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Lesione del diritto individuale omogeneo alla salubrità dell’ambiente

Considerando la natura generale dell’azione di classe, danneggiati, e pertanto legittimati ad esperire l’azione, sono tutti quei soggetti sulla cui sfera giuridica e patrimoniale sono ricaduti gli effetti della condotta. Grazie all’intervento legislativo del 2019, quindi, si è aperta la strada all’iniziativa individuale a tutela ambientale, seppure ancora in via indiretta in quanto finalizzata all’azionabilità di situazioni giuridiche diverse da quella ambientale in sé considerata le quali sono state lese da un fenomeno di inquinamento.

Nel nostro caso, la classe è individuabile in tutti i residenti nelle aree toccate alla contaminazione, così come classificate dal Piano di sorveglianza sulla popolazione esposta sulla base delle concentrazioni di PFAS rinvenute nelle acque. Le aree individuate, rossa, arancione, gialla e verde, comprendono nel 2018 un totale di 114 Comuni e sono rispettivamente associate a: area di massima esposizione sanitaria; aree in cui sono stati rilevati superamenti di PFAS nelle captazioni autonome ad uso potabile (i pozzi privati); area inclusa nella rete di monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee inclusive dell’uso irriguo e per abbeverata443; area di approfondimento con presenza di PFAS solo in

442 SALANITRO U., Tutela dell’ambiente e strumenti di diritto privato, in Rassegna di diritto civile, 2009, 2, cit. p. 479. 443 Rete di monitoraggio effettuata sulla base dei criteri tecnici disposti dal d.lgs. 152/2006 e in recepimento della direttiva 2000/60/CE. ARPAV, La rete di monitoraggio, 10 gennaio 2018, in https://www.arpa.veneto.it.

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matrici ambientali (cioè negli elementi fisicamente individuabili che compongono l’ambiente, quali aria, acqua, suolo) che necessita di ulteriori monitoraggi e studi444.

I soggetti in questione, ed in generale coloro che si trovino a vivere una situazione di degrado e inquinamento delle risorse ambientali, possono trarre dal danno ambientale la legittimazione a ricorrere ai rimedi della responsabilità civile per ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali subiti in conseguenza della lesione del diritto individuale assoluto ad un ambiente salubre. Quando si verifica un illecito ambientale che nuoce al bene nel suo complesso nelle sue componenti fisiche, chimiche o biologiche mediante alterazione o deterioramento, se il nocumento incide su posizione soggettive individuali, i pregiudizi che ne derivano ai privati potranno essere risarciti secondo le regole generali dell’illecito aquiliano445.

Nel caso dell’inquinamento da PFAS, i soggetti residenti nelle zone le cui risorse idriche risultano compromesse, come dimostrato dal fatto che i monitoraggi effettuati dalle autorità di controllo vi hanno rilevato determinate concentrazioni delle sostanze chimiche si cui si tratta446, ben possono lamentare la violazione del diritto ad un ambiente salubre,

fondato sugli art. 2 e 32 Cost. e azionabile da qualsiasi cittadino in forza dell’art. 2043 c.c. La compromissione della salubrità dell’ambiente deriva dall’immissione di una sostanza tossica nelle acque destinate ad uso umano a seguito di un disastro colposo447. Poiché

l’acqua inquinata in questa circostanza è quella destinata al consumo umano, i danni derivanti andranno valutati in considerazione di tale uso.

Per circoscrivere i soggetti toccati dalla lesione tornano in aiuto proprio le deliberazioni della Regione Veneto, che individuano, in virtù della residenza in determinati Comuni, un significativo collegamento dei soggetti con l’ambiente inquinato.

Nel caso in questione il diritto alla salubrità dell’ambiente risponde al requisito dell’omogeneità in quanto comune, per tutti gli aderenti all’azione, è il fatto generatore del danno, consistente nella contaminazione delle acque, la cui qualità ha subito una alterazione rispetto alle condizioni originarie. Seppur con conseguenze pregiudizievoli diverse, come si vedrà, i residenti nelle aree rossa, arancione, gialla e verde subiscono in maniera analoga gli effetti della condotta illecita, e pertanto possono fondare sull’immediata vicinanza con le zone inquinate e sull’assoggettamento a determinate indagini e monitoraggi la loro inclusione nella classe448.

