• Non ci sono risultati.

Percentuale di popolazione coperta da una rete cellulare, per tecnologia

E PROMUOVERE L’INNOVAZIONE E UNA INDUSTRIALIZZAZIONE EQUA,

SDG 9.c.1 Percentuale di popolazione coperta da una rete cellulare, per tecnologia

L’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, e in particolare a Inter-net (così come focalizzato dal target 9.c.1), costituisce un importante mezzo di inclusione sociale, grazie alle numerose risorse messe a disposizione degli utenti in termini di acqui-sizione di conoscenza, fruizione di servizi, opportunità professionali, e, più in generale, possibilità di arricchimento in tutte le sfere dell’agire sociale. La trasformazione digitale è un fattore chiave della transizione verso sistemi economici innovativi e moderni, in quanto indispensabile strumento di crescita del settore produttivo.

La definizione dell’Agenda digitale europea9 e della Strategia per il mercato unico digitale in Europa10, finalizzate a rafforzare la posizione dell’Ue come leader dell’economia digitale, ben testimoniano dell’investimento delle politiche nello sviluppo delle soluzioni digitali. In linea con gli obiettivi europei, anche l’Italia nel 2012 si è dotata di un’Agenda digitale nazio-nale (DL n. 5/2012)11, finalizzata al potenziamento dell’ICT e al superamento del ritardo del nostro paese, in termini di investimenti, infrastrutture e livello di penetrazione delle tecno-logie nella popolazione e nel tessuto produttivo, così da favorire innovazione, occupazione, progresso sociale e crescita economica. Il Piano nazionale industria 4.0, lanciato nel 2016 dal Ministro dello Sviluppo Economico e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, inoltre, incarna una nuova strategia di politica industriale indirizzata alla promozione della digitaliz-zazione nel tessuto produttivo italiano.

9 Si tratta di una delle sette iniziative faro della Strategia 2020 (COM(2010)245 definitivo).

10 “Il mercato unico digitale è un mercato in cui è garantita la libera circolazione delle merci, delle persone, dei servizi e dei capitali e in cui, quale che sia la loro cittadinanza o nazionalità o il luogo di residenza, persone e imprese non incontrano ostacoli all’accesso e all’esercizio delle attività online in condizioni di concorrenza leale e potendo contare su un livello elevato di protezione dei consumatori e dei dati personali.” (COM(2015) 192 final). Si veda anche la Revisione intermedia dell’attuazione della strategia per il mercato unico digitale (COM(2017) 228 final).

11 Si veda anche la Strategia per la crescita digitale 2014-2020 della Presidenza del Consiglio dei Ministri (2015). 0 15 30 45 60 75 90

Famiglie con connessione a banda larga (%) Individui che utilizzano Internet (%)

Figura 9.13 - Famiglie con connessione a banda larga e individui che utilizzano Internet (a), per regione. Anno 2018 (%)

Fonte: Istat

La percentuale di famiglie che dispone di un accesso a Internet con connessione a banda larga è cresciuta molto rapidamente nel corso degli ultimi anni, passando dal 43,4% del 2010, al 73,7% del 2018. Al crescente livello di diffusione di infrastrutture ICT per la frui-zione di Internet si è associata un’espansione nella quota di individui che utilizzano Internet (Indicatore SDG 17.8.1), aumentata dal 46,8% del 2010 al 66,4% del 2018.

Nel mondo produttivo l’espansione dell’ICT è stata anticipata rispetto a quella che ha in-vestito la popolazione, tanto che nel 2018 il numero di imprese con più di 10 addetti con connessione a banda larga è pari a 94,2 su 100, laddove le imprese dotate di un sito web/ home page (o almeno una pagina Internet) ammontano a 71,4 su 100.

I divari territoriali sono tuttavia ancora consistenti, in termini sia infrastrutturali sia di utiliz-zo delle nuove tecnologie nella popolazione e nel mondo delle imprese, con la ripartizione meridionale in ritardo rispetto a quella centrale e, soprattutto, settentrionale12.

Le regioni caratterizzate da una minore diffusione di dotazioni per la navigazione ad alta velocità per le famiglie sono Molise, Calabria e Sicilia, con meno di 65 famiglie su 100 con connessione a banda larga (Figura 9.13); quelle, invece, che più frequentemente ne dispon-gono sono la Provincia Autonoma di Trento, la Lombardia, l’Emilia-Romagna, la Sardegna e la Provincia Autonoma di Bolzano (tra 81 e 77 famiglie su 100). Il posizionamento delle regioni risulta analogo rispetto alla quota di fruitori di Internet.

La situazione si modifica parzialmente se si guarda alle imprese (Figura 9.14), che appa-iono meno frequentemente dotate di connessione a banda larga in Liguria (79%), Marche (84%), Molise e Puglia (86), e di sito web in Sardegna, Campania, Molise e Puglia (tra 51 e 55%). All’opposto, le regioni con imprese a maggiore vocazione ICT sono, in termini di dotazioni di connessione a banda larga, Basilicata (99%), Emilia-Romagna e Valle d’Aosta (98) e la Provincia Autonoma di Trento, la Sardegna e il Veneto (97). Sono dotate di un

12 L’unica eccezione a tale andamento costituita dall’incidenza di imprese con connessione a banda larga, più elevata nel Mezzogiorno (93%) che non nella ripartizione centrale (91%).

