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Gli indicatori SDGs: sfide e opportunità per l’Istat e per il Sistema Statistico Nazionale Conciliare la rilevanza dei target SDGs e degli indicatori definiti a livello globale con le

2. PROCESSI INTERNAZIONALI ED EVOLUZIONI NAZIONALI 1

2.7 Gli indicatori SDGs: sfide e opportunità per l’Istat e per il Sistema Statistico Nazionale Conciliare la rilevanza dei target SDGs e degli indicatori definiti a livello globale con le

esperienze specifiche dei paesi costituisce senz’altro una sfida per la statistica, ma anche un’opportunità per il Sistema statistico nazionale e per il Paese, che applica in concreto il principio delle Nazioni Unite “better data, better lives”.

29 https://unstats.un.org/unsd/statcom/50th-session/documents/, The interlinkages for the Agenda 2030, UNSD, 5-8 march 2019.

Per soddisfare contestualmente la domanda informativa globale e nazionale, l’Istat ha in-tensificato le azioni di rafforzamento e sviluppo delle misure statistiche che consentono il monitoraggio dei progressi del Paese verso i Sustainable Development Goals.

Il Decreto legislativo n. 322 del 6 settembre 1989, la Commissione Statistica delle Nazioni Unite per l’attuazione dell’Agenda 2030 e la Commissione Economica per l’Europa affida-no all’Istat un ruolo di coordinamento: da un lato l’Istituto coordina l’offerta di statistica ufficiale prodotta dai diversi attori istituzionali appartenenti al Sistema statistico nazionale (Sistan); dall’altro la comunità internazionale attribuisce agli Istituti nazionali di statistica il compito di coordinare la produzione degli indicatori statistici SDGs a livello nazionale. Il Cape Town Global Action Plan, la Road Map on Statistics for Sustainable Development Goals e la Dubai Declaration costituiscono documenti strategici utili anche per il Sistema statistico nazionale, perché tracciano le linee strategiche per rafforzare la capacità di pro-duzione statistica.

L’Istat è impegnato nell’analisi degli indicatori suggeriti dallo UN-IAEG-SDG, partecipando alle occasioni di confronto internazionale e seguendone le evoluzioni e gli sviluppi in itinere. L’esperienza maturata finora sta risultando, peraltro, utile anche in attività di cooperazione internazionale.

Nel contempo, a livello nazionale prosegue il lavoro di confronto inter-istituzionale, avviato da un triennio dentro e fuori i confini del Sistan, che ha prodotto un notevole incremento dell’informazione quantitativa resa disponibile e che contribuirà a completare la costruzione di una mappatura metodologicamente consistente, integrata e condivisa delle misure SDGs. La road-map nazionale prevede di proseguire nello sviluppo degli indicatori previsti dall’A-genda 2030, necessari, ma ancora non disponibili, promuovendo la condivisione delle in-formazioni, le necessarie e proficue sinergie, anche con le agenzie custodi, e prevede, altre-sì, di procedere nella lettura e nella analisi integrata di obiettivi e misure di monitoraggio e delle loro interrelazioni.

A partire dal 2016 l’Istat ha messo a disposizione degli utenti una piattaforma informativa dedicata alle misure nazionali utili per il monitoraggio degli SDGs. In alcuni casi le misure nazionali identificate sono identiche agli indicatori richiesti dall’UN-IAEG-SDGs; in altri casi le misure prodotte sono simili oppure parziali (ovvero non tutti i dati sono disponibili o non tutti lo sono nella specificità richiesta dall’UN-IAEG-SDG). A queste si sono, inoltre, aggiun-te ulaggiun-teriori misure “specifiche” utili a descrivere il conaggiun-testo nazionale.

Al fine di garantire la qualità dell’informazione statistica, nel selezionare e sviluppare gli indica-tori nell’ambito della costruzione evolutiva della piattaforma informativa dedicata ai Sustanai-ble Development Goals sono stati considerati i seguenti requisiti di ammissibilità: trasparenza delle metodologie, frequenza della diffusione, tempestività, copertura e comparabilità geogra-fica, comparabilità nel tempo e lunghezza della serie storica, facilità nell’interpretazione. Gli indicatori statistici sono scelti ed elaborati attraverso analisi e controlli incrociati, elabora-zioni specifiche e realizzazione di nuovi approfondimenti30, soprattutto per le tematiche

energe-30 Ogni Goal è esaminato considerando i target e gli indicatori richiesti e seguendo un approccio che tiene conto della tipologia dell’indicatore (statistico o no); della presenza ed esaustività dei metadati (Tier I, II o III) e dei dati delle Nazioni Unite, della rilevanza per l’Italia, delle possibili fonti dei dati (Istat, Sistan o altro), dell’esistenza di dati in serie storica e per disaggregazioni territoriali, delle interrelazioni esistenti.

