Post Snowden Era: anno zero File: «README_FIRST»
2. Dieci giorni a Hong Kong 1 Identità morale
2.3 La triade: giurisdizione speciale
È il 6 giugno 2013 quando hanno inizio la serie di articoli del Guardian firmati da Greenwald con cui tutta la verità sulla NSA che Snowden ha acquisito viene scagliata e proiettata davanti agli occhi dell’America e del mondo intero.
Il primo articolo ad uscire sulle pagine del giornale riguarda la vicenda Verizon; titolo e catenaccio recitano così:
La Nsa rileva ogni giorno i tabulati telefonici di milioni di clienti Verizon.
• Esclusivo: una sentenza top secret ingiunge a Verizon di
comunicare tutti i metadati telefonici in suo possesso, dando la misura della sorveglianza interna sotto Obama91.
La sostanza della notizia, accompagnata dal testo dell’atto ufficiale92 in questione, è costituita dallo smascheramento di un’ordinanza del tribunale segreto FISA (Foreign Intelligence Surveillance Act) datata 25 aprile 2013, con cui si ingiungeva alla società di telefonia Verizon Business di trasmettere alla NSA tutti
90 Ivi, pag. 109
91 Ivi, pag 112, traduzione di Irene Annoni (Studio editoriale Littera).
L’articolo in lingua originale è consultabile sulle pagine online del Guardian, al link: https://www.theguardian.com/world/2013/jun/06/nsa-phone-records- verizon-court-order
92 L’ordinanza addotta a prova dell’accaduto e allegata all’articolo di
Greenwald è consultabile online al link:
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i tabulati di comunicazioni telefoniche intercorse tra cittadini degli USA e l’estero, oppure tra cittadini USA, non escluse le chiamate locali, ossia la totalità dei metadati telefonici in suo possesso.
Il tribunale FISA viene istituito dall’omonimo atto nel 1978 dal Congresso quando la Commissione Church scopre che il governo intercettava comunicazioni private abusivamente da parecchi anni. Il Foreign Intelligence Surveillance Act (FISA) è una legge federale degli Stati Uniti che, oltre ad istituire l’omonimo tribunale, stabilisce procedure per la sorveglianza fisica ed elettronica e la raccolta di informazioni di intelligence straniera tra potenze straniere e agenti di potenze straniere sospettati di spionaggio o terrorismo. Viene modificato ripetutamente dopo i fatti dell’11 settembre, soprattutto per opera dell’USA PATRIOT Act del 26 ottobre 2001. Il titolo di tale legge federale è un acronimo per Uniting and Strengthening America by Providing Appropriate Tools Required to Intercept and Obstruct Terrorism Act of 2001.
Nell’ordinanza smascherata da Snowden il FISA affermava che l’acquisizione in massa di tabulati telefonici americani risulta autorizzata dalla sezione 215 del Patriot Act, essa modifica i requisiti necessari al governo per richiedere legittimamente al tribunale l’autorizzazione a consultare “documentazione privata”. Dall’entrata in vigore del Patriot Act è sufficiente considerare quella documentazione come “materiale di rilievo”, venendo a mancare il requisito della necessaria presenza di “ragionevoli elementi di colpevolezza” nei confronti di un cittadino specificamente individuato93.
Ciò che è rivoluzionario, è l’interpretazione che ne fa il tribunale, talmente estensiva da consentire alle agenzie governative di acquisire dati su chiunque indistintamente, aggiudicandosi poteri di spionaggio al di fuori di qualunque controllo, coperte dal
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segreto di stato così come la sentenza di quella occulta giurisprudenza che le autorizza.
La realtà è che il tribunale Fisa assume un atteggiamento servile nei confronti dell’agenzia governativa perché è un’istituzione di facciata. È stato creato con la legge del 2008 sicuramente non per innalzare un argine alla condotta della NSA, ma per legittimare la sconveniente pratica ormai diffusa delle intercettazioni senza mandato. Viene attribuito un nome diverso alla pratica governativa, le viene fatta indossare una nuova veste, quella dell’autorizzazione giudiziaria, per calmare l’opinione pubblica scossa dagli eccessi di sorveglianza appena emersi. D'altronde i caratteri di questa giurisdizione speciale non sono affatto quelli propri di un fair process: le udienze si svolgono sempre a porte chiuse, le pronunce sono coperte dal massimo segreto di Stato, la sede del tribunale è locata presso il Dipartimento di Giustizia come ne fosse una semplice sezione o un ufficio del potere esecutivo il cui mero compito è convalidare le decisioni del governo. Un dato incontestabile di questa mera funzione decorativa sono i numeri relativi alle richieste di autorizzazione che il governo ha sottoposto al FISA: dal 1978 al 2012 il tribunale ha rigettato solo undici domande, spalmate solo durante gli ultimi dieci anni, a fronte delle oltre ventimila richieste totali94. In conclusione, da quando la legge FISA ha reso legale la prassi consolidata della sorveglianza incontrollata, la NSA è diventata ufficialmente un’agenzia senza legge, priva di obblighi di trasparenza e sottoposta a istanze di verifica fragili e fittizie; la sua ragion d’essere istituzionale è «raccogliere tutto il raccoglibile»95.
