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La violabilità della sfera personale dei cittadin

Post Snowden Era: anno zero File: «README_FIRST»

4. Il male della sorveglianza

4.1 La violabilità della sfera personale dei cittadin

Se c’è un’azione che si vuol tenere nascosta agli altri, forse non bisognerebbe proprio compierla.

Così suggerisce Eric Schmidt, l’amministratore delegato di Google, e sembra quasi assumere le vesti dell’Ispettore del Panopticon benthamiano nell’intimare agli astanti che la scelta più semplice è adeguarsi al comportamento che ci si aspetta da loro, perché sono comunque osservati. È un atteggiamento, quello dell’ispettore – inteso come qualsiasi istituzione di sorveglianza – che non opera minacce esplicite ma si insinua nella mente dell’individuo subdolamente, senza segni materiali della coercizione, ma forma e trasforma gli individui in funzione di norme sociali, «disciplinari» per dirla con Foucault.

Eppure Eric Schmidt conosce il vero valore della privacy, spende milioni di dollari come anche altri grandi del settore131 per tutelare la propria costosissima riservatezza. Persino Dianne Feinstein che, si è detto, grande sostenitrice del controllo in difesa della nazione, quando in risposta alla sua apologia della raccolta di metadati i contestatori la mettono davanti alla richiesta esplicita di fare lo stesso con i suoi di metadati, si rifiuta di pubblicare le liste del suo traffico telefonico e di rete. Potrebbero sembrare contraddizioni, in realtà il desiderio di riservatezza è proprio, per sua stessa natura, di ogni essere umano.

Secondo Greenwald la privacy è una condizione fondamentale per essere persone libere e rientra nell’alveo dell’inviolabilità della persona: permette l’esistenza di una sfera di libertà dalle costrizioni in cui l’individuo è libero di esprimere se stesso, le

131 Pare che Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook, nel 2013 abbia comprato

per 30 milioni di dollari le quattro ville attorno alla propria a Palo Alto, California, proprio per scongiurare il pericolo di avere attorno occhi indiscreti. Fonte: Il Mattino, 12 ottobre 2013

https://www.ilmattino.it/tecnologia/internet/zuckerberg_compra_quattro_ca se_dei_vicini_per_tutelare_la_privacy/notizie/338652.shtml

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proprie convinzioni, è libero di crescere e sperimentare e, quando lo ritenga in linea con i propri dettami, di opporsi.

La sorveglianza oppressiva invece nega l’esistenza stessa di questo spazio e incanala la libertà di scelta entro binari dettati dall’alto o dal costume. Ciò accade perché la consapevolezza di essere osservati, la possibilità di essere giudicati, spinge l’essenza umana al conformismo, la induce ad aderire alle pratiche sociali normalmente accettate. Si comprende allora perché l’internet degli albori aveva destato così tanto interesse e approvazione, uno spazio pubblico in cui l’anonimato permettesse però di far germogliare la creatività e, perché no, il dissenso. Un luogo in cui tutti possano dialogare ma a luce spenta, per impedire al pregiudizio o altri dettami sociali di inficiare la validità delle proprie affermazioni, la libertà delle proprie espressioni.

Sembra allora comprensibile perché la rete, come entità, sia rientrata nel novero degli avversari della NSA: in uno dei documenti emersi, dove si elencano tecnologie che rappresentano una minaccia, appare anche internet stesso132. Quale forma di comunicazione avanzata, internet rappresenta nell’immaginario comune, soprattutto dei primi utenti del global network, come

mezzo di liberalizzazione ed emancipazione, di

democratizzazione in senso lato, e questo rischia di indebolire il potere americano.

L’America vuole sorvegliare ogni aspetto di internet in modo tale che niente sfugga al suo controllo. Si deve segnalare in quest’ottica la lunga vicenda che ha visto protagonista la Federal Communication Commission e antagonista la Net Neutrality, conclusasi con l’abolizione della normativa (Open Internet Order) che obbligava i provider di internet a non discriminare il traffico di rete e garantire che il passaggio dei pacchetti sulla rete fosse indiscriminato, indipendente dal suo contenuto, dalla sua

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provenienza o dalla sua destinazione133. In parole semplici nessun provider poteva bloccare o rallentare il passaggio da determinati siti o servizi online. Il provvedimento che è stato votato dalla FCC nel dicembre 2017 invece permette ai provider di differenziare la velocità, garantendo un accesso facilitato ai fornitori di contenuti disposti a pagare oppure prevedendo trattamenti differenziati per gli utenti a seconda dei servizi cui intendono accedere. L’accesso non è più alla pari, anche questo spazio «personale» è soggetto alla coercitiva limitazione del governo americano.

Greenwald formula un ragionamento analitico che ha il sapore e la precisione di un’equazione matematica: se il desiderio di privacy è comune a tutti gli esseri umani perché costituisce l’unico spazio personale che permette la liberazione dalle costrizioni e quindi l’evoluzione della creatività, intesa come libera espressione del sé, poliedrica e multiforme, allora la sorveglianza di massa condotta dal governo è intrinsecamente repressiva, a prescindere dall’uso o dall’abuso che se ne faccia, poiché semplicemente restringe la libertà.

L’autocensura diviene il comportamento normale. Molti danno ormai per scontato di venire ascoltati o monitorati, perciò mutano il loro comportamento. Il perché le istituzioni US abbiano fatto ricorso all’inasprimento della sorveglianza di massa si può forse individuare nel crollo finanziario del 2008, che da origine a pesanti instabilità e disordini interni, insoddisfazione nei confronti della classe politica che spinge quest’ultima a irrobustire il controllo per indebolire le fonti di possibile dissidenza. Elementare è la constatazione per cui se il governo sorveglia assiduamente il suo popolo, conosce ogni suo movimento, è improbabile anche solo che i cittadini conoscano l’impeto di organizzarsi in un movimento di dissidenti.

133 Fonte: Il Sole 24 Ore, edizione online del 14 Dicembre 2017:

http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2017-12-14/addio-net-neutrality- fcc-ha-votato-una-rete-piu-velocita-185945.shtml?uuid=AEenoUSD

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Ma ben oltre l’assopimento dell’attivismo politico, la più profonda influenza si ha nell’intimo della mente umana, a livello psicologico, portata com’è ad assumere il «comportamento prosociale» comunemente accettato.

4.2 La ragione della sorveglianza è la distinzione tra