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I. Le origini

In un passo della Vita Gelasii II nel Liber Pontificalis di Pandolfo si fa menzione di alcune nomine cardinalizie volute da Pasquale II; tra i cardinali, tutti nominati con l’aggiunta della città di provenienza, compaiono tre pisani: Pietro, Grisogono e Ugo1

. Questa costituisce l’unica attestazione dell’origine pisana di Grisogono, e, sebbene sia nota la scarsa attendibilità su alcuni dati offerti da Pandolfo, non sussistono solidi motivi per dubitare di questa specifica informazione.

Il nome Grisogono in verità non pare particolarmente diffuso nella città tirrenica e dalla documentazione pisana non ci è giunto alcun riferimento ad un canonico od ad un monaco che, negli anni a cavallo del XII secolo, portasse questo nome, anche tra i laici il nome non sembra essere attestato; pertanto, le origini familiari di questo personaggio, ad oggi, risultano avvolte nella più fitta oscurità2.

1

«Decedente itaque papa [scil. Urbano II] de vita hac, successit illi Paschalis cui cancellarius ipse

individua semper in infinitis adversitatibus caritate cohesit eiusque senectutis baculus in omnibus ac per omnia perduravit. A quo sane pontifice inter alia sancta que fecit, Gregorium de Cicano, Aldonem de Ferentino, Petrum Pisanum, Grisogonum et Hugonem Pisanos, Hugonem de Alatro, Crescentium atque domnum Saxonem de Anagnia, Gregorium Gaietanum, scriptores suos omnes ac capellanos, presbiteros ac diaconos cardinales cum non paucis aliis in his et ordinibus minimis fecit certis temporibus promuoveri». L. Duchesne-C.Vogel, Le Liber Pontificalis, III, Paris 1957, p.158.

2 A. Ciaconius, Vitae et res gestae Pontificum Romanorum et S.R.E Cardinalium, I, Romae, 1627, c.

457 inserisce la nomina di Grisogono all’anno 1105: «Chrisogonus Malcondinus Pisanus, Papae

scriptor et subdiacous, S.R.E. diaconus cardinalis S. Nicolai in carcere». L. Cardella, Memorie storiche de’ cardinali della Santa Romana Chiesa, Roma 1792, vol I, t. I, pp. 241-242, scrive:

«Grsisogono Malcondini detto ancora Costantino, perché forse aveva l’uno e l’altro di questi nomi,

come rilevasi da una sua sottoscrizione ad una bolla di Gelasio II spedita in Capua nel 1118, a favore dell’abate di Santa Sofia». La tradizione erudita pisana ha poi offerto una nuova versione del cognomen del cardinale, attribuendo questo personaggio alla famiglia pisana dei Malcondime

(informazioni sulla famiglia Malcondime si trovano in E. Cristiani, Nobiltà e Popolo nel comune di

Pisa. Dalle origini del podestariato alla signoria dei Donoratico, Napoli 1962, pp. 416-417). Il

Tronci, poi, attribuì a Grisogono la fondazione nel 1124 della chiesa di S. Eufrasia, intorno alla quale ai primi del Trecento orbitavano alcuni affari della faglia Malcondime: «Crisogono Malcodime

scrittore medesimamente di Sua Santità, suddiacono della Chiesa Romana fu assunto al Cardinalato col titolo della diaconia di San Nicola in Carcere, questo fondò e dotò la chiesa parrocchiale di Santa Eufrasia in Pisa, come dimostro nel mio libro delle Chiese. In tempo di Papa Gelasio II fu fatto cancellario di S. Chiesa». P. Tronci, Memorie istoriche della città di Pisa, Livorno 1682, rist. anast.

