Come negli anni passati, anche nel 2008 la Direzione Generale Agricoltura della Regione Emilia-Romagna ha promosso un’attività di analisi economica, che ha consentito di evidenziare la capacità delle filiere agro-alimentari regio-nali di creare valore, nonché di comprendere come tale valore sia ripartito fra i
Figura 3.4 - Andamento della redditività
Alle vam e nti bovini da latte
Fonte: Regione Emilia-Romagna – Direzione Generale Agricoltura.
diversi soggetti che contribuiscono alla realizzazione del prodotto alimentare.
Lo studio, che rientra in una più ampia valutazione della competitività delle filiere regionali(1), si è focalizzato in particolare sulle seguenti tre filiere: or-taggi freschi, patate, uova. Lo studio si è basato sull’analisi dei dati di bilancio delle imprese che operano lungo le filiere e sulle informazioni relative ai flussi di input/output che si realizzano fra le medesime. I dati raccolti, che si riferi-scono a circa 450 aziende, fanno riferimento al quinquennio 2003-2007.
La filiera degli ortaggi freschi, nella media del periodo considerato (2003-07), ha fatto registrare una buona capacità di valorizzare il prodotto agricolo di base. Infatti, ponendo pari a 100 il valore delle vendite di ortaggi freschi da parte delle aziende agricole, è stato stimato un valore delle vendite nette al det-taglio dei prodotti lavorati pari a circa 440 (figura 3.5).
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(1) “La competitività delle filiere agro-alimentari della Regione Emilia-Romagna”, è una ri-cerca condotta da UBM e Ergo Consulting spin off dell’Università di Bologna, i cui risultati provvisori sono anticipati in questo Rapporto sul sistema agro-alimentare dell’Emilia-Romagna.
Al report conclusivo di detta ricerca si rimanda il lettore per una puntuale descrizione della me-todologia utilizzata.
Figura 3.5 - Filiera Ortaggi freschi - Prodotto generato (Ricavi delle vendite - valori in euro – produzione agricola = 100)
0 100 200 300 400 500
MEDIA 2003 2004 2005 2006 2007
Az. Agr. Orticole Altri fornitori del condizionamento Condizionamento Altri fornitori della distribuzione Distribuzione
Fonte: Regione Emilia-Romagna – Direzione Generale Agricoltura.
Considerando le diverse fasi in cui si articola la filiera, si osserva inoltre come il valore dell’output si raddoppi ad ogni passaggio, giacché il valore all’uscita dai centri di condizionamento e di lavorazione risulta pari a circa 235 euro, sempre in rapporto a 100 euro di output dell’azienda agricola (tabella A3.5 in appendice).
Considerando i diversi anni, si osserva poi come i valori ad essi relativi non si discostino troppo da quelli medi. In particolare, il valore finale dell’output ha fatto registrare, fra il 2003 ed il 2004, un notevole aumento, per poi ritorna-re su valori più prossimi alla media. Se si considerano i valori in uscita dai centri di condizionamento e di lavorazione, si rileva un andamento del tutto analogo, il che suggerisce come i meccanismi di ricarico vengano di anno in anno confermati dagli operatori, senza particolare riguardo ai prezzi della ma-teria prima (prodotto agricolo di base) o del prodotto finale.
Per quanto attiene al valore “generato” dalla filiera, inteso come sommato-ria dei risultati operativi di cui beneficiano i diversi operatori, questo è am-montato mediamente a circa 70 euro per ogni 100 euro di ortaggi in uscita dal-le aziende agricoli. Tadal-le valore, se rapportato al valore finadal-le deldal-le vendite, precedentemente analizzato, evidenzia una redditività media di filiera pari al 16%, in linea con quella riscontrata negli anni passati per altre filiere ortofrut-ticole. Se si analizza la dinamica di tale indicatore, tuttavia, si evidenzia come esso abbia fatto registrare nel periodo considerato sensibili oscillazioni, essen-do variato fra il 12% circa del 2004 e del 2005 ed il 22% del 2003, mentre ne-gli ultimi anni esso è risultato in linea con il valore medio (figura 3.6). E’ inol-tre da rimarcare come le suddette oscillazioni siano state trasferite, quasi per intero, al settore primario, le cui variazioni di redditività sono state, perciò, particolarmente accentuate.
