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Catalogo delle Stele

16. Hyperanor Ritrovamento:

Il frammento di stele appartenente al soldato Hyperanor fa parte della serie ritrovata nel 1859 presso il fiume Nahe durante i lavori di costruzione del ponte della ferrovia Rhein-Nahe391.

Materiale: Calcare

Misure: 1,62 m di altezza, 71 cm di lunghezza e 29 cm di larghezza Iscrizione:

Hyperanor Hyperanoris F(ilius) Cretic(us) Lappa, Mil(es) c(o)ho(rtis) I Sag(ittariorum), ann(orum) LX, stip(endiorum) XVIII. H(ic) S(itus) E(st)392

Stato di conservazione:

La stele manca della parte superiore. Il corpo del soldato viene interrotto alla base del collo e anche il braccio destro viene intaccato nella parte sotto la spalla. Il coronamento della nicchia non si è conservato, i due montanti appaiono rovinati, ma comunque non dovevano presentare decorazione. Il braccio destro ha sicuramente subito un urto perché appare molto scheggiato. Il resto della figura è invece perfettamente conservato.

Descrizione:

391 CIL XIII, 7513 e stele n. 15 del Catalogo.

392 “Hyperanor, figlio di Hyperanor, cretese, dalla città di Lappa, soldato della coorte I Sagittariorum,

morto ad anni sessanta, in servizio da diciotto, è stato sepolto qui.” Per ESPERANDIEU 1922, n. 6136 sembra impossibile che il soldato sia entrato nell’esercito a quarantadue anni, quindi propone XL al posto di LX, ritenendo più probabile che Hyperanor sia entrato in servizio a ventidue anni.

136 La stele, se completata, doveva essere di forma rettangolare. I laterali non sembrano essere decorati, diversamente dalle stele di Annaius e di Tiberius Abdes393 che gli

somigliano per impostazione architettonica ed iconografia del soldato. Rinaldi Tufi ipotizza qui la presenza di una decorazione che però non si è conservata394.

Il soldato è raffigurato in piedi, in posizione frontale, presumibilmente all’interno di una nicchia che possiamo solo immaginare essere di forma superiore arcuata. Il corpo gravita sulla gamba sinistra, mentre la destra si allunga verso l’angolo destro della nicchia. Entrambe le braccia del soldato sono piegate, la sinistra verso il bordo sinistro della stele e la destra sul petto. L’impostazione generale del corpo fa così avere l’impressione che il soldato sia rappresentato leggermente di tre quarti, orientato verso la destra dell’osservatore. Per quanto riguarda l’abbigliamento del defunto, per le cattive condizioni di conservazione del pezzo la tipologia del mantello non è facilmente individuabile. Sembra che indossi un sagum di forma semicircolare o rettangolare395.

Sotto il mantello, di cui comunque non riusciamo a scorgere la parte finale posteriore, indossa una tunica a maniche corte che termina ad arco rovesciato secondo la tipologia bogenförmig geschürzt. La tunica presenta anche delle pieghe tubolari o Kordenfalten che sono caratteristiche di tutto il «gruppo di Annaius», ovvero delle stele ritrovate tra Bingen e Bingerbrück e anche di stele da Mainz, come quella di Flavoleius. Secondo Hoss396, le pieghe della tunica farebbero pensare alla presenza di una fascia

sotto i cingula, al cui interno sarebbe fissata una tavoletta la cui funzione è incerta e che viene interpretata ora come tessera397 ora come tavoletta scrittoria398 e che si

393 ESPERANDIEU 1922, n. 6137. 394 RINALDI TUFI 1988, n. 6. 395 UBL 2013, 306. 396 HOSS 2014, n. 26. 397 RINALDI TUFI 1988, 20. 398 HOSS 2014, n. 26.

