IV. LE NOTTI DI AMORE EFFIMERO
IV.4. GLI OGGETTI SIMBOLICI
Sono simbolici quegli oggetti che arricchiscono il testo, sia quando sono parte integrante della storia, sia perché ausilio ad una miglior comprensione. Senza di essi, infatti l’azione sarebbe inconsistente.
285 “Usando parole e concetti associati agli uomini, la nuova donna colpisce il pubblico borghese e, ribellandosi
contro le restrizioni sessuali, continua a servire gli interessi maschili”. PATRICIA ‘O CONNOR, in SONIA SÁNCHEZ, cit., p. 80.
286 P.P., Esta noche en el parque, cit., p.8.
287 “Questo rifiuto delle tante formule di comunicazione e di condotta convenzionale, suscita un processo di
straniamento che invita ad una rivalutazione critica della condizione delle donne”. LAMARTINA-LENS, in Sonia Sánchez, cit., p. 81.
Esta noche en el parque è permeata da un’atmosfera contraddittoria, a
partire dal luogo in cui si realizza l’incontro, “un parco giochi”, sinonimo di spensieratezza, che contrasta con l’azione dei personaggi, mortale. Il coltello, l’arma di difesa portata da Yolanda, stride con i giochi innocenti dei bambini. Ne La noche dividida il telefono è importante: entra subito in scena insieme
a Sabina ed è più volte chiamato in scena, ma, allo stesso modo, viene quasi subito dimenticato. “Suona il citofono, la ragazza, sussultando, si alza da terra e prende il telefono”288: sta, infatti, aspettando con impazienza la telefonata del fidanzato, il cui amore la totalizza. Egli non c’è, ma il suo nome è ripetuto e la sua figura si fa sentire: anche quando riceve in casa il giovane venditore, lei continua a chiedere se il telefono ha squillato e a fare riferimenti alla relazione. L’oggetto sarà anche il mezzo di liberazione dalla sua schiavitù: attraverso la chiamata, Sabina troncherà la tanto trascinata storia d’amore. Le chiavi di casa, invece, sono il primo simbolo di coraggio per Sabina, che vuole le vengano restituite; alla fine della vicenda, il tintinnio che annuncia l’arrivo di Jean Luc non viene sentito, anzi il suono stesso è debole, proprio come il loro legame289.
I vestiti eleganti e il biglietto da visita di Carmen in Solos esta noche identificano una persona altolocata, laddove lo zaino con sigarette, panino, bottiglia di vino e la torcia di José, sono tutti elementi che lo caratterizzano come un determinato tipo sociale. La metropolitana, invece assume una funzione simbolica, poiché è la causa scatenante del loro incontro, ma anche l’unica via di uscita, di salvezza per i due protagonisti. La sua assenza crea maggior aspettativa: benché sia sempre presente nei dialoghi e nei pensieri, diventa infine un pretesto per la loro unione. La lanterna, è un altro elemento decisivo per l’azione della protagonista, poiché legato alla sua sicurezza di poter compiere un adulterio, certa di non essere vista (nonostante il luogo sia deserto): finché c’è
288 P.P., La noche dividida, cit., p. 19.
289 I suoni hanno una funzione drammatica: il campanello e il miagolio dei gatti sono forti, mentre altri
rimangono in sottofondo, come i passi di Jean Luc o la porta che si chiude alle sue spalle. L’unico veramente importante che non suona mai è lo squillo del telefono.
luce Carmen sente come inopportuna la sua condizione, sola nella stazione con uno sconosciuto. Con il favore del buio, invece, la donna riesce ad avvicinarsi a Josè, a tranquillizzarsi, infine a farsi abbracciare. Sotto stretta richiesta viene spenta anche la lampada, unica fonte che illumina da vicino il tatuaggio, elemento che indebolisce, o meglio confonde la donna. Il giovane dall’apparenza un po’ rude, contrasta con la delicatezza del soggetto impresso sul suo braccio, una farfalla, simbolo dell’amore illusorio notturno.
In De la noche al alba pochi oggetti fanno da sfondo al testo teatrale e
vengono visualizzati solo a metà storia (come il coltello, col quale Mauro rimane ferito dall’aggressione del delinquente, determinate per addolcire Vanesa). Alcuni di essi, inoltre, non corrispondono al solito stereotipo: la borsa non equivale all’indipendenza economica o ad una forma di libertà per la ragazza, bensì la tiene legata ad un tipo di vita che non la soddisfa. Solo il momento del bacio fugace di Mauro le apre una parentesi di umanità, uno spiraglio di vita migliore, se solo volesse. Ma il finale rimane aperto a libere interpretazioni.
Allo stesso modo sono simbolici e accuratamente scelti, gli oggetti che Rosi di La noche que ilumina porta con sé nella fuga notturna: un carrello della spesa e un vecchia valigia. Da quest’ultima la donna tira fuori uno specchietto, incipit del suo dramma; quando si guarda, esplode: “In faccia non me le avevi mai date”290.
Un momento d’orgoglio per la vittima è quando mostra all’avvocato difensore gli oggetti che si è comprata da sola, con i propri soldi:
ROSI: (Apre il carrello e tira fuori una grande pentola a pressione). Questa è la cosa che pesa di più. E c’ho anche la friggitrice, il minipimer, un mangianastri e questa bottiglia d’acqua. L’ho portata per le pasticche, capisce?291
290 P.P., La noche que ilumina, cit., p. 77 291 Ivi, p. 84.
La tensione aumenta, a causa di alcune pastiglie prescritte dal medico, che la donna prende per alleviare il dolore “interno”:
ROSI: (Tira fuori delle pasticche dalla scatola). Credo che dodici vanno bene…Vabbè, mi piglio anche queste due più grosse, che non so nemmeno per cosa sono. Questo è un bel Buscopan, meglio, così mi toglie il dolore. E questa, invece? Questa è la pastiglia dei nervi di mia madre. Mi piglio pure questa che è più forte….292
Le medicine vengono ingoiate anche dall’avvocato per solidarietà con la donna o perché non si sente bene e spera di trovare sollievo in una delle sue “pasticche magiche”. Dopo pochi momenti Fran dice di sentirsi molto strano e, analizzando il contenitore, si accorgerà che alcune sono pasticche d’ecstasy (la giustificazione della donna per il fatto di possederle è che forse provengono dalla stanza del figlio). L’effetto prodotto aiuta i due a vedere le cose in modo più leggero, a confidarsi, a cantare, infine a dormire e a farsi compagnia come due fidanzati.
Lo sguardo amoroso con cui è pensato l’incontro, contrasta con la terribile realtà e non esclude il confronto da parte del lettore.