Il MAXXI: un flusso nella contemporaneità
3.6 Le due anime del MAXXI: MAXXI Arte e MAXXI Architettura
relativamente ai contenuti della cultura italiana. L’arte e l’architettura, infatti, sono strumenti fondamentali per rappresentare l’Italia e le sue molteplici espressioni: la sua vitalità culturale e le sue innovazioni, la sua creatività e la sua immaginazione, ma anche le sue molteplici anime ed il suo stile di vita.
3.6 Le due anime del MAXXI: MAXXI Arte e MAXXI Architettura
“Il MAXXI Arte è un museo del contemporaneo all’interno di un’architettura fuori dagli schemi, punto di partenza per una nuova pratica museografica che rompe con il passato”97.
Un contenitore così straordinario ed esclusivo non può che contenere una collezione decisamente multiforme, o meglio tre collezioni distinte per categoria: arte nel MAXXI Arte, architettura nel MAXXI Architettura e fotografia, quest’ultima costituente, però, una linea portante del Museo di Architettura, trattandosi di scatti d’autore acquisiti tramite progetti di committenza scaturiti da programmi di ricerca e analisi del territorio italiano. Con i suoi 13.500 metri quadrati di superficie e la sua collezione, il Museo di Arte costituisce un punto di riferimento italiano all’interno del circuito internazionale dell’arte contemporanea, un bene prezioso che si colma, via via, di contenuti e iniziative, stando al passo con i tempi e magari anticipandoli. La collezione di arte del MAXXI Arte conta più di quattrocento opere che testimoniano la produzione artistica internazionale, con un particolare sguardo alle esperienze italiane o agli artisti stranieri che, nella loro ricerca ed attività artistica, hanno allacciato una particolare relazione con il nostro paese: ne è esempio William Kentridge, artista sudafricano, impegnato circa un anno fa nella realizzazione di Triumphs and Laments sui bastioni del Tevere. Nella scelta delle opere, negli anni, si è tenuto conto della stretta relazione che lega il contenitore e il contenuto e, quindi, le forme fluide e sinuose dell’architettura di Zaha Hadid hanno guidato in maniera imprescindibile la costituzione
della collezione del MAXXI Arte. Il confronto con uno spazio così distante da qualsiasi concezione museologica e museografica ha rappresentato per la Direzione una sfida giocata sul terreno della versatilità e della libertà, caratteristiche che hanno reso il museo luogo di sperimentazione e innovazione, in cui il pubblico “può vivere l’esperienza e l’emozione dell’opera d’arte a 360 gradi, in modo attivo e partecipato”98.
Il Museo ha destinato permanentemente una delle sue suite (oggi ampliata attraverso nuovi spazi dopo l’apertura del nuovo allestimento The place to be di cui si dirà in seguito) alla propria collezione, che si svela anche attraverso l’organizzazione di focus di approfondimento, percorsi tematici di volta in volta strutturati su una selezione ponderata di opere, secondo una strategia utile a valorizzarla, così come sottolineava, all’apertura del Museo, l’ex Direttore del MAXXI Arte Dott.ssa Anna Mattirolo in una intervista del 2010: “La collezione deve andare di pari passo all’attività espositiva e viceversa, nel senso che bisogna fare le mostre anche per dare valore alla collezione, attraverso una programmazione articolata che tocchi i temi culturali della nostra epoca. Ma dobbiamo avere l’ambizione di dare un modello, non solo mettendo a confronto generazioni diverse, ma verificando quale contributo può dare il nostro patrimonio culturale a una ricerca internazionale. E rispetto a questo non dobbiamo più avere nessun complesso di sudditanza”99. Un allestimento di oltre
trenta opere e ventuno progetti di architettura (dipinti, installazioni, video-‐ arte, scultura, net-‐art e fotografia, disegni e modelli) costituisce la collezione permanente del MAXXI che rappresenta l’opportunità attraverso la quale le ricerche di giovani artisti e progettisti emergenti possono relazionarsi ed interagire con quelle prodotte, tra gli anni Sessanta e il 2000, da alcuni tra i più significativi maestri italiani e stranieri del ‘900. Sono state acquisite negli anni, infatti, opere di artisti come Maurizio Cattelan, Adrian Paci, Francesco Clemente, Alfredo Jaar, Grazia Toderi, la cui ricerca è più legata alla situazione italiana, opere di personalità che fanno parte ormai della storia, come Mario Merz, Andy Warhol, Gilbert & George, Gerhard Richter, ed anche di artisti di fama internazionale, come il già nominato William Kentridge, Anish Kapoor,
98 http://www.fondazionemaxxi.it/events/collezione-‐maxxi/ 99 This is contemporary, op. cit., pag. 145.
