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L’impiego di fitofarmaci, fertilizzanti, sementi e mangimi

Nel documento Rapporto 2008 (.pdf 3.1mb) (pagine 173-176)

6.2. L’impiego dei fattori produttivi

6.2.3. L’impiego di fitofarmaci, fertilizzanti, sementi e mangimi

Le spese sostenute dagli agricoltori per l’acquisto di fitofarmaci, fertiliz-zanti, sementi e mangimi, stimate in base ai valori delle vendite a livello della distribuzione (tabella 6.7), sono aumentate di circa il 3%, principalmente a causa dell’elevato costo dei mezzi tecnici.

Nel settore dei fitofarmaci, si è osservato una crescita del valore delle ven-dite, pari a 5,3 punti percentuali.

L’impiego di fitofarmaci è stato condizionato dalle negative condizioni climatiche del primo semestre. E’ cresciuto, in particolare, il ricorso ad anti-crittogamici, a causa dell’insorgere di diffuse malattie fungine; più limitati gli attacchi di fitofagi, contrastati con interventi insetticidi. L’impiego di erbicidi ha avuto un modesto impulso dall’incremento delle superficie cerealicole.

Per quanto riguarda i prezzi, si è osservato un aumento medio del 3,5%, di-pendente in parte dall’incremento dei costi energetici di produzione e, in misu-ra maggiore, dall’effetto della Direttiva comunitaria che impone la revisione delle sostanze attive. L’incremento dei prezzi è risultato più contenuto sulle specialità, che comunque hanno costi unitari superiori; molti prodotti generici, invece, hanno evidenziato quotazioni quasi raddoppiate in un anno, causate dalla riduzione dell’offerta commerciale e dall’emergere di situazioni di oligo-polio. In base alle quotazioni rilevate dalla Camera di Commercio di Ravenna, gli anticrittogamici, sostenuti anche dall’ampliamento della domanda, hanno fatto registrare gli incrementi medi di maggiore portata (10%). I prezzi degli erbicidi, trainati dall’espansione delle colture cerealicole, sono aumentati dell’8%. Sono risultate stabili le quotazioni degli acaricidi, mentre sono cre-sciuti del 6% i prezzi degli insetticidi, interessati in maggiore misura dalla ri-duzione dei principi attivi disponibili.

Relativamente ai concimi, le vendite sono cresciute del 5,5%. Il mercato è stato segnato da eccezionali rincari dei prezzi, aumentati in media del 60%, a fronte di consistenti riduzioni dei consumi.

Nei primi mesi dell’anno, i prezzi sono stati sostenuti dall’espansione delle colture cerealicole; l’ulteriore rialzo delle quotazioni dei prodotti azotati, all’inizio dell’estate, è invece imputabile a dinamiche dipendenti dal mercato internazionale (incremento del greggio), le cui ricadute, sul mercato nazionale, si sono fatte sentire negativamente fino alla fine di novembre. Lo squilibrio tra offerta e domanda mondiale è invece causa del rincaro dei concimi fosfatici e potassici, che risentono di limiti strutturali delle materie prime derivanti da e-strazione (fosforo e potassio) e si mostrano più refrattari al calo delle quota-zioni.

I prezzi elevati, in concomitanza con il crollo dei mercati dei prodotti agri-coli, hanno frenato gli approvvigionamenti da parte degli agricoltori ed hanno determinato una drastica contrazione della concimazione autunnale.

Tra i prodotti fosfatici, i maggiori incrementi sono stati evidenziati dal per-fosfato triplo, le cui quotazioni sulla Piazza di Ravenna sono cresciute del 126%; i prezzi del perfosfato minerale semplice, concime di produzione na-zionale, sono aumentati del 101%. Analoghi incrementi (114%) sono stati se-gnati dal fosfato biammonico (DAP 18/46), complesso binario a base di fosfo-ro.

Anche i concimi potassici, hanno evidenziato rialzi del 90% rispetto l’anno precedente; più contenuti i valori medi annuali del solfato potassico contenen-te magnesio, cresciuto del 79% rispetto al 2007.

Tra le sostanze azotate, l’urea evidenzia una crescita delle quotazioni pari al 60%, causata dagli elevati prezzi dell’ammoniaca, la cui produzione è diret-tamente collegata ai costi energetici. Analoghi rialzi sono stati registrati dal ni-trato ammonico (+57%) e dal solfato ammonico, i cui listini sono aumentati

Tabella 6.7 - Vendite di mezzi tecnici presso i distributori dell'Emilia-Romagna nel periodo 2004-2008 (in milioni di euro)

2004 2005 2006 2007 2008 Var.%

07/06

Var.%

08/07 Concimi 98,137 93,78 91,659 103,276 108,932 12,7 5,5 Fitofarmaci 149,267 147,504 140,851 141,865 149,392 0,7 5,3 Sementi 75,209 70,3856 76,965 88,1 88,348 14,4 0,3 Mangimi 244,211 215,276 217,907 245,612 248,469 12,7 1,1 Totale 566,824 519,712 527,382 578,853 595,141 9,7 2,8

Fonte: Nostre elaborazioni su dati e stime fornite dai distributori di mezzi tecnici.

del 72%. I corsi dei complessi ternari NPK, dipendenti dal punto di vista pro-duttivo da materie prime d’importazione, hanno segnato un raddoppiamento dei valori.

