• Non ci sono risultati.

Monte ore lavorate, posizione occupate e ore lavorate pro capite nel settore agricoltura, silvicoltura e pesca (variazioni tendenzial

percentuali)

Fonte: elaborazioni INEA su dati ISTAT

In aumento ancora il lavoro degli stranieri in agricoltura che nel 2012 ha raggiunto il valore di 115 mila occupati con una variazione positiva dell’11% rispetto all’anno precedente e addirittura del 114% rispetto al 2008.

In leggera diminuzione, invece, per il settore agricolo il tasso di irregolarità 5 dell’occupazione (36,3% nel 2012): storicamente molto elevato si è aggravato dal 2007, anno in cui ha registrato una variazione sull’anno precedente del +4%.

1.3.6 CREDITO E INVESTIMENTI

In una situazione di elevata incertezza sulle prospettive economiche bisogna sottolineare che, nel complesso, gli impieghi per il settore agricoltura, silvicoltura e pesca hanno registrato anche negli ultimi mesi del 2012 un leggero aumento tendenziale (+1,0%), a fronte di una persistente variazione negativa degli stessi erogati per il complesso delle imprese (-3,5%).

5Occupati irregolari sugli occupati totali. Secondo la definizione standardizzata a livello internazionale, il lavoro irregola re corrisponde alle attività continuative svolte senza il rispetto della normativa vigente: occasionali; svolte da persone che si dichiarano non attive in quanto studenti, casalinghe, pensionati; svolte da stranieri residenti e non regolari; plurime non dichiarate alle istituzioni fiscali.

27

Tabella 1.15 – Impieghi bancari per il settore agricolo, dicembre 2012

Fonte: elaborazioni INEA su dati Banca d’Italia

I prestiti bancari (al netto delle sofferenze e dei pronti contro termine) all’agricoltura silvicoltura e pesca hanno raggiunto a dicembre 2012 una consistenza di 44,2 miliardi di euro, con un’incidenza sul totale dell’economia del 4,6%. La ripartizione degli impieghi per macroarea geografica segnala che le regioni settentrionali detengono la maggior parte dei finanziamenti, con una tendenza all’aumento; rispetto allo stesso periodo del 2011 sono state registrate variazioni positive del 2,6% (dal +1,9% di settembre) per il Nord ovest e dell’ 1,4% (dal +0,6% di settembre) per il Nord-est. Al contrario, le Regioni centrali e meridionali hanno registrato variazioni negative dei finanziamenti bancari per il settore agricolo, pari a -0,5% e -1,4, rispettivamente.

In base alle informazioni pubblicate dalla Banca d’Italia, il 2012 si è caratterizzato per una diminuzione tendenziale (-6,7%) della domanda di credito legata agli investimenti, come risultato di una variazione positiva registrata per i finanziamenti in macchine e attrezzature (+3,0%) e di una variazione negativa riportata per quelli in costruzioni e fabbricati rurali (-14,0%) e altri immobili rurali (-4,5%). A livello territoriale le variazioni, rispetto al 2011 sono quasi tutte negative anche se non mancano aspetti particolari, come la forte performance negativa (-8,7%) registrata dall’insieme delle Regioni centrali che, nello stesso tempo, hanno evidenziato una forte domanda di finanziamenti per le macchine e attrezzature varie (+24,8%). Seguono la Sicilia e la Sardegna con una variazione tendenziale negativa dell’8,8% e poi le altre circoscrizioni italiane.

Al contrario, nel 2012 è rimasta sostenuta la richiesta di finanziamenti, necessari alla copertura del capitale circolante e il ricorso a operazioni di ristrutturazione e consolidamento del debito bancario che, dall’inizio della crisi, rappresentano la principale caratteristica della dinamica della domanda di credito delle imprese italiane.

Le difficoltà legate alla situazione economica negativa, nel corso del 2012, hanno inciso inevitabilmente anche sui rapporti tra Istituti di credito e imprese, che hanno registrato ancora un peggioramento di tutti gli indicatori di rischiosità creditizia.

In particolare, il rapporto sofferenze lorde/impieghi distinto in base alla branca produttiva di riferimento ha evidenziato un progressivo peggioramento della qualità del

Agricoltura1 (mio.euro) % su totale finanziamenti % su produzione agricola2 Nord-Ovest 12.355 3,6 104,3 Nord-Est 14.802 5,8 100,6 Centro 8.559 3,9 109,0 Sud 5.249 5,3 42,9 Isole 3.245 7,5 49,9 Totale 44.210 4,6 83,2 1

Inclusa silvicoltura e pesca

2

28

credito per il settore agricolo (+10,0%) che tuttavia è minore rispetto a quello calcolato per il complesso delle attività economiche (+11,8%).

