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Percentuale di uomini, donne e bambini di ogni età che vivono in povertà (in tutte le sue dimensioni) in base alle definizioni nazionali

Indicatori diffusi dall’Istat

SDG 1.2.2 Percentuale di uomini, donne e bambini di ogni età che vivono in povertà (in tutte le sue dimensioni) in base alle definizioni nazionali

Per monitorare il raggiungimento del Goal 1 nel contesto europeo e italiano, è opportuno rapportarsi alla linea nazionale della povertà assoluta e alle indicazioni europee relative alla povertà multidimensionale (povertà di reddito5, grave deprivazione materiale6, bassa intensità lavorativa7).

Un indicatore di povertà multidimensionale è quello relativo al rischio di povertà o esclusio-ne sociale8, calcolato sulla base dei risultati della rilevazione EU-SILC, che corrisponde alla quota di persone che presentano almeno una delle seguenti situazioni: 1) sono a rischio di povertà di reddito, 2) sono gravemente deprivate materialmente, 3) vivono in famiglie con una molto bassa intensità lavorativa.

Nel 2017, 113 milioni di persone, pari al 22,4% della popolazione della Ue (in diminuzione rispetto al 23,5% del 2016), erano a rischio di povertà o esclusione sociale. In Italia, la popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale è pari al 28,9% (circa 17 milioni e 407 mila individui) in diminuzione rispetto all’anno precedente (30%). In controtendenza il Lus-semburgo, la Danimarca, i Paesi Bassi e l’Austria dove la percentuale di persone in povertà o esclusione sociale aumenta rispetto all’anno precedente.

Il valore per l’Italia è ampiamente inferiore a quello di Bulgaria (38,9%), Romania (35,7%), Grecia (34,8%), ma è di gran lunga superiore a quello della Repubblica Ceca (12,2%) e della Finlandia (15,7%) e dei paesi europei più grandi, come la Francia (17,1%) e la Germania (19%). In Europa, la povertà di reddito è la più diffusa forma di povertà. Nel 2017, 85,3 milioni di per-sone (il 16,9% della popolazione dell’Ue, in diminuzione rispetto al 17,3% del 2016) vivono a rischio di povertà, dopo i trasferimenti sociali (quali indennità di disoccupazione e malattia o be-nefici di invalidità tra gli altri). La quota di persone varia, tra i paesi europei, dal 9,1% (Repubbli-ca Ce(Repubbli-ca) al 23,6% (Romania). In Italia, la povertà di reddito colpisce il 20,3% della popolazione. La grave deprivazione materiale indica l’impossibilità di una persona di permettersi alcuni beni e/o servizi considerati dalla maggior parte delle persone come desiderabili o necessari. Nel 2017, la grave deprivazione materiale ha colpito 33,1 milioni di persone della popolazio-ne Ue (il 6,6% in diminuziopopolazio-ne rispetto al 7,5% del 2016). La diminuziopopolazio-ne rispetto all’anno precedente è un fenomeno trasversale a tutti i paesi europei: uniche eccezioni Danimarca, Svezia e Austria.

5 Percentuale di persone che vivono in famiglie con un reddito disponibile equivalente, inferiore al 60% del reddito mediano.

6 Le persone gravemente deprivate materialmente vivono in famiglie con almeno 4 dei seguenti 9 segnali di deprivazione: i) non poter sostenere spese impreviste di 800 euro; ii) non potersi permettere una settimana di ferie all’anno lontano da casa; iii) avere arretrati per il mutuo, l’affitto, le bollette o per altri debiti come per es. gli acquisti a rate; iv) non potersi permettere un pasto adeguato ogni due giorni, cioè con proteine della carne o del pesce (o equivalente vegetariano); v) non poter riscaldare adeguatamente l’abitazione; non potersi permettere: vi) una lavatrice vii); un televisore a colori; viii) un telefono; ix) un’automobile.

7 Percentuale di persone che vivono in famiglie dove le persone in età lavorativa (tra i 18 e i 59 anni, con l’esclusione degli studenti 18-24enni) nell’anno precedente, hanno lavorato per meno del 20% del loro potenziale (con esclusione delle famiglie composte soltanto da minori, da studenti di età inferiore a 25 anni e da persone di 60 anni o più). 8 Per uniformità con le pubblicazioni Eurostat e Istat l’indicatore di rischio di povertà o esclusione sociale (At risk of

poverty or social exclusion - AROPE) viene riferito all’anno di indagine: si tenga conto però che il rischio di povertà è calcolato sui redditi dell’anno precedente e la bassa intensità di lavoro è calcolata sul numero totale di mesi lavorati dai componenti della famiglia durante l’anno precedente all’indagine.

