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Oli e grassi vegetali e animali esausti

12.1 Valutazione del contesto di mercato internazionale

Nel 2018 si registra un anno ottimo per la produzio-ne di oli vegetali che farà segnare un’ulteriore crescita nella raccolta 2018/2019. Un articolo di Daniel Dawson del 23 ottobre 2018 riferisce del Rapporto del Dipar-timento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) nel quale si sostiene la previsione di crescita quantitativa della raccolta, stimata in 204 milioni tonnellate, con un incremento produttivo atteso del 3% nel 2019.

Infatti, secondo quanto riportato nell’articolo, già nel 2018 vi è stata una raccolta eccezionale di semi di soia in Brasile e Stati Uniti, una resa molto elevata di olio di palma di provenienza dal Sud-Est Asiatico e un’ab-bondante produzione di olio di girasole in Ucraina.

Diversamente risultano in leggera controtendenza le produzioni europee e australiane di canola a causa del ridotto raccolto, mentre appare più significativa la pre-visione circa la ridotta produzione di noccioline in Stati Uniti ed India.

Tuttavia, considerando che una modesta quota di oli vegetali è destinata al consumo umano, il rimanente è

immesso sul mercato per la produzione (soprattutto) di biodiesel. La richiesta del mercato rimane stabile con conseguenze sulle economie di diversi Paesi produttori di oli da destinare alle esportazioni. I prezzi di vendita risultano con tendenza al ribasso, anche per ridurre le scorte immagazzinate negli anni precedenti, e al con-tempo si ricercano nuove opportunità in altri mercati.

L’Europa ha opinioni contrastanti rispetto ai produttori di olio di palma, pronosticando una diversa soluzione nei prossimi anni e, se percorribile con scelte alternati-ve, una progressiva diminuzione di questa tipologia di olio fino ad un presunto possibile abbandono.

Inoltre, nei Paesi aderenti all’Unione europea, si intrave-de una possibile limitazione intrave-delle colture alimentari intrave- de-stinate alla produzione di biocarburanti. Tale prospet-tiva rimane comunque da approfondire nel prossimo futuro. Ad oggi, nell’UE l’olio di palma è in gran parte importato e ampiamente utilizzato soprattutto nella produzione di biodiesel ed energia elettrica, nel 2018 ne è stato incrementato il consumo in entrambi i comparti.

12.2 Andamento del settore a livello nazionale

Nel 2018 si è raggiunta una raccolta/rigenerazione di circa 76 kt, 6 kt in più rispetto al 2017, ma ancora distanti dalla stima iniziale di 260 kt che conferma-no una maggiore intercettazione di flussi precedente-mente dispersi nell’ambiente.

Le aziende di raccolta sono strutturate per effettuare

tali servizi anche in Regioni diverse dalla propria, op-portunità consentita dall’autorizzazione al trasporto valida su tutto il territorio nazionale e, logisticamente, condizionate dall’ubicazione degli impianti di destina-zione. Molto attive, per la loro posizione e ricettività, le Regioni del Centro-Nord Italia, mentre il Sud è in fase

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di ammodernamento e adeguamento degli impianti al fine di contenere gli elevati costi di trasporto verso de-stinazioni lontane.

I quantitativi stimati di olio vegetale esausto, a cau-sa del persistente andamento economico non anco-ra soddisfacente per i consumi interni attesi, risulta-no stabili e simili all’anrisulta-no precedente. Subiscorisulta-no lievi oscillazioni in relazione a periodi di maggior utilizzo durante la stagione estiva per la combinazione di flussi turistici interni e presenze straniere. La ridotta dispo-nibilità di reddito familiare complessivo, da destinare a consumi non considerati primari, penalizza le attivi-tà professionali del settore della ristorazione, che da tempo sperano in una più veloce ed efficace ripresa economica indice di un ritrovato e soddisfacente equi-librio e benessere.

Una parte non trascurabile di questi oli non viene con-sumata direttamente durante l’uso, a cominciare ad esempio dagli oli destinati alla frittura o le confezioni di prodotti conservati sott’olio, diventando un rifiuto non pericoloso che deve essere correttamente gestito.

Di tali quantitativi, stimati in circa 260 kt, circa il 62%

proviene dal settore domestico e il restante 38% da quello professionale, suddiviso tra i settori della risto-razione e dell’industria e artigianato (Figura 12.1).

Di fatto al settore domestico è imputabile la

quo-ta maggiore di oli vegequo-tali esausti prodotti e quindi il più alto potenziale di oli recuperabili. Si registrano annualmente, sulla base dei report ricevuti dalle azien-de, continui progressi in questo comparto, segnale positivo in quanto interpretato come azione di ritorno alle informazioni diffuse in ogni sede e rese disponi-bili all’utenza. Tuttavia in questo segmento c’è ancora una rilevante massa di quantitativi non intercettati. Il sostegno del risultato di raccolta acquisito nel 2018 consente di poter affermare l’ipotesi di un’ulteriore e importante crescita dei quantitativi nei prossimi anni, oltre ad una continua e capillare informazione e sen-sibilizzazione diretta alla cittadinanza circa la corretta gestione di questo rifiuto.

I dati riportati nella Tabella 12.1 riguardano i quantita-tivi gestiti dal Consorzio CONOE fino al 2017, mentre per il 2018 fanno riferimento alla gestione sia del Con-sorzio CONOE che del ConCon-sorzio RENOILS e non inclu-dono i volumi di oli vegetali esausti gestiti nel settore da operatori indipendenti.