Grafico 1.11 – Rapporto sofferenze lorde su impieghi per il settore agricolo e per il totale economia, dicembre 2012 – dati in %

Fonte: elaborazioni INEA su dati Banca d’Italia

Anche il tasso di decadimento trimestrale dei finanziamenti per cassa - espresso sugli importi-, che misura dinamicamente l’incidenza delle nuove posizioni in sofferenza rispetto al complesso di posizioni non in sofferenza all’inizio del periodo di rilevazione, dopo la contrazione del primo trimestre del 2012, a giugno ha ripreso a crescere. In particolare, per il settore agricolo si registra a dicembre 2012 un valore dello 0,772%, in aumento sia rispetto al trimestre precedente (0,502% a settembre 2012) che raffrontato con il valore di dicembre 2011 (0,724%). Dalla scomposizione del tasso di decadimento per classi di affidamento si osserva che nel quarto trimestre del 2012 si è registrata una maggiore rischiosità, rispetto al trimestre precedente, degli affidatari per la classe di fido compresa tra 125.000 e 500.000 euro e per quella maggiore di 500.000 (+52,5% per la classe di fido intermedia e +58,2% per la classe superiore a 500.000 euro). In leggera diminuzione il valore della classe di fido minore di 125.000 euro (-28,3%).

Tabella 1.16 – Tasso di decadimento dei finanziamenti per cassa per il settore agricoltura, silvicoltura e pesca – distribuzione per classi di fido utilizzate

Fonte: elaborazioni INEA su dati Banca d’Italia

8,8 9,6 9,1 10,0 9,4 10,5 9,6 11,1 10,0 11,8 0,0 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0 12,0 14,0

Agricoltura, Silvicoltura e Pesca Totale

IV trimestre 2011 I timestre 2012 II timestre 2012 III timestre 2012 IV timestre 2012 < 125.000 EURO DA 125.000 A < 500.000 EURO >= 500.000

EURO TOTALE (>= 0) < 125.000 EURO

DA 125.000 A < 500.000 EURO >= 500.000 EURO TOTALE (>= 0) 31/12/2012 0,339 0,575 0,883 0,772 -0,420 -0,358 -0,282 -0,351 30/09/2012 0,346 0,377 0,558 0,502 -0,280 -0,329 -0,234 -0,274 30/06/2012 0,343 0,424 0,566 0,517 -0,305 -0,313 -0,235 -0,271 31/03/2012 0,358 0,378 0,48 0,449 -0,243 -0,326 -0,201 -0,231 31/12/2011 0,325 0,413 0,866 0,724 -0,356 -0,383 0,061 -0,075 30/09/2011 0,322 0,365 0,778 0,651 -0,228 -0,222 0,200 0,073 30/06/2011 0,338 0,357 0,665 0,571 -0,250 -0,296 0,097 -0,007

Valori Differenziali rispetto al totale branche

Fido globale utilizzato (classi di grandezza)

29

La crescente difficoltà di accesso al credito si è riflessa negativamente sull’attività di investimento delle imprese agricole, sia pure con una dinamica diversa rispetto ad altre tipologie di investimento (costruzioni, mezzi di trasporto, impianti e macchinari). Nel 2012 gli investimenti fissi lordi per branca proprietaria hanno registrato una diminuzione, in termini di volume, pari all’8,0%, rispetto al 2011, aggravando di molto il valore registrato nel 2011. In particolare, il settore agricolo ha fatto registrare anche una pesante variazione negativa in termini di stock di capitale da mettere in relazione principalmente con la chiusura di molte imprese agricole.

Tabella 1.17 – Investimenti fissi, stock di capitale e ammortamenti per branca proprietaria (valori concatenati anno di riferimento 2005, variazioni 2012/2011)

Fonte: elaborazioni INEA su dati ISTAT

Come per le altre tipologie di investimenti, il trend degli investimenti fissi lordi può essere dipeso da una scarsa fiducia nei mercati da parte degli imprenditori, ma anche della necessità di questi di fronteggiare la crisi impiegando le risorse nella gestione ordinaria invece che negli investimenti.

Grafico 1.12 - Investimenti fissi lordi per tipologia di bene (Valori

Documenti correlati