Il valore generato in ciascun segmento della filiera fornisce una misura del valore sociale della produzione, ma non fornisce la misura del reddito com-plessivo goduto dai singoli operatori, che risulta influenzato dagli elementi strutturali tipici delle aziende coinvolte, quali la dimensione aziendale e il li-vello di capitale impiegato per unità di prodotto.
Nella figura 3.7 si riporta quindi l’analisi della redditività delle imprese o-peranti lungo la filiera, espressa in termini di risultato operativo per unità di capitale investito (ROI). I valori riscontrati evidenziano una marcata differen-ziazione nei livelli di redditività. Se si considerano i principali attori della filie-ra (aziende agricole, centri di condizionamento e di lavofilie-razione, imprese di di-stribuzione), si osserva infatti come la redditività appaia minima per le aziende agricole (3,2%) e massima per i centri di condizionamento e di lavorazione (6,3%), mentre la distribuzione risulta avere una redditività del 4,4% circa.
La filiera delle patate, con riferimento al periodo 2003-07, ha evidenziato
Figura 3.6 - Filiera Ortaggi freschi - Distribuzione del valore generato (Risultato operativo - valori in euro – produzione agricola = 100)
-10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90,0 100,0
2003 2004 2005 2006 2007
Fornitori az. Agricole Az. Agr. Orticole Altri fornitori del condizionamento Condizionamento Altri fornitori della distribuzione Distribuzione
Fonte: Regione Emilia-Romagna – Direzione Generale Agricoltura.
Figura 3.7 - Filiera Ortaggi freschi - Redditività della filiera (ROI - Risultato operativo in re-lazione ai capitali investiti – valori percentuali)
0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0 9,0
2003 2004 2005 2006 2007
Fornitori az. Agricole Az. Agr. Orticole Altri fornitori del condizionamento Condizionamento Altri fornitori della distribuzione Distribuzione
Fonte: Regione Emilia-Romagna – Direzione Generale Agricoltura.
un valore delle vendite del prodotto confezionato al dettaglio pari a 3,5-3,6 volte quello della materia prima di origine agricola (figura 3.8).
Considerando il valore dell’output in uscita dalle principali fasi della filie-ra, si osserva come, a fronte di un valore della produzione agricola pari a 100, il valore in uscita dai centri di condizionamento e di lavorazione risulti pari a circa 195, mentre la fase distributiva genera un ulteriore incremento del valore dell’output, pari a circa 160 (tabella A3.6 in appendice).
Con riferimento ai valori relativi a ciascun anno, a parità di output dell’azienda agricola, la filiera ha fatto registrare forti oscillazioni nella capaci-tà di generare prodotto. In particolare, la performance migliore è stata registra-ta nel 2006, con un valore finale dell’output pari a 456, mentre nell’ultimo an-no (2007) si è avuto il risultato peggiore, con un valore pari a 287.
L’analisi del valore generato dalla filiera (inteso come sommatoria dei red-diti operativi) ha evidenziato nella media del periodo considerato un risultato soddisfacente, giacché il rapporto fra il valore ed il prodotto generati è stato pari al 20% circa. La dinamica di tale indicatore evidenzia due picchi, all’inizio ed alla fine del periodo considerato, mentre i valori generati risultano assai più modesti nel 2004 e nel 2005.
Figura 3.8 - Filiera Patate - Prodotto generato (Ricavi delle vendite - valori in euro – produ-zione agricola = 100)
0 100 200 300 400 500
MEDIA 2003 2004 2005 2006 2007
Az. Agr. Pataticole Altri fornitori del condizionamento Condizionamento Altri fornitori della distribuzione Distribuzione
Fonte: Regione Emilia-Romagna – Direzione Generale Agricoltura.
Figura 3.9 - Filiera Patate – Distribuzione del valore generato (Risultato operativo - valori in euro – produzione agricola = 100)
-10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90,0
2003 2004 2005 2006 2007
Fornitori az. Agricole Az. Agr. Pataticole Altri fornitori del condizionamento Condizionamento Altri fornitori della distribuzione Distribuzione
Fonte: Regione Emilia-Romagna – Direzione Generale Agricoltura.