L’impatto mediatico di questa sconvolgente verità è stato immenso. Ogni telegiornale americano e poi anche internazionale ne fa menzione se non irruento dibattito, politico e giornalistico. Inutili si dimostrano i tentativi dei piani alti del governo di giustificare le proprie azioni tramite le solite argomentazioni antiterroristiche quali la presentazione delle
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Ivi, pag. 195
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operazioni svolte quali un male necessario se la gente vuole continuare a vivere in un Paese sicuro, o almeno così si difende Dianne Feinstein, deputata democratica presidente del Comitato per l’intelligence del Senato americano. La stampa invece prende coraggio, denuncia la condotta dell’amministrazione Obama senza remore, segnala la sua ormai perduta credibilità, condanna la sorveglianza a tappeto come scandalosamente oltraggiosa. D'altronde, se si vuole parlare di credibilità, è necessario ricordare come i funzionari della NSA interrogati sul loro operato, hanno deliberatamente mentito al Congresso non in una ma in diverse occasioni. Memorabile è l’udienza del Senato con James Clapper, direttore dell’Intelligence Nazionale 2013, occasione in cui il senatore Ron Wyden gli chiede esplicitamente:
- Dunque, la NSA raccoglie qualunque tipo di dati su milioni o
centinaia di milioni di Americani? - No signore.
- Non lo fa?
- Non intenzionalmente. Ci sono casi in cui potrebbero
inavvertitamente, forse, raccogliere, ma non intenzionalmente96.
Si tratta palesemente di una menzogna, che diviene colossale se si pensa all’esistenza di BOUNDLESS INFORMANT, un programma sofisticato concepito proprio per quantificare con esattezza il numero e le dimensioni delle diverse attività di sorveglianza svolte quotidianamente dalla NSA.
Oppure ancor prima, durante un’udienza del Congresso, il direttore dell’NSA Keith B. Alexander, su insistente interrogazione del membro del congresso Hank Johnson, negava ogni attività di sorveglianza siffatta ancora più dettagliatamente:
- La NSA intercetta di routine le email dei cittadini Americani?
- No.
- La NSA intercetta le conversazioni telefoniche da cellulare degli Americani?
96 Trascrizione della conversazione avvenuta in Senato, fonte: Citizienfour,
documentario 2014, regia di Laura Poitras, casa di produzione HBO Films (Poitras, 2014)
82 - No. - Ricerche su Google? - No. - Messaggi testuali? - No. - Ordini su Amazon.com? - No. - Informazioni bancarie? - No.
- Quali approvazioni giuridiche sono richieste all’NSA per intercettare comunicazioni e informazioni riguardanti cittadini Americani?
- All’interno degli Stati Uniti servirebbe la guida dell’FBI. Se fosse un attore esterno negli Stati Uniti l’FBI avrebbe ancora la guida e potrebbe lavorare con l’NSA o altre agenzie di intelligence come autorizzato. Ma per condurre quel tipo di raccolta all’interno degli Stati Uniti si dovrebbe passare attraverso una richiesta di mandato e il tribunale dovrebbe autorizzarlo. Noi non siamo autorizzati a farlo, noi non lo facciamo97.
Sarà interessante tener conto di queste dichiarazioni così esplicite e circostanziate in luogo dell’analisi della politica di sorveglianza attuata da Alexander, strategia che egli stesso riassume nella massima «raccogliere tutto il raccoglibile98». Risulta d'altronde da una carta geografica realizzata con BOUNDLESS INFORMANT che nel solo mese di febbraio 2013 la quantità di dati raccolti ammonta a oltre tre miliardi di telecomunicazioni, solo dalla rete statunitense99; sembrano numeri abbastanza coerenti con l’idea di collect it all.