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Prima di essere nominato cardinale Grisogono fu attivo negli anni tra il 1112 e il 1116 come notarius sacrii palatii nella cancelleria pontificia, che dal 1105 era diretta da Giovanni di Gaeta. Secondo un celebre, seppur datato, studio di P. F. Kehr, Grisogono apparterrebbe a quel gruppo di notai di nuova formazione che avrebbero introdotto l’uso della minuscola nella redazione dei documenti pontifici, sebbene, nello specifico caso di Grisogno si possa riscontrare un ampio uso di elementi in curiale3.La sua prima apparizione nella documentazione pontificia risale al 10 novembre del 1112 a Tiberia, presso Ninfa, egli come notaio palatino redige la conferma dei beni per il monastero di Nonantola e pochi giorni dopo, il 15 novembre, è a Priverno, anche in questo caso come scriptor della conferma dei beni del monastero di S. Pietro di Orval4. Con queste mansioni compare nel seguito del pontefice a Benevento nel gennaio e nel febbraio del 1113 e ad Anagni nel novembre dello stesso anno5. Nel corso del 1114 è possibile intravedere il primo «scatto di carriera» di Grisogono: il 4 aprile in Laterano svolge ancora funzioni di scriptor, ma nei primi giorni di giugno, a Tivoli, compare anche come datario supplente del cancelliere Giovanni6. Non ci sono attestazioni del notarius Grisogono per il 1115, tuttavia è assai probabile che in questo anno egli dovette essere ordinato suddiacono, poiché a partire dal 29 gennaio del 1116 risulta con questa nuova qualifica, e sempre

Bologna 1967, p. 58, così anche A. Da Morrona, Pisa illustrata nelle arti del disegno, III, Livorno 1812, p. 223. Purtroppo, però, non è stato riscontrato alcun supporto documentario all’ipotesi del Tronci; anche il documento del 1118 datato da Capua e citato dal Cardella non riporta il nome

Malcondinus.

3 P.F. Kehr, Scrinium und Palatium. Zur Geschichte des päpstlichen Kanzleiwesens im XI.

Jahrhundert, in «Mitteilungen des Instituts für österreichische Geschichtsforschung»

Ergänzungsband, 6 (1901), p. 107-111.

4

Hüls, cit., p. 240; 10 novembre 1112, Tiberia (IP. V, p. 340 n. 21, JL. 6332) ;15 novembre 1112, Priverno (PL. 163, cc. 306-310, JL. 6333).

5

Hüls, cit., p. 240; 2 gennaio 1113, Benevento, (Papsturkunden für Heiligen Lande, n. 14, p. 117); 13 febbraio 1113, Benevento (JL. 6340); 15 febbraio 1113, Benevento (JL. 6341); 4 novembre 1113, Anagni (ASFi, Camaldoli, 1114 novembre 4, JL. 6357).

6 4 aprile 1114, Laterano (JL. 6376); 5 giugno 1114, Tivoli (JL. 6390); 8 giugno 1114, Tivoli (JL.

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come tale e come datario supplente compare in un privilegio per il monastero di S. Matteo di Pisa il 13 maggio del 1116 datato da castel Sant’Angelo7.

Il 20 aprile del 1117 Grisogono figura nel seguito di Pasquale II a Benevento, per la prima volta come cardinale diacono8, la sua nomina cardinalizia si potrà quindi datare ad un periodo compreso tra il sabato delle Tempora d’Estate del 1116, 28 maggio, e il 18 febbraio del 1117, data del sabato delle Tempora di Primavera. Nell’agosto del 1117 ad Anagni Grisogono svolge, ancora una volta, le veci del cancelliere Giovanni come datario supplente9.

II. Il cancellierato*

Quando il 24 gennaio del 1118 Giovanni di Gaeta, il cancelliere di Pasquale II, venne eletto pontefice con il nome di Gelasio II, la direzione della cancelleria rimase vacante. Grisogono, menzionato da Pandolfo tra i molti cardinali impegnati nella fase elettiva del nuovo pontefice, venne nominato a capo dell’importante ufficio il 10 marzo del 1118 a Gaeta10, dove Gelasio II si era diretto per sfuggire alle pressioni di Enrico V, giunto repentinamente a Roma.

7

29 gennaio 1116, Laterano (Pflugk-Harttung, Acta, III, p. 111, n. 127, JL. 6504); 6 febbraio 1116, Laterano (IP. VI 2, p. 153, n. 17); ASDP, San Matteo, n. 11, 1116 maggio 13, Roma (Castel sant’Angelo) ed CACP, 2, n. 78, pp. 174-175.