In Italia, la quota di chi vive in una condizione di grave deprivazione scende, nel 2017, al 10,1%, valore ancora sopra la media europea di 4,5 punti. 8 paesi presentano condizioni peggiori rispetto all’Italia: Croazia, Lettonia, Cipro, Lituania e Ungheria, con percentuali tra il 10,3% e il 14,5%; Romania, Grecia e Bulgaria con valori molto più elevati, rispettivamente 19,7%, 21,1% e 30%. -20 -10 0 10 20 30 40 -5 -3 -1 1 3

5 Variazione 2017/2016 Livello 2017 (scala dx)

Figura 1.4 - Percentuale di popolazione che vive in condizione di povertà o esclusione sociale in alcuni Paesi europei. Anno 2017 (scala destra) e variazione 2017/2016 in punti percentuali (scala sinistra)

Fonte: Eurostat, Eu-Silc

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5 Variazione 2017/2016 Livello 2017 (scala dx)

Figura 1.5 - Percentuale di persone che vivono in famiglie con un reddito disponibile equivalente, inferiore al 60% del reddito mediano in alcuni Paesi europei. Anno 2017 (scala destra) e variazione 2017/2016 in punti percentuali (scala sinistra)

Rapporto SDGs 2019. Informazioni statistiche per l’Agenda 2030 in Italia

Vivere in famiglie con una intensità di lavoro molto bassa è la terza forma di povertà inclusa nell’indicatore composito. Nel 2017, 35,3 milioni di persone, pari al 9,5% della popolazione dell’Ue, vivono in famiglie con un’intensità di lavoro molto bassa (erano il 10,5% nel 2016). In Italia, la povertà e l’esclusione sociale sono fortemente legate alla difficoltà di entrare e restare nel mercato del lavoro. L’intensità lavorativa molto bassa, infatti, riguarda l’11,8% delle persone. Quote più elevate si registrano solo in Croazia (12,2%), Spagna (12,8%), Belgio (13,5%), Grecia (15,6%) e Irlanda (16,2%).

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5 Variazione 2017/2016 Livello 2017 (scala dx)

Figura 1.6 - Percentuale di persone che vivono in famiglie che presentano grave deprivazione materiale in alcuni Paesi europei. Anno 2017 (scala destra) e variazione 2017/2016 in punti percentuali (scala sinistra)

Fonte: Eurostat, Eu-Silc

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5 Variazione 2017/2016 Livello 2017 (scala dx)

Figura 1.7 - Percentuale di persone che vivono in famiglie a bassa intensità lavorativa in alcuni Paesi europei. Anno 2017 (scala destra) e variazione 2017/2016 in punti percentuali (scala sinistra)

Le tre componenti dell’indicatore mostrano andamenti differenti, sia temporalmente, sia geograficamente. Nel 2017, risulta a rischio di povertà reddituale il 20,3% delle persone residenti, sostanzialmente stabile rispetto al 20,6% del 2016; il 10,1% si trova in condizioni di grave deprivazione materiale, in calo rispetto al 12,1% del 2016; l’11,8% vive in famiglie a bassa intensità di lavoro, in diminuzione rispetto al 2016 (12,8%).

La diminuzione del 2017 per l’indicatore composito sulla povertà o esclusione sociale e per i tre indicatori in cui si articola ha portato il divario Nord-Mezzogiorno a ridursi, anche se le disparità regionali sono ancora molto ampie: il Mezzogiorno presenta i valori più elevati per tutti e quattro gli indicatori. Poco meno della metà degli individui nel Mezzogiorno sono a rischio di povertà o di esclusione sociale (44,4%), mentre nel Nord corre questo rischio un individuo ogni cinque (18,8%).

Il divario Nord-Mezzogiorno per l’indicatore della grave deprivazione materiale, che nel 2016 si era ampliato fortemente, attestandosi su 14,5 punti percentuali, nel 2017 è tornato a 10 punti di differenza (al Nord il 6,3% di persone è in grave deprivazione, nel Mezzogiorno il 16,5%).

Anche la povertà reddituale rimane costantemente più elevata per le persone residenti nel Mezzogiorno (più di 20 punti percentuali di differenza rispetto al Nord), con quote che nel 2017, si fissano rispettivamente a 33,1% e 12,2%.

Nel 2017, anche per la bassa intensità lavorativa, il gap tra Nord e Mezzogiorno del Paese è ulteriormente aumentato: al Nord le persone che vivono in famiglie in questa condizione sono il 6,6%, contro il 20,2% del Mezzogiorno.

0 10 20 30 40 50 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Percentuale di popolazione in grave deprivazione materiale 0 10 20 30 40 50 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Percentuale di popolazione in famiglie con molto bassa intensità lavorativa

0 10 20 30 40 50 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Percentuale di popolazione a rischio di povertà di reddito

Italia Nord Centro Mezzogiorno

0 10 20 30 40 50 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Percentuale di popolazione in condizione di povertà o esclusione sociale

Figura 1.8 - Indicatore SDG 1.2.2 “Percentuale di uomini, donne e bambini di ogni età che vivono in povertà (in tutte le sue dimensioni) in base alle definizioni nazionali” per ripartizione geografica. Anni 2007-2017

Rapporto SDGs 2019. Informazioni statistiche per l’Agenda 2030 in Italia

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