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Il credito agrario a breve termine e a medio lungo termine

Nel documento Rapporto 2008 (.pdf 3.1mb) (pagine 163-167)

6.1. Il credito agrario

6.1.2. Il credito agrario a breve termine e a medio lungo termine

L’impresa agricola, come qualsiasi altra impresa, è periodicamente impe-gnata ad affrontare necessità finanziarie motivate sia da momentanee carenze di liquidità, dovute a una non adeguato sincronismo fra entrate e uscite mone-tarie, sia da fabbisogni finanziari più consistenti, volti a sostenere l’attività di rinnovamento e potenziamento del patrimonio attivo. A fronte di queste due necessità finanziarie, diverse per motivazioni, importo, durata, modalità di

ri-Tabella 6.3 -Evoluzione del credito agrario in Emilia-Romagna e in Italia, da fine settembre 2004 a fine settembre 2008

2004 2005 2006 2007 2008 Emilia-Romagna

Credito agrario (fine sett.2004=100) 100 103,1 108,5 114,1 123,4 - a breve termine 100 102,3 103,2 107,2 117,6 - a medio-lungo termine 100 103,6 112,2 118,9 127,5 Credito agrario (breve termine / totale) 40,9% 40,6% 38,9% 38,4% 38,9%

Credito agrario ( m.lungo termine / totale) 59,1% 59,4% 61,1% 61,6% 61,1%

Credito agrario/Credito totale 3,3% 3,1% 3,0% 2,8% 2,9%

Credito agrario (Emilia-R./ Italia) 12% 11,5% 11,4% 11,4% 11,6%

Italia

Credito agrario (fine sett.2004=100) 100 107,7 113,8 120,2 127,5 - a breve termine (BT) 100 101,6 100 104,2 108,5 - a medio-lungo termine (MLT) 100 112,2 123,7 131,8 141,2 Credito agrario (breve termine / totale) 41,9% 39,6% 36,9% 36,4% 35,7%

Credito agrario ( m.lungo termine / totale) 58,1% 60,4% 63,1% 63,6% 64,3%

Credito agrario/Credito totale 2,6% 2,6% 2,5% 2,3% 2,3%

Fonte: Banca d'Italia - Rilevazioni interne e Statistiche on line.

cerca della copertura finanziaria, il credito agrario costituisce un’importante e tipica risposta, attraverso le sue due tipologie, il credito agrario di breve perio-do e quello a medio-lungo termine.

Così il credito agrario in Emilia-Romagna, che a fine settembre 2008 è pari a 4.321 milioni di euro, è composto da 1.683 milioni di euro con riferimento alla componente di breve periodo; considerando che il credito agrario naziona-le, nella sua componente di breve periodo, raggiunge, alla medesima data, una consistenza pari a 13.273 milioni di euro, quanto viene erogato a livello regio-nale ne rappresenta il 12,7% e mostra un incremento progressivo negli ultimi anni, salendo di un punto percentuale rispetto a quanto si verifica a fine set-tembre 2004; essa inoltre risulta superiore alla corrispondente percentuale rife-rita al credito agrario totale regionale rispetto a quello nazionale, pari all’11,6%.

Per quanto riguarda il contributo che danno le varie province nel determi-nare l’ammontare totale di tale tipologia di credito a livello regionale, emerge la situazione della provincia di Forlì, in cui esso supera i 250 milioni di euro;

in altre quattro province - Bologna, Parma, Modena e Ravenna - esso supera i 200 milioni euro. Vi è comunque una discreta somiglianza della consistenza del credito agrario a livello provinciale, ciò viene chiaramente valutato espri-mendo il credito agrario provinciale in termini percentuali sul totale regionale;

così, alla provincia di Forlì corrisponde la percentuale più elevata, pari al 15%;

per le altre quattro province menzionate le percentuali si collocano fra il 10,7% e il 14,2%; i valori pìù bassi si hanno nelle province di Ferrara, pari a 7,3%, e infine in quella di Rimini, pari a 3,2%.