Francys Alÿs, i cui quadri convivono con le installazioni di Flavio Favelli e le opere di Alighiero Boetti.
L’incremento della raccolta avviene attraverso l’acquisto, la donazione, i premi, dedicati alle generazioni più giovani, le committenze che permettono di acquisire opere direttamente dagli artisti e che aggiungono alla collezione un carattere di maggiore originalità e specificità.
Il MAXXI Architettura è il primo museo nazionale di architettura, il cui forte legame culturale e territoriale con il contesto italiano ne determina l’identità e la missione prevalente: in esso convivono due anime distinte, ma in continuo dialogo, quella centrata sul passato prossimo della cultura architettonica e che ne esamina le opere, gli autori e le storie che hanno segnato la scena italiana nel corso del Novecento, e quella contemporanea, che ascolta e risponde alle istanze del presente, interpretando gli interrogativi e le aspettative della società attuale. “Museo storico e museo contemporaneo sviluppano una feconda dialettica tra passato e attualità, adottando di volta in volta le forme e gli strumenti più adatti per analizzare tendenze e personalità, modelli culturali e comportamenti sociali”100 delineando, così, una propria dimensione multipla e trasversale.
• La prima linea di attività, la collezione del XX secolo, è direttamente collegata al Centro Archivi di architettura che cura, conserva e tutela i materiali della collezione ed, allo stesso tempo, promuove lo studio e la valorizzazione della documentazione esistente. Aldo Rossi, Enrico Del Debbio, Carlo Scarpa, Pier Luigi Nervi, Vittorio De Feo, Maurizio Sacripanti, Alessandro Anselmi, Giancarlo De Carlo, Carlo Aymonino, sono alcune delle personalità italiane presenti nelle Collezioni, che comprendono oltre 60.000 elaborati progettuali, 75.000 fotografie, numerosi modelli, lettere e documenti, sculture, tempere, documentari, volumi e periodici. La collezione architettura comprende, infatti, una vasta serie di materiali che consente uno sguardo ravvicinato su quello che c’è prima e dietro la realizzazione del prodotto d’architettura: disegni e schizzi, progetti, memorie scritte
e documenti, modelli e fotografie, che riproducono tutte le fasi del processo, dall’ideazione alla progettazione esecutiva, alla realizzazione fisica, all’uso e al suo inserimento nel contesto fisico e culturale. Per questo nella sezione è compresa anche la fotografia, “per il ruolo di medium comunicativo che essa può svolgere nella presentazione sia dell’assetto fisico dello spazio sia per l’analisi delle dinamiche che in esso si attuano”101 con opere di artisti come Gabriele
Basilico assieme a quelle di Letizia Battaglia, John Davies, Mimmo Jodice, Armin Linke, Guido Guidi, Walter Niedermayr, Massimo Vitali. Le collezioni vengono costantemente incrementate da acquisti, donazioni e committenze a seguito di mostre, concorsi o premi.
• La seconda linea di intervento, dedicata a protagonisti e temi appartenenti all'architettura emergente, ha la finalità di promuovere e sostenere le nuove ricerche, in Italia così come all'estero, incoraggiando quella vasta gamma di atti creativi e di esperienze tipiche della contemporaneità, legate, in qualche modo, al mondo dell’architettura o da esso derivate, che vanno dall'industrial design alla comunicazione visiva, alle installazioni artistiche e ambientali.