8 Al 20 aprile 1117 risalgono due documenti interpolati di cui P. F. Kehr, Zwei falsche Privilegien

Paschals II (JL. 6555-6556), in Scritti di Storia di Filologia e d’Arte (A Pietro Fedele nel giorono

delle sue nozze), Napoli 1908, pp.1-24, ha restituito in una versione più corretta: le sottoscrizioni di Ugo diacono di S. Nicola in Carcere riportate dalle edizioni dei documenti (rispettivamente Pflugk- Harttung, Acta, II, p. 216 n. 260 per JL. 6555 e il Chronicon Vulturnense del monaco Giovanni, a cura di V. Federici, Roma 1938, pp. 169-172, n. 86 per JL. 6556) appaiono significativamente differenti e al posto del nome Ugo, Kehr riporta Gustheonus che, giustamente, fa notare Hüls sarebbe facilmente riconducibile al nome Grisogonus, Hüls, cit., p. 240, n. 14.

9 PL. 163, cc. 423-424, JL. 6559, 6560. *

Si è scelto di usare questo termine per convenzione pur consapevoli che propriamente il termine cancelleria venne utilizzato soltanto a partire dal pontificato di Alessandro III.

10

Liber Pontificalis, ed. Přerovský, p. 731 e p. 737; Hüls, cit., p. 240, data la nomina di Grisogono al 1

marzo, si tratta molto probabilmente di un errore di stampa, giacché scrive Pandolfo che il nuovo cancelliere fu nominato il giorno della consacrazione papale, dunque, il 10 marzo.

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Grisogono, così come il suo predecessore, non usò mai il titolo di cancellarius, nel perido di pontificato di Gelasio II si sottoscrisse unicamente con il titolo di diaconus

cardinalis, in seguito, durante il pontificato di Callisto II, assunse il titolo di bibliothecarius11. A partire dalla sua nomina tutte le bolle emesse dalla cancelleria pontificia furono datate da lui e, di conseguenza, il cardinale pisano risulta costantemente attestato al finaco del pontefice. Infatti, quando nel settembre del 1118 Gelasio II decise di lasciare Roma per raggiungere Pisa Grisogono lo seguì, così come attesta anche la biografia del pontefice scritta da Pandolfo12.

Gelasio II soggiornò per un breve periodo a Pisa e, poi, a Genova per dirigersi, infine verso le coste della Gallia, sbarcando alla fine dell’ottobre del 1118 a Marsiglia. Da qui il pontefice con il suo seguito toccò St-Gilles, Maguelone e Montpellier, poi nel dicembre si diresse verso Avignone e Orange, e, risalendo il Rodano, raggiunse Valence, Vienne, Lyon e Mâcon. Ammalatosi gravemente il pontefice si fece portare a Cluny, dove spirò il 29 gennaio del 1119. Nei giorni successivi i cardinali che erano nel seguito di Gelasio II procedettero ad una nuova elezione: il 2 febbraio nella stessa Cluny venne eletto l’arcivescovo di Vienne, Guido, che assunse il nome di Callisto IIe venne consacrato a Vienne il 9 febbraio13. Il primo documento che mostra Grisogono confermato nel suo incarico è datato al 7 aprile 111914, successivamente il cardinale rimase nel seguito del pontefice come attestano le datazioni di bolle e privilegi emessi in questo periodo. In questo primo anno di governo Callisto II viaggiò instancabilmente attraverso i territori dell’attuale Francia, nel luglio del 1119 tenne un piccolo sinodo a Tolosa e nell’ottobre dello stesso anno incontrò ad Étampes il sovrano Luigi VI, il 20 ottobre convocò un concilio a Reims. Orderico Vitale nella su Historia Pontificalis offre una narrazione molto particolareggiata dell’assise in cui il cardinale pisano appare due volte: al momento

11

H. Bresslau, Manuale di Diplomatica per la Germania e per l’Italia, trad. italiana di A. M. Voci- Roth, Roma 1998, p. 217.