Nel corso degli anni la raccolta degli oli vegetali e gras-si animali è aumentata, focalizzata prevalentemente nel settore della ristorazione, fino a raggiungere 76 kt di oli vegetali esausti raccolti nel 2018 (+9% rispetto al 2017). L’Italia conferma, quindi, il trend in crescita della raccolta di olio vegetale e grassi animali registrato ne-gli ultimi cinque anni e la validità del percorso per far emergere e recuperare quantitativi elusi e/o dispersi.

L’azione di informazione e sensibilizzazione svolta negli ultimi anni sul tema dell’olio vegetale esausto e della sua corretta gestione nei confronti di scuole, Enti, Comuni e cittadini mostra i suoi primi effetti positivi.

Un ulteriore passo avanti nell’intercettazione di flussi domestici di olio vegetale esausto, che diversamente andrebbero sversati e dispersi nell’ambiente con note-voli danni sia per gli impianti di depurazione (in termi-ni economici) che per la salute.

La curva del valore dell’olio vegetale esausto ha subito un’oscillazione al rialzo, passando da una media an-nuale di 584 €/t nel 2016 ad un valore di 646 €/t nel 2017 (+10,62%) per poi riscendere a 564 €/t nel 2018 (Figura 12.2).

Figura 12.1 Ripartizione per provenienza degli oli vegetali esausti generati in Italia (%) – 2018

Ristorazione

Tabella 12.1 Oli e grassi vegetali e animali raccolti e avviati a riciclo dal CONOE (kt) – 2014/2018

2014* 2015* 2016* 2017* 2018** Variazione % 2018/2017

54 62 65 70 76 9

Fonte: *CONOE; **CONOE e RENOILS

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12.2.1 Il recupero degli oli e grassi vegetali e animali esausti

L’olio vegetale esausto raccolto e destinato al recupe-ro viene trattato, con modalità ormai consolidate, da aziende specializzate con specifiche autorizzazioni ed iscritte alla rete consortile di recupero, per ottenere:

estere metilico per biodiesel;

glicerina per saponificazione;

prodotti per la cosmesi;

lubrificanti vegetali per macchine agricole;

grassi per l’industria;

distaccanti per edilizia;

altri prodotti industriali.

Inoltre, viene impiegato per il recupero energetico (solo o abbinato ad altri combustibili).

Generalmente le aziende di raccolta conferiscono in autobotti da 30 m3 (circa 25 t) le partite di olio vege-tale che, dopo essere state verificate nel rispetto della normativa, vengono avviate al recupero.

Negli ultimi anni il principale mercato di sbocco per il recupero di questo rifiuto ha riguardato l’utilizzo come Materia Prima Seconda per la produzione di biodie-sel: un combustibile vegetale non tossico e completa-mente biodegradabile che può essere utilizzato come carburante per autotrazione in sostituzione o miscela-zione di carburanti di origine fossile, riducendo il con-tributo di emissioni di CO2 nel settore dei trasporti.

Nel 2018, delle 76 kt di oli vegetali esausti raccolti il 90% è stato avviato a produzione di biodiesel.

12.3 I 10 anni del riciclo degli oli e grassi animali e vegetali

Nei dieci anni appena trascorsi la filiera degli oli e grassi animali e vegetali usati ha visto incrementare le quantità raccolte e avviate a riciclo dell’81%, passando da 42 kt a 76 kt (Figura 12.3).

12.3.1 Modifica del settore

L’evoluzione della filiera è tangibile nei dati di raccolta espressi negli anni. Stabilita dal legislatore la necessità di organizzare la filiera in modo trasparente e riaffer-mare il principio di legalità, non più nella contingen-za di situazioni precarie e discontinue, e di fornire un preciso riferimento in cui vi fosse la certezza per le aziende e la comunità del rispetto della normativa am-bientale, si è passati, in pochi anni, da un utilizzo poco valorizzato dell’olio vegetale esausto, ad un massiccio utilizzo in vari settori, primo fra i quali la produzione di biodiesel, con l’attribuzione di valori intrinseci (sal-vaguardia dell’ambiente dall’inquinamento, concetto di utilizzo e riutilizzo, sensibilizzazione e sviluppo del senso civico, ecc.) ed estrinseci: tipicamente incre-mento del valore dell’olio vegetale esausto e conse-guente adeguamento di strutture e impianti per ren-derlo idoneo alla commercializzazione, il cui beneficio è stato apprezzato e condiviso con l’intero Paese.

Figura 12.2 Valore economico medio degli oli e grassi naturali raccolti (€/t) – 2014/2018

Fonte: CONOE

*Per l’anno 2017 il valore è presunto.

0

2014 2015 2016 2017 2018

500 561 584 646

564

Figura 12.3 Andamento della raccolta degli oli e grassi animali e vegetali degli ultimi dieci anni (kt e %) – 2009/2018

Fonte: Elaborazione Fondazione per lo sviluppo sostenibile su dati CONOE e RENOILS

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Tra le iniziative di rilievo in corso di attuazione è bene ricordare il coinvolgimento di aziende ex municipalizzate e aderenti ai comparti consortili per la diffusione capillare

dell’informazione sul territorio finalizzata alla riduzione della dispersione dell’olio esausto ed ai benefici che com-porta per la comunità una corretta gestione dei rifiuti.

12.4 Problematiche e potenzialità di sviluppo

del settore