tiche e ambientali. Il lavoro si è avvalso anche della stretta collaborazione con varie istituzioni del Sistan: Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Gestore Servizi Ener-getici, Istituto Superiore di Sanità, Invalsi, Enea, INGV, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Mi-nistero dell’Economia e delle Finanze, MiMi-nistero di Giustizia, MiMi-nistero dell’Interno, MiMi-nistero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, Ministero della Salute, ASviS, Consob, Cresme. Gli indicatori, inoltre, sono in linea, con gli indicatori di Benessere Equo e Sostenibile (BES), che dal 2017 sono stati inseriti nel ciclo di programmazione economico-finanziario.

Le misure nazionali per il monitoraggio degli SDGs sono state rese disponibili progressi-vamente nell’ambito di più diffusioni (95 misure nazionali per 66 indicatori UN a dicembre 2016, 173 misure per 100 indicatori a maggio 2017, 201 misure per 109 indicatori SDGs a dicembre 2017, 235 misure per 117 indicatori a luglio 2018, 244 misure per 117 indicatori a dicembre 2018, 303 misure statistiche per 123 indicatori ad aprile 2019) al fine di dare aggiornamenti e arricchimenti continui e, nel contempo, di seguire anche le evoluzioni in corso del quadro di riferimento internazionale e nazionale. Nell’ambito di quest’ultima dif-fusione, un’attenzione particolare è stata dedicata alle disaggregazioni regionali (alle regioni è dedicata anche una sezione specifica del volume) e a quelle per livello di urbanizzazione, per genere, per cittadinanza, per disabilità.

Le misure SDGs rese disponibili costituiscono il necessario input per la misurazione della Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile31 (SNSvS), nell’ambito della quale è riconosciu-to il ruolo cruciale del Sistan e dell’Istat.

La strategia è stata approvata dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Econo-mica il 22 dicembre 201732. Nella Direttiva della Presidenza del Consiglio recante gli indirizzi per l’attuazione della SNSvS, emanata il 16 marzo 2018, è stata ribadita l’importanza delle attività connesse al monitoraggio della Strategia nazionale relativa ai Sustainable Deve-lopment Goals, coordinate dalla Presidenza del Consiglio33.

Un passo utile per assicurare il monitoraggio della performance dell’Italia nelle aree che compongono la SNSvS è la definizione di un set di indicatori, individuati tra quelli diffusi nel Sistema informativo SDGs Istat-Sistan dedicato agli indicatori SDGs. La necessità di definizione di un nucleo di indicatori per il monitoraggio della SNSvS discende anche dalle esigenze legate al percorso di declinazione della stessa a livello regionale, come previsto dall’art.34 del D.lgs. 152/2006 e successive modifiche.

A marzo 2018, su iniziativa del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, è stato costituito il Tavolo di lavoro sugli indicatori per l’attuazione della SNSvS34 con

31 Presentata al Consiglio dei Ministri a ottobre 2017: http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio_immagini/ Galletti/Comunicati/snsvs_ottobre2017.pdf.

32 Delibera Cipe n. 108/2017, pubblicata in gazzetta Ufficiale il 15 maggio 2018. Nell’ambito dell’allegato tecnico, costituito dalla Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, si fa riferimento esplicito alla necessità di pervenire alla definizione di un insieme rappresentativo di indicatori rilevanti per il monitoraggio dell’attuazione della Strategia ed utili alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, considerando in tal senso gli indicatori diffusi dall’Istat ed elaborati nel Sistema Statistico Nazionale.

33 La direttiva assegna alla Presidenza del Consiglio dei ministri le funzioni di coordinamento delle azioni e delle le politiche inerenti l’attuazione della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile, nonché dei lavori volti agli aggiornamenti periodici della Strategia medesima.

34 Hanno partecipato alle attività del tavolo rappresentanti del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, del Ministero dell’Economia e delle Finanze, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, di Ispra e Istat.

l’obiettivo di definire un nucleo ristretto e rappresentativo di indicatori per il monitoraggio della Strategia35 con riferimento a tutti i Goal.

