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CAPITOLO 2: ANALISI DEL TERRITORIO IN ESAME

2.6 UNO SGUARDO SU PALMANOVA

Come si vedrà più avanti (capitolo 4), già nel 1996 l’allora amministrazione comunale di Palmanova avviò l’iter di candidatura per iscrivere la città alla Lista del Patrimonio Mondiale. Tale proposta non andò a buon fine e la questione venne riaperta nel 2011, quando il 20 ottobre Palmanova ha siglato un accordo di partecipazione al sito in esame. Dietro ogni fase della candidatura si trova una questione normativa che va continuamente richiamata e confermata, a partire dall’accordo di partecipazione, fino ai singoli protocolli di intesa con Stato e Regione.

Il primo passo fondamentale per la città di Palmanova è stato sottoscrivere degli accordi con i proprietari dei beni che sarebbero diventati patrimonio UNESCO sotto forma di protocolli di intesa, in cui vengono delineate le questioni relative alla loro conservazione e tutela. Come evidenziato anche in precedenza, uno dei problemi è la determinazione delle responsabilità derivanti dalla proprietà dei beni. Per tale motivo, il 10 luglio 2015 la Regione Friuli Venezia Giulia, il Comune di Palmanova, l’Agenzia del Demanio e il MiBACT hanno firmato il Protocollo d’Intesa per la promozione del Programma Unitario di Valorizzazione Territoriale di immobili pubblici (PUVaT)215. Si

tratta di un’intesa biennale con obiettivo principale il restauro e riutilizzo degli edifici pubblici della città di Palmanova. Il 1 ottobre 2015 è stato costituito il Tavolo Tecnico Operativo per l’individuazione di una strategia di riqualificazione del patrimonio architettonico e urbanistico. Sono stati identificati tre assi di intervento: il sistema delle mura, bastioni e fossato, il sistema urbano e rigenerazione e il sistema di marketing

215 Consultabile online in:

116 territoriale. È stato inoltre deciso di attivare una consultazione pubblica online216 per i

soggetti potenzialmente interessati a contribuire, raccogliendo idee rivolte alle operazioni di recupero e valorizzazione di venti immobili pubblici.

Figura 29: dettaglio immobili della consultazione pubblica di Palmanova

Fonte: Consultazione pubblica. Information Memurandum Palmanova, p. 30

Per quanto riguarda i finanziamenti, invece, in parte arrivano dallo Stato, in parte direttamente dalla Regione, per un totale di oltre 10 milioni di euro stanziati per la salvaguardia, il riuso e la valorizzazione dell’apparato fortificatorio della città. Il 16 marzo 2016 è stato firmato un Protocollo d’Intesa tra l’allora Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, l’ex presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani e il sindaco di Palmanova Francesco Martines. Si tratta del primo atto scritto ufficiale di sostegno alla città che prevede un finanziamento di tre milioni di euro da parte del MiBACT e due dalla Regione per il triennio 2016-2018 (suddivisi in cinquecentomila euro

216 Si cfr.

http://www.agenziademanio.it/export/sites/demanio/download/agenzia_a_l/Information- Memorandum-Palmanova.pdf

117 nel 2016, un milione e mezzo nel 2017 e un milione nel 2018) a favore delle attività di ripristino dei bastioni, delle lunette e delle caserme napoleoniche217. Il riparto dei

finanziamenti del MiBACT del 2017, ha previsto che altri tre milioni venissero concessi direttamente al Comune di Palmanova per il restauro delle mura218 e infine, nel 2018,

grazie al Piano antisismico per i musei statali, riqualificazione delle periferie e recupero

del patrimonio culturale, che attinge al Fondo per gli investimenti e lo sviluppo

infrastrutturale219, altri due milioni sono stati destinati alla città. Ha commentato

l’amministrazione:

Mai così tanti finanziamenti sono stati destinati al restauro della Fortezza di Palmanova. Portare l’attenzione nazionale sul caso Palmanova è servito. Questo è un momento di vera rinascita per tutta la città, per la sua storia, per i tanti beni architettonici che qui sono conservati220.

Inoltre, la Regione ha approvato dei finanziamenti da ventimila euro l’anno, mirati al sostegno delle attività legate all’iter di candidatura e alla realizzazione di un clima culturale adeguato come l’organizzazione di mostre, la pulizia dei bastioni e la creazione di consapevolezza tra la cittadinanza. Infine, la pulizia delle undici statue dei Provveditori Generali di Piazza Grande è stata possibile grazie al Decreto Art Bonus del 2014, un provvedimento che offre alle imprese e ai cittadini lo strumento del credito d’imposta per sostenere con donazioni liberali la salvaguardia del patrimonio pubblico italiano221.

La pulizia delle statue222 è uno dei tre progetti di intervento individuati

dall’amministrazione comunale sulle quali destinare l’Art Bonus: le altre due sono il restauro delle superfici esterne di Palazzo Nicolò Trevisan (sede del Museo Civico)223 e il

restauro della facciata interna e degli elementi ornamentali della Loggia dei mercanti in

217 Si cfr. https://tinyurl.com/y6vc5qyg

218 Si cfr. http://euroregionenews.eu/mibact-ulteriori-3-milioni-a-palmanova-4-milioni-a- miramare/

219 Istituito con legge di bilancio 2017

220 Si cfr. http://www.udinetoday.it/cronaca/nuovi-fondi-bastioni-palmanova.html

221 Legge 29 luglio 2014, n. 106 e s.m.i. Conversione, con modificazioni, del D.L. 31 maggio 2014, n. 83 Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il

rilancio del turismo. Per il testo completo si cfr. https://artbonus.gov.it/la-normativa.html

222 Si cfr. https://artbonus.gov.it/116-28-statue-dei-provveditori-in-piazza-grande.html 223 Si cfr. https://artbonus.gov.it/116-11-palazzo-nicol%C3%B2-trevisan.html

118 Piazza Grande224. Per ora è stata accolta solo la manutenzione delle statue, resa possibile

dal mecenatismo dell’azienda Cesped S.p.A. di Pavia di Udine che ha donato i 40.000 euro necessari per il restauro, affidato nel 2017 alla ditta A.RE.CON. s.n.c..

Figura 30: esempio dello stato delle statue prima e dopo il restauro

Fonte: Le statue dei Provveditori Generali di Palma. Intervento conservativo, 2017

Altra questione è la definizione delle responsabilità relative al campo di studi tecnico-scientifici. A tal fine è stato firmato un atto formale di impegno tra il Comune, la Regione e lo Stato. Si tratta di accordi formali che hanno sancito i soggetti preposti ai compiti assunti all’avvio del processo di candidatura, regolati dalla Convenzione UNESCO e le sue Linee Guida. Per quanto riguarda lo studio e le ricerche tecnico- scientifiche, sono affidate alla Soprintendenza regionale che attua un servizio di assistenza al comune consigliando il miglior modo di agire rispetto ai beni.

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