TRE ANALIS
IR: IO (L’INTERPRETE) CREDO CHE NEL MONDO REALE SI SIA DATO IL
CASO CHE UN GIOVANE MEDICO SIA MORTO IN UN GRAVISSIMO INCIDENTE STRADALE
VII. Tre analisi
137la strutturazione sintattica rappresentata da <a>, non è possibile individuare o creare un rap- porto di coesione fra <a> e <b>. Pertanto, Ip1è da scartare, anche se, nel leggere {A}, è pro- prio Ip1 che viene “percepito” per primo, per poi essere, però, rifiutato proprio per l’impos- sibilità di stabilire una coesione fra <a> e <b>.
Passiamo ora a Ip2, che viene riproposto per comodità:
Ip2= [1] Muore [2] giovane medico. [3] In uno scontro, [4] gravissimo [5] un nego- ziante.
Ed ecco anche l’altra sua strutturazione:
Ip2 = <g> [1] ~~ [2]. <d> [3], ~~ [4] ~~ [5].
Quanto al dictum di <g>, anch’esso può essere visto come un enunciato dichiarativo af- fermativo letterale. Quanto a <d>, va precisato che esso è ellittico del verbo e il suo dictum può essere considerato come un enunciato constatativo/dichiarativo affermativo letterale.
Per quanto concerne <g>, si può anzitutto avere, per esempio, il seguente relatum im-
plicatum:
<g>R: È MORTO UN GIOVANE MEDICO.
Per questo relatum implicatum si possono costruire, per esempio, i seguenti modelli:
M1R: IO (= L’INTERPRETE) CREDO / IMMAGINO / SO CHE NEL MONDO REALE SI DÀ IL CASO CHE <g>R;
M2R: IO (= L’INTERPRETE) CREDO / IMMAGINO / SO CHE QUALCUNO CRE- DE / SA CHE NEL MONDO REALE SI DÀ IL CASO CHE <g>R.
È possibile ora costruire il seguente interpretamentum:
IR: IO (L’INTERPRETE) CREDO CHE NEL MONDO REALE SI SIA DATO IL
CASO CHE UN GIOVANE MEDICO SIA MORTO.
Passiamo, ora, a <d>. Per <d> si può avere il seguente relatum implicatum complesso:
<d>R2: IN QUESTO SCONTRO UN NEGOZIANTE È RIMASTO FERITO MOLTO
GRAVEMENTE.
Per <d>R1si possono costruire i seguenti modelli:
M11R: IO (= L’INTERPRETE) CREDO / IMMAGINO / SO CHE NEL MONDO REALE SI DÀ IL CASO CHE <d>R1;
M12R: IO (= L’INTERPRETE) CREDO / IMMAGINO / SO CHE QUALCUNO CREDE / SA CHE NEL MONDO REALE SI DÀ IL CASO CHE <d>R1.
Invece per <d>R2 si possono costruire questi modelli:
M21R: IO (= L’INTERPRETE) CREDO / IMMAGINO / SO CHE NEL MONDO REALE SI DÀ IL CASO CHE <d>R2;
M22R: IO (= L’INTERPRETE) CREDO / IMMAGINO / SO CHE QUALCUNO CRE- DE / SA CHE NEL MONDO REALE SI DÀ IL CASO CHE <d>R2.
È possibile ora costruire il seguente interpretamentum:
IR: IO (L’INTERPRETE) CREDO CHE NEL MONDO REALE SI SIA DATO IL
CASO CHE CI SIA STATO UNO SCONTRO E CHE IN ESSO UN NEGO- ZIANTE SIA RIMASTO FERITO MOLTO GRAVEMENTE.
Per quanto concerne Ip2, dunque, in esso troviamo la descrizione, l’annuncio di due sta- ti di cose, ossia <g> e <d>, fra loro indipendenti. Di qui la necessità di costruire due distin- ti interpretamenta.
Analizziamo l’ultimo caso, cioè Ip3. Anche Ip3, per comodità, viene riproposto con la sua ristrutturazione:
Ip3= [1] Muore [2] giovane medico [3] in uno scontro. [4] Gravissimo [5] un nego- ziante.
Ip3= <e> [1] ~~ [2] ~~ [3]. <z> [4] ~~ [5].