Il Tavolo ha definito e concordato i criteri per la selezione degli indicatori e l’approccio me-todologico necessari per individuare un primo insieme di indicatori. Si è, infatti, convenuto di far riferimento ai Criteri metodologici adottati dal Comitato BES, istituito ai sensi dell’art. 14 della legge 163/2016, adattandoli e ampliandoli per incorporare un ulteriore criterio di disaggregazione spaziale dei dati di riferimento, di livello almeno regionale36.

Sono, quindi, stati adottati i seguenti criteri generali, non gerarchici:

Parsimonia: è necessario considerare un insieme di indicatori che dia conto della

com-plessità implicita nelle scelte strategiche della SNSvS e nei 17 obiettivi dell’Agenda 2030. Al contempo, però, è opportuno considerare un numero contenuto di indicatori cercando di mantenere la ricchezza informativa, di garantire la copertura per tutti i Goals e di conside-rare anche i legami reciproci tra questi.

Fattibilità: è indispensabile che i dati statistici di qualità per la costruzione degli indicatori

possano essere aggiornati o suscettibili di essere allineati temporalmente. Tale necessità deve necessariamente tenere in considerazione le attività di sviluppo di ulteriori indicatori in essere da parte del Sistan. Tale criterio è garantito dall’inserimento degli indicatori che si renderanno via via disponibili all’interno della Piattaforma informativa relativa agli SDGs Istat-Sistan.

Tempestività, estensione e frequenza delle serie temporali: le serie temporali devono

essere lunghe e con frequenza appropriata ai fenomeni da monitorare. La selezione deve te-ner conto sia dell’attuale disponibilità, sia della possibilità di incrementarne la tempestività.

Sensibilità alle politiche pubbliche: considerato il fine prefissato di monitoraggio delle

politiche pubbliche e in accordo con i riferimenti normativi, è necessario individuare indi-catori sensibili alle politiche pubbliche, anche a livello regionale, in un arco temporale che consideri il medio e lungo periodo per valutare la sostenibilità nel periodo 2015-2030.

Dimensione territoriale: considerata la necessità di costruire un insieme di indicatori che

consenta un “dialogo” tra SNSvS e strategie regionali, gli indicatori selezionati devono, per quanto possibile, essere disponibili, attualmente o in traiettoria potenziale, almeno per il livello territoriale regionale. Ulteriori disaggregazioni territoriali (urbane e non solo) sono necessarie e da considerare in prospettiva, al fine di garantire il principio internazionale UN-IAEG-SDGs del Leave no one behind.

Secondo l’approccio metodologico individuato la scelta del sottoinsieme di indicatori deve essere effettuata tra quelli della piattaforma dedicata Istat Sistan, preferendo nello specifico: • indicatori che si riferiscono ad indicatori UN IAEG Tier I, di cui, quindi, siano concordati

i metadati di riferimento a livello internazionale;

• indicatori nazionali possibilmente “identici” nella formulazione dei metadati che assicurino la comparabilità a livello internazionale e anche europeo;

• indicatori derivati da fonti del Sistema Statistico Nazionale.

Tali criteri devono essere utilizzati nella consapevolezza delle peculiarità informative legate ai fenomeni ambientali e sociali.

35 Prot. SVI/1991 del 2 marzo 2018.

36 Tale ampliamento si è reso necessario in particolare in ragione delle attività di elaborazione delle strategie per lo sviluppo sostenibile che le Regioni e le Province Autonome stanno sviluppando seguendo l’art. 34 del D.lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.

Questo secondo Rapporto Istat sugli indicatori dello sviluppo sostenibile e l’ulteriore diffu-sione di indicatori in esso contenuta testimonia il proseguimento della collaborazione con le altre istituzioni del Sistan e con le agenzie internazionali.

La finalità delle attività presenti e future è quella di offrire un quadro di informazioni statisti-che arricchito per la misurazione dello sviluppo sostenibile, ampliando l’insieme di misure nazionali SDGs disponibili, e le relative disaggregazioni utili, realizzando gli investimenti tematici e metodologici che consentono di soddisfare contestualmente la domanda infor-mativa globale, nazionale e territoriale.

Un’attenzione rinnovata è stata dedicata all’analisi integrata degli interlinkages esistenti tra indicatori, Goals e Target, utile anche per la produzione, il reporting e il monitoraggio. Nelle prossime edizioni proseguirà l’aggiornamento e l’ampliamento degli indicatori, anche in termini di ulteriori disaggregazioni, insieme a ulteriori analisi integrate, al fine di costruire le informazioni statistiche necessarie per assicurare un futuro sostenibile, un’economia moderna ed il benessere a tutti in un pianeta abitabile.

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