Oltre alla Direttiva 2006/66/CE, che introduce le nor-me specifiche in materia di immissione sul nor-mercato del-le pidel-le e degli accumulatori, nonché norme specifiche
per la loro raccolta, trattamento, riciclo e smaltimento, sono state emanate altre disposizioni in materia di pile, accumulatori e relativi rifiuti, e più precisamente:
•
Direttiva 2008/103/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008;•
Decisione della Commissione del 5 agosto 2009;•
Regolamento 1103/2010/UE del 29 novembre 2010;•
Regolamento 493/2012 della Commissione euro-pea dell’11 giugno 2012;•
Direttiva 2013/56/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 novembre 2013, che abroga la Decisione 2009/603/CE della Commissione.Fonte: EPBA Report - The collection of waste portable batteries in Europe - dicembre 2015
Figura 10.1 Distribuzione dei sistemi di raccolta di pile e accumulatori in Europa - 2015
Sistema a tassazione Sistema a consorzio obbligato Sistema con organismi di raccolta in concorrenza
Pile e
accumulatori 10
Pile e accumulatori
Sebbene le direttive vigenti siano comuni a livello euro-peo, ciascuno Stato membro le ha poi recepite con al-cuni adattamenti attraverso leggi nazionali che, quindi, presentano alcune differenze. In particolare, il principio della Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) ha fat-to sì che, in tutta Europa, l’onere di finanziare la fase del fine vita di pile e accumulatori ricadesse sui produttori e sugli importatori dei beni. Tuttavia i modelli di raccolta che ne sono emersi sono diversi tra loro e riconducibili principalmente a tre tipologie (Figura 10.1).
Sistema a tassazione in cui i produttori finanziano i costi attraverso imposte o tasse (che in alcuni casi ali-mentano un fondo), ma la responsabilità organizzativa e operativa della raccolta ricade su un organismo con-trollato dallo Stato.
Sistema a Consorzio obbligatorio in cui l’intero settore che produce e importa pile e accumulatori si riunisce in un’organizzazione unica che è finanziata dai parte-cipanti e svolge per loro conto le attività di raccolta.
Sistema con organismi di raccolta in concorrenza dove i produttori possono creare o scegliere diverse orga-nizzazioni che raccolgono i rifiuti da pile e accumula-tori a fronte del pagamento di una fee, che può anche variare tra un’organizzazione e l’altra. In molti casi, come in Italia, esiste un ente che controlla o coordina il sistema nel suo complesso.
10.1.1 La raccolta e il riciclo dei rifiuti di pile e accumulatori portatili in Europa
La Direttiva 2006/66/CE e s.m.i. è stata recepita nei Paesi europei sovrapponendosi spesso a realtà pree-sistenti, già consolidate nella raccolta e nel riciclo dei
rifiuti pericolosi (accumulatori al piombo/acido e ni-chel-cadmio), e assai meno omogenee nella raccolta e nel riciclo dei non pericolosi (in special modo pile portatili). Mentre per gli accumulatori al piombo/acido e al nichel-cadmio ad uso industriale o per veicoli, pur con soluzioni diverse (Consorzi obbligatori, volontari, libero mercato con o senza cauzione), viene garantita, nei diversi Paesi europei, la raccolta e l’invio al riciclo di oltre il 90% dell’esausto, non si verifica lo stesso per le pile e gli accumulatori portatili, famiglia piuttosto eterogenea costituita da pile e accumulatori non rica-ricabili (zinco-carbone, alcaline, a bottone) e ricarica-bili (nichel-cadmio, nichel-metal idruri, piombo, litio).
La normativa fissa specifici target di raccolta esclusi-vamente per le pile e gli accumulatori portatili: entro il 26 settembre 2012 l’obiettivo di raccolta da raggiun-gere era pari al 25% dell’immesso al consumo medio dell’ultimo triennio (compreso l’anno della raccolta), al 26 settembre 2016 il target sale al 45%.
EUROSTAT stima che ogni anno in Europa vengano immesse sul mercato oltre 200.000 t di pile e accumu-latori portatili, quantità rimasta abbastanza costante negli ultimi anni.
