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I TERMINI DELL’ACCORDO E L’IMPATTO PER L’ITALIA

Nel documento Rapporto sullo stato dell'agricoltura. 2013 (pagine 161-166)

Focus PAC: dalle proposte all’accordo

1. LE PROSPETTIVE FINANZIARIE 2014-

1.2 LE PROSPETTIVE FINANZIARIE PER IL 2014-

1.2.3 I TERMINI DELL’ACCORDO E L’IMPATTO PER L’ITALIA

L’effetto complessivo per il sistema paese

Limitandosi ad osservare i soli effetti di carattere finanziario, va sottolineato come i termini dell’accordo sul QFP abbiano alleggerito la posizione di contributore netto al bilancio comunitario dell’Italia rispetto all’attuale programmazione. Si tratta (almeno a livello finanziario) di un risultato importante se si tiene conto del fatto che l’Italia risultava nel 2011 il primo contributore al bilancio comunitario (Corte dei Conti, 2012).

La posizione dell’Italia in termini di Saldo netto20 è andata via via migliorando durante le fasi del negoziato (vedi tabella 1.3). Il Saldo netto è passato da -4,5 miliardi di Euro annui versati mediamente nel quinquennio 2007-2011 a -3,8 miliardi di Euro annui che verranno versati annualmente nel 2014-2020.

20 Il Saldo netto misura la differenza tra quanto un paese versa al bilancio comunitario e l’ammontare

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Tab. 1.3 – Modifica del Saldo Netto dell’Italia: periodo attuale, fase di negoziato e accordo definitivo sul QFP

(1) “Criterio di competenza” Metodo Operating Budgetary Balance

* valori provvisori

Fonte: elaborazioni Ragioneria Generale dello Stato e Commissione Europea

L’effetto è dovuto ad una combinazione di fattori. Da un lato, il peggioramento del RNL nazionale ha determinato un alleggerimento della quota di contribuzione calcolata in base a tale indicatore. In secondo luogo, la riduzione degli importi stanziati per il prossimo QFP (-34 miliardi di Euro, vedi tabella 1) ha determinato un calo del versamento a favore dell’UE, con un conseguente risparmio per le casse dello Stato. In terzo luogo, infine, vanno considerati gli incrementi di risorse ottenuti successivamente alla presentazione della proposta da parte della Commissione (COM(2011)500def), durante tutto il processo negoziale, in particolare:

- nel primo pilastro, la modifica della durata del meccanismo di convergenza da 4 a 6 anni con un risparmio di circa 228 milioni di Euro a prezzi correnti nell’intero periodo; - nel secondo pilastro, l’assegnazione specifica per 1,5 miliardi di Euro;

- nell’ambito della politica di Coesione, l’assegnazione per le aree interne del paese per 500 milioni di Euro.

L’effetto complessivo sulla dotazione nazionale per l’agricoltura e lo sviluppo rurale Per l’Italia il negoziato è risultato in salita sin dall’inizio. Il paese perdeva infatti risorse sia

sul I che sul II pilastro21.

Come accennato, la modifica apportata al meccanismo della convergenza esterna ha determinato un risparmio per il paese di circa 228 milioni di euro a prezzi correnti per l’intero periodo. Ad ogni modo, parte di tali risorse sono state sottratte per effetto della ulteriore convergenza verso i 196 €/ha al 2020, che ha determinato per il paese un costo complessivo di oltre 50 milioni di euro a prezzi correnti.

Di seguito le figure mettono in evidenza l’andamento annuale dei pagamenti diretti e dello sviluppo rurale dell’Italia. Nell’ambito dei pagamenti diretti, la quota nazionale diminuisce dal 9,5% nel 2013 all’8,7% nel 2020 con un valore medio dell’intero periodo del 9,1% .

21 Sul secondo pilastro la Commissione non ha fatto circolare proposte sulle allocazioni, limitandosi a

produrre un documento di Impact Assessment (Annex IV) SEC(2011)1153. Tuttavia, i criteri oggettivi selezionati dalla Commissione risultavano sfavorevoli rispetto alla allocazione storica nazionale.

Totale stanziamenti per impegni

miliardi di euro % su RNL miliardi di euro

UE-27 -4,5 -0,28% 994,18 AII 2006

UE-27* -5,3 -0,31% 1.025,00 proposta Commissione'COM(2011)500def

UE-28 -4,2 -0,26% 971,90

Consiglio Europeo Straordinario, nov'12 SN 37/12

UE-28 -3,8 -0,23% 959,99

accordo Consiglio Europeo, feb'13 EUCO 37/13

Saldo Netto (1)

Fonte

QFP 2007-2013 QFP 2014-2020

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Fig. 1.5 – Quota percentuale e dotazioni dell’Italia nei pagamenti diretti della PAC

Fonte: simulazioni INEA su dati Decisione 2006/410/CE, Decisione 2010/237/UE, Decisione 2009/519/CE, All. IV e All. VIII Reg. (CE) n. 73/2009 modificato da Reg. (CE) n. 287/2013 e Consiglio Europeo (2013)

Nell’ambito dello sviluppo rurale, la quota nazionale passa dal valore medio del 2007- 2013 del 9,6% all’11,2% del 2014-2020.

Fig. 1.6 – Quota percentuale e dotazioni dell’Italia nello sviluppo rurale

Fonte: simulazioni INEA su dati Decisione 2010/236/CE, Decisione 2006/410/CE , Decisione

2010/237/UE e Consiglio Europeo (2013)

4.128 4.022 3.953 3.902 3.851 3.800 3.752 3.704 3.968 3.790 3.652 3.534 3.419 3.308 3.202 3.100 9,6 9,6 9,4 9,2 9,0 8,9 8,8 8,7 4,2 5,2 6,2 7,2 8,2 9,2 10,2 - 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020

Pagamenti Diretti Italia (pr. Corr) Pagamenti Diretti Italia (pr. 2011r) % su massimale UE27

1,142 1,500 1,236 1,205 1,232 1,282 1,404 1,395 1,385 1,395 1,370 1,347 1,323 1,300 1,277 1,255 10.5 8.8 8.7 9.0 10.0 10.0 10.0 11.1 11.2 11.2 11.2 11.2 11.3 11.3 4.2 5.2 6.2 7.2 8.2 9.2 10.2 11.2 - 500 1,000 1,500 2,000 2,500 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2007-2013 2014-2020

149 Impatto del QFP 2014-2020 sull’Italia

• Il paese beneficia di alleggerimento del Saldo netto, che passa da -4,5 miliardi di Euro annui versati mediamente nel quinquennio 2007-2011 a -3,8 miliardi di Euro annui che verranno versati annualmente nel 2014-2020.

• Nei pagamenti diretti il paese subisce una riduzione del -6,5% rispetto al controfattuale considerato (ossia il mantenimento dei livelli del 2013 per il 2014/20, come continuazione dello scenario politico esistente, vedano la didascalia alla figura 3).

• Nello sviluppo rurale il paese, beneficiando di una assegnazione specifica di risorse (1.500 milioni di Euro a prezzi 2011), ottiene un incremento dell’1,4% del proprio plafond. La quota nazionale spiega oltre l’11% del massimale dell’UE28).

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Nel documento Rapporto sullo stato dell'agricoltura. 2013 (pagine 161-166)

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