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LAUREATO ALLA MEMORIA

Nel documento Sandro Pertini (pagine 127-134)

raggiunse il giovane Agostino alla testa, determinandone la morte improvvisa. Giusto Meazzo, questo è il suo nome, vive a Sottomarina di Chioggia, vicino Venezia, ha tanti anni sulle spalle e difficoltà a camminare, ma il ricordo della morte del suo Sottotenente Quartulli lo accompagna ancora oggi ed è nitido. <Era stato ferito già due volte - ha raccontato Meazzo ai miei colla-boratori - ma lui continuava ad incitare tutti noi e a guidare l’attacco. Non ce l’avremmo fatta senza il suo esempio>.

Era il 24 luglio 1942. <Faceva un caldo terribile e la sete era indescrivibile> annota in un breve dattiloscritto Bruno De Monte, caporalmaggiore del Plotone Comando del Battaglione <Zara>. E aggiunge parole crude che aiutano a capire cosa sia la guerra: <poco davanti a noi portano il corpo del Ten. Quartulli. I sobbalzi gli fanno uscire dallo squarcio in testa pezzi di cervello che riman-gono sul posto e sollevano i commenti di quanti poi passeranno di là. Questo episodio - aggiunge ancora De Monte - mi sconvolge e mi induce a un sacco di considerazioni. È un compleanno che non dimenticherò certamente>.

Non abbiamo dimenticato neanche noi. Né intendiamo dimenticare tutti i 13 bersaglieri caduti con Agostino. Tra loro, il Tenente Antonio De Denaro, di Sebenico, il Bersagliere Pasquale De Frenza di Bari, entrambi medaglia d’Argento al valor militare alla memoria come Quartulli; Ar-mando Carassai, marchigiano, Medaglia di Bronzo. E poi, il Sergente Donati, il Caporale Proni, i Fanti Piumati Evangelista, Crisalidi, Ciculi, Terzaroli ed altri ancora, mentre 21 furono i feriti di quel giorno. Né, ancora, intendiamo dimenticare tutti i caduti, militari e civili, morti dall’inizio della guerra fino a giorni in cui Terracina, come il resto della provincia, divenne scenario delle azioni di guerra alleate con bombardamenti aerei, martellanti e devastanti.

Non è un caso che proprio Terracina sia stato uno dei primi Comuni Pontini a ricevere la Medaglia d’Argento al valor civile, un simbolo che onora, insieme ad una significativa porzione della Me-daglia d’Oro della Provincia, la storia millenaria di questa stupenda città che seppe allora, saprà ora, rialzarsi per guardare con fiducia al futuro.

Agostino venne sepolto nel cimitero civile di Sebenico e in quella tomba un po’ grezza ma com-posta e sormontata da una croce in cemento rimase, finché il suo vecchio amico e compagno d’armi conosciuto nell’aprile del 1942, anche venendo incontro alle attese di papà Riccardo e mamma Memmina, delle sorelle Vittoria, Elena e Lalletta, e con l’aiuto del suocero che era di Zara, non ri-uscì a sbrigare le pratiche per riportare le spoglie di Agostino raccolte in una piccola cassettina nella cittadina natale di Terracina per l’ultima preghiera nella chiesa di via Roma, poco lontano dalla casa paterna dove tutto lo ricorda insieme ad una lapide in marmo posta all’altezza del civico 46.

Quell’amico aveva aspettato come il sole il 60° raduno nazionale dei Bersaglieri che si concluderà domenica a Latina e del quale questo evento fa parte; quell’amico è stato protagonista di grandi

A

utorità Gentili Signore e Signori

Grazie di essere ancora con noi. Grazie di cuore perché in questo lungo Percorso della Me-moria che la Provincia di Latina ha intrapreso appena dopo il conferimento della Medaglia d’oro al merito civile al nostro Gonfalone per gli eventi bellici 1943-1944, avete riservato attenzione profonda, apprezzamento sincero e presenza qualificata negli eventi promossi per raccontare ai nostri giovani e alla gente comune le storie dei soldati pontini sui vari fronti di guerra. Storie di giovani in grigio-verde, storie dove emergono valori come il senso del dovere e dello Stato, il prin-cipio di responsabilità, la fedeltà ad un giuramento, l’attaccamento alla nostra bandiera anche a costo di perdere un bene supremo come la propria vita.