137 ritrova anche nella stele di Annaius, in quella di Flavoleius e in un frammento di stele con soldato da Mainz399. Il soldato porta due cingula incrociati, di cui quello che scende

sul fianco sinistro e regge il pugio, presenta una decorazione con lamine metalliche di forma quadrate con rilievi a forma di rosetta a quattro petali. L’altra cintura che regge sulla destra il gladius potrebbe presentare la medesima decorazione, ma lo stato di conservazione non ne permette una più precisa identificazione. Gli pteryges sono composti da otto cinghie in cuoio attaccate ad una piastra rettangolare liscia che sembra pendere dalla cintura del pugio. Le strisce in cuoio che compongono gli pteryges presentano quindici rivetti tondi e piatti e terminano in pendenti di forma lanceolata. Gli pteryges sono molto lunghi e arrivano quasi all’orlo della tunica. Sia il fodero del pugnale che quello della spada sono riccamente decorati. Il pugio presenta due riquadri con rosette a quattro petali e nella parte della punta una decorazione a forma di V l’una dietro l’altra. Il fodero termina in una Dosenortband. Il gladius è leggermente più lungo della media di quelli di quello di altri soldati ed arriva quasi al ginocchio di Hyperanor. Il fodero presenta due fasce orizzontali che reggono gli anellini per tenere fissa l’arma al fianco, che sono due per lato. Tra questi in alto c’è un elemento di forma circolare con umbone centrale. Il fodero è poi percorso da una striscia in rilievo che lo taglia in senso verticale ed è interrotta da altri elementi circolari e da decorazioni a forma di V nella parte finale. Il soldato tiene nelle mani due dei simboli del suo ruolo all’interno dell’esercito romano ossia l’arco, nella mano sinistra e la freccia nella destra. L’armamento del soldato differisce dalle solite hastae e scutum proprio in ragione del ruolo che ricopre il defunto.

Hyperanor era, infatti, un arciere e questo voleva dire anche che faceva parte di una coorte ausiliare. Alcune unità ausiliarie specializzate venivano da specifiche località; i

138 sagittarii dell’esercito romano venivano da città orientali come Palmira o anche dall’isola di Creta400, come appunto Hyperanor. Gli arcieri avevano un importante ruolo

soprattutto all’inizio della battaglia, quando colpendo il nemico con le loro frecce riuscivano a seminare il panico, a scomporre le prime file nemiche e ad eliminare il più alto numero possibile di nemici; durante la battaglia invece il loro ruolo era di supporto alle truppe di fanteria occupando i fianchi dell’esercito o gli spazi tra la fanti e cavalieri401. Gli arcieri in ogni caso avevano diverse debolezze a causa della

mancanza di un vero e proprio armamento difensivo, infatti usare uno scudo era fisicamente impossibile mentre si teneva arco e frecce e in più gli arcieri non potevano essere usati quando pioveva perché le corde dei loro archi perdevano di elasticità e di efficacia402.

La storia della cohors I sagittariorum si intreccia e si confonde con quella della cohors I Aelia sagittariorum. La prima di queste servì in Germania e in Moesia Inferior, mentre la seconda in Pannonia. È probabile che una iniziale unità quingenaria (di 500 soldati) fosse stata stazionata a Bingen, in Germania; in seguito con il trasferimento in Pannonia avrebbe acquisito lo status di milliaria e il titolo di Aelia in onore dell’imperatore Adriano che regnava nel II secolo quando l’unità venne spostata. In seguito nel III secolo sarà in Moesia Inferior. Per quanto riguarda la prima fase dell’unità, essa sembra essere stata costituita nel regno di Claudio o Nerone da arcieri provenienti dal Mediterraneo orientale, da Creta, dalla Siria e da Sidone403. La

necessità di nuove truppe nella zona del medio Reno durante l’età flavia è spiegata

400 BREEZE 2019, 41. 401 URECHE 2015, 10 e ss. 402 Id., 13.

139 con la necessità di colmare il vuoto che si era venuto a creare in seguito alla partenza di unità per la Britannia.

Per l’attitudine del personaggio e la tecnica delle pieghe, Hatt404 accosta la stele di

Hyperanor alla scuola di Mainz e al monumento di Flavoleius. Datazione:

La stele viene datata, per la comunanza con quelle del «gruppo di Annaius», all’età tibero-claudia (14-54 d.C.). La mancanza di una vera e propria struttura architettonica fa pensare Boppert405 a una datazione più precoce rispetto ad altre stele del gruppo e

colloca la stele più nel periodo tiberiano che claudio.

404 HATT 1986, 147. 405 BOPPERT 2005,89.

140

17. Tiberius Iulius Abdes