Per quanto riguarda gli spazi destinati al MAXXI Architettura, il Museo si sviluppa su una superficie di 1.800 metri quadrati, di cui 400 metri quadrati destinati al Centro Archivi di Architettura; la restante superficie è occupata da due gallerie dove vengono allestite mostre ed esposizioni nell’ambito dei due principali filoni di ricerca “a partire dalla collezione di architettura, alle committenze e le opere site specific, frutto di collaborazioni con architetti o altre istituzioni, alla sezione di fotografia di architettura e paesaggio. (..) Gli spazi fisici del museo sono una grande occasione di confronto e sviluppo per le arti, in dialogo con l’architettura. Il MAXXI stesso, secondo il progetto di Zaha Hadid, tradisce una visione pittorica dello spazio architettonico, trasformando riferimenti e suggestioni provenienti dal mondo dell’arte, in forma costruita”102.
101 http://www.fondazionemaxxi.it/collezioni-‐architettura/ 102 MAXXI Materia grigia, op. cit., pag. 168.
Una grande retrospettiva conclusasi nell’Aprile 2017 per documentare quaranta anni di attività e di militanza appassionata di una delle figure più importanti della fotografia contemporanea, di una testimone visiva dei più cruenti e disperati fatti di mafia, così come della realtà sociale e politica del nostro Paese.
La mostra tributo “Per pura passione” che il MAXXI ha voluto dedicare a Letizia Battaglia, a poca distanza dalle celebrazioni per i suoi ottanta anni, ha offerto una prospettiva a 360° dell’intensità e dell’impegno etico e civile che hanno caratterizzato tutto il lavoro, appassionato, dell’artista negli anni, restituito attraverso un’operazione culturale, autorevolmente organizzata dai curatori Paolo Falcone, Margherita Guccione e Bartolomeo Pietromarchi, La mostra ha offerto allo sguardo del visitatore un percorso espositivo non solo orientato a quegli scatti più noti e, ormai, fortemente radicati nell’immaginario collettivo, ma comprensivo anche di una visione/ricognizione più completa, intima ed articolata dell’artista. A partire dalla sua città d’origine, ritorno e fuga, altalena di amore e odio: «Io sono Palermo», dice di sé l'autrice. Scatto dopo scatto, l’album ha esibito una Palermo impietosa e drammatica, intensa e segreta, città popolare e nobiltà palermitana, i tanti morti ammazzati per mafia e le bambine del quartiere della Cala, matrimoni e funerali, processioni religiose e feste all’Arenella, zone urbane degradate e scempio delle coste, e poi, i volti di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Piersanti Mattarella tra le braccia del fratello e il feroce boss Leoluca Bagarella, Felicia Impastato e la vedova Schifani. Tutti documenti di un passato e di una storia, purtroppo, indelebili, che denunciano e invocano giustizia con la forza, il vigore e la “pura passione” di chi, incessantemente, in prima linea, è stato testimone della rovina di una società in cui criminalità e politica hanno tessuto fitte trame ed ordito indissolubili legami. Non sono mancate, però, le opere che hanno reso omaggio allo sguardo tenero, alla sensibilità ed al talento comunicativo ed espressivo dell’autrice: Enza Montoro, una prostituta di Palermo in uno scatto toccante del ’69 che coglie tutto il suo universo interiore, i ritratti “intimi” di Pier Paolo Pasolini e Franca Rame, le delicate fotografie “erotiche” scattate per il periodico Le Ore, la serie inedita delle opere realizzate presso l’Ospedale Psichiatrico di Via Pindemonte a Palermo. Infine, l’intensa attività editoriale e cinematografica, la passione per il teatro e la partecipazione politica nella giunta di Leoluca Orlando dal 1986.