Figura 3.10 - Filiera Patate – Redditività della filiera (ROI - Risultato operativo in relazione ai capitali investiti – valori percentuali)
0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0 9,0
2003 2004 2005 2006 2007
Fornitori az. Agricole Az. Agr. Pataticole Altri fornitori del condizionamento Condizionamento Altri fornitori della distribuzione Distribuzione
Fonte: Regione Emilia-Romagna – Direzione Generale Agricoltura.
Se si considera la distribuzione del valore generato fra i diversi attori della filiera, si possono sottolineare due aspetti. Il primo fa riferimento al peso pre-ponderante che le imprese agricole e quelle della distribuzione assumono nella ripartizione del valore generato. Il secondo, invece, è relativo alla funzione di
“ammortizzatore”, che le aziende agricole assumono, giacché è su di esse che si scaricano, qua come nelle maggior parte delle altre filiere, la maggior parte delle oscillazioni congiunturali (figura 3.9).
L’analisi della redditività dei capitali investiti, determinata in base al rap-porto fra i risultati operativi ed i capitali stessi, mostra dei livelli di redditività soddisfacenti per tutte le imprese della filiera. Anche questa analisi, tuttavia, evidenzia il ruolo delle aziende agricole, che sono chiamate di anno in anno ad assorbire gli andamenti congiunturali, andando incontro a tassi di redditività assai instabili. In particolare, nel periodo considerato questi sono oscillati fra l’1,7% ed il 7,1% (figura 3.10).
La filiera delle uova fresche, sempre nel periodo 2003-07, ha evidenziato anzitutto come il valore finale dell’output sia pari a circa 3 volte il valore all’uscita dell’azienda agricola (figura 3.11).
Nei diversi anni si ha una certa flessione, talché l’indicatore suddetto è
Figura 3.11 - Filiera Uova fresche – Prodotto generato (Ricavi delle vendite - valori in euro – produzione agricola = 100)
0 100 200 300 400 500
MEDIA 2003 2004 2005 2006 2007
Az. Avicole Altri fornitori de i ce ntri di imballaggio
Ce ntri di imballaggio Altri fornitori de lla distribuzione
Distribuzione
Fonte: Regione Emilia-Romagna – Direzione Generale Agricoltura.
passato da 3,3 a 2,9 circa. Se si considerano le principali fasi della filiera, si osserva, inoltre, come il prodotto in uscita dal centro di imballaggio abbia un valore pari a circa il doppio del valore in uscita dalla azienda agricola (tabella A3.7 in appendice).
Considerando il valore generato dalla filiera rispetto al prodotto della stes-sa, si ottiene un indice di redditività relativamente modesto, pari al 12,6% cir-ca. La lettura in chiave dinamica dell’indicatore, tuttavia, evidenzia una certa instabilità, poiché l’indicatore stesso risulta oscillare nel periodo considerato fra il 9,8% del 2006 ed il 14,3% del 2003.
Può essere interessante sottolineare, inoltre, come nel caso di questa filiera siano i centri di imballaggio, piuttosto che le aziende agricole ad assorbire la maggior parte delle oscillazioni di tipo congiunturale (figura 3.12).
Se si considerano i principali attori della filiera (aziende agricole e centri di imballaggio), l’analisi della redditività del capitale evidenzia valori del ROI relativamente omogenei, in maniera conforme a quanto ci si può attendere, nel caso di filiere fortemente integrate (figura 3.13).
Figura 3.12 - Filiera Uova fresche – Distribuzione del valore generato (Risultato operativo - valori in euro – produzione agricola = 100)
-10,0 20,0 30,0 40,0 50,0
2003 2004 2005 2006 2007
Fornitori az. Avicole Az. Avicole Altri fornitori dei centri di imballaggio Centri di imballaggio Altri fornitori della distribuzione Distribuzione
Fonte: Regione Emilia-Romagna – Direzione Generale Agricoltura.
