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IV. LE NOTTI DI AMORE EFFIMERO

IV.1. IL LEITMOTIV DELLA NOTTE

La notte ha un ruolo determinante sulle azioni dei personaggi: il peso delle responsabilità diurne viene meno e con esso si allenta anche il controllo sulle proprie inibizioni. Il buio è il momento delle riflessioni, delle paure, dei tormenti amorosi e dei dubbi, spesso sciolti solo al mattino e con una magra consolazione.

Le vicende sono accompagnate, allo stesso tempo, dall’attrazione fisica e dal timore nei confronti dell’altro. Secondo Perez-Rasilla, tutte le Notti sono circondate da un’atmosfera di ricerca erotica230: dopo un’iniziale senso di solitudine e di vulnerabilità nei confronti della circostanza, gli interpreti cominciano ad abbandonarsi l’uno all’altra, ad assumere atteggiamenti inaspettati e di maggiore vicinanza fisica (come in Solos esta noche, in cui l’iniziale diffidenza si converte in completa fiducia. I toni narrativi delle Notti, infatti, sono caratterizzati da un ritmo crescente: dopo una prima fase abbastanza tranquilla, nella quale i protagonisti scambiano alcune distanti parole, il dialogo si evolve fino a raggiungere espressioni più accese, addirittura violente (come in

Esta noche en el parque, dove si arriva all’aggressione fisica).

Potremmo immaginarci le vite dei personaggi come un gioco di specchi: ciò che essi incarnano durante le ore del giorno (seri impiegati, casalinghe, persone timide o dedite solo al lavoro), l’immagine che hanno di sé e la maschera che indossano, vengono modificate col buio della notte o assumono elementi diversi;

229 “Uno, uscendo dal teatro, pensa che sia possibile un incontro casuale e va su per la strada di Alcalá

guardandosi attorno, casomai qualcuna delle storie che ha visto si trasformi in realtà; è un po’ ingenuo, certo, però è bello sentire che il teatro può creare negli spettatori sogni ed illusioni”.

Cfr. http://www.teatroenmiami.net/2003/febrero/2/es-mad-se-efimero.htm.

230 EDUARDO PÉREZ-RASILLA, El teatro desde 1975, in J. HUERTA CALVO, Historia del teatro español,

a volte essi stessi non si riconoscono in certi comportamenti (ad esempio cominciare a bere, per Carmen, o rivelare il proprio vero nome, per Vanesa); in alcuni casi la maschera viene addirittura tolta, permettendo di svelare la reale identità del protagonista (è il caso di Fernando, assassino casuale).

Nelle storie raccontate, la notte è il momento in cui si agisce in modo illogico, irrazionale: tutto è permesso nel passaggio dal giorno all’oscurità, dalla fase vigile a quella del dormiveglia. Le esperienze e le confessioni che i protagonisti rivelano di notte, si dissolvono alla luce dell’alba. Non si sa, però, se ciò che è stato pensato o attuato col favore dell’oscurità continuerà anche il giorno dopo: si può intuire che i personaggi non si rivedranno o, se lo faranno, saranno imbarazzati all’idea di aver avuto attimi d’intimità con un estraneo; il cambio, a quel punto, sarà già avvenuto e starà a loro continuare la propria vita con un’ottica diversa e non tornare indietro. Sono presenti, infatti, sentimenti di rancore, frustrazione e persino di vendetta, ma in alcuni episodi aleggia la speranza di un cambiamento in positivo, anche minimo.

Un colloquio immaginario con il destinatario contraddistingue l’inizio di alcuni testi; spesso l’autrice si rivolge direttamente al lettore: nel prologo della raccolta - dal titolo Palabras con el Lector231 -, Pedrero espone, in forma di breve dialogo, la sua esperienza di scrittura e invita il potenziale ricevente a partecipare all’evento:

Y. [Autora]: La llamada de Lauren es un presagio. Un paso de tiempo. Cuando comencé a trabajar en ella no tenía tiempo para mirarme al espejo. Al acabar, me miré y mi cara había cambiado. Dejé de ser una niña. A veces el tiempo pasa ligero, sin peso y sin forma. Otras veces se condensa y en un istante te cambia la mirada para sempre.

T: ¿Cómo escribiste la obra?

Y: Fue un impulso. Una idea compartida. T: ¿Qué te gustaría ahora?

Y : Ver tu cara, hacerte un guiño bonito y convencerte de que leas la obra. Es corta. Venga, pasa la página232.

