• Non ci sono risultati.

Stele anepigrafe con soldato Ritrovamento:

Catalogo delle Stele

9. Stele anepigrafe con soldato Ritrovamento:

Questa stele è stata ritrovata nel 1906 a Weisenau presso l’estremità orientale della Friendhofstrasse, oggi Portlandstrasse, insieme alla stele di Genialis e alla stele iscritta di Lucius Cornelius Colinus267.

Materiale: Calcare della Lorena.

Misure: 96 cm di altezza, 53 cm di larghezza, 12 cm di spessore. Iscrizione: L’iscrizione non si è conservata.

Stato di conservazione:

La stele, al momento della scoperta, presentava diverse parti mancanti e spaccature. Originariamente la stele terminava all’altezza delle caviglie del soldato. Durante la Seconda guerra mondiale venne distrutta in almeno cinque frammenti e la testa andò perduta268. Le parti mancanti, tranne la testa, vennero ricostruite. L’angolo superiore

sinistro subì quasi sicuramente un urto in antico perché si presenta fortemente scheggiato. I bordi della stele non sono perfettamente integri. La figura, a parte la testa e i piedi, è interamente conservata. Tutto il campo dell’iscrizione è assente. Al momento della scoperta erano conservate anche tracce di policromia rossa269 oggi in

gran parte scomparse.

Descrizione:

267 Vd. Supra.

268 BOPPERT 1992,106; RINALDI TUFI 1988, 32.

269 BOPPERT ibidem registra che Körber (in Mainzer Zeitschrift, 2, 26, Mainz 1907) che scrive un anno

dopo la scoperta della stele, vi osserva su di essa vistose tracce di pittura rossa sulla spada, sul pugnale e sul mantello.

104 La stele è di forma rettangolare, al cui interno viene realizzata una nicchia con terminazione superiore ad arco acuto. Gli spazi ricavati a destra e a sinistra sono occupati da motivi simmetrici: verso l’esterno mezze palmette e verso l’apice della nicchia due rosette a quattro petali. La forma triangolare della nicchia non è per nulla speculare, la parte destra risulta infatti molto più ridotta della sinistra. La nicchia è definita da una cornice liscia. Il defunto è rappresentato in piedi, in posizione frontale. Quanto la testa era ancora conservata, il soldato è rappresentato con una pettinatura a grosse ciocche ricadenti sulla fronte. Il volte era squadrato, espressione corrucciata, orecchie grandi e leggermente schiacciate sul fondo. Nel complesso il ritratto è molto simile a quello di Genialis270.

Il soldato indossa una paenula. Questo mantello in questa rappresentazione appare notevolmente ampio e pesante, con due lunghi e corposi strascichi che ricadono sul petto del soldato e di cui sul lato destro il soldato blocca la caduta stringendone un orlo nella mano, mentre sul lato sinistro, avendo la mano impegnata, il tessuto scivola inevitabilmente verso il basso coprendo in parte le cinghie degli pteryges. Nella parte posteriore, il mantello cade in una piega ad arco che riprende la forma della tunica sul davanti. Sul collo è il cappuccio della paenula. All’altezza della vita forse era una fascia su cui si appoggia il cingulum che per Rinaldi Tufi271 è singolo, per Hoss272 sono invece

due cinture parallele senza decorazione. Gli pteryges sono attaccati all’interno di una delle due cinture e sono formati da quattro cinghie abbastanza larghe di cui le prime due sono ben visibili, le altre sono coperte in parte dal lembo della paenula. Delle due cinghie visibili si distinguono sette rivetti tondi nella prima da sinistra, sei nella seconda. Tutte e quattro terminano in una piastra rettangolare e dei pendenti a forma di rombo.

270 Cfr. nel Catalogo la stele n.8. 271 RINALDI TUFI 1988, 32. 272 HOSS 2014, n. 46.

105 Il braccio destro del soldato copre l’impugnatura del gladius e parte del pomolo che però è di forma ovale. Il fodero della spada è decorato da due incassi a forma quadrangolare ai cui lati si collocano quattro anelli per assicurare il gladius alla cintura. A sinistra è il pugio, di cui l’impugnatura è coperta dall’avambraccio. Il pomolo fa capolino tra le pieghe della paenula e sembra avere forma ovale come per il gladius. Il fodero non sembra essere decorato. La cappa, la parte finale del fodero, presenta un elemento a forma di dischetto, in tedesco Dosenortband. Nella mano sinistra il soldato tiene una tavoletta o un dittico che lo identifica come un tesserarius273, ovvero

quel soldato che era depositario di una parola d’ordine, scritta su tavoletta appunto, che serviva per accedere al campo e che aveva il compito di diffondere la suddetta parola d’ordine o tessera a tutti i manipoli dell’esercito274. I tesserari avevano anche il

compito di diffondere gli ordini in tutto l’esercito.

La stele, da cui non possiamo desumere altre informazioni se non quelle iconografiche, è molto simile a quella precedentemente analizzata dell’imaginifer Genialis per le resa delle pieghe della tunica e per il cingulum, nonché per il modo di rappresentare l’anatomia del soldato, soprattutto nella resa del volto e della capigliatura quando era ancora conservato quella della stele senza iscrizione. La stele di Genialis è però sicuramente resa con maggior cura, è presente una struttura architettonica più complessa e la figura del soldato nel complesso è più naturalistica. Qui invece, il rilievo è piatto, i dettagli anatomici sono resi sommariamente, la figura appare tozza e rigida, la resa architettonica non è precisa né articolata.

Lo stesso tipo di decorazione che vediamo in questa stele, con mezze palmette e rosette a quattro petali, si ritrova in un’altra stele ritrovata a Weisenau del soldato della

273 BOPPERT 1992, 107. 274 Polibio, Storie, VI, 34, 7-12.

106 legio XV Primigenia di nome Caius Cassius Geminus; stele che viene datata al 40 d.C.275

Il fatto di non possedere l’iscrizione è una grave perdita perché porta a basare la datazione solo secondo criteri stilistici e confronti con altre stele di cui si sono conservate più informazioni.

Datazione:

La stele è stata datata, secondo quanto detto, al periodo claudio o flavio276 (seconda

metà o fine del I sec. d.C.).

275 ESPERANDIEU 1918, n. 5868; SELZER 1988, 133 n. 40; BOPPERT 1992, n. 137. 276 BOPPERT 1992, 107.

107 6.2 Stele da Bonna

10. Pintaius