CAPITOLO 2: ANALISI DEL TERRITORIO IN ESAME
2.5 MODALITÀ DI GESTIONE IN UN PIANO CONDIVISO
2.5.2 IL PIANO DI GESTIONE DEL SITO “LE OPERE DI DIFESA VENEZIANE TRA XVI E XVII SECOLO”
2.5.2.2 Livelli e fonti di finanziamento
Il diverso sviluppo socio-economico degli Stati coinvolti causa una differenziazione nell’intensità e modalità dei finanziamenti. Tuttavia, a livello comunitario, gli Stati possono accedere a dei fondi diretti (gestiti direttamente dalla Direzione Generale della
198 Si cfr. http://www.imagazine.it/notizie-trieste-gorizia-udine-friuli/6527
199 Istituito con Delibera di Giunta del Comune di Bergamo 18 gennaio 2018 (esecuzione 19 gennaio 2018) per l’Identificazione nel Segretariato Permanente del sito UNESCO del 'soggetto referente' per gli adempimenti previsti dalla legge 20 febbraio 2006, n. 7. Per maggiori informazioni http://www.comune.bergamo.it/upload/bergamo_ecm8/delibere/0004-18- 8_225_102208.pdf
105 Commissione europea o da Agenzie Nazionali) e dei fondi indiretti (finanziati dalla Commissione Europea, ma gestiti dalle autorità locali nazionali). Tra i primi, diversi sono i programmi transfrontalieri previsti nel Financial Framework 2014-2020200 dell’UE cui
congiuntamente partecipano Italia, Croazia e Montenegro, di cui i programmi di cooperazione territoriale sono quelli che maggiormente aiutano nella costruzione di una rete efficace. Si citano l’Interreg Mediterrean Programme (cui il Montenegro partecipa grazie all’European funds of Instrument for Pre-accesion Assistence – IPA201) e l’Interreg Adriatic Ionian Programme. Italia e Croazia, inoltre, partecipano anche al Central Europe Programme, all’EPSON 2020 Cooperation Programme, all’Urbact III e all’Interact Programme, mentre Croazia e Montenegro fanno parte del Danube Transnational Programme. Per quanto riguarda i fondi indiretti, invece, l’Italia si avvale dei Programmi
Operativi Nazionali (PON) per le Reti e Infrastrutture, le Città Metropolitane, la Ricerca e Competitività, la Governace e Assistenza Tecnica e l’Educazione, oltre che degli specifici Programmi Operativi Regionali (POR) FESR (Fondo Europeo Sviluppo Regionale) e FSE (Fondo Sociale Europeo)202, mentre la Croazia del Programma Operativo Nazionale
per la Competitività e la Coesione.
Per quando riguarda nello specifico l’Italia, a livello nazionale ci sono innanzitutto i fondi stanziati dal MiBACT all’interno del progetto “Grandi Restauri” per il ripristino dei più importanti monumenti nazionali. Inoltre l’art 4 della Legge 20 febbraio 2006, n. 77, prevede «ai fini di una gestione compatibile dei siti italiani UNESCO e di un corretto rapporto tra flussi turistici e servizi culturali offerti» una serie di interventi finanziati con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, d'intesa con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e con la Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato e le regioni. A livello regionale i fondi fanno parte di un piano specifico per l’erogazione dei contributi per la pianificazione territoriale e la valorizzazione del patrimonio ambientale, culturale e naturale. In particolare: la L.R. Lombardia 7 ottobre
200 Si cfr. http://ec.europa.eu/budget/biblio/documents/fin_fwk1420/fin_fwk1420_en.cfm 201 Strumento utilizzato dal 2007 dall’UE destinato ai paesi candidati e ai potenziali paesi candidati, tra cui il Montenegro si cfr. https://ec.europa.eu/regional_policy/it/funding/ipa/ 202 Si cfr. nota 52
106 2016, n. 25203, Politiche regionali in materia culturale, all’art. 42, comma c) definisce le
risorse destinate ai siti UNESCO; il Veneto assegna dei fondi al progetto europeo Associazione Città Murate del Veneto204, di cui fa parte anche il Comune di Peschiera del
Garda; e il Friuli Venezia Giulia, tramite l’art. 18 della L.R. 25 settembre 2015, n. 23
Norme regionali in materia di beni culturali (§ 1.4), regola la valorizzazione del siti
UNESCO mediante la previsione, in legge finanziaria o di assestamento del bilancio, di specifici finanziamenti, regolati come da art. 50 comma 9. Infine, diversi sono stati e continuano a essere le donazioni dei soggetti privati per la realizzazione di progetti volti al miglioramento della protezione e valorizzazione del patrimonio culturale italiano.