Autonomo proponente dell’azione può essere, secondo l’opportunità fornita dalla nuova legge 31/2019, anche una associazione o organizzazione che comprenda, tra i propri

444 Deliberazione della Giunta Regionale n. 691 del 21 maggio 2018, Modifica del "Piano di sorveglianza sulla

popolazione esposta alle sostanze perfluoroalchiliche", di cui all'Allegato A alla D.G.R. n. 2133 del 23/12/2016, in

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 52 del 29 maggio 2018; Deliberazione della Giunta Regionale n. 2133 del 23 dicembre 2016, Approvazione del "Piano di sorveglianza sanitaria sulla popolazione esposta

alle sostanze perfluoroalchiliche" e del "Piano di campionamento per il monitoraggio degli alimenti in relazione alla contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) in alcuni ambiti della Regione del Veneto", in Bollettino Ufficiale

della Regione del Veneto n. 4 del 05 gennaio 2017. Regione del Veneto, Mappa dell'area di esposizione a PFAS - Regione Veneto (DGR n.691/2018), in https://rdv.app.box.com.

445 PALOMBA M.H., Diritto dell’ambiente e diritto all’ambiente: spunti di riflessione, 13 agosto 2007, in

https://www.altalex.com.

446 Regione del Veneto, PFAS nella filiera idropotabile in alcune Province del Veneto, luglio 2017, in

https://www.regione.veneto.it.

447 Cass. S.U., 21 febbraio 2002, n. 2515, in Foro italiano, 2002, I, col. 999, con nota di PALMIERI A.

448 Tribunale di Cagliari 11 aprile 2018, in giustiziacivile.com, con nota di DE DOMINICIS F., Ciò che non fa la

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obbiettivi statutari, la tutela dei diritti individuali omogenei che si presumono lesi449. Di

fronte alle lesioni del diritto alla salubrità dell’ambiente possono entrare in gioco tutte quelle associazioni e organizzazioni che mirano nelle forme più varie alla protezione delle risorse ambientali nonché della salute in ogni ambito. Traendo spunto dalle associazioni che sono state accolte quali parti civili del processo penale in corso, presumendo che l’intervento processuale sia mosso da analoghe finalità, si possono individuare potenziali soggetti attivi nelle associazioni ambientaliste riconosciute e che esercitano la loro attività all’interno del territorio regionale, quali Greenpeace, Legambiente Veneto, WWF Veneto e potenzialmente qualsiasi altra persegua una finalità di tutela dell’ambiente naturale e delle sue risorse. Allo stesso modo, così come intervenute quali parti civili nel processo penale, potrebbero agire ISDE (Associazione Medici per l’Ambiente) o Medicina democratica, maggiormente incentrate sulla tutela della salute in ogni ambito sociale nonché alla prevenzione dei rischi legati a determinati agenti tossici o nocivi in ogni ambiente di vita450.

Requisito per l’esercizio dell’azione di classe in via autonoma, secondo la legge n. 31 del 2019, è l’iscrizione delle associazioni e organizzazioni presso un apposito elenco pubblico istituito presso il Ministero della Giustizia. Ad oggi non sembra ancora essere avvenuta la pubblicazione di tale elenco aggiornato, tuttavia si può ragionevolmente presumere che l’identificazione degli enti associativi avverrà tenendo conto delle indicazioni fornite dal legislatore, ovvero l’adeguatezza dell’ente a rappresentare e tutelare i diritti azionati; la stabilità e continuità dello stesso (in modo tale da escludere quei soggetti collettivi formati ad hoc per la proposizione dell’azione di classe, ammessi invece nell’azione consumeristica); le fonti di finanziamento utilizzate. Si tratta tuttavia di requisiti stabiliti in maniera assai poco esaustiva, rispetto ai quali sono state sollevate numerose critiche analizzate nei capitoli precedenti.