Per inciso è necessario un chiarimento circa la richiesta di mandato cui fa riferimento Keith Alexander. Il FISA Amendments Act (anche conosciuto come FAA 2008) è la norma che regola attualmente la sorveglianza NSA. Il suo esito finale è quello di aver legalizzato la pratica delle intercettazioni avviate nel 2001, con la giustificazione dell’antiterrorismo, che però bypassano,
97 Ibidem 98
G. Greenwald, No place to hide, cit., pag. 147
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ignorandolo, l’obbligo di ottenere un mandato approvato dal tribunale che autorizzi lo spionaggio interno.
Il risultato è l’istituzionalizzazione del sistema delle intercettazioni senza mandato, un monitoraggio occulto che si fonda sulla distinzione tra US person e tutti gli altri individui. Le US person sono i cittadini americani o altri individui comunque legalmente presenti su territorio americano, affinchè diventino legittimamente soggetti passivi di sorveglianza è requisito necessario che la NSA ottenga uno specifico mandato dal tribunale FISA. Per i cittadini non americani invece, ovunque si trovino sul globo, non è necessaria nessuna autorizzazione giudiziaria, nemmeno se la comunicazione intercettata avviene in contatto con una US person. Il punto critico della normativa è l’articolo 702, in cui si prevede l’obbligo della NSA di chiarire al tribunale FISA, una volta l’anno, le linee guida e i criteri generali per individuare i target da controllare durante quell’anno e quindi ottenere dal tribunale un’autorizzazione a procedere in bianco. Emerge perciò la previsione di un parametro generico (la sorveglianza “coadiuverà la legittima acquisizione di intelligence estera”) necessario ma sufficiente a richiedere un’autorizzazione a sorvegliare altrettanto generica, nei confronti non di uno, ma della generalità dei cittadini, il che è quanto di più contrario alla canonica necessità di circostanziati indizi di colpevolezza che giustifichino una legittima attività investigativa nei confronti di un individuo100. Persino per spiare un cittadino americano, una US person, non è più necessario un mandato ad personam: perché se dall’altro capo della comunicazione c’è un cittadino non americano la NSA si autolegittima a operare un’acquisizione «incidentale», un’intercettazione del contenuto delle comunicazioni anche di cittadini americani senza motivo probante, come «fosse un errore di distrazione che persino il governo considera uno spiacevole incidente»101.
100 Ivi, pag. 118 101
Dichiarazioni di Jameel Jaffer, viceresponsabile legale dell’ACLU (American Civil Liberties Union), citato ivi, pag. 193
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Persino il New York Times, usualmente pro Obama, lo accusa di aver dimostrato una verità prima presupposta ma ormai ovvia, per cui l’esecutivo in carica, qualsivoglia sia il suo indirizzo politico, «si servirà sempre e comunque di tutti i poteri che gli sono attribuiti, e molto probabilmente ne abuserà102».
Imponente si leva la voce dell’ACLU (American Civil Liberties Union) un’organizzazione non governativa che si occupa della difesa di diritti civili e libertà individuali, riassumendo il nucleo dell’abuso.
In termini di libertà civili questo programma è quanto di più allarmante si possa immaginare (…) ben peggio di un incubo orwelliano, e dimostra per l’ennesima volta fino a che punto i diritti democratici vengano piegati all’insaputa di tutti per fare il gioco di agenzie di intelligence il cui operato non soggiace ad alcun controllo103.
Il documento che contiene il testo dell’ordinanza FISA è classificato TOPSECRET//SI//NOFORN, una sigla che secondo il sistema di classificazione del governo USA indica: informazioni sulla sicurezza (SI) secretate (TS) che non sono accessibili a soggetti stranieri (NOFORN) perciò riservate solo ad agenti americani. Il gergo della NSA è infatti costituito da slang ad uso solo interno che ha carattere molto tecnico, allo stesso tempo burocratico e ironico o goffo a tratti, con molte sigle e nomi in codice.
Finalmente l’eco della diffusione di tali notizie assume un’intensità e un riverbero sufficienti ad animare l’opinione pubblica, infuocando per il primo articolo ma anche per le rivelazioni dei giorni successivi. I timori di Snowden circa una disinteressata e miope indifferenza dei cittadini si dimostrano del tutto infondati. 102 Ivi, pag. 114 103 Ibidem
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