La performance del comparto ha risentito, in alcuni casi anche marcata-mente, delle peculiarità dell’andamento climatico. Per quanto riguarda la bar-babietola, l’insorgere di fenomeni siccitosi durante l’estate ha bloccato il pas-saggio dello zucchero dalla foglia alle radici delle bietole, deprimendone il grado polarimetrico. Il clima si è rivelato anche particolarmente favorevole per l’azione dei patogeni: attacchi di cercospora e nottue defogliatrici hanno ulte-riormente contribuito ad inficiare la qualità del prodotto. Fortunatamente, le
condizioni meteorologiche buone in fase di raccolta hanno consentito il pro-lungamento dei tempi di conferimento.
L’analisi dell’andamento produttivo del comparto delle colture industriali (tabella 4.8) mette in evidenza un trend analogo per quasi tutte le produzioni, con marcate riduzioni degli investimenti superficiali e buone rese per superfi-cie unitaria.
Per la barbabietola, la contrazione delle superfici si è attestata nel 2008 sul 16,6%; il calo si può considerare (insieme alla chiusura dello zuccherificio di Pontelagoscuro) l’ultimo assestamento che il comparto ha subito in regione per effetto della ristrutturazione indotta dalla riforma dell’OCM zucchero. A fronte della contrazione di superfici, la resa in radici per ettaro è stata decisa-mente buona (+35% circa rispetto allo scorso anno), ed ha in parte contribuito a rendere meno negativa la performance produttiva della coltura (-11,5%). Al contrario, la performance qualitativa è risultata peggiore rispetto a quella del 2007 (15,45° gradi polarimetrici a fronte dei 16,76° dello scorso anno).
La soia ha mostrato un andamento dei parametri che condizionano il risul-tato quantitativo analogo a quello della barbabietola: la coltura ha subito una notevole riduzione delle superfici investite (-28,7%), ma l’incremento delle re-se ettariali ha contribuito significativamente a risollevare la performance quan-titativa e a limitarne la flessione rispetto al 2007 (-3,2%). Per quanto riguarda il girasole, la coltura ha visto una marcata riduzione delle superfici investite (-25,9%) e ha scontato la scarsa rimanenza di superfici rimaste libere per le semine primaverili per via dei consistenti investimenti a cereali
autunno-Tabella 4.8 - Superfici e produzioni di barbabietola da zucchero, semi oleosi e canapa in E-milia-Romagna
Superficie (ha)
Rese unitarie (100 kg/ha)
Produzione raccolta (100 kg)
*Dati 2008 ufficiosi dalle associazioni.
**Istat - Coltivazioni 2007 e 2008 Regione Emilia-Romagna.
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Direzione Generale Agricoltura.
vernini (sospinti dalle quotazioni di mercato). La resa unitaria, per quanto mi-gliorata rispetto al 2007 (+4%), non è riuscita a contrastare la perdita quantita-tiva (-15%).
Tra le produzioni industriali, andamento fortemente positivo è stato mani-festato dalla colza: la coltura ha visto aumentare di 1,5 volte la superficie inve-stita (+176%), e l’aumento concomitante delle rese (+3% rispetto al 2007), ha condotto ad un risultato produttivo numericamente eccellente (+203,4%).
Il risultato economico del comparto mette in evidenza una contrazione del-la redditività pressoché generalizzata per le principali colture, che si riflette nella performance globale della redditività delle colture industriali (-19,4%).
Le quotazioni spuntate dalla barbabietola (3,80 €/ton) hanno risentito del calo del grado polarimetrico, e pur ricomprendendo gli aiuti, il Premio Qualità e il compenso per la rinuncia alle polpe, sono risultati in flessione rispetto al 2007 (-11,2%) e hanno contribuito al calo della PLV (-21,4%). Soia e girasole han-no subito anch’essi riduzioni delle quotazioni, più contenute per la prima (-6%) e più marcate per il secondo (-24,6%), e hanno fatto registrare una con-seguente riduzione del valore delle produzioni (-9,1% per la soia, -36% per il girasole). Un’analisi più accurata mostra però che entrambe le colture hanno fatto registrare buoni livelli di valori produttivi unitari (PLV/ha), ed hanno an-cora buone potenzialità. Per la soia si ricorda infatti l’applicazione, anche per l’anno 2008, dell’accordo quadro per i semi oleosi ad uso energetico; per il gi-rasole, si afferma che la coltura è ancora appetibile sia per l’aumento della domanda mondiale, sia in virtù dell’entrata a pieno regime delle disposizioni sui certificati verdi contenute nella Finanziaria 2008. Per quanto riguarda, infi-ne, il colza, il buon risultato conseguito nel 2008 lo reintroduce nel novero del-le colture con buone prospettive per l’impiego a fini bioenergetici.
Il comparto delle colture industriali è stato oggetto, nel 2008, di iniziative di notevole interesse. Nell’ambito del “Programma di azione regionale” in-quadrato all’interno del Piano nazionale di azione per la ristrutturazione del settore bieticolo-saccarifero, sono stati destinati fondi ai bieticoltori che hanno abbandonato o ridotto la produzione. Il programma ha previsto lo stanziamen-to di finanziamenti volti all’avviamenstanziamen-to di coltivazioni alternative, all’incentivazione di processi di diversificazione dell’attività agricola e alla sperimentazione di filiere innovative.
Interessante è anche l’esito di un progetto avviato da due società bolognesi (Co.Pro.B. e Bio On) nel 2007, finalizzato alla realizzazione di prodotti alter-nativi dalla coltivazione di barbabietola da zucchero: l’ente di certificazione belga Vincotte ha infatti riconosciuto alla bio-plastica “Minerv Pha”, ottenuta dalle barbabietole da zucchero, la certificazione di prodotto biodegradabile. Il progetto apre nuove prospettive nelle modalità alternative di utilizzo dei
pro-dotti derivati dalle barbabietole da zucchero.
Tra le iniziative legate all’introduzione e all’impiego delle agroenergie si colloca il progetto Seq-Cure, nato nel 2006 per iniziativa del Crpa. Il progetto, finalizzato ad accrescere il sequestro di carbonio mediante la produzione di colture energetiche fertilizzate con residui organici, ha preso in considerazione alcune filiere vegetali destinate alla produzione di biomassa valutando sotto il profilo ambientale, chimico ed economico le performances delle colture. Nel 2008 il progetto ha attivato sul proprio sito internet sportelli informativi per ciascuna filiera energetica e per le tematiche trasversali del comparto.
Si ricorda infine che i Ministeri dello Sviluppo Economico, e dell’Ambiente hanno firmato nel dicembre 2008 il decreto attuativo relativo alle disposizioni sugli incentivi alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Il decreto, che definisce meccanismi di incentivazione per le bio-masse da filiera rappresenta un passo importante nel settore agroenergetico, privilegiando i piccoli e medi impianti e incentivando lo sviluppo di iniziative che possano rilanciare il mondo agricolo. Si cita infine il progetto Renewed (Rete europea di distretti bioenergetici), avente per scopo la creazione di una rete di distretti articolati su tre livelli (sub-provinciale, regionale e europeo) fi-nalizzati all’analisi e alla creazione di progetti di sviluppo locale, alla messa a punto di un prototipo di accordo quadro per la filiera bioenergetica e all’attuazione di attività di promozione e supporto ai distretti stessi.