0 20 40 60 80

100 Imprese con connessione a banda larga Imprese con sito Web/home page

Figura 9.14 - Imprese (a) con connessione a banda larga e che hanno un sito Web/home page o almeno una pagina

su Internet. Anno 2018 (%)

Fonte: Istat

sito web soprattutto le imprese del Trentino-Alto Adige (86% per la Provincia Autonoma di Bolzano e 82% per quella di Trento), della Lombardia (80) e dell’Emilia-Romagna (79).

In sintesi

Industria manifatturiera in calo nel corso degli ultimi quindici anni.

Coerentemente con la crescente terziarizzazione delle economie avanzate, tra il 1995 e il 2017 l’Italia segna un ridimensionamento del settore manifatturiero in termini sia di quota di occupazione sia di peso sul valore aggiunto totale. Nel 2016 l’industria manifatturiera è sviluppata soprattutto in Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Piemonte, Friuli-Venezia Giulia e Lombardia.

Nel 2017 l’intensità di emissione di CO2 sul valore aggiunto diminuisce, toccando un

minimo storico.

Il sistema della R&S italiano sconta un ritardo strutturale rispetto a quello dell’Ue.

Nonostante l’aumento registrato dal personale coinvolto nella R&S, il divario è particolar-mente marcato in termini dotazioni di risorse umane, con un’incidenza di ricercatori sulla popolazione italiana pari a poco più di un quarto rispetto a quella di Danimarca, Svezia e Finlandia. Al meridione, il numero di ricercatori è pari a meno della metà rispetto al Centro e al Settentrione.

L’incidenza di imprese che introducono innovazioni tecnologiche torna a crescere nell’ultimo triennio.

Grazie alla maggiore crescita registrata dalle imprese del settore industriale e da quelle con un numero di addetti tra 10 e 49, il numero di imprese innovative è aumentato nell’ultimo triennio di 6,2 punti percentuali, arrivando a quota di 38,1 imprese ogni 100.

In crescita, tra il 2012 e il 2016, la percentuale di valore aggiunto delle imprese mani-fatturiere MHT italiane sul valore aggiunto totale del settore manifatturiero.

Nonostante un aumento superiore al profilo medio italiano da parte della ripartizione meri-dionale, il Nord registra un’intensità tecnologica più elevata rispetto al Centro e, ancor più, al Mezzogiorno.

ICT in espansione, ma con forti differenziazioni a livello territoriale.

Nel 2018 la percentuale di collegamenti a Internet tramite banda larga è pari a 73,7 su 100 famiglie e 94,2 su 100 imprese con più di 10 addetti. Le imprese dotate di un sito web sono il 71,4%.

R i f .

SDG Indicatori lungo termine medio termineVARIAZIONI breve termine

2007-2017 2007-2012 2012-2017 2016-2017

9.4.1

Intensità di emissione di CO2 del valore aggiunto 9.5.1

Intensità di ricerca a b c d

Imprese con attività innovative di prodotto e/o processo

(per 100 imprese) e f

9.5.2

Ricercatori (in equivalente tempo pieno) c d

Lavoratori della conoscenza g h i j

9.c.1

Famiglie con connessione a banda larga fissa e/o mobile i j

Imprese con almeno 10 addetti con connessione a banda larga

fissa o mobile (%) g h i j

Imprese con almeno 10 addetti che hanno un sito Web (%) g h i j

LEGENDA NOTE

Netto miglioramento (a) Variazione 2006-2016

(b) Variazione 2006-2011 (c) Variazione 2011-2016 (d) Variazione 2015-2016 (e) Variazione 2010/12-2014/16 (f) Variazione 2012/14-2014/16 (g) Variazione 2008-2018 (h) Variazione 2008-2013 (i) Variazione 2013-2018 (j) Variazione 2017-2018 Lieve miglioramento Stabilità Lieve peggioramento Netto peggioramento

1

Il Goal 10 riguarda l’adeguamento delle politiche e degli strumenti legislativi per ridurre, in ogni paese, le disparità basate sul reddito, o sul sesso, l’età, la disabilità, la razza, la classe, l’etnia, la religione, lo status economico o di altra natura. Mira a migliorare la regolamenta-zione e il monitoraggio dei mercati finanziari e delle istituzioni. Il Goal 10 affronta anche le disuguaglianze tra paesi, incoraggiando l’assistenza allo sviluppo e gli investimenti diretti a favore delle nazioni più bisognose, promuovendo il trattamento commerciale speciale e differente e favorendo una maggiore rappresentanza dei paesi in via di sviluppo nel pro-cesso decisionale delle istituzioni economiche e finanziarie globali. Il Goal 10 promuove l’inclusione sociale a livello globale, con una particolare attenzione per le migrazioni e le rimesse dei migranti.

La comunità internazionale e le nazioni più vulnerabili hanno fatto progressi significativi nel diminuire la povertà; tuttavia, persistono situazioni di forte disuguaglianza e grandi dispa-rità di accesso alla sanità, all’istruzione e ad altri servizi. La crescita economica non basta a ridurre la povertà, se non è una crescita inclusiva e se non coinvolge le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile - economica, sociale e ambientale. Marcate disparità di reddito minacciano, infatti, la coesione sociale e vincolano la crescita economica e i progressi nella riduzione della povertà e nel miglioramento delle condizioni di salute e di benessere.

1 Goal 10 - Reduce inequality within and among countries. Questa sezione è stata curata da Barbara Baldazzi e Cinzia

Conti e hanno contribuito Eugenia Bellini, Francesca Lariccia e Federico Polidoro

GOAL 10

Outline

Documenti correlati