Per quanto riguarda le sementi, venute meno le perturbazioni che avevano contrassegnato il mercato dell’annata precedente, particolarmente evidenti nel settore cerealicolo, le vendite si sono collocate sui valori dell’anno precedente (0,3%).

Nel caso del frumento, le mutate condizioni di mercato hanno determinato una forte contrazione delle semine per il nuovo raccolto, con l’accumularsi di giacenze presso i magazzini dei distributori. L’andamento mercantile del se-me, in presenza di una domanda debole, ha visto progressivamente ridimen-sionate le quotazioni, che si sono posizionate comunque, su base annua, su va-lori superiori all’anno precedente: sulla Piazza di Bologna, il frumento tenero è aumentato del 4,5%, mentre il seme di frumento duro, che ha avuto un mag-giore apprezzamento da parte degli operatori della filiera, ha riportato valori superiori del 7,5% rispetto al 2007.

Anche per il mais e l’orzo si sono registrate marcate contrazioni delle quo-tazioni. Per l’orzo, la domanda debole del settore zootecnico ha comportato una modesta crescita delle quotazioni del seme (+1,7%). All’incremento degli investimenti maidicoli ed al conseguente incremento del mercato del seme, sono corrisposti prezzi ancora piuttosto sostenuti.

Le colture oleaginose (soia e girasole), penalizzate dalla scarsa disponibili-tà di superfici libere per le semine primaverili, hanno segnato una marcata contrazione degli investimenti. Per entrambe le colture, comunque, l’andamento mercantile riflette una buona potenzialità di queste colture a fini energetici, come alternativa agli investimenti cerealicoli.

Sono diminuite le richieste di barbabietola, in relazione all’ulteriore contra-zione delle superfici, indotta dalla ristrutturacontra-zione del comparto imposta dalla riforma dell’OCM zucchero.

Tra le sementi foraggere, le quotazioni dell’erba medica sono cresciute del 5%, mentre appare condizionato da distorsioni di mercato il prezzo del loietto italico, che ha evidenziato, come nell’annata precedente, rincari del 30%. Le sementi da orto continuano ad avere apprezzamento crescente e prezzi in au-mento.

Per quanto riguarda i prodotti destinati all’alimentazione animale, il valore delle vendite dei mangimi distribuiti dalle imprese rilevate è cresciuto dell’1,1%. Tale risultato è dovuto principalmente alla flessione dei prezzi delle materie prime, osservata nell’ultima parte dell’anno; anche la domanda, tutta-via, è risultata contenuta, in relazione alla crisi economica che ha portato al deprezzamento dei prezzi di vendita delle produzioni zootecniche ed al

ridi-mensionamento delle attività produttive.

Le quotazioni dei frumenti teneri zootecnici e dell’orzo nazionale pesante alla Borsa merci di Bologna si sono fortemente indebolite nel periodo succes-sivo al tracollo finanziario mondiale, con valori ridotti del 40-50% nel mese di dicembre; la media dell’anno evidenzia comunque prezzi sostenuti e stabili su quelli del 2007. Il prezzo del mais, sostenuto da carenze dell’offerta mondiale e dalla maggiore domanda per usi energetici, si è notevolmente ridotto dopo il raccolto, grazie all’abbondante offerta sul mercato interno. Le quotazioni me-die della granella, pari a 195 €/t, si sono ricollocate sui valori dell’anno prece-dente. Tra i sottoprodotti molitori, il cruscame tenero cubettato ha seguito l’andamento tendenziale dei frumenti, ed è stato scambiato a prezzi inferiori del 7% rispetto al 2007, mentre le quotazioni del farinaccio tenero sono au-mentate dell’1,5%. Invece, la carenza di offerta ha condizionato i listini della polpa cubettata essiccata di barbabietola nazionale (+13%), trattata a prezzi superiori ai 200 euro/t. Andamenti altalenanti hanno caratterizzato i prezzi in-ternazionali della soia, che si sono riflessi sulle quotazioni dei prodotti proteici derivati. Gli eccezionali rincari evidenziati fino al periodo del raccolto, atte-nuati poi dall’incremento dell’offerta mondiale, hanno condizionato le quota-zioni medie annue delle farine proteiche. Di conseguenza, i listini della farina d’estrazione di soia integrale nazionale e di quella estera sono risultati superio-ri del 27% superio-rispetto all’anno precedente.

Per quanto riguarda la produzione foraggiera, i listini dell’erba medica di-sidratata in pellet e dei fieni tradizionali essiccati sono risultati complessiva-mente stabili.

Nel documento Rapporto 2008 (.pdf 3.1mb) (pagine 173-176)