Con pari calore, al saluto personale e della Provincia, mi è gradito rinnovare quello dei Sindaci dei 33 comuni del territorio, diciotto dei quali risultano insigniti di medaglia d’oro, d’argento o di bronzo al valore o al merito civile per motivazioni analoghe a quelle della Provincia: essere stati al centro tra i due grandi fuochi della Linea Gustav al sud, del fronte di Anzio-Littoria-Cisterna e Aprilia al nord con ottomila morti, paesi ed economie interamente o sensibilmente distrutti.

Analogo benvenuto, inoltre, esprimo nei confronti dei cittadini e dei giovani oggi presenti a Terracina per condividere significati e speranze che accompagnano le iniziative di una Istituzione che costruisce e cura la manutenzione di un patrimonio scolastico d’avanguardia, strade o ponti, ma che si preoccupa pure di nutrire e concorrere alla formazione dello spirito di nuove generazioni per la verità lontane dai valori della democrazia per i quali giovani di tanto tempo fa morirono combattendo per onore e per dovere.

Ed era un giovane come loro, Agostino Quartulli, sottotenente del Battaglione Bersaglieri

<Zara>, caduto alla testa del suo plotone sulle balze, brulle e sassose, del Monte Sopalj, nell’at-tuale Croazia, il 24 luglio 1942: non aveva ancora 23 anni. I miei collaboratori ne hanno ri-costruito la storia personale e militare grazie alla Signora Benedetta Fiorillo, una delle due nipoti del coraggioso Ufficiale, a Rino Mioni, icona del Battaglione Bersaglieri <Zara> che, nonostante la prigionia nelle carceri naziste prima, in quelle slave del famigerato campo di Borovnica poi e di una angusta malattia oggi, si arrende alle lacrime solo quando la malinconia dei giorni di festa lo porta a recitare uno per uno i nomi dei suoi 70 e passa amici e commilitoni caduti nei teatri in cui i Bersaglieri Zaratini furono impiegati. Ha un grande cuore Mioni ed è stato lui ad agevolare i nostri contatti con il Generale Licciardi, autore di un libro sulla storia dei Bersaglieri Dalmati e sul Battaglione Bersaglieri <Zara>, nonché a creare i presupposti perché fosse possibile raggiungere l’unico Bersagliere attualmente vivente allora inquadrato nel plotone comandato dal Sottotenente Quartulli e che era immediatamente dietro a lui quando, una fucilata dalle postazioni titine,

battaglie politiche ed istituzionali da parlamentare e Sindaco di Latina ed è il grande assente di oggi: Ajmone Finestra se n’è andato poche settimane fa e ci piace immaginarlo lassù ridere e scher-zare con Agostino Quartulli, con gli amici e commilitoni del Battaglione Bersaglieri <Zara>, in cui pure lui ha militato prima di essere trasferito al Battaglione <Mussolini>, con Bruno Ferniani e Pietro Caringi, altri due Bersaglieri di Terracina scomparsi su altri fronti, emersi solo recentemente nelle nostre ricerche, ma dei quali ricordiamo la Medaglia d’Argento al valor Militare conferita alla loro memoria, nonché i medesimi valori espressi da Agostino Quartulli: onestà, lealtà, senso del dovere, dignità, coraggio, dedizione alla patria.

