLV: -49%). I buoni prezzi spuntati dalle su-sine in fase di commercializzazione hanno compensato il calo produttivo

Tabella 4.3 - Prezzi di alcuni prodotti ortofrutticoli rilevati in Emilia-Romagna

Produzioni 2007

€/Kg

2008

€/Kg

Var. % 2008/07

Produzioni 2007 €/Kg 2008 €/Kg Var. % 2008/07

Pesche a pasta gialla, precoci 0,44 0,54 23,3 Albicocche: 0,70 0,81 15,0

a pasta gialla, medie 0,38 0,59 53,9 Susine: Stanley 0,41 0,37 -9,8

a pasta gialla, tardive 0,48 0,57 19,4 President 0,40 0,44 10,0

Nettarine: precoci 0,48 0,58 20,4 Gruppo Black 0,63 0,73 15,9

medie 0,37 0,59 59,5 Ciliegie: 2,20 2,10 -4,5

tardive 0,41 0,53 28,3

Pere: William 0,37 0,40 8,1 Actinidia: 0,55 0,58 5,5

Max Red Bartlett 0,41 0,46 12,2

Abate Fétel 0,49 0,73 49,0 Meloni: 0,35 0,28 -20,0

Conference 0,48 0,60 25,0 Cocomeri: 0,13 0,16 19,2

Decana del Comizio 0,54 0,71 30,6 Fragole: in cestini 1,30 1,30 0,0

Mele: gruppo Gala 0,37 0,41 10,8

Delicious Rosse 0,33 0,41 24,2 Cipolle: Bianca 0,20 n.d. n.d.

Golden Delicious 0,34 0,39 14,7 Dorata 0,20 n.d. n.d.

Imperatore 0,23 0,21 -8,7 Patate: in natura 0,24 0,18 -25,0

Fonte: Camere di Commercio dell'Emilia-Romagna.

Fonte: Per albicocche, ciliegie, actinidia, meloni, cocomeri, fragole e patate 2007 e 2008, Regione Emilia-Romagna - Direzione Generale Agri-coltura.

4. LE PRODUZIONI VEGETALI

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attestando il contributo alla PLV regionale sui valori del 2007.

Loto e actinidia, che hanno beneficiato di un significativo incremento delle quotazioni, hanno chiuso l’annata agraria con un ottimo apporto alla redditivi-tà del comparto delle produzioni vegetali (loto: +17,3%; actinidia: +19,2%).

Per quanto riguarda le orticole, a fronte di un risultato soddisfacente per le fragole (che pur influenzate dall’immissione sul mercato di prodotti coltivati negli areali produttivi precoci, sono riuscite a spuntare prezzi mantenutisi sul livello dello scorso anno) e per i cocomeri (il cui recupero in fase di commer-cializzazione - +19,2% - ha ridotto l’impatto della forte contrazione produttiva limitando le perdite in termini di ricavo complessivo: -2,4%), la maggior parte delle altre produzioni ha scontato gli effetti dei fattori meteorologici e di mer-cato, facendo registrare contrazioni nell’apporto alla PLV regionale. Le preci-pitazioni persistenti del periodo primaverile hanno inficiato la qualità di melo-ni e cipolle, contraendo fortemente i prezzi corrisposti ai prodotti (-20% e -31,8%) e determinando un bilancio negativo in termini di apporto alla PLV (meloni: -44,3%; cipolle: -12,1%). Il comparto pataticolo, dopo due anni con-secutivi di rialzi, ha subito un ridimensionamento rilevante delle quotazioni (-25%), che aggiungendosi al crollo della performance produttiva sono re-sponsabili del forte decremento del reddito complessivo della coltura (-34,3%).

Decisamente positiva è stata, al contrario, la performance del pomodoro da industria: in fase di ritiro il prodotto non ha avuto problemi e la situazione ge-nerale di mercato (caratterizzata da cali produttivi su scala internazionale) ha posto le premesse per un buon equilibrio tra domanda e offerta e per una sem-plificazione delle contrattazioni future tra le parti. Anche il risultato conseguito dalle produzioni in termini di gradi brix è stato soddisfacente, permettendo co-sì di ottenere un maggior prezzo di vendita rispetto a quanto stipulato a con-tratto. Al buon risultato di mercato si devono infine sommare gli aiuti derivanti dal premio accoppiato e il premio disaccoppiato per gli aventi diritto.

L’incremento complessivo delle quotazioni (+35,1%) ha contribuito fortemen-te al conseguimento di un’ottima performance di redditività del comparto (+35,7%).

E’ inevitabile sottolineare che, a fronte di andamenti di mercato anche sod-disfacenti, la maggiore criticità rimane il costante rialzo del costo dei mezzi di produzione. Le produzioni orticole, infatti, sono quelle che maggiormente hanno accusato tale rincaro, di fronte al quale il comparto è chiamato a rispon-dere con il potenziamento di alcuni elementi cardine: orientamento al mercato, innovazione, professionalità, adozione della filiera corta, definizione di accor-di vantaggiosi (per l’intera filiera) con la GDO.

Il quadro politico ed economico in cui si inserisce la produzione

ortofrutti-cola regionale risulta, per il 2008, caratterizzato in maniera preminente dall’ingresso in vigore delle misure previste dall’OCM per i prodotti destinati a trasformazione. Ha trovato applicazione il regime di aiuti disaccoppiati per gli ortofrutticoli, da inserire nel regime di premio unico erogato con modalità definite dai singoli Stati membri, così come sono state applicate le disposizioni concernenti gli aiuti accoppiati per prodotti da trasformare.