Il dictum di <e> somiglia in parte a quello di <d>. La differenza consiste, in un certo sen- so, nell’identificazione del “tema”, che, per <d>, portava a individuare un relatum implicatum complesso. Nel caso di <e>, invece, anche per semplificare, verrà individuato un relatum im-
VII. Tre analisi
139plicatum semplice. Quanto ai dicta di <e> e di <z>, si hanno, rispettivamente, un enunciato di-
chiarativo affermativo letterale e un enunciato constatativo/dichiarativo affermativo letterale. Per quanto concerne <e>, è possibile costruire il seguente relatum implicatum:
<e>R: È MORTO UN GIOVANE MEDICO IN UNO SCONTRO. I modelli possibili sono questi:
M1R: IO (= L’INTERPRETE) CREDO / IMMAGINO / SO CHE NEL MONDO REA- LE SI DÀ IL CASO CHE <e>R;
M2R: IO (= L’INTERPRETE) CREDO / IMMAGINO / SO CHE QUALCUNO CRE- DE / SA CHE NEL MONDO REALE SI DÀ IL CASO CHE <e>R.
Combinando questi modelli, si può ottenere il seguente interpretamentum:
IR: IO (L’INTERPRETE) CREDO CHE NEL MONDO REALE SI SIA DATO IL
CASO CHE UN GIOVANE MEDICO SIA MORTO IN UNO SCONTRO.
Analizziamo, ora, <z>. In questo caso abbiamo il seguente relatum implicatum:
<z>R: [IN QUESTO SCONTRO] UN NEGOZIANTE È RIMASTO FERITO MOLTO GRAVEMENTE.
Ecco i modelli per <z>:
M1R: IO (= L’INTERPRETE) CREDO / IMMAGINO / SO CHE NEL MONDO REA- LE SI DÀ IL CASO CHE <z>R;
M2R: IO (= L’INTERPRETE) CREDO / IMMAGINO / SO CHE QUALCUNO CRE- DE / SA CHE NEL MONDO REALE SI DÀ IL CASO CHE <z>R.
Di qui il seguente interpretamentum:
IR: IO (L’INTERPRETE) CREDO CHE NEL MONDO REALE SI SIA DATO IL
CASO CHE UN NEGOZIANTE SIA RIMASTO FERITO MOLTO GRAVE- MENTE [IN QUESTO SCONTRO].
l’espressione IN QUESTO SCONTRO. Ciò – come detto prima – è dovuto a pura semplifi- cazione di analisi, La specificazione di IN QUESTO SCONTRO in <z>R e nell’interpreta-
mentum finale di <z> è importante, in quanto serve a connettere <e> e <z>. In altri termini,
si può arrivare, per <e> e <z>, a un unico interpretamentum:
IR: IO (L’INTERPRETE) CREDO CHE NEL MONDO REALE SI SIA DATO IL
CASO CHE CI SIA STATO UNO SCONTRO E CHE IN ESSO UN GIOVANE MEDICO SIA MORTO E UN NEGOZIANTE SIA RIMASTO FERITO MOL- TO GRAVEMENTE.
Per ragioni di completezza accenniamo a ciò che si potrebbe considerare una integra- zione interpretativa: alcuni interpreti, cioè, potrebbero tentare di collegare {B} a {A}. Que- sto collegamento potrebbe apparire plausibile soprattutto per due motivi: (i) perché {B} è el- littico del soggetto e (ii) perché {B} presenta l’unità [8], ossia l’espressione “visita medica”. Nel tentativo di collegare {B} a {A}, sorgono due nuove ipotesi interpretative:
<1>: il giovane medico muore gettandosi da un balcone prima di fare una visita (ma- gari al negoziante);
<2>: il negoziante è in condizioni disperate perché, temendo una diagnosi negativa, si è gettato dal balcone prima di farsi visitare da un medico.
È piuttosto evidente che l’ipotesi <1> va rifiutata sia per la presenza della parola SCON- TRO, sia per chiare questioni di segmentazione. Maggior plausibilità potrebbe avere, inve- ce, l’ipotesi <2>. Tuttavia, anche <2> va rifiutata, in quanto ad essa osta la figura di T, os- sia la presenza della fascia punteggiata che separa {B} da {A}. Pertanto, {B} meriterebbe un’analisi e quindi un’interpretazione a parte. Questa interpretazione, da un lato, porterebbe a identificare diversamente il soggetto sottinteso di {B} – il soggetto di {B}, insomma, non è coreferenziale a nessun elemento di {A} – e, dall’altro, escluderebbe qualsiasi rapporto fra GIOVANE MEDICO di {A} e VISITA MEDICA di {B}.
3. Analisi di X Agosto di Giovanni Pascoli
X Agosto è costituita da sei quartine di decasillabi e novenari alternati3:
3Il testo qui riportato è quello stabilito da Giuseppe Nava nell’edizione critica di Myricae, tomo II, San-
VII. Tre analisi
141I 1 San Lorenzo, io lo so perché tanto