231 “Parole con il lettore” è il prologo di La llamada de Lauren, che dà principio alla raccolta PALOMA

PEDRERO, Juego de noches. Nueve obras en un acto, cit., pp. 79-80.

232“Io: La llamada de Lauren è un presagio. Un movimento del tempo. Quando cominciai a lavorare ad essa, non

Un’ulteriore precisazione deve essere fatta per comprendere il significato di tempo all’interno di un testo drammatico; è necessario, cioè, distinguere fra tempo della rappresentazione e tempo rappresentato:

il primo, che corrisponde alla durata dello spettacolo teatrale e dunque è determinato dalla messa in scena, è variabile in base alle scelte di regia ed è solo parzialmente orientato dal testo [..].

Il tempo rappresentato, cioè la durata della vicenda drammatica, è invece fittizio, e preordinato dal testo 233.

La notte corrisponde al momento presente di tutte le storie narrate e interpretate dai protagonisti; l’intensità maggiore dei loro conflitti viene raggiunta, il più delle volte, in poche ore. Le didascalie sono molto precise al riguardo.

Esta noche en le parque è la prima pièce della raccolta: è autunno,

all’imbrunire, e la vicenda si conclude tragicamente in pochi minuti; altri rimandi temporali sono il ricordo “dell’altra notte” e il riferimento a “questa notte”.

In La noche dividida l’azione comincia a tarda serata, durante un tramonto di settembre: la protagonista aspetta con ansia la telefonata del fidanzato per le venti e trenta; riceve invece la visita di un venditore di Bibbie. I due trascorreranno la nottata insieme.

Solos esta noche si sviluppa da mezzanotte in poi e i personaggi

immaginano, con ansietà, che pernotteranno alla stazione della metropolitana, ormai chiusa, intrappolati fino al mattino seguente.

Si avvicina di nuovo il giorno in De la noche al alba che ha inizio quando “è ancora notte”, ma “sta per fare giorno”. Il protagonista Mauro chiede a Vanesa che gli conceda dieci minuti della sua compagnia, e lei gliene “regala

smesso di essere una bambina. A volte il tempo trascorre leggero, senza peso e senza forma. Altre volte si condensa e in un istante ti cambia lo sguardo per sempre. Tu: Come hai scritto il testo ? I: E’ stato un impulso, un’idea condivisa. T: Cosa vorresti ora? I: vedere la tua faccia, farti un sorriso e convincerti a leggere il testo. E’ corto. Dài, gira pagina”. P. P., Juego de noches, cit., pp. 79-80.

più di venti”; non contento, le chiede di rimanere “fino a che non albeggia”, e così accadrà. Durante la storia avviene un flashback, un ritorno con la memoria all’infanzia di entrambi i protagonisti, che raccontano esperienze opposte: un periodo di armonia per lui; l’assenza della madre, per lei.

Infine, la decisione improvvisa di lasciare il marito fa iniziare l’avventura di Rosi, in La noche que ilumina, alle tre del mattino di una calda notte di luglio.

Mancano sempre, in tutti i drammi, i rimandi ad antecedenti che potrebbero spiegare meglio la situazione in cui ci si trova catapultati; quando il dramma ha inizio, s’intende che vi è un retroscena importante (un abbandono, una telefonata, un appuntamento), di cui però non si viene informati, spetta al lettore inserirsi velocemente nella storia.

Ad ogni modo le donne, dominate o conquistatrici, sono le vere protagoniste:

la mujer como personaje dramático deconstruye su pasado y analiza para el espectador las causas motivadoras de su situación, para terminar, en muchas ocasiones, adoptando la resolución de dar un giro sustancial a su vida234.

Hanno la profonda consapevolezza della possibilità di un cambiamento, nonostante la parola effimero voglia suggerire qualcosa di passeggero, di breve durata, perché la persona con cui interagiscono e con la quale vivranno l’avventura notturna, ispira sicurezza (mi riferisco soprattutto al venditore porta a porta e all’avvocato difensore). Le protagoniste, dunque, agiscono d’istinto e si abbandonano all’esperienza, nel bene o nel male.

234 “Come personaggio drammatico la donna decostruisce il suo passato e analizza, per lo spettatore, le cause

scatenanti della propria situazione, adottando, in molti casi, la risoluzione di dare un cambio sostanziale alla propria vita”. VIRTUDES SERRANO, in Memoria y autobiografia en la dramaturgia femenina actual, cit., pp. 47-61.