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Le misure di prevenzione del reato

3.2 Il reato, l'imputabilità e le pene per la Scuola Positiva

3.2.1 Le misure di prevenzione del reato

‹‹Piuttosto che curare il delitto dobbiamo tentare di

prevenirlo››.66 Individuata la patologia che colpisce il delinquente è possibile porre in essere tutte quelle misure che siano idonee a far si che il crimine non venga commesso o, quanto meno, ne diminuisca la sua incidenza percentuale. Lombroso67 dedica a questa tematica un'intera parte de L'uomo delinquente intitolata proprio "Profilassi e terapia del delitto". Le misure preventive, prevedevano anche il ruolo attivo della

65 Moro A. cit., Neppi Modona G. Scuola positiva e diritto penale trent'anni dopo in Vinciguerra S.-Dassano F. (a cura di) Scritti in memoria di Giuliano Marini, ESI, Napoli, 2010, pag. 590.

66 Lombroso C. L'uomo delinquente vol.III, Fratelli Bocca Editori, Torino, 1897, pag. 311. 67 Lombroso li chiama mezzi preventivi, Ferri sostitutivi penali. Qui riporto la concezione dell' antropologo, già presente nell'edizione del 1884, che discosta un poco da quella del sociologo che verrà sviluppata nell'opera Sociologia Criminale del 1890.

47 società e dello Stato il quale non poteva limitare il suo compito alle misure repressive del delitto ritenute oltremodo insufficienti a contrastare la crescente criminalità.

Nei fanciulli diviene importante la convivenza con persone oneste68in modo che questi, imitando il comportamento degli adulti, non sviluppino tendenze criminali. È necessario, sottolinea l'antropologo, che i bambini ricevano sempre una giusta alimentazione e che vivano in un ambiente adatto alla loro età. Qualora siano orfani o non ci sia una famiglia in grado di occuparsi di loro in maniera adeguata, diviene fondamentale il ruolo degli orfanotrofi organizzati come quelli di don Bosco69 in Italia o quelli di Barnardo70, le

Ragged School, a Londra. In questi luoghi, i bambini

vengono sempre seguiti, incoraggiati ed indirizzati al

68 Lombroso C. L'uomo delinquente vol.I, Fratelli Bocca, Torino, 1884, pag. 143.

69 Il grande lavoro, con i bambini soprattutto, di questo Santo viene esaltato dall'autore. Lombroso C. L'uomo delinquente vol.III, Fratelli Bocca Editori, Torino, 1897 pag. 374.

70 Thomas John Barnardo nacque a Dublino nel 1845. Si trasferì a Londra per studiare medicina, correva l'anno 1866 e la capitale era in piena Rivoluzione Industriale. Pochi mesi dopo il suo arrivo nella città, scoppiò un'epidemia di colera che causò migliaia di morti, lasciando molti bambini orfani. I fanciulli rimasti soli, vivevano per strada o erano costretti a lavorare nelle fabbriche con orari estenuanti, e spesso malnutriti. Barnardo decise, vedendo tutto ciò, di fondare un istituto dove i bambini potessero trovare un luogo per dormire, cibo ed un'adeguata istruzione. Successivamente, aprì una casa-villaggio, in cui i ragazzi e le ragazze imparavano un lavoro, ciascuno secondo le proprie capacità ed interessi personali. Convinto che la famiglia fosse il miglior luogo dove far crescere un bambino, creò il primo sistema di affidamento degli orfani alle famiglie rispettabili del Paese. Morì a Londra nel 1905.

48 lavoro secondo le proprie attitudini ma vi sono anche momenti di svago con passeggiate, musica e teatro. Barnardo segnala l'importanza dell' ambiente ove far crescere i fanciulli: questi devono essere pieni di luce e di giochi con tanto cibo ed affetto.71

I mezzi preventivi per gli adulti, invece, si differenziano a seconda della patologia cui il criminaloide è afflitto. Si prevedevano enti di assistenza e soccorso per gli alcolizzati, istituti di carità per impedire delitti contro il patrimonio, l'illuminazione delle strade contro le violenze e si riservava la professione di maestro a sole donne per contrastare il reato di pedofilia.