Figura 3.13 – Filiera Uova fresche - Redditività della filiera (ROI - Risultato operativo in re-lazione ai capitali investiti – valori percentuali)
0,0 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0 12,0 14,0
2003 2004 2005 2006 2007
Fornitori az. Avicole Az. Avicole Altri fornitori dei centri di imballaggio Centri di imballaggio Altri fornitori della distribuzione Distribuzione
Fonte: Regione Emilia-Romagna – Direzione Generale Agricoltura.
Il comparto delle produzioni vegetali ha fatto registrare un andamento in leggera flessione rispetto a quello manifestato nel 2007 (-1,9%), ed ha contri-buito alla determinazione del risultato leggermente negativo della PLV regio-nale. A fronte di una sostanziale tenuta del settore zootecnico (+0,9%), le pro-duzioni vegetali hanno manifestato flessioni in termini di PLV, alla quale han-no contribuito in modo positivo solo i comparti frutticolo (+7,2%) e orticolo (+2,2%).
Da un punto di vista climatico, l’annata 2008 non ha manifestato la conno-tazione siccitosa del 2007. I dati dell’inverno 2007-2008 sono stati migliori ri-spetto a quelli della scorsa annata; tuttavia, il trend degli ultimi due anni ha stimolato l’adozione di interventi della Regione con finanziamenti per la co-struzione di nuovi impianti di irrigazione, più efficienti e in grado di permette-re il risparmio di risorse idriche. I fattori meteo climatici stanno diventando critici per gli operatori, interagendo con le produzioni fino a comprometterne significativamente i risultati; proprio per questo, notevole sconcerto ha destato il mancato finanziamento nel 2008 del Fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali.
Se la siccità non si è manifestata in modo marcato, è necessario ribadire che nel 2008 l’eccezionalità di alcuni eventi climatici (gelate tardive e precipi-tazioni eccezionali fuori periodo) ha inficiato il risultato dell’annata per alcune colture (cereali, drupacee, orticole).
La valutazione congiunta di performance produttiva e andamento dei prezzi consente di delineare in modo più preciso l’andamento delle produzioni vege-tali: il comparto cerealicolo, a fronte di un ottimo risultato quantitativo sospin-to da incrementi nelle rese per le principali colture, ha risentisospin-to del crollo delle quotazioni rispetto al 2007; il settore delle colture industriali e quello orticolo hanno fatto registrare risultati generalmente in flessione sia sulle produzioni (in alcuni casi, penalizzate dal decremento delle rese) che sulle quotazioni; il comparto delle coltivazioni arboree presenta un risultato generalmente positi-vo in termini di apporto alla PLV, fatta eccezione per le ciliegie sulle quali il clima ha inciso fortemente.
Sulle produzioni vegetali e sulla redditività del comparto ha gravato anche quest’anno il rincaro dei prezzi dei mezzi di produzione. Tra gli strumenti volti a fronteggiare la condizione di riduzione dei redditi per gli imprenditori agri-coli, si sottolinea la sensibilizzazione verso il risparmio energetico e l’impiego di energie alternative. Il tema delle agro energie e delle fonti energetiche rin-novabili ha assunto, anche nel 2008, un rilievo importante, vedendo la realiz-zazione di azioni volte a stimolare l’impegno della Regione e delle singole Province. In risposta al Piano energetico regionale, ad esempio, è da citare l’impegno delle province dell’Emilia-Romagna nella predisposizione dei Piani energetici di loro competenza, orientati allo sviluppo delle energie rinnovabili e all’incremento dell’efficienza, in un’ottica di risposta agli scenari futuri.
L’annata agraria 2008 è stata caratterizzata dall’applicazione delle novità regolamentari delle OCM ortofrutta e vino, dal manifestarsi dei risultati dell’applicazione dell’OCM zucchero, e dall’azione dell’Health Check sulla Pac. A livello di applicazione di misure di politica agricola, si deve infine cita-re l’introduzione nel 2008 di una nuova misura del PSR (la n.132) a favocita-re de-gli agricoltori che aderiscono a sistemi di qualità.
Nello scenario internazionale si colloca anche il fallimento dei negoziati WTO, determinato dalla mancata risoluzione delle controversie relative ai meccanismi di salvaguardia delle importazioni agricole.