Il bilancio dell’applicazione delle disposizioni della nuova OCM ben si co-niuga con il risultato conseguito dal pomodoro da industria. Il buon livello del-la domanda interna ed internazionale e del-la riduzione delle scorte dei magazzini dell’industria di trasformazione hanno costituito una premessa favorevole ai fini del raggiungimento dell’accordo interprofessionale, siglato tra produttori e trasformatori, per la definizione degli obiettivi produttivi della campagna 2008 e dei livelli dei prezzi da corrispondere al pomodoro da industria (79,50 eu-ro/ton). Il prezzo spuntato in sede di accordo ha rappresentato una retribuzione soddisfacente, in grado di consentire il recupero del reddito agricolo già pesan-temente eroso dall’aumento dei costi dei mezzi di produzione; le performance quantitative e qualitative finali, insieme agli aiuti disaccoppiati e a quelli ac-coppiati (sulle superfici), hanno permesso di chiudere l’annata con un bilancio decisamente positivo.

Analizzando dunque il quadro che emerge dall’annata agraria 2008, si pos-sono intravedere prospettive di crescita del comparto, anche alla luce dei buoni risultati ottenuti dalla riforma ad un anno dalla sua applicazione, introdotta in maniera morbida ed applicata con il disaccoppiamento parziale (che diverrà totale tra due campagne produttive). La congiuntura favorevole impone al ta-volo dell’interprofessione una spinta ulteriore, verso politiche e strumenti che tutelino la filiera italiana e gli sbocchi commerciali del prodotto nazionale, e che consolidino la collaborazione tra produzione e industria.

Il comparto ortofrutticolo è stato interessato da una forte mobilitazione contro la proposta dell’Unione Europea di abolire le norme di commercializ-zazione di 26 produzioni ortofrutticole fresche, mantenendo tuttavia inalterate le disposizioni per i prodotti ortofrutticoli che rappresentano il 75% del valore degli scambi commerciali nell’Unione Europea (tra questi: mele, kiwi, pesche e nettarine, pere, fragole, pomodori). L’idea della Commissione di modificare i parametri qualitativi delle derrate commercializzate ha messo in discussione l’iter di normalizzazione comunitaria che disponeva precise istruzioni in meri-to ai parametri qualitativi e alle indicazioni di origine dei prodotti, governando gli scambi commerciali in fase di importazione ed esportazione e garantendo trasparenza e sicurezza, oltre che omogeneità ed oggettività dei prodotti per una loro migliore caratterizzazione sotto il profilo estetico ed organolettico. A garanzia delle produzioni ancora “normate” interverrà semplicemente

un’etichettatura, che permetterà la distinzione tra prodotto extra, di I o II cate-goria da prodotti privi di normazione, identificati semplicemente come “pro-dotti destinati alla trasformazione” o attraverso altre diciture similari.

L’indirizzo adottato non solo scardina il principio dell’obiettività e della trsparenza (sia per criteri organolettici che per valutazioni economiche), ma a-limenta il rischio di una proliferazione normativa da parte degli Stati membri del tutto contraria alla semplificazione e all’ottica del mercato unico. Sempre nell’ambito delle misure politico-economiche del settore, si cita l’avvio nel 2008 della domanda unica, per i produttori frutticoli, per i titoli Pac.

Nel novero degli eventi che hanno caratterizzato il comparto delle produ-zioni vegetali regionali (ed in particolare quelle ortofrutticole) nell’anno 2008 si inserisce il Congresso mondiale IFOAM, tenutosi in giugno a Modena. Il comparto delle produzioni biologiche, che ha fatto registrare andamento posi-tivo nell’annata agraria trascorsa soprattutto in termini di incremento del nu-mero delle industrie di trasformazione, rappresenta un’importante sezione nell’agricoltura regionale. Le tematiche ad esso associate (aspetti ecologici, biodiversità, politiche internazionali, sicurezza) rappresentano, da sempre, un nodo focale nella gestione dell’interazione e della coesistenza tra questa tipo-logia di prodotti e le colture geneticamente modificate. Le pratiche colturali biologiche sembrano fornire, in vista degli scenari futuri che si prospettano, alcuni spunti di riflessione interessanti, sia per il loro bilancio energetico, sia per gli apporti positivi alla biodiversità, sia per il miglioramento varietale. Si parla, infatti, di breeding partecipativo per indicare una pratica naturale di se-lezione dei semi, che basa la tecnica di miglioramento sull’osservazione del comportamento delle piante nell’ambiente, prescindendo dal ricorso agli orga-nismi geneticamente modificati. In materia di Ogm, la Regione Emilia-Romagna ha partecipato nel 2008 al Comitato interministeriale che ha definito i protocolli per la sperimentazione degli Ogm per nove specie vegetali.

In tema di miglioramento varietale, merita menzione il progetto di breeding avviato dal Crpv, sia per ovviare al problema dei brevetti in frutticoltura che per assecondare l’esigenza di sfruttare e mantenere nuovi mercati. Il progetto mira all’ottenimento di gamme varietali di elevato livello qualitativo (soprat-tutto per pesche, albicocche e nettarine), in grado di consentire l’affrancamento dai brevetti e la valorizzazione delle produzioni, che si giove-rebbero di un’analisi genomica volta ad identificare le migliori caratteristiche di adattamento e di risposta alle nuove istanze dei consumatori.

Tra le novità che hanno interessato il comparto ortofrutticolo si inserisce il

Tra le novità che hanno interessato il comparto ortofrutticolo si inserisce il

Nel documento Rapporto 2008 (.pdf 3.1mb) (pagine 102-113)