L’altra componente di credito agrario, quella a medio-lungo termine, rag-giunge una consistenza, a fine settembre 2008, di 2.638 milioni di euro e rap-presenta l’11% dei 23,9 miliardi di euro di tale tipologia di credito a livello nazionale; è una percentuale lievemente più bassa rispetto a quella che esprime il rapporto fra credito agrario totale regionale e nazionale, pari a 11,6% e si ca-ratterizza per una lieve flessione negli ultimi anni. In particolare, questa fonte di finanziamento ha diverse destinazioni; così, il credito a sostegno delle co-struzioni rurali rappresenta il 60%; quello per le macchine e attrezzi assorbe il 26%; il rimanente 14% è rivolto all’acquisto di terreni. Le corrispondenti per-centuali a livello nazionale sono: 53%, 30% e 17%. A livello provinciale, è la realtà di Modena quella in cui si rileva la consistenza più elevata di tale tipolo-gia di credito, pari a 384 milioni di euro; seguono, con una consistenza supe-riore a 330 milioni di euro, le province di Bologna e Ravenna. Esprimendo in termini percentuali il peso che questa tipologia di credito rappresenta in ogni provincia rispetto al totale regionale, emerge una buona somiglianza di situa-zioni; infatti, escludendo il valore particolarmente basso riferito alla provincia

di Rimini, il ventaglio delle percentuali è piuttosto ristretto e va da un minimo di 9,5% riferito alla provincia di Piacenza a quello massimo, pari al 14,6%, per la provincia di Modena.

La consistenza che le due tipologie di credito agrario assumono è tale da poter affermare che entrambe sono ben presenti nella realtà agricola. Si rileva comunque che la consistenza del credito agrario a medio-lungo termine supera di quasi 1.000 milioni di euro la componente di breve periodo; esso infatti co-stituisce il 61,1% del credito agrario totale. A livello nazionale, il prevalere della componente a medio-lungo termine è ancora più sostenuto; infatti essa supera di più di 10 miliardi la componente di breve periodo e rappresenta il 64,3% del credito agrario totale. La prevalenza del credito agrario a medio-lungo termine trova conferma anche a livello provinciale. Dal calcolo della sua incidenza percentuale sul totale del credito agrario provinciale si può afferma-re che in tutte le province essa supera il 50%; il valoafferma-re massimo è quello della provincia di Ferrara e arriva al 70,3%, quello più basso è riferito alla provincia di Forlì, che si ferma al 54,6%.

Tornando alle caratteristiche delle due componenti di credito agrario a li-vello regionale, si può constatare che entrambe sono caratterizzate da un in-cremento della loro consistenza, così come emerge dal confronto fra i valori da esse assunti a fine settembre 2008 rispetto a dodici mesi prima. In particolare, la componente di breve periodo si caratterizza per una forte crescita, pari a 149 milioni di euro che, in termini percentuali, corrisponde al 9,7%; questa crescita è nettamente più significativa rispetto a quanto si rileva con riferimento alla realtà nazionale in cui la percentuale di crescita di tale variabile, sempre nel medesimo periodo, si ferma a 4,1%. La variazione riferita all’ultimo anno si rafforza rispetto a quanto emerge dal confronto fra la consistenza di fine set-tembre 2007 rispetto a quella di 12 mesi prima; infatti, in tale periodo l’incremento è misurabile con una percentuale del 3,8%. A sua volta, la com-ponente di durata superiore ai 18 mesi vede aumentare la sua consistenza, di fine settembre 2008 rispetto a 12 mesi prima, di 178 milioni di euro, con un incremento del 7,2%; anche a livello nazionale, la crescita di tale variabile raggiunge la medesima percentuale. In entrambe le realtà territoriali, la cresci-ta di quescresci-ta fonte di finanziamento è più significativa rispetto a quanto emerge confrontando la sua consistenza a fine settembre 2007 rispetto a 12 mesi pri-ma, pari a 5,9% per la realtà regionale e a 6,5% per quella nazionale. Si può, pertanto, evidenziare che anche nell’ultimo anno, come già si verifica 12 mesi prima, in Emilia-Romagna si riattiva il ruolo del credito agrario di breve pe-riodo in misura più sostenuta rispetto a quello di medio-lungo pepe-riodo.

Esaminando le realtà provinciali si evidenzia una notevole varietà di situa-zioni. Per quanto riguarda la variazione del credito agrario di breve periodo,

così come emerge dal confronto della sua consistenza a fine settembre 2008 ri-spetto a quella di 12 mesi prima, in alcune province la crescita è molto forte;

ciò accade per la provincia di Ravenna, che raggiunge il 26%, vicino al 20% è anche la crescita relativa alle province di Parma e Reggio Emilia. La variazio-ne positiva più contenuta si ha con riferimento a due province, Modena e Pia-cenza. Infine, una riduzione di rilievo si registra in provincia di Ferrara. Con riferimento al credito agrario a medio-lungo termine, la crescita più intensa è in provincia di Bologna e raggiunge il 24,6%; di rilievo è anche l’incremento in altre province – Parma, Modena, Rimini – che è superiore al 10%; in due province – Ferrara e Ravenna – vi è una modesta riduzione.