12

«Exierunt cum eo domnus Ihoannes Cremensis, Guido sancte Balbine; et de diaconis cardinalibus

domnus Petrus Leonis, Gregorius san cti Angeli, Roscemannus atque Grisogonus». Liber Pontificalis,

ed. Přerovský, cit., p. 741.

13 Schilling, Guido von Vienne, cit., p. 398. 14

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dell’apertura dei lavori al fianco del pontefice, solennemente vestito con la dalmatica e nell’atto di riportare i canoni e le sententiae15, e durante l’ultimo giorno del concilio, quando il pontefice affidò a Giovanni di S. Grisogono la stesura delle decretali sinodali e al suo cancelliere la pubblica lettura di esse16.

Dopo aver lasciato Reims all’inizio di novembre, Callisto II si diresse con il suo seguito a Laon, Bertreuil e Beauvais, a Grisors incontrò il sovrano inglese Enrico I. In seguito raggiunse Parigi e si diresse a Sud, verso la Borgogna e dopo aver sostato brevemente ad Auxerre e Cluny, navigando il Rodano, giunse a Lyon e a Vienne; da Avignone, poi, si diresse verso le Alpi che varcò al Monginevro. Nel marzo del 1120 raggiunse Oulx poi Asti, Tortona e Piacenza. Varcato il passo della Cisa raggiunse Lucca e Pisa, ove rimase per qualche giorno prima di riprendere la via per Roma. Grisogono in qualità di cancelliere è costantemente attestato al fianco del pontefice, inoltre non sembrerebbero essersi verificati casi in cui il cardinale pisano sia stato sostituito da un datario supplente, e ciò potrebbe voler anche significare che a Grisogono non furono affidati incarichi che lo allontanarono dalla curia. Ad eccezione della datatio apposta ai documenti del pontefice, purtroppo, non sono note altre fonti che consentano di illuminare la carriera del cardinale pisano, soltanto un passo del Chronicon di Falcone di Benevento mostra il cancelliere, nel febbraio del 1122 a Benevento, come membro di un ristretto gruppo di cardinali cui Callisto II affidò la risoluzione di una disputa tra Agnese, badessa di S. Pietro Apostolo, e Betlemme badessa di S. Maria17.

15 «Crisogonus vero diaconus, dalmatica indutus papae astabat, manumque canones gestabat,

promptus propinare autenticas maiorum sententias ut res exigebat». M. Chibnall, The ecclesiastical History of Orderic Vitalis, VI, Oxford 1978, p. 254.

16

«Tunc papa Karolum Henricum imperatorem teomachum, et Burdinum pseudopapam et faurores

eorum merens excomunicavit, aliosque scelerosos qui manifeste sepius correpti sed inemendabiles perdurabant illis associavit, parique anathematis percussione usque ad emendatione multavit. Denique decretalia sinodi Remensis capitula propalari imperavit, Iohannes Cremensis ex consultu Romani senatus dictavit, Iohannes Rotomagensis Sancti Audoeni monachus in carta notavit et Crisogonus sanctae Romanae aecclesiae diaconus, distincte et aperte recitavit». Chibnall, The ecclesiastical History, VI, cit., p. 274.

17 «Tunc Apostolicus, quia valde infirmabatur, curiam in conspectu suo servare non poterat: Divitio

Tuscolano episcopo et Grisocono cancellario, Roberto Pariensi et aliis cardinalibus precepit, ut super hoc negotio iudices existerent et discordiam utriusque mansterii, rationibus cognitis, sedarent; quod et factum est». Falcone di Benevento, Chronicon Beneventanum, cit., p. 64.

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Nel marzo del 1122 Grisogono rientrò con il pontefice a Roma e fino al 26 giugno è attestato in curia; a partire da quest’ultima data egli non compare più nella documentazione e dal 16 settembre dello stesso anno a datare le bolle del pontefice fu il suddiacono Ugo, in seguito il 28 aprile del 1123 venne nominato il nuovo cancelliere, Aimerico.

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Pietro Pisano cardinale diacono di S. Adriano (1113-1116) e