Lombroso proponeva anche diversi interventi legislativi idonei a far aumentare la tassa sugli alcolici e diminuire quella sui beni di prima necessità facendo così in modo da renderli più accessibili alle persone povere. Si sottolinea la necessità di far aumentare, in proporzione, le tasse ai ricchi per l'eredità dei parenti lontani e, di devolvere allo Stato parte del denaro ricavato dagli investimenti in Borsa, per essere impiegato in istituti riservati a poveri ed invalidi. Veniva

49 segnalata anche l'opportunità di diminuire le imposte gravanti sulle industrie affinché gli imprenditori le investissero in miglioramenti per la salute e la sicurezza dei lavoratori: lo Stato avrebbe potuto sostituire le entrate ottenute dalle tasse sulle industrie riducendo l'apparato bellico ritenuto incubatrice di criminali.72

L'aumento del numero delle persone in alcuni centri abitati era visto come possibile causa dell' accrescimento della percentuale dei delitti. In questo caso, oltre alla costruzione di ferrovie, industrie, scuole e luoghi ricreativi si sarebbero dovuti applicare, qualora la densità fosse tale da non permettere a tutti gli abitanti di essere sfamati, i metodi malthusiani73 per il controllo della popolazione operando così una selezione dei migliori.

La fine dell'Ottocento vede i riformatori intenti a trovare misure alternative alla detenzione in quanto questa appariva insufficiente a rispondere efficacemente

72In queste tesi si può vedere riflessa l'attualità dei problemi che affliggevano la società alla fine dell'Ottocento. Questi stessi disagi sono ancora oggi fonte di discussione all'interno delle sedi governative e parlamentari ed alcune delle soluzioni proposte sono identiche a quelle formulate da Lombroso e dalla Scuola positiva più di un secolo fa.

73 I metodi malthusiani per il controllo della popolazione erano di due tipi: uno positivo attuato da guerre, carestie e pestilenze quindi successivi alla riproduzione dell'uomo; mentre i freni preventivi vengono posti in anticipo e prevedono la castità, la contraccezione, il concubinato e la dilazione dell'età matrimoniale. Faucci R. Breve

50 al bisogno di sicurezza74 dello Stato. A questo si aggiungeva una crisi di legittimazione dell'intero sistema penale. L'idea di una pena comminata esclusivamente sulla base del fatto compiuto, viene ad essere sostituita proprio da un sistema incentrato sulla minaccia rappresentata dal criminale. In quest'ottica che vede il reato come un sintomo di pericolosità, la proposta penale non poteva che rivolgersi a misure preventive commisurate alla dannosità sociale del reo.

La riforma illuminista aveva come fondamento

un'utopia ugualitaria secondo la quale il diritto di punire

si giustificava solo se la società fosse formata da persone uguali: solo in una comunità giusta diveniva possibile affidare al carcere la sua vera funzione educativa. La società di fine Ottocento è, al contrario, terreno di grandi ineguaglianze, nella quale è forte la contrapposizione proletari/imprenditori e ricchi/poveri, pertanto il diritto penale necessitava sicuramente di un ripensamento.

Le diversità dell'individuo, mostrate da Lombroso, siano esse antropologiche, psicologiche o sociali, fanno risaltare la "disuguaglianza" del criminale e l'evidente fallimento del modello illuminista. Il sistema penale

51 appare agli occhi dei positivisti obsoleto proprio perché non in linea con le nuove scoperte scientifiche, ma fondato su idee e concetti ormai antiquati.

Nella particolare ottica dei positivisti di indirizzo sociologico, l'inadeguatezza delle istituzioni è da ricercarsi all'interno della società dato che particolari situazioni ove le disparità erano maggiormente sentite predisponevano alla commissione del delitto.

La legge, in questo panorama, che trattava in modo differente il ricco ed il povero che avessero commesso lo stesso delitto, pareva proprio mero strumento di tutela solo per alcune classi sociali e non per l'intero Stato. La giustizia si allontanerebbe in questo modo dal cittadino proteggendo il benestante e incoraggiando il povero alla commissione di nuovi reati, proprio perché l'uguaglianza di cui si farebbe garante, rimarrebbe tale solo sulla carta.

La conversione della pena detentiva in pena pecuniaria, laddove previsto, faceva riaffiorare in sede esecutiva la disparità di trattamento, in quanto, praticamente, i beneficiari di tale trattamento erano solamente coloro che potevano pagare grandi somme di denaro e quindi i latifondisti, gli imprenditori ed i ricchi

52 borghesi nuovamente a discapito della maggior parte della popolazione che non poteva certamente beneficiare di tale politica giudiziale.