Volendo evidenziare l’evoluzione delle due tipologie di credito con riferi-mento alle ultime cinque rilevazioni, si constata che il credito agrario regionale di breve termine si caratterizza per una crescita che è sempre presente, ma che assume intensità più sostenuta negli ultimi anni. Se si considera come dato ba-se la consistenza di tale tipologia di credito a fine ba-settembre 2004 e ba-se si tra-sformano in numeri indice le successive osservazioni, emerge che la consi-stenza di tale tipologia di credito sale a 102,3 a fine settembre 2005, si sposta a 103,2 e 107,2, rispettivamente 12 e 24 mesi dopo; infine il numero indice rife-rito alla rilevazione più recente si alza notevolmente arrivando a 117,6. Anche a livello nazionale l’evoluzione nelle ultime 5 rilevazioni evidenzia un pro-gressivo incremento del credito agrario a breve termine, anche se con un’intensità di crescita non particolarmente accentuata negli ultimi anni; così, sempre esprimendo le cinque rilevazioni in numeri indice con base fine set-tembre 2004, si constata che essi salgono progressivamente, fermandosi a un numero indice pari a 108,5 a fine settembre 2008. Questo tipo di crescita può essere anche sinteticamente espresso con il calcolo del tasso medio annuo di variazione che, con riferimento alle 5 rilevazioni già evidenziate, risulta pari al 4,1% per la realtà regionale e non supera il 2,1% per quella nazionale. Le singole realtà provinciali si caratterizzano in modo differente tra di loro: così per alcune province il trend relativo alle ultime cinque rilevazioni è accentua-tamente crescente, come per le province di Parma, Modena e Forlì in cui il tas-so medio annuo di variazione supera il 7,5%; ma vi tas-sono anche province in cui la dinamica si caratterizza per un andamento fluttuante, come nel caso della provincia di Ravenna che solo nell’ultimo anno registra una crescita, o per un trend costantemente decrescente, come per la provincia di Ferrara (tabella 6.2).

Per quanto concerne il trend relativo alla consistenza del credito agrario re-gionale nella sua componente di medio-lungo termine, come emerge dal con-fronto delle ultime 5 rilevazioni, si evidenzia una crescita decisa e continua, Infatti, assumendo come dato base la sua consistenza a fine settembre 2004, i numeri indice delle successive rilevazioni salgono a 103,6 e 112,2 con

riferi-mento a 12 e 24 mesi dopo; a fine settembre 2007 il numero indice è pari a 118,9 e arriva a 127,5 dodici mesi dopo. Questo trend può essere sintetizzato con il calcolo del tasso medio annuo di variazione che risulta pari al 6,3%; ed è pertanto superiore di 2,2 punti percentuali al corrispondente tasso di crescita relativo al credito agrario di breve periodo. A titolo di confronto, si evidenzia che la dinamica evolutiva del credito agrario a medio-lungo termine nazionale è accentuatamente crescente e risulta pari al 9%. Inoltre, in tutte le province la crescita del credito agrario a medio-lungo termine negli ultimi cinque anni è la caratteristica sempre presente, anche se in ognuna di esse assume intensità dif-ferente; così, da un lato, in due province – Parma e Rimini - supera il tasso medio annuo di variazione del 9% e dall’altro lato, si ferma all’1,5%, come nel caso di Ferrara.

La crescita più elevata che caratterizza il credito agrario a medio–lungo termine, a livello regionale, rispetto a quello di breve termine consente di con-statare un rafforzarsi negli ultimi anni del suo prevalere all’interno del credito agrario totale, nonostante una lieve flessione con riferimento all’ultima rileva-zione; così, esso rappresenta il 59,1% de credito agrario totale, a fine settem-bre 2004; e a fine settemsettem-bre 2008 tale percentuale cresce di 2 punti. Con rife-rimento alla realtà nazionale si assiste a questo stesso fenomeno, anche se è più accentuato; infatti, a fine settembre 2008 tale componente di credito rap-presenta il 64,3% del credito agrario totale, ossia 6,2 punti percentuali in più rispetto alla percentuale calcolata con riferimento a fine settembre 2004.

Dall’analisi svolta appare confermato che, in questo periodo di generalizza-ta crisi economica e di conseguenti pressanti necessità finanziarie, le due com-ponenti di credito agrario rafforzano in modo significativo la loro presenza in Emilia-Romagna e nelle sue province.

Nel documento Rapporto 2008 (.pdf 3.1mb) (pagine 163-167)