3.6.1 Il Premio MAXXI
Per innescare un processo virtuoso il Museo, trasformato in Fondazione per richiamare sponsor ed investimenti privati ed incrementare, così, la propria collezione attraverso una politica di maggiori acquisizioni, propone una programmazione multidisciplinare stimolante ed attrattiva, fondata sulla promozione delle sue collezioni (di Arte, Architettura e Fotografia) e sulla organizzazione di mostre temporanee prestigiose e di ampio respiro e, poi, su eventi, convegni, incontri, lezioni, laboratori, dibattiti, programmi educativi, attività di ricerca e altri progetti culturali di rilievo internazionale (tra le 20 e le 30 esposizioni all’anno) che, insieme, rappresentano la sua anima e veicolano la sua identità, fatta di dialogo e interazione, di esperienza ed interpretazione, in una costante rivisitazione di se stessa, in sintonia con l’evoluzione del panorama artistico contemporaneo.
Come centro pulsante di sperimentazione, inoltre, il Museo appoggia e diffonde le opere di giovani artisti italiani: il Premio MAXXI (biennale) è nato per portare alla ribalta i più recenti sviluppi della scena artistica contemporanea e la nuova generazione di artisti nel contesto locale ed internazionale. Il premio, che, fondamentalmente, rappresenta una piattaforma di discussione critica, consente anche al Museo di implementare la sua collezione permanente attraverso l’acquisizione di opere all’uopo commissionate e realizzate. Le motivazioni dell’assegnazione del Premio 2016 (la cui mostra si è appena conclusa nel marzo scorso) al collettivo degli ZAPRUDER Filmmakersgroup per l’opera “Zeus Machine”, rappresentano appieno le finalità dell’istituzione ed il suo ruolo di riferimento nel panorama contemporaneo “per il solido percorso creativo, la compiutezza e la maturità di un’opera capace di attraversare i linguaggi della performance, del teatro, del design e del cinema come segno di radicamento nella cultura italiana; per la capacità di valicare i limiti geografici, trasformando un’identità locale in un messaggio universale, in maniera sperimentale e innovativa”.
L’intenzione di continuare con questo premio, già esplicitata in un’intervista del 2008 (quando il premio aveva il nome di Premio Giovane Arte Italiana)
dalla Direttrice del MAXXI Arte dell’epoca, Dott.ssa Anna Mattirolo, conferma oggi uno degli obiettivi della mission centrato dal Museo:
“fare del MAXXI il polo internazionale e nazionale a cui gli artisti possono fare riferimento per trovare un adeguato centro espositivo, l’epicentro della creatività nazionale in grado di interloquire con tutti i musei internazionali avanzati. Tra le diverse attività di networking con gli altri centri di produzione visiva, infatti, verranno programmate anche le mostre dedicate ai nostri artisti. Cercheremo di avere una direzione comune, un confronto continuo con artisti italiani e internazionali. Si potrà così capire che il Museo è nato e cresce in Italia e che abbiamo una storia che ci permette di confrontarci con le identità internazionali”.
3.7 MAXXI Re-‐Evolution
“In questo nuovo allestimento – dicono Margherita Guccione e Bartolomeo Pietromarchi (Direttori di MAXXI Architettura e MAXXI Arte n.d.r.) – la collezione è pensata come un corpo vivo e dinamico, fatto di opere esposte a rotazione, donazioni, comodati e prestiti, per rendere sempre più il museo un punto di riferimento per artisti, collezionisti, studiosi e appassionati. Un percorso che racconta come artisti e architetti si sono confrontati con l’idea di spazio abitabile, dalla città agli ambienti più intimi”
Il nuovo allestimento, dal titolo “The Place To Be”, la “rivoluzione creativa” del MAXXI, nasce dalla collaborazione delle sue due anime, MAXXI Arte e MAXXI Architettura, che insieme hanno generato un grande progetto in cui le due discipline si parlano e si intrecciano, come mai avevano fatto all’interno del museo: Re-‐Evolution è una trasformazione totale che coinvolge il Museo rendendolo un avamposto culturale attraverso una collezione dinamica e sempre in grado di rinnovarsi, uno spazio continuo, dove grandi installazioni dialogano con opere esposte per la prima volta e con capolavori di maestri del nostro tempo, un porto sicuro di discussione ed elaborazione dei grandi temi della contemporaneità; non solo, quindi, un luogo di produzione scientifica e di ricerca, ma anche uno spazio di incontro, di esperienze e di scambio sociale e culturale.