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Percentuale di corpi idrici con una buona qualità ambientale

E LA GESTIONE SOSTENIBILE DELL’ACQUA

SDG 6.3.2 Percentuale di corpi idrici con una buona qualità ambientale

Nell’ambito del target 6.3, che si prefigge di monitorare il miglioramento della qualità dell’ac-qua riducendo l’inquinamento8, l’indicatore sullo stato ecologico delle acque superficiali in-terne9 descrive la qualità della struttura e del funzionamento degli ecosistemi acquatici. La

7 Abitanti equivalenti: unità di misura con cui viene convenzionalmente espresso il carico inquinante organico biodegradabile in arrivo all’impianto di depurazione secondo l’equivalenza: 1 abitante equivalente = 60 grammi/ giorno di BOD5 (richiesta biochimica di ossigeno a 5 giorni). Gli abitanti equivalenti civili sono relativi al carico inquinante prodotto dagli abitanti residenti (abitanti che hanno la dimora abituale nel territorio servito dall’impianto di depurazione), dagli abitanti non residenti (abitanti che, pur non essendo residenti, sono presenti occasionalmente sul territorio servito dall’impianto di depurazione) e da attività produttive con meno di sei addetti. Gli abitanti equivalenti industriali sono relativi al carico inquinante prodotto da attività produttive con almeno sei addetti.

8 Entro il 2030, migliorare la qualità dell’acqua riducendo l’inquinamento, eliminando le pratiche di scarico non controllato e riducendo al minimo il rilascio di sostanze chimiche e materiali pericolosi, dimezzare la percentuale di acque reflue non trattate e aumentare sostanzialmente il riciclaggio e il riutilizzo sicuro a livello globale.

normativa prevede una selezione degli elementi di qualità biologica (EQB10) da monitorare nei differenti corpi idrici sulla base degli obiettivi e della valutazione delle pressioni e degli impatti. Oltre agli EQB sono monitorati altri elementi complementari: l’indice di qualità delle com-ponenti chimico-fisiche dei fiumi (LIMeco) o dei laghi (LTLeco), gli inquinanti specifici non compresi nell’elenco di priorità e gli elementi idro morfologici. L’indicatore dello stato ecolo-gico misura la percentuale di corpi idrici che hanno raggiunto l’obiettivo di qualità ecologica (elevata o buona) relativamente al totale dei corpi idrici delle acque superficiali (fiumi e laghi). La rilevazione, riferita al periodo 2010-2015, registra che in Italia il 41,7% dei fiumi e laghi classificati (17,6%) raggiungono l’obiettivo di qualità ecologica.

10 Gli EQB previsti per le acque superficiali sono: macrobenthos, macrofite e fauna ittica. Inoltre, fitobenthos (diatomee) per i fiumi e fitoplancton per i laghi.

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 2012 2015

Figura 6.6 - Quota percentuale dei carichi inquinanti confluiti in impianti secondari o avanzati rispetto ai carichi complessivi urbani generati. Anni 2012 e 2015 (%)

Fonte: Istat, Censimento delle acque per uso civile

0 20 40 60 80 100 120 %

Qualita elevata o buona Corpi idrici classificati

Figura 6.7 - Percentuale di corpi idrici che hanno raggiunto l’obiettivo di qualità ecologica sul totale dei corpi idrici delle acque superficiali (fiumi e laghi). Anni 2010-2015 (%)

Rapporto SDGs 2019. Informazioni statistiche per l’Agenda 2030 in Italia

In sintesi

Il 70% della popolazione mondiale ha accesso ad acqua potabile gestita in modo si-curo. In Europa (Eu28), in alcuni paesi, permane una quota di popolazione priva di servizi

igienici nella propria abitazione.

In Italia, la quasi totalità della popolazione ha accesso alla risorsa idrica e dispone di

servizi igienici nelle abitazioni.

L’Italia presenta il maggiore prelievo di acqua per uso potabile pro capite tra i 28 Paesi dell’Unione europea: 156 metri cubi per abitante nel 2015.

Nel 2015 sono stati prelevati 9,5 miliardi di metri cubi d’acqua per uso potabile, ma solo 8,3 miliardi di metri cubi d’acqua sono stati immessi nelle reti comunali di distribuzione dell’acqua potabile. Di questi, sono stati erogati agli utenti soltanto 4,9 miliardi di metri cubi d’acqua, corrispondenti a 220 litri per abitante al giorno.

