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L’alleanza tra città e campagna nella rappresentazione bolscevica

1. La gerarchia sociale e la rukovodstvo del proletariato

Tra le varie immagini ricorrenti nella letteratura teorica del partito, quella che più di ogni altra trovò sempre d’accordo tutte le anime del bolscevismo in ognuna delle sue fasi era la necessità del ruolo guida del proletariato (rukovodstvo) sulle altre classi sociali, in particolare sulla massa contadina. Su questo punto non si consumò mai alcun dibattito. La dimensione della sua unanimità si fondava tanto saldamente sulla base teorica marxista186 quanto sulla rappresentazione delle

caratteristiche inerenti alla classe contadina che permeava la mentalità dei vertici del partito, avanguardia di quel proletariato guida. Tutta la letteratura di partito è una ripetizione costante di questo principio gerarchico, anche quella prodotta nella fase di più stretta collaborazione con i contadini.

Così Trockij, che nel 1924 si stava difendendo dagli attacchi di sottovalutazione della classe contadina, schematizzava allora i rapporti tra le classi in Russia nel suo articolo Burocratismo e

rivoluzione:

186 Per la posizione marxista sui contadini come classe sociale e i pregiudizi ad essa legati vedi David Mitrany, Il

90 Le contraddizioni sociali della rivoluzione sono le sue contraddizioni di classe. Quali sono le

classi fondamentali nel nostro paese? Esse sono: a) il proletariato, b) i contadini, c) la nuova borghesia, con lo strato di intellettuali borghesi che la ricopre. Dal punto di vista economico e politico, il primo posto spetta al proletariato organizzato nello Stato e alla classe contadina che fornisce i prodotti agricoli, tuttora predominanti nella nostra economia.187

Trockij sembrava indicare qui una condizione di parità sociale apparente, anche se ambigua, poiché, seppur menzionando i contadini dopo il proletariato nel suo elenco, gli faceva corrispondere la condivisione del primo posto con il proletariato dal punto di vista economico e politico. Questa concezione si rifletteva nella formula che allora indicava l’essenza e la forma del potere stesso nella “dittatura del proletariato e dei contadini”. Tuttavia, proseguendo nell’analisi dei rapporti sociali, Trockij assegnava ruoli ben diversi alle due classi, il che ne definiva significativamente il tipo di rapporto e ne chiariva la reale essenza gerarchica. Mentre il proletariato godeva di personalità e leadership politica, ai contadini restava il ruolo di fornitori di materie prime. Più avanti, infatti, Trockij attribuiva chiaramente il ruolo di classe fondamentale (osnovnyj) esclusivamente al proletariato.188

Il complemento della formula della “dittatura del proletariato e dei contadini” era il concetto di “appoggio” (opora) che ne definiva ulteriormente la natura allo stesso tempo gerarchica e funzionale, ma sottolineava anche il carattere della temporaneità legato alla Nep. Lo Stato era e doveva essere proletario, esso deteneva la direzione politica (rukovodsvo) e l’egemonia culturale.189 Tuttavia, si appoggiava sui contadini poiché in una fase critica di transizione in cui necessitava del loro sostegno

per motivi sia esterni che interni, sia politici che economici. Anche in questo caso la formula si ritrova continuamente nella letteratura di questo periodo e risulta quindi impossibile fornire tutti i riferimenti. In un articolo pubblicato sul Bol’ševik che tratteremo ampiamente nel prossimo capitolo poiché significativo nel dibattito sull’accumulazione primitiva, Bucharin esprimeva in modo estremamente

187 Lev D. Trockij, Novyj kurs (Moskva: Krasnaja nov’, 1924), 32. 188 Trockij, 35.

189 Sulla questione dell’egemonia culturale del proletariato sotto il profilo delle sue implicazioni discorsive e l’approfondimento della loro evoluzione nel periodo 1924-1929 vedi capitolo VI.

91 chiaro la struttura dei rapporti di classe e il suo senso profondo così come era condivisa da tutto il partito:

Se consideriamo i rapporti di forze in un paese come l’URSS, dobbiamo comprendere che la dittatura del proletariato significa un certo rapporto fra proletariato e borghesia e un rapporto diverso fra proletariato e contadini. Il proletariato domina (gospodsvuet) sulla borghesia. Ma il proletariato dirige (rukovodit) i contadini, utilizzando anche la propria concentrazione di potere. La classe operaia ‘si appoggia’ (opiraecja) sui contadini e quindi la sua dittatura non può essere considerata, per quanto concerne i suoi rapporti con i contadini, dello stesso tipo della dittatura della borghesia sul proletariato. […] Il nostro Stato non è esattamente uno Stato ‘operaio- contadino’ ma uno Stato operaio che si appoggia (opirajuščee) sui contadini; è questo un rapporto molto peculiare, la cui peculiarità deve essere afferrata teoricamente.190

Proletariato e contadini non erano quindi considerate uguali, ma non c’era neanche contrapposizione assoluta come nel caso della borghesia. Tutto il rapporto si definiva attraverso il ruolo guida del proletariato, guida che Bucharin, nello specifico, concepiva verso l’assorbimento (vovlečenie) in esso della classe contadina.191 Infatti, come ha ribadito anche Stephen Cohen nella

biografia politica di Bucharin, nonostante il leader bolscevico si ritrovò ad essere il più accanito difensore dell’alleanza con i contadini attraverso concessioni economiche, egli non considerò mai l’opportunità di cambiamenti strutturali nel sistema politico sovietico, né della dichiarata natura di classe del regime. Anche se il potere sovietico era sostenuto dai mužiki, rimaneva un potere proletario, non si immaginava alcuna “collaborazione nel potere” o legame (smyčka) a livello politico.192

190 Bucharin, «Bol’ševik», 10 dicembre 1924, 18.

191 La concezione Buchariniana della vovlečenie della classe contadina, ed in generale la questione dell’integrazione della campagna non solo a livello politico-economico ma anche culturale nel discorso del partito, sarà affrontate più avanti nel corso della trattazione. Vedi paragrafo 2, capitolo V e paragrafo 3 capitolo VI. Basti per il momento concentrarsi sul rapporto politico tra le due classi nella concezione bolscevica.

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