In omaggio a questi valori e alla sua particolare versatilità negli studi giuridici intrapresi all’U-niversità di Roma dopo gli anni del Liceo <Agostino Nifo> di Sessa Aurunca e il soggiorno nell’o-monimo convitto e nonostante il servizio militare, il 21 ottobre 1942 il Rettore De Francisci co-municò a papà Riccardo il conferimento della laurea alla memoria a quel figliolo bello come il sole, di sani principi, volitivo, studioso, geloso delle sorelle, allegro ed esuberante abituato a conquistare la stima e il rispetto di tutti. <Era il migliore di tutti noi – ricorda in una lettera del gennaio 1975 alla famiglia un compagno di studi al liceo, il professor Antonino Romano, allora Preside in un istituto di Caserta -. E aggiunge: <Agostino aveva fortemente radicato il senso di giustizia ed era irruento con chiunque non avesse agito bene; ne ricordo gli scontri con un giovane professore alle prime armi; o i rimbrotti verso una delle sei nostre compagne che doveva avere non poca simpatia per lui. Amava distinguersi e lo ha fatto da liceale, universitario e da soldato andando incontro ad una fine nobile ed eroica sul monte Sopoli a meno di 23 anni>.

Pensate che persona era Agostino: quasi tutto ciò che percepiva di stipendio da ufficiale dei Bersaglieri lo mandava a casa, trattenendo poco per sé. E pensate che persone erano i suoi cari:

dopo la notizia del decesso del giovane, non hanno mai voluto percepire l’indennità che lo Stato concede a coloro i quali muoiono in guerra e sono decorati al valore. Gente semplice, gente forte, gente di grandi e radicati valori. Gli stessi che desideriamo trasmettere ai nostri giovani soprattutto adesso che il Paese vive una crisi valoriale ed economica molto profonda. È a loro che dobbiamo volgere lo sguardo. È a loro che dobbiamo volgere tutti i nostri impegni. È su di loro che dobbiamo investire perché la politica e il governo delle istituzioni possano rinnovarsi nel segno della Demo-crazia e della Pace in cui viviamo dopo un secondo conflitto mondiale del quale non si deve perdere memoria perché troppo è costato ai nostri padri, alle nostre madri, all’umanità intera.

ISTITUZIONI

LE ONORIFICENZE E GLI ATTESTATI DI BENEMERENZA PUBBLICA AL 2014

• PROVINCIA Medaglia d’Oro al Merito Civile

• CASTELFORTE Medaglia d’ORO al Valor Civile

• SS. COSMA E DAMIANO Medaglia d’ ORO al Valor Civile

• MINTURNO Medaglia d’ORO al Merito civile

• LENOLA Medaglia d’ORO al Merito civile

• CISTERNA Medaglia d’ ARGENTO al Valor Civile

• FORMIA Medaglia d’ ARGENTO al Valor Civile

• GAETA Medaglia d’ ARGENTO al Valor Civile

• TERRACINA Medaglia d’ ARGENTO al Valor Civile

• LATINA Medaglia d’Argento al Merito Civile

• CAMPODIMELE Medaglia d’Argento al Merito Civile

• FONDI Medaglia d’Argento al Merito Civile

• SPIGNO SATURNIA Medaglia d’Argento al Merito Civile

• PRIVERNO Medaglia d’Argento al Merito Civile

• CORI Medaglia d’Argento al Merito Civile

• ITRI Medaglia di BRONZO al Valor Civile

• APRILIA Medaglia di BRONZO al Merito Civile

• ROCCAGORGA Medaglia di BRONZO al Merito Civile

• SONNINO Medaglia di BRONZO al Merito Civile

• VENTOTENE Attestato di Benemerenza Pubblica

• PONZA Attestato di Benemerenza Pubblica

NOTE: I Comuni sono 33. Diciotto di essi sono insigniti di onorificenza al Gonfalone. La Medaglia d’oro al merito civile al Gonfalone della Provincia di Latina rappresenta tutti i 33 Comuni. Evidenziate le tappe del Percorso della Memoria.

Nel documento Sandro Pertini (pagine 127-134)