L’efficienza della rete di distribuzione dell’acqua potabile è in peggioramento. La quota

dell’acqua immessa in rete che arriva agli utenti finali è infatti scesa, dal 62,6% nel 2012 al 58,6% nel 2015.

Nel 2018 il 10,4% delle famiglie italiane lamentano irregolarità nel servizio di eroga-zione dell’acqua nelle loro abitazioni. Questa quota è ancora in aumento rispetto agli anni

precedenti. E’ stabile la quota, pari al 29,0%, di famiglie che dichiarano di non fidarsi a

bere l’acqua di rubinetto.

Nel 2015, in Italia, sono in esercizio 17.897 impianti di depurazione delle acque reflue urba-ne. La percentuale (in termini di abitanti equivalenti) di carichi inquinanti di origine civile

confluiti in impianti di tipo secondario o avanzato, che rappresentano il 44,2% del parco

depuratori, è pari al 59,6% dei carichi inquinanti potenziali generati sul territorio; in leg-gero miglioramento rispetto agli anni precedenti, con un aumento di due punti percentuali rispetto al dato 2012 e di sei punti percentuali rispetto al dato 2005.

R i f .

SDG Indicatori lungo termine medio termineVARIAZIONI breve termine

2007-2017 2007-2012 2012-2017 2016-2017

6.1.1

Acqua erogata pro capite a b c

Famiglie che non si fidano di bere l’acqua del rubinetto d e

Famiglie che lamentano irregolarità nell’erogazione di acqua d e

6.3.1

Trattamento delle acque reflue a b c

6.3.2

Coste marine balneabili f

6.4.1

Efficienza delle reti di distribuzione dell’acqua potabile a b c

LEGENDA NOTE

Netto miglioramento (a) 2005-2015

(b) 2008-2012 (c) 2012-2015 (d) 2013-2018 (e) 2017-2018 (f) 2013-2017 Lieve miglioramento Stabilità Lieve peggioramento Netto peggioramento

1

L’obiettivo di “assicurare l’accesso universale a servizi energetici economici, affidabili, so-stenibili e moderni” risulta di particolare rilevanza per garantire inclusione ed equità nella fruizione delle risorse energetiche e per le positive ricadute che un utilizzo più efficiente e razionale di tali risorse può avere sia sullo sviluppo economico e sociale, sia in termini di sostenibilità energetica e ambientale. L’utilizzo di tecnologie inefficienti e non sicure e di combustibili “non puliti” incide, infatti, sulla quantità e qualità dei consumi energetici, determinando importanti costi sociali, economici e ambientali. Ciò non solo in termini di progressivo depauperamento delle risorse energetiche a esaurimento, ma anche rispetto ai rischi per la salute legati all’emissione di gas nocivi a livello sia domestico, sia atmosferico. Da questo punto di vista, si osserva una elevata disparità di opportunità a livello mondiale e in particolar modo tra zone urbane e rurali e tra paesi più o meno sviluppati. D’altra parte, l’incremento dei consumi di energia da fonti rinnovabili e il miglioramento dell’efficienza energetica rappresentano obiettivi di grande rilevanza anche per le economie più sviluppate che, anzi, risultano spesso tra le più energivore.

La lotta al cambiamento climatico rappresenta infatti una sfida a livello globale, che richiede in primo luogo, e in tempi rapidi, una transizione a un’economia a basse emissioni di carbo-nio. E’ necessario che tale transizione sia equa, all’insegna della solidarietà e della tutela dei diritti umani e dei lavoratori, così come richiesto dalla Convenzione-quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP-24) del dicembre 2018. La salvaguardia e la creazio-ne di posti di lavoro dignitosi sono infatti creazio-necessari ad assicurare il sostegno pubblico al processo verso cui le economie dei paesi firmatari dell’Accordo di Parigi del 2015 si stanno avviando. Il passaggio a un’economia più verde, in grado di migliorare il benessere sociale e garantire al contempo competitività economica e salvaguardia ambientale, richiede un ripensamento del rapporto tra energia e attività economiche e il passaggio da un sistema di produzione energivoro e scarsamente sostenibile, a un nuovo modello di sviluppo econo-mico basato sul risparmio energetico e sulla diversificazione delle fonti di energia, in vista della salvaguardia delle risorse naturali e della riduzione degli impatti sull’ambiente e sulle condizioni climatiche.

1 Goal 7 - Ensure access to affordable, reliable, sustainable and modern energy for all. Questa sezione è stata curata da Paola Ungaro.

GOAL 7

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