I dati relativi ai rifiuti gestiti, invece, mostrano un trend in crescita, in particolare tra il 2013 e il 2017 la rac-colta di pile e accumulatori esausti passa da 76.000 t a 93.000 t (dati stimati da EUROSTAT considerata la mancata comunicazione degli stessi da parte di alcuni Paesi EU). In termini di tasso di raccolta rispetto all’im-messo al consumo medio si è passati dal 36% del 2013 al 44,3% del 2017 (Figura 10.2).
Dall’analisi degli ultimi dati EUROSTAT disponibili, relativamente alle pile e agli accumulatori portatili, Figura 10.2 Andamento della raccolta e dell’immesso al consumo medio in Europa (kt e %) – 2013/2017
Fonte: EUROSTAT
Immesso al consumo medio dell’ultimo triennio Raccolta Tasso di raccolta
0
l’obiettivo al 2016 risulta superato da almeno 13 Paesi UE28. Per quanto riguarda le cinque principali eco-nomie europee, le migliori performance sono quelle della Francia, con un tasso di raccolta di pile e
ac-cumulatori del 45%, e della Germania, con un tasso del 42%; rimangono indietro la Spagna con il 39% e l’Italia con il 38%, mentre il Regno Unito si attesta al 44% (Figura 10.3).
10.2 Andamento del settore a livello nazionale
Il D.Lgs. 188/08, che recepisce la Direttiva 2006/66/CE, attribuisce la responsabilità del fine vita dei rifiuti ai produttori di pile e accumulatori, obbligandoli a istitu-ire e finanziare sistemi, individuali o collettivi, in grado di garantire il funzionamento dell’intera filiera (raccol-ta, trattamento, riciclo, smaltimento).
Al fine di coordinare l’azione dei diversi soggetti operanti sul territorio, garantendo omogenee e uniformi condi-zioni operative, il decreto ha previsto l’istituzione di un
Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori (CDCNPA), un Consorzio con personalità giuridica di di-ritto privato cui partecipano i produttori, individualmente o in forma collettiva e dai medesimi finanziato.
Il CDCNPA è oggi partecipato da 16 sistemi di raccolta (14 sistemi collettivi e 2 sistemi individuali): l’adesione al CDCNPA è obbligatoria per tutti i produttori iscritti al Registro con lo scopo di realizzare un sistema di raccol-ta efficace ed efficiente per l’intero territorio nazionale.
Figura 10.3 Tasso di raccolta di pile e accumulatori portatili rispetto all’immesso al consumo medio dell’ultimo triennio in Europa (%) – 2017*
Fonte: EUROSTAT
*Al momento dell’aggiornamento del presente documento, Malta, Romania e Liechtenstein non hanno comunicato i propri dati.
**Fonte del dato per l’Italia: CDCNPA.
Tasso di raccolta Target 2012
0 20 60 100
40 80
Cipr o Norv
egiaEstonia PortogalloGrecia
SloveniaItalia**
Spagna
GermaniaUngheriaFinlandiaLituania Paesi B
assi Regno Unit
o IrlandaAustria
Francia Lettonia
Rep. Ceca
Bulgaria Svezia Danimar
ca
Lussembur go
BelgioPolonia Slovacchia
Croazia 27 29 32 33
35 35 38 39 42 42 43 43 44 44 44 45 45 46 47 47 50 45
25 54 54 59 63
76 82 Target 2016
2014 2015 2016 2017 2018
Variazione % 2018/2017
Portatili 24.568 24.524 24.652 25.608 24.250 -5
Industriali 76.233 85.011 87.677 91.323 107.902 18
Veicoli 183.134 203.162 212.006 211.611 212.009 0,2
Totale 283.935 312.697 324.335 328.542 344.161 5
Tabella 10.1 Pile e accumulatori immessi sul mercato in Italia (t) – 2014/2018
Fonte: CDCNPA
Con riferimento al 2018, i produttori aderenti al CDC-NPA hanno dichiarato quantità di pile e accumulatori immesse sul mercato per 344.161 t, di cui 24.250 t di pile portatili e 319.911 t di pile e accumulatori industriali e per veicoli (Tabella 10.1).