Ai sensi dell’Atto sul Finanziamento delle Necessità Pubbliche nell’Ambito della
Cultura, il Ministro della Cultura croato ogni anno prepara l’Invito per la Proposta del Programma di Utilizzo Pubblico della Cultura nella Repubblica di Croazia e in base alle
risposte ricevute, redige il Programma per la Protezione e Conversazione dei Beni
Culturali, cui lo Stato garantisce dei fondi per l’implementazione. Anche il Ministero del
Turismo si occupa del finanziamento del patrimonio culturale, supportando progetti di riabilitazione che possono offrire vantaggi economici aggiunti, così come le istituzioni a tutela di Parchi Nazionali e Naturali. Importante è anche l’annualità sui monumenti: persone fisiche o giuridiche che possiedono attività commerciali in un edificio considerato bene culturale immobile, pagano un’annualità pari al 2% dei ricavi, di cui il 60% va al bilancio cittadino e il 40% a quello statale a disposizione del Ministro della Cultura205.
In Montenegro, la Legge sulla Cultura, prevede che a questa venga riservato almeno il 2,5% del bilancio nazionale, inoltre fondi statali sono regolati anche dal
203 La legge ha riordinato e unificato la normativa vigente nella regione Lombardia in materia culturale. Per il testo completo si cfr. http://normelombardia.consiglio.regione.lombardia.it/NormeLombardia/Accessibile/main.asp x?view=showpart&selnode=lr002016100700025&idparte=lr002016100700025
204 Nata nel 1997 con lo scopo di promuovere iniziative volte alla conoscenza, tutela, salvaguardia, conservazione e valorizzazione dei comuni che vi aderiscono. Si cfr. http://www.cittamurateveneto.it
205 Per maggiori informazioni riguardo le politiche croate per la cultura si cfr. Institute for Development and International Relations, Access to Culture - Policy Analysis. Country report:
107
Programma Annuale per la Protezione e la Conservazione del Patrimonio Culturale, su
proposta del Ministro della Cultura. L’art. 125 della Legge a tutela del patrimonio
culturale, 27 luglio 2010, n. 18, regola le fonti da cui derivano le risorse per la protezione
dei beni culturali, in osservanza dei parr. 1 e 2 dell’art. 2 della Legge sull’Imposta sul
Reddito delle Persone Fisiche, 6 dicembre 2013, n. 36, per i quali il ricavato dalle tasse
sulle proprietà immobiliari appartiene al bilancio dello Stato, dei governi locali e del Fondo di Bilanciamento (rapporto 10% - 80% - 10%). Del 10% statale, parte viene ridistribuito per la protezione del patrimonio culturale, secondo le direttive del
Programma Annuale per la Protezione e la Conservazione del Patrimonio Culturale.
Inoltre, l’IPA Component II – Cross-Border Cooperation, ha finanziato nel periodo 2007- 2013 diversi progetti di cui ha fa parte il Montenegro, tra i quali quattro programmi transfrontalieri bilaterali, l’Adriatic cross-border program, il South East European
European Space e il Mediterrean Programme.